Gruppo S-3, Sensei:Sabaku Ryu

Vash stava guardando scocciato fuori dalla finestra senza curarsi dell'arrivo dei suoi compagni di corso che prendevano posizione nei banchi facendo fin troppo rumore per i suoi gusti.

La lettera diceva di trovarsi in aula per l'inizio delle lezioni alle 8 in punto. Dove diavolo sarà finito il Sensei?

Osservava le sporadiche nuvole in cielo spostarsi lentamente assumendo forme strane a cui lui tentava mentalmente di dare un nome. Dopo circa una mezz'ora dal teorico inizio delle lezioni si presento in classe quello che doveva essere il Sensei , aveva un fare calmo e pacato , segno che non aveva corso e che quindi non gli sarebbe importato nulla del ritardo accumulato . Dopo una breve presentazione il Sensei sembrava voler recuperare il tempo perso cominciando immediatamente l'esercitazione per capire all'istante a che livello di preparazione si trovavano i suoi allievi .

Aumentare al massimo il nostro chakra fino a farlo diventare visibile a occhio nudo e poi portalo al minimo reggendo pochi secondi. Sembra una richiesta ragionevole senza troppe difficoltà , ma dovrò ugualmente impegnarmi per dimostrare di essere in grado di passare il corso senza difficoltà.

Vash si alzò dal suo banco e posizionandosi eretto accanto ad esso chiuse gli occhi cercando la maggior concentrazione consentita . Strinse i pugni richiamando tutte le sue energie e in pochi istanti i suoi capelli ramati iniziarono a volteggiare leggeri in aria come se una corrente ventosa lo stesse colpendo dal basso verso l'alto. Il Chakra iniziò a farsi vedere intono al corpo del ragazzo che manteneva gli occhi chiusi ben sapendo che quello stato gli permetteva una maggiore visione dell'energia sopita del suo corpo. L'aura del ragazzo stava pian piano aumentando la sua dimensione fino a raggiungere il suo massimo creando una massa di chakra di colore azzurro-verde a circa un paio di metri dal ragazzo .
I vetri delle vicine finestre cominciarono a vibrare scossi dalla vicina massa di energia che sembrava sul punto di eplodere .
Vash intuì di essere arrivato al massimo delle sue possibilità e quindi impegnandosi a resistere qualche secondo cominciò ad urlare per lo sforzo che stava effettuando . Mantenne il massimo potenziale pe una decina di secondi che gli sembrarono interminabili , poi calò improvvisamente l'aura di chakra fino a farla apparire a circa un centimetro dal suo corpo. Il colore dell'aura sembrava cambiato , i riflessi verdi che si potevano notare al massimo potenziale erano scomparsi ed era rimasto solo l'azzurro acceso . Mantenere il minimo potenziale era più uno sforzo di concentrazione che uno sforzo fisico quindi richiuse gli occhi e aprì le mani come per assumere la posizione difensiva . Gli ultimi gesti gli erano serviti per raggiungere un maggior equilibrio tra corpo e chakra e per poter resistere almeno dieci secondi in tale condizione.
Raggiunti i secondi necessari Vash riapri gli occhi e riaprendo gli occhi sciolsè la concentrazione , facendo scemare istantaneamente la sua aurea .
Osservò attentamente il viso del sensei mentre riprendeva fiato dopo lo sforzo , poi con fare garbato disse :

Credo di avere eseguito correttamente la sua richiesta . Lei cosa ne pensa?

Tornò a sedersi al suo posto distendendo la gambe per sciogliere i muscoli che in quest'ultimo sforzo sembravano essersi irrigiditi , ma questo senza mai perdere il contatto visivo con il viso del maestro. I compagni stavano ancora eseguendo l'esercizio richiesto e quindi per riecevere una risposta avrebbe dvuto attendere la conclusione anche loro. Da quello che poteva percepire e vedere anche i suoi compagni di corso erano ad un buon livello e questo lo fece pensare che probabilmente anche loro avevano ricevuto un'addestramento preparatorio da qualcuno , come lui lo aveva ricevuto da suo padre e dal monaco del suo piccolo villaggio che era stato in grado di farlo entrare in contatto con il suo io più profondo e quindi con le sue più remote energie.

Fin'ora tutto bene , speriamo di poter continuare in fretta senza interruzioni da parte di nessuno.