Team 3 vs Team 1

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Shadow alkemist
view post Posted on 5/6/2008, 13:50




Qui si svolgerà la seconda prova per il team 3 ed il team 1
CITAZIONE
Akira Uchiha (Akira_Uchiha)             VS           Reed Hyrigame Kaguya(.:Namikaze Minato:.)
Sasame Hatake(~DaTTe~)                                Cloud Kaguya(piercloud)

Il primo a dover postare è Akira,successivamente Datte;in seguito toccherà all'altro team. E si continuerà così
Extra: Si vince con la resa avversaria,con assegnazione dei giudici,termine del chakra da parte dei membri di un team,morte dei membri del team. Si tende a precisare che la vittoria o la sconfitta sarà del team e non dei singoli e se un membro non posta o viene sconfitto,l'altro dovrà continuare da solo,potendo anche far avanzare alla prossima fase l'intera squadra

Edited by Shadow alkemist - 5/6/2008, 15:12
 
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~DaTTe~
view post Posted on 10/6/2008, 14:00




CITAZIONE

Narrato
Ω Parlato Ω
# Pensato #
./Parlato altri\.


.:Compagni:.


Quell'esperienza mi aveva cambiato radicalmente, da tempo avevo cercato un modo per misurare i miei miglioramenti e finalmente grazie all'esame chunin avevo dimostrato di avere le caratteristiche giuste per poter diventare un grande shinobi. Mi sentivo molto più sicuro di me stesso, finalmente ero consapevole dei miei reali poteri, a differenza di qualche tempo prima in cui mi ritenevo un ninja di classe C. Come se non bastasse il mio ego a rendermi più forte ora avevo anche dalla mia parte un nuovo potere: il byakugan. Dopo un duro allenamento iniziato sotto la solita guida di Kiba-sensei avevo lentamente perfezionato il controllo su quella nuova abilità che avevo ereditato tempo addietro dal mio amico Yoshi che aveva voluto donarmi in punto di morte il suo maestoso potere derivatogli dal proprio clan. Mi sentivo imbattibile. La prima fase ormai era passata da alcuni giorni e una domanda mi continuava a frullare incessantemente nella testa: perchè Shin si era ritirato? Il terzo membro del team 3 oltre a me e ad Akira si era ritirato proprio verso la fine della prima fase dell'esame chunin senza addurre motivazioni particolari si era semplicemente limitato ad annunciare il suo ritiro provocando in me dispiacere e stupore. Ormai si era formato un certo legame d'amicizia fra me e il Nara, una sorta di complicità nel tentativo di non farci sopraffare dall'egocentrico Uchiha con cui il rapporto era andato via via migliorando. Io e Akira non potevamo definirci propriamente amici, tra noi si era stabilito un rispetto reciproco per le doti dimostrate in combattimento, io sarei stato aperto anche ad un'amicizia, ma conoscendo l'Uchiha avevo già raggiunto un buon obbiettivo.

# Hehe.. non credo che io e Akira saremo mai amici... lui è troppo egocentrico e non so perchè non sembra avere la minima intenzione di legarsi affettivamente a nessuno. Secondo me ha ricevuto un trauma che lo ha fatto diventare così scontroso... non posso credere che sia in collera col mondo intero fin dalla nascita... bho.. forse un giorno ne saprò qualcosa di più... #

Quel giorno stavo passeggiando per le strade meno affollate del villaggio, ero piuttosto stanco e non avevo assolutamente voglia di invischiarmi nella via principale dove avrei incontrato una gran ressa e un baccano infernale. Dove stavo camminando io si vedeva molto di rado passare qualche mercante che trasportava la propria merce in spalla o con l'ausilio di piccoli carretti in legno, alcune donne passeggiavano con i propri figli che la maggior parte delle volte piagnucolavano per qualcosa di stupido, dei semplici capricci. Neanche lì avevo trovato la giusta pace, ma il rumore non era eccessivo e quindi sopportabile. Ero diretto in accademia per sincerarmi delle nuove disposizioni riguardanti la seconda fase dell'esame, non avevo la minima idea di cosa avremmo fatto, a cosa saremmo potuti andare incontro, ma soprattutto se avremo combattuto di nuovo a squadre. Speravo con tutto me stesso di poter avere un'altra occasione di lottare al fianco di Akira, nonostante gli screzi iniziali alla fine c'era stata una grande intesa fra noi e ci eravamo rivelati, insieme al buon Shin, un ottimo team. In lontananza iniziavo ad intravvedere le imponenti mura dell'accademia, che mano a mano che mi avvicinavo si facevano sempre più grosse ed imperiose. Ammiravo quell'edificio che mi riportava indietro col pensiero ai tempi dell'accademia, quando avevo iniziato la mia carriera di ninja seguito dal sensei Kiba e accompagnato da colui che ormai era diventato il mio perenne compagno di allenament: Rayga Hyuuga. Giunto davanti al grosso portone mi fermai un attimo per guardarmi intorno, nulla era cambiato, neanche Teuchi, il custode un po' scorbutico che stava di vedetta nell'atrio della scuola. Mi avvicinai al vecchio per domandargli dell'esame.

Ω Ehi Teuchi! Come va? Senti non è che sai mica qualcosa sulla seconda fase dell'esame chunin? Ω

Il vecchio mi guardò in modo scontroso come era suo solito fare, gli avevo dato parecchie grane quand'ero studente, si può dire che non fossi il più tranquillo degli aspiranti genin, spesso combinavo guai ed era sempre il vecchio Teuchi a riprendermi. Bei tempi. Poi finalmente mi rispose.

./Sasame Hatake... Sei sempre il solito casinista o ti sei un po' calmato? Bhe.. lasciamo stare... vediamo un po'... esame chunin... esame chunin... eccolo qua... tieni, qui c'è scritto quello che dovrai fare per la seconda prova..\.

Presi il foglio con la mano destra ed iniziai a leggerlo attentamente, e subito una cosa risaltò in particolare: la prova sarebbe statun combattimento a coppie. Ero sovreccitato al pensiero di combattere faccia a faccia con ben due ninja al fianco di un compagno. Non ci pensai due volte per scegliere chi sarebbe stato colui che mi avrebbe accompagnato in questa seconda fase: Akira Uchiha. Il problema era però come sempre il suo carattere: avrebbe accettato di stare ancora una volta al mio fianco? Il suo ego glielo avrebbe permesso? Domande a cui da solo non avrei saputo rispondere, dovevo cercarlo e chiederglielo di persona. Per un'ultima volta mi rivolsi al vecchio custode.

Ω Grazie mille Teuchi! La prossima volta che mi vedrai sarò un chunin! Hehe Ω

Detto questo iniziai a correre più forte che potevo in direzione del quartiere degli Uchiha per trovare Akira. Per raggiungerlo però fui costretto a passare per le chiassose strade principali del villaggio dove spesso venivo fermato dagli stessi mercanti che tentavano di convincermi a comprare qualcosa, a volte mi ci perdevo ma alla fine la transazione si concludeva sempre allo stesso modo: mi ricordavo di essere al verde! Comunque sia impiegai all'incirca 15 minuti per raggiungere l'ammasso di case ove si insediavano i membri del clan detentori dello sharingan. A quel punto mi sorse un problema non indifferente: dove abitava Akira? Decisi quindi di chiedere informazioni a la gente che passava, ma nessuno sapeva dirmi con certezza quale fosse la sua casa. Il motivo potevo immaginarmelo, di sicuro il ragazzo non aveva a che fare con nessuna delle persone che lo circondavano e quindi nessuno lo conosceva se non per nome e per fama. Il nome di Akira Uchiha era molto conosciuto all'interno del villaggio, lo si reputava uno dei migliori genin della foglia, di questo lo invidiavo non poco. La mia bramosia di fama e di stare al centro dell'attenzione erano ormai ben note e il pensiero che un mio parigrado facesse parlare così tanto di se stesso mi faceva gran rabbia. Comunque sia dopo svariate decine di minuti di ricerca vidi svoltare un angolo un ragazzo dai capelli blu: era senz'altro Akira. Così per raggiungerlo più velocemente saltai sul tetto che avevo più vicino e tagliai la curva saltando da un tetto all'altro piombandogli proprio davanti al naso. Forse ero stato un po' irruente, ma tanto sapevo che l'Uchiha non avrebbe fatto una piega. Poi iniziai a parlare

Ω Ehi Akira! Hai saputo che la seconda fase dell'esame chunin sarà a coppie? Bhe.. mi stavo chiedendo.. visto che Shin si è ritirato e visto che del team 3 siamo rimasti solo io e te non sarebbe ottimale se continuassimo a fare squadra? Ω

[...]



Finalmente quel fatidico giorno era arrivato, il giorno in cui ancora una volta avrei messo alla prova le mie potenzialità, il giorno in cui avrei dovuto dimostrare di essere degno del titolo di chunin e poter quindi avere la possibilità di diventare sensei e di partecipare a missioni di livello più alto e addirittura essere caposquadra. Un sacco di privilegi spettavano a colui che riceveva la carica di chunin, nuove responsabilità, ambizioni più grandi. Dovevo riuscirci a tutti i costi, non potevo permettermi di commettere errori. Al contrario delle altre volte mi sentivo sicuro e molto determinato, il mio stress da esame non era più parte di me, al contrario ora ogni volta che mi trovavo davanti ad un test o ad una prova mi sentivo pieno di energia e galvanizzato al pensiero di mettere alla prova le mie capacità. Quella mattina mi ero svegliato di buon'ora, verso le 6.30 circa, l'esame si sarebbe svolto solamente circa 5 ore dopo, ma non ero riuscito a dormire molto e quindi avevo deciso di alzarmi per prepararmi con cura e magari per fare due passi prima di recarmi al punto d'incontro. Così dopo essermi tirato su iniziai a sgranchirmi le ossa e allungando le braccia verso il soffitto per distenderle per bene, dopodichè facendole scendere fermai la mano destra sulla nuca grattandola e scompigliandomi i capelli. Indosso avevo i pantaloni del pigiama e come sempre la maschera fino all'altezza del naso, non la levavo mai neanche per dormire. Scesi dal letto ed iniziai a dirigermi verso il bagno, avevo deciso di farmi una doccia. Presi un asciugamano pulito e lo poggiai sull'attaccapanni vicino alla doccia poi mi ci infilai dentro ed aprii il rubinetto dell'acqua calda e sentii un torpore molto piacevole su tutto il corpo, non c'era niente di meglio per rilassarsi. Dopo alcuni minuti uscii da sotto lo scroscio d'acqua e mi asciugai per bene, poi iniziai a prepararmi indossando i vestiti soliti per il combattimento e l'equipaggiamento, quello era per me diventato ormai un rito. Su entrambi i polsi si potevano vedere i segni delle lame interne ricoperte del veleno studiato da me, quella si poteva definire un'arma segreta pronta a colpire all'ultimo istante cogliendo alla sprovvista l'avversario, indossai quindi la tuta di colore grigio e sopra di essa indossai il kimono nero con le maniche molto larghe cinto alla vita da una fascia di colore grigio. Misi poi nelle varie tasche il resto dell'equipaggiamento, infilai i nekote sulle mani e i kakute su ogni dito anch'essi intrisi di veleno. Quella dei veleni ormai era una passione, dopo il byakugan era decisamente uno dei miei punti di forza, grazie ad un elaborato studio avevo creato un composto dagli effetti notevolmente debilitatori. Mancava solo un ultimo tocco finale: la mia nuova katana. Era ben esposta in una teca attaccata al muro, la ammiravo spesso. L'avevo comprata da poco dall'armeria e mi era costata anche parecchi ryo, ma ne era valsa la pena: era stupenda. La presi e me la misi sulla schiena sostenuta dalla cinghia del fodero. Ero finalmente pronto, mi affacciai alla finestra ed inspirai forte.

# Ahh... finalmente ci siamo.. seconda fase dell'esame chunin.. chi l'avrebbe mai detto che avrei superato con tanta facilità la prima fase! Mmm.. peccato però il tempo non è dei migliori.. bhe non è importante.. Vediamo.. sono ormai le 10.. me la son presa comoda eh.. bhe.. ho ancora tempo.. meglio far due passi.. #

Uscii così di casa ed iniziai a passeggiare per le viuzze, quella mattina c'era una strana calma a Konoha e si vedeva di rado solo qualche persona fare qualche commissione. Mi stavo annoiando a morte, quando ad un certo punto un profumino arrivò alle mie narici ed una parola si stampò nella mia mente: RAMEN. Andavo matto per quel piatto e così non potei che fermarmi al chioschetto da cui era fuoriuscito quel profumino. Mi sedetti ed ordinai una ciotola al cuoco che dopo alcuni istanti me la servì ed io iniziai a mangiare di gusto. Passarono i minuti ed io continuavo ad ordinare ramen, solo quando mi accorsi che si erano fatte le 11:30 decisi che era venuto il momento di smetterla. Ero riuscito a trangugiare 4 ciotole di quello squisito piatto di cui andavo pazzo e ancora non mi sentivo sazio, ma era tardi, era ora di andare all'appuntamento. Pagai il conto e ringraziai, dopodichè iniziai a correre verso la porta nord di Konoha dove incontrai un uomo con un giubbotto da chunin. L'uomo aveva dei capelli bianchi molto disordinati ed una particolare cicatrice che gli attraversava trasversalmente il viso. Sembrava aver combattuto molti incontri e avere un'esperienza notevole. Questi non appena mi avvicinai iniziò a parlarmi

./Sei Sasame Hatake vero? Ti chiedo di seguirmi.. ti porterò all'arena dove si svolgerà l'esame..\.

Con un cenno del capo feci intendere all'uomo di essere proprio io chi stava aspettando, così iniziò a camminare ed io lo seguii pedestremente senza battere ciglio. Ci addentrammo nella foresta al di fuori del villaggio, infatti il paese del Fuoco era famoso per la sua flora rigogliosa e ne erano ampio esempio gli alberi imponenti con folte chiome e foglie di un verde brillante che risplendevano con i raggi del sole. Stavamo camminando per un piccolo sentiero segnato da alcuni segni fatti su delle grosse rocce, quando ad un certo punto raggiungemmo uno spiazzo circolare con un diametro di 150 metri circa caratterizzato da parti in terra battuta e altri di verde prato, il tutto attraversato obliquamente da un ruscello. Era il posto ideale. Così iniziai a fare un po' di riscaldamento mentre aspettavo Akira e i nostri avversari.

# Spero solo che Akira non mi dia buca... #


Edited by ~DaTTe~ - 10/6/2008, 20:16
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 16/6/2008, 22:32




SPOILER (click to view)
Narrato
"Parlato"
*Pensato*

CITAZIONE

»Prologue - II Match


I
l ninja dall’aspetto minaccioso era rimasto in silenzio e fermo lungo tutto l’arco di tempo, molto breve tra l’altro, in cui gli shinobi del Kirigakure avevano portato il loro poderoso attacco. La strategia che il caposquadra aveva adottato sfruttava quelli che erano i punti di forza della squadra: due di loro possedevano una potente Kekkai Gekkai ed il terzo conosceva molti jutsu potenti. Per questo Reed combinò il Taijutsu proprio e di Cloud all’attacco di Kimi. I due Genin più anziani attaccarono – usando come diversivo la tecnica della moltiplicazione del corpo per confondersi – il loro avversario, il cui aspetto inquietante faceva presupporre fosse di un grado più elevato, con la Danza del Salice colpendolo da lati opposti in modo da bloccargli vie di fuga nelle direzioni terrestri. A Kimi spettava il compito di colpirlo con un jutsu stordente, in modo da facilitare al turno successivo i loro attacchi. Reed pensò che l’impeto d’azione sarebbe stato fermato al primo botto, ma il ninja si fece colpire dai loro attacchi senza essere preso dal panico, ma mantenendo un cipiglio inespressivo. Reed rimase sorpreso, con la bocca semi spalancata. Quando le loro ossa ferirono il corpo del nemico, questo esplose in una nube di fumo, mostrando la sua vera natura: un tronco d’albero. *Sostituzione, accidenti!* pensò il Kaguya quando estrasse le proprie ossa dal legno. Si guardò intorno in cerca dell’avversario, ma non vide nessuno. La luce che scendeva dalla cupola sopra di loro non illuminava l’oscurità intorno, quindi dovette acuire lo sguardo per vedere negli anfratti in cui poteva essersi nascosto. Sguainò un kunai e si mise in posizione difensiva, pronto a qualsiasi attacco: gambe divaricate di 180° con la gamba sinistra avanti piegata al ginocchio di 90°, mentre la destra stesa indietro per il 70%. La mano sinistra, che reggeva il kunai, era davanti al volto, mentre la destra era portata dietro la schiena, pronta a prelevare qualche arma dalla sacca-portaoggetti in caso di necessità. Il volto di Reed era contratto in un espressione indicante rabbia: il ninja avversario – dotato di molta più esperienza e tecnica – li aveva giocati come bambini. Aveva fatto loro fare la prima mossa per spiazzarli e poi per colpirli senza pietà. *Ma cosa dico?!?!Non siamo in guerra…questo serve a vedere il nostro senjutsu. Una prova che doveva mettere in mostra la nostra capacità di elaborare strategia…* la rivelazione gli giunse un attimo prima della comparsa del ninja dietro di lui. Il genin se ne rese conto, voltandosi di scatto, ma non portando alcun attacco. Il ninja, sempre con sguardo serio, alzò una mano per impedire loro qualsiasi attacco. Con voce rigorosamente professionale disse “Complimenti, shinobi del Kirigakure. Il vostro attacco aveva alcune lacune, ma come strategia non era male.” Pose il suo sguardo in quello del caposquadra “Siete stati osservati e valutati durante tutto il corso della prova e devo condurre con me coloro che possono accedere alla fase successiva” concluse lasciando loro un attimo di pausa. Reed sgranò gli occhi, quando la consapevolezza delle sue parole giunse al suo animo. *Non tutti abbiamo superato la prova* pensò tra sé, la rabbia sempre più forte nel cuore, eppure il volto inespressivo, l’autocontrollo più totale e lo sguardo fisso in quello del chunin. Non aveva paura di affrontarlo, di sostenere la forza elettromagnetica che fuoriusciva dagli occhi scuri di colui che aveva di fronte, perché il coraggio non gli mancava. L’uomo riprese parola “Reed Hyrigame Kaguya e Cloud Kaguya mi seguano” si voltò e proseguì verso la porta dietro di lui. Ce l’aveva fatta ed era felice per questo, ma non era momento per l’esultanza. Kimi era stato fermato e quindi non avrebbe potuto seguirli in quella avventura. Gli dispiaceva perché era stato molto bravo. Loro avevano riposto in lui molta fiducia e non li aveva traditi. Prima di seguire il suo destino, Reed si avvicinò al giovane, posandogli una mano sulla spalla “Mi dispiace, amico. Sei stato in gamba comunque, qualunque cosa possano dire gli esaminatori. Ricorda: non è un voto o un risultato a fare un ninja, ma il modo in cui lo si raggiunge. Migliora sempre e arriverai lontano, più di quanto potremmo farlo noi” sorrise, fissandolo con i suoi occhi verdi, lo sguardo fermo e deciso. Poi si avviò verso la porta da cui poco prima era uscito l’esaminatore. Cloud lo seguiva lo seguiva al fianco. Durante la traversata del corridoio, il ninja li informò sulla prossima prova da seguire “Tra tre giorni vi recherete presso il luogo indicatovi sulla mappa che vi consegneranno all’uscita. Lì si svolgerà una sfida contro un’altra squadra. È un duello all’ultimo sangue e solo i vincitori potranno passare alla fase successiva. Preparatevi e date il meglio di voi. Conoscerete i vostri avversari al momento, così che dovrete dar fondo alla vostra creatività per affrontarli senza conoscerli” varcarono altre porte intanto che parlava, superando vari corridoi, finché non sbucarono nella sala principale. Lo shinobi infine si congedò da loro donando ad ognuno di loro la mappa del luogo in cui avrebbero duellato. Con aria sicura si avvicinò al caposquadra e, dopo che lui ebbe porto le mani davanti a sé, l’uomo gli porse la cartina con le indicazioni. Gli sguardi fieri si incrociarono “Buona fortuna” disse sottovoce. Reed strizzò l’occhio destro al chunin per assicurargli tutta la sua costanza in ciò che andava a fare. Prima di uscire dal castello, si voltò verso Cloud “Allora, sarai mio compagno in questo duello?” chiese in tono canzonatorio, essendo questa la prima volta che avrebbero duellato insieme da compagni di squadra e non da avversari…

[…]



La sensazione che avvertì fu di calore. Sentiva caldo ed il suo corpo stava velocemente reagendo a questo cambiamento di temperatura. Una piccola goccia di sudore scese dalla tempia destra fin giù alla guancia. Il respiro era comunque lento, calmo. Dormiva ancora. Eppure non mancava molto al suo risveglio. Infatti quando quella sensazione divenne opprimente, gli occhi di Reed si spalancarono e le iridi verde-acqua fissarono il soffitto semi-buio della stanza nella quale dormiva. Il ragazzo scostò verso destra il leggero lenzuolo che lo copriva, alzandosi a sedere sul letto. Nella stanza il silenzio assoluto. Poi uno sbuffo ed infine uno sbadiglio. Ancora mezzo assonnato, il Genin si passò la mano destra nei capelli, scostandoli leggermente dalla fronte. La sua mano rimase leggermente umida, avendo toccato quel velo di sudore che gli ricopriva la fronte. Era stato davvero il caldo a svegliarlo? No, si disse. Era qualcos’altro: era l’ansia che dentro di lui, segretamente, cresceva, fortificandosi nelle ombre del suo dubbio. Da quando avevano lasciato il castello della prima prova, era rimasto molto tempo a pensare a quale squadra avrebbero affrontato, quale strategia avrebbero dovuto affrontare, ma ogni volta che pensava ad un piano la sua mente si svuotava. Non sapeva come comportarsi di fronte all’ignoto. Forse era per questo che l’uomo ne ha sempre avuto paura, proprio perché non può sapere come agire di fronte a qualcosa che nella propria immaginazione ha contorni sfuocati e volti coperti. *Non è paura * si disse * ma allora cos’è? Preoccupazione? Avanti Reed è solo un duello come un altro…* concluse il suo ego. Forse era vero, ma non se ne diede peso. Si alzò dopo dieci minuti buoni passati a guardare la stanza vuota, e si diresse verso il bagno, che era attiguo alla sua camera. Aprì il rubinetto dell’acqua fredda e fece riempire il lavandino. Quando fu colmo d’acqua, vi immerse la testa dentro. Rimase così, per qualche decina di secondi buoni, gustando la freschezza dell’acqua gelida. I capelli galleggiavano sull’acqua e si inzupparono fino alla radice. Sembrava che quel corpo, in ogni sua fibra, avesse bisogno di cedere calore e raffreddarsi quasi fosse una necessità, come quella del nutrirsi o dell’abbeverarsi. Dopo quattro minuti passati così la testa del ragazzo uscì di nuovo fuori. La mano sinistra corse a prendere l’asciugamano, ma Reed non lo usò subito. Lasciò che l’acqua scorresse rinfrescano gli tutto il corpo. Solo quando iniziò a sentire un certo senso di refrigerio e di benessere, cominciò ad asciugarsi. *Bene prepariamoci* pensò mentre si equipaggiava. Aveva ritrovato la sua freddezza, la sua lucidità, quella che non lo abbandonava mai, nemmeno sul campo di battaglia. Solo quando attivava la sua innata si lasciava andare all’emozioni, soprattutto alla rabbia ed alla sete di sangue. Ma per il resto era controllato. Si poteva dire che non aveva paura – o meglio così avrebbe detto chi lo vedeva in azione. Ma non era così. Reed aveva paura come tutti gli altri, ma controllava la sua paura, perché sapeva che essa è un’amica pericolosa. Se ti lasciavi dominare, essa ti portava alla fossa, ma se invece accadeva il contrario , allora non c’era compito che non poteva essere svolto. Quando la katana fu legata dietro la schiena, allora fu pronto.
Arrivò al luogo dell’incontro molto presto, eppure già vi era qualcuno. Tuttavia non era Cloud, bensì uno dei suoi avversari. Dal suo copri fronte si intuiva essere ninja di Konoha,. Ma non fu questo a colpirlo, piuttosto la fascia che portava all’occhio sinistro. *Cosa nasconde quel tipo?* si disse mentre si avvicinava, passeggiando lentamente nella pianura. Si guardò per un attimo intorno, osservando il paesaggio: un bello spiazzo di terra e erba, con un ruscello nel mezzo e alcuni alberi raccolti in vari punti. Ogni tanto spuntavano delle rocce. Il luogo era ideale per uno scontro alla pari per tutti i villaggi. Reed avanzò ignorando il suo avversario, finché non raggiunse il ruscello e si sdraiò sull’erba. Portò le mani dietro la testa e rimase per un po’ ad osservare il cielo azzurro. Poi alzò una mano in segno di saluto “Piacere, straniero, sono il tuo avversario” disse in tono leggero, quasi canzonatorio “ ma non chiamarmi così. Nonostante lottiamo per la promozione, la cooperazione e la conoscenza tra villaggi sono importanti. “ si stava avviando su un discorso pomposo, per questo deviò “ cioè voglio dire : piacere, Reed” un mezzo sorriso gli si disegnò sul volto. *Cloud tra quanto arrivi?* si disse con uno sbuffo mentale già stanco di aspettare…


Reed Hyrigame KaguyaKirigakure No Genin
image


ChakraTotale: 200
ChakraConsumato: 0/200
ChakraRimanente: 200/200

StatoFisico: Perfetto
StatoMentale: Attento
DanniSubiti: 0

Effetti VeleniPersonale: Non Attivo
MalusPropri: Nessuno
BonusPropri: Nessuno

Slot AzioneUno:
Slot AzioneDue:

ArmiReed's weapons:

OT

 
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view post Posted on 19/6/2008, 22:47

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SPOILER (click to view)
~ Narrato
† Parlato
» Pensato
"Parlato Altri"


» E' ora di scegliere
la nostra strada Reed.


~ Prologue: 2nd Match



» Morire fuggendo dal dolore
o vivere affrontandolo?



~ Puff!
La stretegia elaborata dal giovane caposquadra Reed sembrava insormontabile ma essendo ancora inesperti, non avevano calcolato il grado del ninja avversario. Finita la serie di pugni, calci e gomitate accentuati con l'utilizzo di una delle tecniche più potenti del Clan Kaguya, La Yanagi no Mai, mischiati con l'utilizzo di armi, il ninja avversario sembrava essere spacciato ma invece di finire tagliuzzato in mille pezzi, scomparve in una nuvoletta di fumo lasciando al suo posto un tronco d'albero che cadde a terra con un pesante tonfo. Con molta rapidità Cloud si mise alle spalle del giovane Reed estraendo dalla taschetta situata della gamba destra due Kunai che li posizionò uno per mano. La luce che scendeva da una cupola situata al di sopra dei genin illuminava ben poco quella stanza e Cloud anche avendo dei sensi più sviluppati dei semplici shinobi, non riuscì a scovare l'avversario che si era come smaterializzato nel nulla. In quel momento il ragazzo biondo si sentì ferito nell'orgoglio, li aveva giocati tutti e tre e questo Cloud non lo poteva sopportare, non era mai riuscito nessuno in questa impresa, ma c'è sempre una prima volta anche se non potevano non trovare un momento peggiore. Ad un tratto davanti ai suoi occhi il ninja vide una figura avvicinarsi verso di lui, era l'avversario, ma non sembrava avere intenzioni ostili ma bensì con la mano alzata dichiarò finita la prima prova dell'esame chuunin.


» Dovevo immaginarlo, era solo una prova per valutare il nostro Senjutsu combinato con il lavoro di squadra. Ora capisco il perchè quello shinobi rimase fermo durante tutto il nostro attacco...



~ Continuando a parlare l'esaminatore fece intendere che nonostante tutte le prove e tutte le difficoltà affrontate non tutti gli shinobi del Team 1 avranno l'opportunità di proseguire nell'affrontare questo duro esame. Lasciò un'attimo di subspance per creare l'atmosfera, Cloud era calmo e sapeva che anche se sarebbe stato eliminato dal torneo, nonostante tutto aveva accumulato un ottima esperienza, aveva capito che il lavoro di squadra è indispensabile se si vuole riuscire in un obbiettivo, era riuscito a crearsi una propria idea su quando sarebbe stato un caposquadra e inoltre aveva imparato come controllare i propri sensi durante il combattimento, cosa che neanche dopo l'acquisizione del titolo di genin era riuscito a domare. Insomma quest'esperienza lo aveva cambiato quasi radicalmente sotto il punto sia fisico che mentale. Le parole dell'esaminatore arrivarono poco dopo questi pensieri invitando Reed e Cloud di seguirlo. Forse voleva dire che avevano superato la prova? Prima che cominciassero a seguirlo Reed andò a consolare il giovane Kimi che, anche se ancora inesperto sotto certi aspetti, aveva dimostrato un ottimo carattere contro ogni tipo di difficoltà e Cloud era anche riuscito ad imparare qualcosa da lui, la forza di affrontare anche cose superiori per la propria portata. Con molta sincerità Cloud, dopo che Reed si allontanò, gli disse accarezzandogli la testa:


† Grazie di tutto Kimi. Non ti abbattere, sono sicuro che anche senza il titolo di chuunin tu sarai sempre un membro del Team 1, e prendi questa esperienza come un grande allenamento. Sicuramente la prossima volta sarai in grado di passare. Buona Fortuna!



~ Finì la conversazione con una pacca sulla spalla e con un vero sorriso, era tanto che non ne faceva uno con tanta spontaneità. Quel ragazzo era riuscito a sollevare il morale di Cloud soltanto con la sua presenza e anche con la sua grinta consapevole di non essere alla pari con gli altri componenti del Team. Dopodichè si mise al fianco del suo compagno Reed e camminarono per i diversi corridoi che li separavano dall'uscita principale dove avrebbro rivisto finalmente la luce del sole. Mentre i Genin camminavano l'altro ninja spiegava come si sarebbe svolta la seconda prova dell'esame. Duello a Squadre. A Cloud vennero in mente molti ricordi, come il Torneo Hurricaine che si era inaugurato mesi addietro con cui aveva conbatutto con un suo caro amico di Konoha, Hinato. Ora invece doveva combattere per una cosa ben più importante di qualche Ryo, la promozione a chuunin e avrebbe visto compagno di squadra il suo primo "vero" nemico del torneo Huriccaine, Reed. Molto era cambiato da allora, erano cresciuti tutti e due e ora erano pronti per portare grande gloria al Kirigakure e soprattutto allo stimato clan Kaguya, insieme. Quando uscirono Cloud portò la mano destra a coprire gli occhi che non poterono sopportare subito i raggi ultravioletti del sole, poco dopo la tolse e chiudendo gli occhi si fece accarezzare i capelli dal un venticello fresco che a contatto col sudore faceva venire i brividi allo shinobi. Reed intanto porse una domanda al ragazzo chiedendosi se lo avrebbe "accompagnato" nella seconda prova dell'esame e Cloud aprendo gli occhi e poggiando la mano sinistra sull sua spalla gli disse con decisione:


† Perchè ho altri compagni io? Sicuro.



~ Disse con tono scherzoso e deciso. Poco dopo ritornò serio e salutando Reed si incamminò verso l'alloggio dove si sarebbero riposati i ninja partecipanti all'Esame, mentre l'aurea delle tenebre delle notte lo avvolse completamente scomparendo agli occhi di chiunque.

[...]




~ Cloud dormiva e i raggi del sole che entravano da delle fessure della serranda pensarono a svegliare il giovane shinobi che scuotè subito la testa e si pulì gli occhi ancora semi-chiusi per via del sonno. Cloud aveva sempre avuto un sonno pesante e non gli bastavano mai poche ore di dormita, il minimo era di 8 ore, se fuori da questa media non gli importava niente di alzarsi, preferiva perdere l'impegno oppure alzarsi e borbottare. Fortunatamente quella notte non era stata uno delle peggiori, anzi, così si alzò e spalancò la finestra lasciando entrare molto vento che creò molto disordine all'interno della cameretta dove risiedeva il ragazzo. Subito dopo con molta calma si diresse in bagno dove si fece una bella doccia rinfrescante per sciogliere i muscoli. Uscì dal bagno con l'asciugamano sulle spalle e si diresse, alzando la testa e rendendosi conto dell'orario, con molta velocità nel suo frigo prendendo una bevanda energetica e vestendosi in fretta e furia. L'incontro poteva già essere cominciato perchè era in ritardo pazzesco, ma preferì calmarsi dall'agitazione quando dovè equipaggiarsi facendo attenzione a prendere tutto il necessario per la sfida. Quindi mettendosi il gilet cominciò a correre verso il luogo dell'incontro facendo attenzione a non affaticarsi troppo per il fatico incontro tra il Team 1 e gli avversari. Ci vollero alcuni minuti per arrivare, e fermandosi di colpo prese fiato e cominciò a camminare verso due sagome che il ragazzo vedeva a mal appena e avvicinandosi di più notò che una di esse era il suo compagno di squadra mentre l'altra non era altro che uno shinobi di konoha, facilmente riconoscibile dal coprifronte che teneva sulla fronte messo in modo da coprire l'occhio sinistro. Cosa nascondenva? Mille interrogativi pervasero la testa del giovane mentre vedendo Reed a terra porse la mano in segno di amicizia per "facilitargli" l'alzata da quel terreno erboso che ricopriva gran parte del campo. Delle parole risuonarono nel vuoto mentre Cloud fissava Reed negli occhi:


† E' ora di cominciare a Danzare...



CITAZIONE
Chakra: 200
Status fisico: Illeso
Status mentale: Ansioso di Iniziare il Combattimento.
Consumi: [Nessuno]
Bonus: //
Malus: //
Armi:
CITAZIONE
Kunai x3
Shuriken x6
Makibishi x10
Bomba Carta x2
Flash x2
Boccettine Veleno x5

Tonici:
CITAZIONE
Tonico Azzurro x2


 
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~DaTTe~
view post Posted on 22/6/2008, 19:26




CITAZIONE

Narrato
Ω Parlato Ω
# Pensato #
* Parlato esaminatore *


.:Assenza:.


Un brivido mi percosse la schiena, una terribile sensazione iniziava ad albergare in me. Innumerevoli pensieri negativi correvano senza sosta nella mia testa e non avevo alcuna possibilità di fermarli. Nessuno era ancora arrivato all'appuntamento eppure ero sicuro che qualcosa sarebbe andato storto, qualcosa non sarebbe andato come sarebbe dovuto andare, qualcosa per cui non sarei stato affatto felice. Era una sensazione di vuoto, come se mi mancasse qualcosa, mi prese per un attimo anche un giramento di testa che per fortuna passò subito. Mi trovavo ancora in compagnia del chunin che mi aveva accompagnato dal villaggio fino a quel punto dove probabilmente si sarebbe scatenato l'inferno, ma il pensiero di poter contare su un compagno valoroso speravo che mi rincuorasse un poco. Ma non appena volsi il pensiero all'Uchiha una morsa mi strinse da dentro, il cattivo presagio che era nella mia testa era forse legato a lui? Gli era per caso successo qualcosa? Si sarebbe presentato all'incontro? Tutte domande a cui non potevo di certo dare risposta. Akira era un ragazzo pieno di sè e che non si preoccupava minimamente degli altri, ma avevo imparato a conoscerlo ed ero certo che non si sarebbe perso per nulla al mondo un bel combattimento dove sfoggiare la sua predisposizione alla lotta. Era vero anche che l'Uchiha avrebbe potuto ritenere di infima importanza un combattimento di quel livello che dal suo punto di vista poteva essere sembrato basso per i suoi standard. Tra noi però si era instaurato un rapporto di rispetto reciproco, o almeno questo era quello che credevo di essere riuscito a raggiungere. D'altronde nella prima fase dell'esame chunin collaborando insieme nel team 3 avevamo dimostrato un buon affiatamento e una buona capacità di combinare le nostre abilità. Inoltre ora avevo dalla mia parte una nuova forza, una sorpresa che probabilmente Akira non si sarebbe mai aspettato: il byakugan. Da quando avevo risvegliato quel potere durante un duro allenamento con Rayga supervisionato dal maestro Kiba, come sempre d'altronde, mi sentivo molto più forte e sicuro di me. Ero curioso di vedere la faccia di Akira una volta svelatogli il mio nuovo asso nella manica, anche se conoscendolo sarebbe potuto rimanere completamente indifferente

# Hehe.. se prima Akira mi riteneva un degno compagno voglio proprio vedere cosa penserà di me ora che ho dalla mia parte l'immenso potere degli Hyuuga... Anche se si sentirà comunque un gradino sopra di me penso che rivaluterà nuovamente il mio valore... non che mi interessi essere il cagnolino di un Uchiha.. io vorrei soltanto che un giorno facessimo team insieme... si però... dove sei finito?? Quando arrivi?? #


Era ormai la domanda che mi assillava di più. Ritrovarmi da solo contro due ninja di chissà quale villaggio e di chissà quale abilità era si un buon incentivo a dare il massimo, ma un rischio non indifferente di fronte alla mia promozione a chunin, che in quel momento era la mia priorità assoluta. Iniziai a passeggiare avanti e indietro nervosamente continuando a chiedermi se Akira sarebbe mai arrivato o se mi sarebbe toccato combattere da solo. Mentre ero immerso nei miei pensieri con la coda dell'occhio vidi arrivare un ninja in lontananza. Da subito capii la sua provenienza, indossava un coprifronte del villaggio di Kiri e quindi non poteva altro che appartenervi. Durante la ricerca di mio fratello ancora prima di diventare un ninja avevo visitato quello strano paese, sempre ricoperto da una fitta nebbia e caratterizzato da piogge torrenziali. Gli shinobi erano infatti specialisti del Suiton, che contro le tecniche di fuoco del villaggio della foglia si potevano dire essere in netto vantaggio. A mio favore per fortuna c'era la grande abilità nel taijutsu di cui ero un accanito sostenitore e praticante, grazie anche ai poteri derivatimi dal byakugan. Il ragazzo era molto alto, all'incirca qualche centimetro più alto di me, i suoi capelli erano bianchi come la neve, indossava un kimono bianco legato in vita da una strana cintura di corda intrecciata di colore viola che gli formava una sorta di fiocco nella parte posteriore. Continuando a camminare non si degnò nemmeno di salutarmi e con passo lento e pacato si avvicinò al ruscello che passava all'interno dell'arena sdraiandosi sull'erba come se nulla fosse. Il suo comportamento era strano, ma dopo un attimo realizzai una cosa: era forse un caso che il ninja si fosse messo proprio vicino all'elemento che più gli era congeniale? No, non poteva essere una coincidenza, già in fase di preparazione quel ragazzo aveva iniziato a portarsi in vantaggio. Si preannunciava senza dubbio un combattimento memorabile. Ad un certo punto però il ragazzo diede segni di vita alzando un braccio e proferendo alcune parole di saluto. Così per non sebrare scortese risposi cordialmente.

Ω Piacere mio.. io sono Sasame Hatake.. spero di fare un bel combattimento.. Ω


Ma non volevo lasciare alcun vantaggio al mio avversario e quindi per non essere da meno dovevo escogitare un modo per avvantaggiarmi in qualcosa anche io, sapevo già come farlo ma avevo bisogno di una scusa per allontanarmi qualche secondo dalla scena. Non avevo tempo per pensare a lungo e quindi dissi la prima cosa che avevo in mente. Rivolgendomi all'esaminatore dissi con un po' di vergogna.

Ω Ehm... chiedo scusa... ma dovrei allontanarmi un attimo per... ehm... diciamo così... alleggerire il carico! Ω


Anche il chunin si trovò un po' in imbarazzo per la mia richiesta, ma con un cenno del capo mi diede il consenso di allontanarmi. Così grazie a questo simpatico siparietto ebbi la possibilità di andarmi a nascondere nel fitto del bosco. Ma perchè tutto questo? Beh, semplicemente per darmi la possibilità di attivare il byakugan senza destare alcun sospetto. Avrei utilizzato il potere oculare della mia abilità per studiare nei minimi particolari il fisico e l'equipaggiamento del mio avversario per carpire da lui alcune informazioni che mi sarebbero risultate utili. Così velocemente composi i sigilli necessari per attivarlo e pronunciai la fatidica parola.

Ω Byakugan Ω


Quello sarebbe stato il primo incontro in assoluto in cui avrei fatto uso di quel potente doujutsu del clan Hyuuga. Ero molto emozionato al pensiero di utilizzare un potere così grande, mi ero allenato moltissimo in vista di questa prova e in quel momento nulla avrebbe potuto farmi desistere dal combattere. Non avevo nemmeno bisogno di sollevare il coprifronte, perchè grazie a quegli occhi ero in grado di vedere attraverso gli oggetti, quindi nel momento in cui fossi tornato sul campo di battaglia nessuno avrebbe potuto mai sospettare che io possedessi una tale abilità. Così tornando al luogo dell'incontro vidi che il ragazzo era ancora steso a terra a rimirare il cielo. Senza perdere altro tempo iniziai subito la mia analisi: su di una mano indossava un tekken, un'arma che si poteva rivelare pericolosa in fase offensiva, possedeva una katana di buona fattura, 5 kunai e 6 shuriken, una bomba carta, del filo d'acciaio 2 fumogeni, 2 tonici azzurri e una boccetta contenente veleno. Aveva un buon equipaggiamento, ma la mia analisi doveva essere ancora approfondita, volevo studiare meglio le sue condizioni fisiche, c'era qualcosa di sospetto in lui. Scavando più a fondo con il byakugan notai una cosa molto strana, la sua struttura ossea sembrava molto più resistente del normale e aveva qualcos'altro di strano ma ancora non riuscivo a capire cosa fosse. Senza dubbio non era un ninja comune, dovevo stare attento. Il tempo intanto passava e di Akira non si vedeva nemmeno l'ombra, forse quel presentimento che avevo provato alcuni istanti prima mi voleva avvisare che il mio compagno non sarebbe arrivato. Dovevo sperare fino all'ultimo che quella non fosse la vera e cruda realtà, dovevo confidare nell'egocentrico Uchiha. Nel frattempo da lontano scorsi un altro ragazzo farsi avanti nel grosso campo di battaglia. Anch'egli indossava il lucente coprifronte di Kiri. A differenza del primo questi era piuttosto bassino, capelli sparati e biondi come il grano. Indossava una tuta aderente di colore nero smanicata. Non avevo tempo da perdere, così dopo aver passato in rassegna tutto il suo equipaggiamento, meno vario di quello del suo compagno, diedi un occhiata anche a lui a livello fisico: lo stesso apparato scheletrico resistente che tanto mi aveva sbalordito nell'altro ragazzo. Entrambi i ragazzi dovevano avere la stessa abilità, erano legati da questa similitudine, e una domanda era più che ovvia: un'abilità innata? Ripensando meglio ai miei studi mi ricordai di aver letto da qualche parte di un clan di kiri che possedeva l'abilità di controllare le proprie ossa, ma di più non ricordavo.

# Che diavolo... se solo studiassi un pò più approfonditamente... bha.. cercherò di capire durante il combattimento cosa nascondo questi due... Ma ora più che altro mi preme il pensiero di dover combattere da solo... Akira dove sei?? #


I due ragazzi si salutarono amichevolmente e vidi l'esaminatore guardare spazientito il suo orologio, era molto tardi ed era orai tempo di iniziare. Mi si avvicinò l'uomo ed iniziò a parlarmi

* Akira Uchiha non è ancora arrivato, ma ormai è tardi non posso aspettare oltre, dovrà combattere da solo... se però riuscirà a battere i suoi avversari passerete il turno sia lei che il suo compagno... Se la sente di combattere? O vuole abbandonare? *


Così venni a sapere che avevo la possibilità di far passare il turno ad entrambi, una chance non da poco. Non ero arrabbiato con Akira, ero sicuro che se non si era presentato era per un motivo valido. Inoltre a lui dovevo molto, grazie alle sue strategie infallibili avevamo superato pressochè indenni la prima fase. Dovevo farlo per lui, dovevo vincere. Guardai in faccia l'uomo che mi aveva appena rivolto la parola e con un tono molto tranquillo e agitando la mano dissi.

Ω Ovvio che combatterò... Non mi posso perdere un'occasione simile... inoltre questo mi permetterà di dimostrare a voi esaminatori che mi merito la carica di chunin... Dia pure inizio allo spettacolo... ci sarà da divertirsi! Ω


Poi rivolgendomi ai miei avversari che si trovavano a circa 8 metri da me dissi.

Ω Scusate il contrattempo ma dovrete vedervela solo con me! Non fatemi troppo male.. hehe... che vinca il migliore! Ω


Detto questo aspettai un cenno da parte del chunin che dopo alcuni istanti diede il via al combattimento. In tutto quel tempo che avevo avuto a disposizione ero riuscito ad elaborare una strategia che poteva rivelarsi abbastanza buona, avevo tenuto conto del mio handicap: non potevo assolutamente lanciarmi in un corpo a corpo fin dall'inizio, per loro sarebbe stato troppo facile colpirmi ed io avrei potuto fare ben poco per difendermi, dovevo attaccare a distanza. Una cosa giovava a mio vantaggio, i due ragazzi erano uno a fianco all'altro e questo mi avrebbe permesso di concentrare i miei attacchi dalla distanza in un unico punto senza dover disperdere energie eccessive. Così senza perdere tempo attuai immediatamente la mia senjutsu: il più velocemente possibile i sigilli necessari per utilizzare la pioggia di fuoco. Nella mia mente pronuncia il nome della tecnica.

# Katon: Housenka no Jutsu #


Dalla mia bocca iniziarono ad uscire una serie di palle infuocate grosse più o meno quanto due pugni, avevo la possibilità di indirizzarle in posti diversi: due alla loro destra ad altezze differenti e due a sinistra con lo stesso principio, altre 2 distanziate di mezzo metro l'una dall'altra sopra le loro teste e invece le ultime sei centralmente in modo da ricoprire spazialmente i loro due corpi. Ma ovviamente il mio piano non si poteva definire affatto concluso, infatti il più velocemente possibile, dopo aver sputato l'ultima sfera, estrassi due kunai equipaggiati con cartabomba che avevo preparato appositamente per l'esame e li lanciai uno a destra e l'altro a sinistra entrambi a distanza di due metri dai ninja di Kiri i quali si sarebbero trovati al centro di una potente esplosione, in modo tale che si conficcassero nel terreno, i quali si sarebbero trovati al centro di una potente esplosione e non appena le due armi toccarono il suolo li feci esplodere. Ma pensate che mi sarei limitato a questo? Ovviamente no. Dopo la dura esplosione svelai il lancia fukibari caricato con quelle piccole armi che erano state intrise di veleno, mirai verso i due malcapitati e scoccai il lancio. I piccoli aghi erano diretti all'altezza del petto e delle braccia di entrambi, tre verso il ragazzo dai capelli biondi e 2 verso quello con i capelli bianchi. Si poteva definire una bella strategia ed ero soprattutto molto curioso di vedere come avrebbero reagito ad una simile offensiva

# Fatemi vedere cosa sanno fare i ninja di Kiri... #




SPOILER (click to view)

.:Byakugan:.


Villaggio: Foglia
Clan: Hyuga

Attivazione: Ci si concentra sui propri occhi e si eseguono le seguenti posizioni magiche: Ratto, Cane, Ratto, Tigre (Consumo di Chakra: Basso). L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [attivare il byakugan conta come una tecnica base]

Caratteristiche dei Portatori: Controllo del Chakra Aumentato; Velocità Aumentata; Forza Diminuita.

Abilità sfruttabili sin dall'inizio: Il ninja migliora le proprie reazioni e può vedere attraverso i “corpi fisici”. In corpo a corpo migliora la propria precisione e in attacchi con armi a distanza la mira di chi si avvale di questa innata è molto più precisa della media. Ci si può inoltre avvalere di una vista telescopica e si possono utilizzare le tecniche dell’arte marziale denominata “Juken”. Chi padroneggia questa innata, spreca meno chakra nella “conversione”. Tutti gli utilizzatori di Juken scelgono normalmente un vantaggio a velocità ed uno svantaggio a forza.

.:Livello 1 (Minimo Genin - Energia Verde):.


Al ninja che attiva questa innata compaiono dei segni sui lati del viso, vene scure per l’afflusso di chakra, che rendono i normali occhi bianchi dei possessori della bloodline ancora più inquietanti. Il fatto stesso derivato dal grande afflusso di energia attiva una serie di particolari vantaggi, che sono elencati di seguito.
-Vista a 200 gradi (contro i normali 100°).
-Vista telescopica frontale a 500 metri.
-Visione del sistema circolatorio del chakra, ma non delle porte e dei punti di fuga (quindi si riconoscono come false le moltiplicazioni che non possono fare tecniche).
-Possibilità di vedere attraverso oggetti poco spessi (fino ad 1 metro).
-In corpo a corpo la precisione è mediamente aumentata, al livello di un “principiante” tra i possessori di questa innata, perciò anche a questo livello si può aspirare a colpire punti di difficile raggiungimento con una buona percentuale di successo (circa il 70%, ovviamente possono sempre essere schivati).
-A distanza il discorso è simile , e il ninja che si avvale di questo potere ha una precisione abbastanza superiore alla media: i suoi attacchi a distanza (che comunque possono sempre essere schivati) troveranno il bersaglio scelto il 50% delle volte anche se questo è difficile da colpire.
-Per ogni Tecnica Avanzata effetuata con successo, si risparmia il 15% del consumo della Tecnica eseguita.
Consumo di Chakra per Turno: Bassissimo

Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu
image
Villaggio: Foglia
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
[Solo se si ha in scheda la Palla di Fuoco Suprema]



CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 10+25=30
Chakra rimasto: 165
Tecniche usate:
Attivazione innata
Katon: Housenka no jutsu
Stato fisico: illeso
Stato mentale: concentrato
Armi:
6 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
30 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana (sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.
Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: alcuni ritocchi alla grafica



Edited by ~DaTTe~ - 22/6/2008, 23:51
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 24/6/2008, 19:01




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Narrato
*Pensato*
"Parlato"



CITAZIONE

»Post I ~ Esperienza



S
ulla riva del piccolo ruscello, il cui scroscio era lento e rilassante, Reed rimase a pensare un po’ a tutto quello che era successo, lasciandosi qualche volta a fantasticare osservando le nuvole che, nel cielo azzurro, prendevano svariate forme trasportate dal vento leggero, che scuoteva le cime degli alberi presenti in zona. Il giovane Foglioso, che prima aveva salutato, aveva risposto in modo leggermente timido e per un po’ Reed lo osservò con la coda dell’occhio. Sembrava che lo stesse fissando cercando di capire se la naturalezza mostrata dal Genin di Kiri nel porsi vicino al suo elemento era naturale o studiata. Quando cercò di svincolare con una scusa nascondendosi nel bosco, Reed si lasciò scappare un mezzo sorriso. *Non è un pivello qualsiasi* pensò soddisfatto nello sperare che quell’incontro avrebbe rivelato qualcosa di più* Ma perché nascondersi nel bosco? Sta celando qualcosa…* il pensiero gli martellava in testa, anche se la cosa poteva sembrare naturale: in Accademia, la prima cosa ad essere insegnata agli aspiranti era la segretezza. Un ninja deve essere in grado di mimetizzarsi per attaccare al momento opportuno. *Forse vuole studiarci…* pensò in cerca di una possibilità logica che quadrasse * Ma perché osservarmi a distanza?Bah…vedremo in duello cosa combinerà* concluse voltando i suoi pensieri alla prima prova. Era stata lunga e molto difficile, ma aveva permesso di accumulare moltissima esperienza…almeno così l’aveva interpretata il giovane Kaguya. Il vento frusciò ancora, lasciando sulla sua pelle una sensazione di benessere, di libertà. Prese uno stelo d’erba alta, e dopo averlo reciso con la mano, se lo mise tra le labbra, per poi portare le braccia dietro la testa a sorreggere il capo. Chiuse gli occhi e rimase così, in silenzio, ascoltando i rumori della natura, il volo degli uccelli, il frusciare delle foglie degli alberi ed i passi di una persona che camminava verso di lui. *Arriva il biondo* pensò con un aria ironica mentre si azzardava pigramente ad aprire un occhio. Una mano tesa gli si parò davanti e, dietro, il volto sorridente del suo compagno Cloud, che vestiva con una tuta nera aderente al suo fisico. Sembrava in forma e pronto mentalmente al duello. Reed glielo leggeva negli occhi: era pronto a dare tutto pur di vincere e questo era un bene, perché si spera in una vittoria solo se si è carichi di spirito. La fiamma dell’animo porta all’impegno e questo ultimo porta la persona a mettere in gioco tutto che ha, usando tutto ciò che sa, per arrivare al risultato finale. Si decise a prendere la mano e si alzò in piedi, sorridendo “Era ora…credevo ti si fosse rotta la sveglia!” ironizzò sul suo leggero ritardo, poi avvicinandosi all’orecchio dell’amico “Sta attento, non me la racconta giusta…” concluse in un sussurro alludendo al ninja che si era presentato con il nome di Sasame Hatake. Il Chunin che assisteva all’incontro da giudice, nervoso per il ritardo di uno dei componenti del team avversario, chiese al giovane foglioso presente se avesse voluto combattere da solo. Il ninja annuì sicuro, troppo per i gusti del giovane di Kiri, che lo guardò bene nell’occhio. Vi colse una scintilla che non gli lasciava presagire nulla di buono. Poi il duello ebbe inizio. La distanza tra i tre era di otto metri, abbastanza facili da coprire in corsa, ma anche molti per portare un attacco a distanza. Infatti il giovane compose velocemente dei sigilli e portò le mani alla bocca, da cui fuoriuscirono delle palle di fuoco. *Katon…complimenti ragazzo, vuoi bombardarci approfittando del fatto che siamo vicini…ma la prima parte della prima prova non ti ha insegnato niente?* pensò soddisfatto del fatto che i bombardamenti improvvisi ricevuti nel corridoio del castello gli avevano insegnato la prontezza di riflessi. Portò la mano nel sigillo del serpente, tenendo il mignolo fuori…

Suiton : Suijinheki




CITAZIONE

Muro d'Acqua - Suiton: Suijinheki
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)


L’acqua dietro di loro si pose davanti a loro formando un muro frontale e laterale, seguendo la forma di un semicerchio, in modo da assorbire i colpi laterali e frontali. Il muro era abbastanza alto e li proteggeva anche dai colpi più elevati rispetto al loro corpo. *Suiton batte Katon* Reed mantenne il muro alzato a proteggere sia se stesso che Cloud, ma la potenza delle cartambomba aprì delle falle nella struttra d'acqua. un calore li avvolse, ma fu l'onda d'urto a provocargli una ferita lieve al fisico. La pioggia di fuoco era cessata, ma quella di armi era nel mezzo dell'azione. Alcune armi furono fermate da ciò che restava del muro. Ma alcuni fukibari penetrarono dalle falle, ma la loro potenza era ridotta, visto che l'onda d'urto investì anche loro. Gli bastò gettarsi all'indietro sulla destra a terra, per evitare quelle poche armi. Non sapeva Cloud cosa aveva fatto, ma toccava a lui cavarsdela in quel frangente. Lo aveva protetto per quanto aveva potuto. Uno sguardo e vide che tutto sommato stava bene, sebbene stesse quasi nelle sue condizioni. *Tempo perso, pivello…ora tocca a noi* pensò facendo un cenno a Cloud di andare ad attaccare da sinistra, mentre lui si sarebbe occupato del nemico dal lato destro, approfittando anche del fumo dell'esplosione per attaccare con un margine di sorpresa. Ormai il loro livello di affiatamento era elevatissimo. Sciolse la tecnica e partirono in corsa. Reed zigzagò verso destra, ad evitare possibili lanci, prendendo due shuriken dalla tasca porta-oggeti. Erano armi avvelenate, che gli avrebbero permesso di abbassare le capacità fisiche avversarie. Con un movimento parabolico, lanciò i due shuriken verso il fianco e la spalla destra quando si trovò a quattro metri dall’avversario. Senza fermarsi continuò la sua corsa estraendo la katana e una volta vicino al suo avversario portò un fendente dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra per tentare di colpire il suo polpaccio destro. Che l’avesse colpito o meno, la lama avrebbe continuato il suo percorso fino all’altezza delle spalle dell’avversario, ma un po’ più indietro(OT cioè che qua non ti colpisco, non ancora /OT) al suo fisico. Reed avrebbe poi portato la lama di taglio indietro a cercare un colpo orizzontale per recidergli la testa. Il colpo era molto veloce e la lama molto acuminata. Sfruttando poi la forza usata per portare la lama indietro, Reed avrebbe fatto forza sul piede sinistro ad effettuare una rotazione di 360° , portando con la gamba destra un calcio basso diretto alla medesima caviglia in modo da minare il suo equilibrio e allo stesso tempo spezzare l’articolazione per ridurre le possibilità di movimento avversario. Infine avrebbe calato dall’alto un affondo diretto al petto avversario, sia che egli avesse schivato il calcio sia che si fosse trovato a terra dopo averlo ricevuto. Reed strizzò l’occhio a Cloud che stava portando anche lui il suo attacco. Il messaggio era chiaro: finire l’avversario prima che arrivi il suo compagno. Reed era sicuro che quest’attacco avrebbe provocato molti più danni di quelli che l’avversario poteva attendersi, in quanto le sue armi erano avvelenate. L’arte mortale, così chiamavano l’unione tra l’arte dei veleni e quella delle lame. Per ora era meglio non mostrare il proprio potere. Era meglio portare attacchi veloci, sfruttando il vantaggio della superiorità numerica. Il giovane, per quale segreto nascondesse, non poteva sorreggere a lungo uno scontro contro due nemici parigrado. La fortuna, almeno per il momento, girava a loro favore, facendo pendere l’ago della bilancia dalla loro parte.


Reed Hyrigame KaguyaKirigakure No Genin
image


ChakraTotale: 200
ChakraConsumato: 20/200
ChakraRimanente: 180/200

StatoFisico: Perfetto
StatoMentale: Attento
DanniSubiti: 0

Effetti VeleniPersonale: Attivo
MalusPropri: Nessuno
BonusPropri: Nessuno

Slot AzioneUno:
Slot AzioneDue:

ArmiReed's weapons:

OT



Edited by .:Namikaze Minato:. - 4/7/2008, 23:19
 
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Akira_Uchiha
view post Posted on 6/7/2008, 16:28





..:: ۞ Sparkin' Angel ۞ ::..


image


~ Narrato
Pensato
Parlato



~ ..:: ۞ ::.. ~



۞ Arena Kurosaki.

~ Un lampo. Blu. Il vento soffiava, spirava pungente. Il sole risplendeva opaco. L’erba veniva dolcemente accarezzata dai pargoli di Eolo. Le nuvole si rincorrevano senza foga. La battaglia viveva di fragori, scintillii, tintinnii metallici, passi affannosi, accelerata. Il pubblico modestamente eccitato, intento a scambiarsi vicendevolmente opinioni e azzardando scommesse non troppo convinte.
Poi quel bagliore. Il blu. Erano i suoi capelli.
Tutto si arrestò improvvisamente, in muta contemplazione: i combattenti sospesero per un secondo le ostilità, il vento si arrese all’evento smettendo di soffiare, l’erba si fermò, il sole si affacciò curioso. Tra il pubblico silenzio. Un silenzio assoluto, turbante. Serpeggiava un indecifrabile smarrimento tra i presenti.
Il manico della katana risplendeva nella luce, i capelli lunghi e lisci arrestarono il loro dimenarsi sospinti dalla brezza. A braccia conserte, sulla cime dell’albero più alto dell’arena c’era lui: il più atteso, il più temuto.
Il silenzio mutò in pochi attimi.
Un fragore esplose nel pubblico: i signori feudali si alzarono in piedi meravigliati ed eccitati, stupiti per quell’apparizione. Delle ragazzine dalla tribuna sgranarono gli occhi, divenendo pallide in viso. Alcuni Shinobi di medio rango e di giovane età balzarono sull’attenti, intenti nello scrutare quella figura meglio di quanto non riuscissero a fare. Alcuni componenti dei più importanti clan della foglia si produssero in espressioni a metà tra il sorpreso e l’allibito.
Era lì scultoreo, imponente, bianco come la luna, scintillante come il sole: Akira Uchiha.
Si era fatto attendere, ma senza che nessuno se lo aspettasse ormai più, era lì, in cima a quell’albero intento a fissare dall’alto e maestoso quello spettacolo interrotto dal suo arrivo.
Gli occhi si socchiusero piano e le labbra si chiusero dolcemente. Tutt’intorno un marasma colossale, un vociare senza fine né limite.

~ Ma quello è…


~ Akira Uchiha


~ I signori feudali parevano esaltati:

~ L’erede del Clan più prestigioso di Konoha!

~ Ho sentito parlare di lui anche nel mio paese, la sua fama non ha confini.

~ Dicono possegga già il terribile doujutsu della foglia, lo Sharingan.

~ Lo Sharingan?!

~ Per fortuna che è arrivato, avevo scommesso sul suo team.

~ Quel ragazzo rappresenta il futuro di Konoha.

~ Degli sguardi diffidenti serpeggiavano tra i potenti riccastri. Poco più in là, le ragazzi saltare in piedi e arrossite terribilmente, si davano degli schiaffetti sulle faccine puerili, facendo il gesto di tirarsi del vento con le loro esili manine. I loro occhi brillavano di ammirazione, basite contemplavano la scultorea perfezione dell’Uchiha.

~ Che entrata!

~ Akira sei il migliore!

~ Akiraaaaaa!!!

~ Ragazze guardate quanto è diventato bello!

~ E’ mio!

~ Non dire cavolate, è il mio!

~ Terribilmente infantile, ma slanciate in una quanto mai sincera idolatria verso lo shinobi della foglia. E poi v’erano gli altri ninja, quelli professionisti che con occhi vispi scrutavano quella figura tanto altera e superba.

~ Ma chi è quello? Chi si crede di essere?

~ E’ Akira Uchiha, del Villaggio della Foglia, la recluta che si vocifera sia la più promettente tra tutte.

~ Non sarà mica il figlio di….Quei capelli…

~ Esatto…E’ suo figlio.

~ Sono curioso di vedere fino a che punto è diventato forte, eh Shoji?

~ Mi aspetto ogni cosa da lui, ai tempi dell’accademia era mio allievo. Superava i suoi coetanei di un abisso. Chissà a che livello è adesso, è talmente cresciuto.

~ Anche i membri dei grandi clan della Foglia parvero attratti dall’apparizione, tanto da voltarsi impietriti rivolgendosi domande a raffiche sull’identità e sulle potenzialità di quell’esponente della casata Uchiha. Tra loro v’erano anche alcuni membri degli Uchiha mezzosangue, che ispezionavano la situazione con attenzione decisamente maggiore rispetto agli altri e con uno sguardo molto più smaliziato e disincantato.

Che disgusto. Il fiato è prezioso non andrebbe sprecato.

~ Era incredibile come però colui a cui quell’esultanza era rivolta detestasse quello spettacolo. Il baccano lo turbava, pareva abbastanza pensieroso. Si scompose dalla sua posa marmorea e strinse un pugno con vigore, prima di scomparire per un secondo. Riapparve al suolo, al fianco di Sasame, suo compagno di squadra. Lo sguardo basso, turbato. Un’aura mistica lo circondava, pareva essere fatato quel ragazzo.
L’esaminatore interruppe la trance in cui era caduta la platea e anche i combattenti, progendo una domanda secca all’uchiha, nonostante ne conoscesse benissimo l’identità. Lo fece deglutendo, un po’ spaventato un po’ eccitato dall’arrivo del fenomeno.

~ Nome?

~ Akira alzò pian piano il capo con la solita flemma che lo contraddistingueva e schiuse altrettanto lentamente gli occhi. Ora non fissavano il suolo ma il vuoto. Poi delle parole, che tuonarono nel silenzio attonito dell’arena. La sua voce cupa, tenebrosa, profonda riecheggiò maestosa.

Uchiha Akira.

~ Non guardò nemmeno l’esaminatore e di colpo alzò lo sguardo. Le sue iridi azzurre come il ghiaccio più puro si fissarono prima sugli occhi del primo avversario, poi del secondo: un’occhiata maligna, di sfida, ma anche dei disprezza, colma di superiorità nei confronti dei contendenti. Avrebbe pietrificato chiunque con quei due occhi dai lineamenti delicati ma profondi come l’oceano.
Il vento riprese a spirare. Akira era entrato nel vivo dei giochi. Ma i quegli occhi si rifletteva il passato, le motivazioni, le ambizioni. Quell’azzurro. Bellissimo. Incredibilmente profondo e colorato, come il cielo di quel giorno. Due mesi prima.


~ ..:: ۞ ::.. ~



~ I tre che componevano il team omonimo erano riusciti a superare agevolmente tutte le prove che l’esame chuunin gli aveva prospettato: Akira si era dimostrato il leader carismatico del gruppo, aveva saputo sfruttare le capacità dei compagni e le sue, non sbagliando mai una mossa, né mai un calcolo, tutto era andato secondo i suoi piani. Quasi pareva assurdo agli occhi esterni contemplare tanta perfezione, l’uchiha sembrava essere impossibilitato a sbagliare.
Ma nonostante ciò tutti quanti erano riusciti a dare il loro apporto, Sasame eseguendo gli ordini alla perfezione e Shin utilizzando la sua ombra. Quest’ultimo però, non appena ricevuta la notizia di aver passato la fase, abbandonò inspiegabilmente l’esame, lasciando allibiti tutti e dubbioso Akira, il quale però aveva un carattere fin troppo introverso e colmo di riserbo per andare a indagare nelle cause che avevano spinto il piccolo Konohano ad abbandonare quella manifestazione.
Akira, due giorni dopo aver ricevuto quella notizia era già pronto per partire, destinazione il Paese delle nuvole, per dedicarsi ad un allenamento intensivo e speciale nelle settimane che lo separavano dalla fase finale, alla quale non era nemmeno certo di voler prendere parte. Le motivazioni non scarseggiavano, infatti era quella un’occasione ghiotta e impedibile per misurarsi contro suoi parigrado provenienti da tutte le terre ninja. Un altro stimolo era gli sbocchi che l’essere chuunin avrebbe concesso al ragazzo dai capelli blu: avrebbe potuto capitanare team autonomi, in modo da poter andare finalmente alla ricerca di informazioni su suo padre.
Ma d’altro canto anche quella prova sarebbe stata inutile: tutti, lui in prima persona, erano coscienti del fatto che l’Uchiha fosse largamente in grado di ricoprire la carica di Chuunin, aveva capitanato alcune missioni di livello anche elevato, portandolo a termine con incredibile freddezza e la solita perfezione tipica della sua vita.
Fatto sta che quel giorno il ragazzo si stava allontanando dalla sua abitazione, nel quartiere Uchiha deserto, quello dei purosangue. Ad u tratto intravide con la punta dei suoi occhi cristallini una figura familiare: pian piano si sforzò di delinearne i contorni e le peculiarità per riconoscerlo, ma questi procedeva in direzione opposta a quella seguita dal ninja di Konoha.

Che diavolo ci fa quello nel quartiere Uchiha?

~ Pensò fulmineamente di inseguirlo e così fece, scomparendo all’istante. Poi però, mentre saltava da un tetto all’altro nell’intento di seguirlo lo vide fermarsi a parlare con un ragazzo dai capelli blu, che poteva essere a lui simile. Sfruttando l’occasione di quella quiete Akira scrutò meglio quel figuro e individuò in lui la corrispondenza con Sasame Hatake, compagno di squadra nel team 3.
Sembrava avere qualcosa di importantissimo da dire, così Akira si mise all’ascolto. Evidentemente il ninja dia capelli argentei non s’era accorto che il suo interlocutore non era l’uchiha ma uno rassomigliante a lui.
Akira ascoltò con attenzione quanto detto dall’Hatake e sogghignò, a metà tra il divertito e il disgustato. Poi con tono imperioso grisò, dal cornicione del palazzo sul quale aveva seguito il discorso di Sasame qualcosa a suo indirizzo, con la sua solita voce cupa:

Idiota sono quassù.

~ Scosse un po’ il capo, i capelli blu si sparsero nell’aria per poi ritornare alla loro forma scultorea.

Ho ascoltato…Accetto di fare team con te, ci vediamo all’esame.

~ Si voltò con risoluzione, pronto a ripartire per la sua meta come se nulla fosse successo. Prima di schizzare in avanti disse però le ultime parole al suo compagno, dandogli le spalle:

Cerca di allenarti e non risultare un peso.

~ Poi scomparve nel nulla, destinazione il Villaggio delle Nuvole. Le notizie ricevute da Sasame non lo avevano lasciato però così indifferente come poteva apparire o come la sua risposta istantanea e decisa di fare team con l’Hatake avrebbe potuto suggerire:

Il fatto che il primo incontro sarà a coppie è una particolarità disgustosa. Non potrò fare tutto per conto mio nemmeno stavolta, che seccatura. Poi…Sasame era l’unico che si sarebbe mai proposto di far coppia con uno con la mia personalità…e io a cercare gente non mi ci vedo per nulla…Non era una scelta…

~ E partì. Per mesi. Non lo si rivide più a Konoha. Fino a quell’apparizione.
Nei suoi occhi ora riluceva una luce particolare. Un ghigno si affacciò sulle sue labbra rosee e delicate: a metà tra il maligno e il provocatorio, quel cenno era tipico del suo comportamento.
Poi il tintinnio delle catene, che illuminate dal timido sole di quella giornata abbagliarono chiunque vi avesse posato lo sguardo. Le catene erano strette attorno ai manicotti blu, mentre la sua maglia in stile anbu bianca, cingeva il suo corpo, sovrapposta ad una maglia a collo alto e smanicata di colore nero. Poi una fascia che faceva da cinta di colore grigio scuro, intenta a tenere su dei pantaloni color della pece, larghi in vita, che scendevano a stringersi alle caviglie, legate anch’esse da delle fasce di colore quasi nero.
Legata alla spalla, inclinata di 30°, la katana di ottima fattura e di altissima qualità, dal manico intrecciato di nero e blu. Infine, al dito medio della mano destra quasi una unghia nera, una Nekote.
Aveva un’aria particolare, l’allenamento al quale si era sottoposto pareva averlo rafforzato profondamente, permaneva quell’impressione che rispetto ai suoi parigrado l’Uchiha fosse di un altro pianeti, con obiettivi ben più alti e fuori dall’immaginazione di comuni ninja. Un talento innato che possedeva nel suo DNA, gli permetteva di migliorare incredibilmente in tempi brevissimi.
Tutti coloro che tra la folla conoscevano l’uchiha, anche solo per la sua reputazione, parevano smaniosi di conoscere quali progressi avesse compiuto quel ragazzo in quei mesi, chissà quale diavoleria si sarebbe inventato.
Ma Akira aveva già gli occhi pronti a scandagliare ogni dettaglio dell’arena, degli avversari:

Tsk, Kiriani. L’acqua è il loro elemento principale…e qui c’è un corso d’acqua abbastanza ampio…Dovrò star attento all’eventualità di Suiton…Ma nemmeno dei Suiton potranno tenere testa alla mia arte del fuoco…e poi…questi tipi…Non sono nemmeno degni di vedere lo Sharingan…Come questa folla idiota…Il doujutsu del mio clan è un contenuto di valore troppo elevato per essere apprezzato da dei Nebbiosi o da del pubblico invasato…

~ Akira era come al solito sicuro di sé, trasmetteva superbia e trasudava arroganza da ogni poro della sua candida pelle. Altero fissava il vuoto, attendendo che l’esaminatore ridesse inizio ai giochi.
Era arrivato in ritardo, e lui sapeva per quale ragione.
Poi, il silenzio. Un gesto di mano che si levava in aria dell’esaminatore diede inizio alla nuova partita. Due contro due. Con l’uchiha a recitare la parte del protagonista.
Il pubblico in visibilio si produsse in un applauso di incoraggiamento per i partecipanti dello scontro che pareva profilarsi spettacolare.
Akira lasciò svanire il ghigno, tramutando la sua espressione in una totalmente apatica. Non gettò neppure uno sguardo al compagno, si limitò semplicemente a prepararsi. Aveva già tenuto dalla sua entrata in scena un kunai attaccato alla suola del calzare nero con l’ausilio del chakra adesivo, la cui fioca luce era coperta dall’erba alta nel quale lo shinobi affondava le gambe.
E l’inizio. I capelli si smossero leggermente, le mani composero diversi sigilli con velocità impressionante, da fermo, precisamente cinque:

Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio.

~ Poi partì, veloce come il vento. Per prima cosa compose l’ultimo sigillo in corsa: distava 6 metri dall’avversario.
L’ultimo segno fu quello della tigre; un Katon, dunque. Il ragazzo decise di dare subito prova della massima arte del clan Uchiha, quella che li aveva resi noti a Konoha e non solo, il fuoco.

۞ Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu ۞

SPOILER (click to view)
Tipo: Ninjutsu
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
[solo da energia verde in su]



~ Delle incandescenti sfere vennero espulse dalla sua bocca, a velocità impressionante. Una sarebbe andata alla destra dello shinobi della nebbia col nome Cloud, una alla sua sinistra, una all’altezza della vita, due in alto e altre due con traiettoria parabolica sempre verso l’alto. Queste sfere lo avrebbero praticamente immobilizzato, non potendo egli retrocedere, avanzare, scartare a destra o a sinistra. Avrebbe solo potuto abbassarsi, ma Akira aveva pensato anche a questo: nello stesso momento in cui lanciava quelle sfere infuocate, sganciò il kunai che aveva attaccato alla suola del calzare, che si diresse a velocità incredibile verso il basso, e se Cloud si fosse abbassato lo avrebbe colpito esattamente sulla gola.

۞ Alzata della Foglia - Konoha Tounyuu ۞

SPOILER (click to view)
Posizioni Magiche: Nessuna
Villaggio: Foglia
Descrizione: Servendosi di questa tecnica il ninja, usando tutta la velocità di cui dispone, sparisce letteralmente, ricomparendogli sotto. Nell'istante successivo sferra un calcio ascendente che cercherà come bersagli il corpo o la testa avversaria. Se il colpo raggiunge il nemico, egli verrà scagliato in aria, raggiungendo un'altezza di almeno quattro o cinque metri. In questo caso l'avversario dovrà affrontare un leggero stordimento, mentre il danno subito non sarà poi così ingente (pari in realtà ad una ferita lieve).
Tipo
: Taijutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso)



Non può accorgersi di entrambi gli attacchi, si dovrà focalizzare su di uno, non badando all’altro.

~ Ma ecco che qui entrava in campo la notizia più sorprendente: tutto quell’attacco era solo un diversivo. Infatti, in un istante Akira svanì nel nulla e si ritrovò subito ai piedi del Kiriano: così poté provare a sferrargli un calcio ascendente, che quasi sicuramente l avrebbe visto subire, dato che era un offensiva troppo veloce per essere prevista, considerata anche la cortissima distanza che separava i due.
I chuunin della foglia presenti sugli spalti si alzarono dalla loro posizione sconcertati:

~ Ma…Ha concepito un piano così complicato e…l’ha anche messo in pratica…praticamente ha portato tre attacchi in contemporanea, quel ragazzo di Kiri è spacciato…

~ Ma come fa ad essere così forte?! Eseguire un Senjutsu del genere e mettere praticamente alle strette il nemico dovrebbe essere impossibile per un Genin…

~ Lui non è un Genin come tutti, Izumo…

~ Ha sfruttato la tempistica in modo da non lasciare alcuna mossa al nemico…e se dovesse colpirlo…il Kiriano si ritroverebbe coinvolto nell’esplosione delle palle di fuoco.

~ Kotetsu, dimentichi una cosa…Non l’hai notata?...aveva una cartabomba appiccicata sulla suola dell’altra scarpa…e con quel calcio l’avrà attaccata al nemico…


~ In effetti era così. Nel caso in cui Akira avesse colpito Cloud, questi si sarebbe trovato con una cartabomba appiccicata addosso. L’Uchiha avrebbe poi subito fatto detonare l’ordigno tramite un semplice rilascio di chakra. Ciò che Akira però non sapeva era che il suo attacco sarebbe andato a buon fine quasi sicuramente, poichè l'avversario aveva le braccia totalmente immobilizzate e in virtù di ciò non avrebbe potuto nè comporre sigilli nè staccarsi la cartabomba di dosso.
L’unico intoppo del piano era la posizione di Reed. Questi però sarebbe dovuto essere tenuto occupato da Sasame. Ma Akira non aveva lasciato nemmeno questo al caso: aveva infatti lanciato tre sfere di fuoco in direzione di Reed, per impedire che questi potesse comporre i sigilli, e lo aveva fatto in contemporanea all’attacco a Cloud. Aveva mirato al busto, alla gola e alle gambe. Questo avrebbe fatto perdere tempo al Kiriano, che non avrebbe mai potuto eseguire il muro d’acqua in quella porzione di secondo per proteggere il compagno.

Sono spacciati…







~ ..:: ۞ ::.. ~



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~ ..:: ۞ ::.. ~





 
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~DaTTe~
view post Posted on 9/7/2008, 17:27




CITAZIONE

Narrato
Ω Parlato Ω
# Pensato #


.:Team 3:.



A
volte quando tutto sembra perduto e la speranza ti sta abbandonando, accade qualcosa che risolleva dalla polvere l'animo di chi si sentiva abbandonato al proprio destino. Io però non mi sentivo affatto quel ragazzo fortunato che avrebbe ritrovato la speranza. Combattere da solo allo stremo delle mie forze contro due ninja del mio stesso livello poteva rendermi più forte, ma poteva significare anche la mia fine. Nonostante ciò di certo non mi sarei tirato indietro vigliaccamente, il mio ego e il mio orgoglio non me lo avrebbero mai permesso. Avevo deciso di combattere lo stesso non per spavalderia o per sicurezza nelle mie capacità, ma semplicemente per una questione di rispetto in quel compagno che mi aveva spalleggiato nella prova precedente a quella allora in atto: Akira. Il chunin che fungeva da esaminatore mi aveva detto che nel caso in cui io avessi vinto il duello sia io che il mio compagno, seppur assente, saremmo passati alla fase successiva. Era solo quella consapevolezza che mi aveva dato la carica per fronteggiare quei due ninja di kiri dallo scheletro anomalo. Il rischio era alto e la posta in gioco ancora superiore. Durante la competizione era permesso ogni sorta di inganno e azione, non c'erano limiti alla potenza e pericolosità dei colpi che si poteva infliggere, era prevista quindi anche la possibile morte di qualcuno dei concorrenti. Quindi oltre a pensare alla vittoria dovevo pensare alla mia stessa vita, non potevo permettermi errori di alcun genere. Ovviamente avrei venduto a caro prezzo la mia pelle e nonostante la mia situazione di svantaggio numerico avrei dato il filo da torcere a quei due kiriani. Il mio pensiero però era sempre rivolto all'enorme ritardo del mio compagno, il pensiero che mi avesse abbandonato ad una simile prova mi attanagliava e mi faceva impazzire, cercavo di trovare una spiegazione valida, ma per quanto mi sforzassi non riuscivo a darmi pace. La mia unica speranza era riposta nel pensiero che l'uchiha dai capelli blu avesse intenzionalmente agito a quel modo per farmi dannare e per farsi desiderare da me e dal pubblico che stava assistendo. In fondo doveva pur nutrire il suo egocentrismo sfrenato, un entrata scenica a metà incontro sarebbe stato l'ideale e in fondo io ci speravo.

# Akira.. Akira... Akira... sto scherzo non me lo dovevi fare.. dove cavolo sei finito! Io voglio diventare chunin ma se tu non mi dai una mano mi rendi le cose un po' difficili maledizione! Lo so che arriverai.. non posso che credere che tu ti perda un'occasione così ghiotta per metterti in mostra... Bhaa.. basta pensarci.. tanto è inutile.. ora mi devo concentrare sull'incontro non posso distrarmi neanche un secondo.. #



Q
uei due kiriani non erano affatto dei pivelli, mi avrebbero dato senz'altro del filo da torcere senza l'aiuto di Akira. Ma ormai l'esame era iniziato e già io viaggiavo con l'idea di dover fronteggiare i miei due avversari da solo. Il mio attacco non si era rivelato infallibile come avrei sperato, avevo sbagliato la tempistica delle azioni, non avevo idea che il muro d'acqua avrebbe retto così bene all'esplosione di due carte bomba, ma non tutto fu vano, perchè grazie all'onda d'urto provocata dai due ordigni si crearono delle falle attraverso cui passarono alcuni dei miei fukibari, per la precisione tre: uno era quello diretto al ragazzo dai capelli bianchi e due verso il biondino. Ci fu una grande differenza nel reagire all'attacco tra i due ninja, infatti il primo aveva risposto alla pioggia di fuoco con un muro d'acqua e aveva schivato quel minuscolo ago buttandosi a terra dimostrando una prontezza di riflessi fuori dal comune, mentre l'altro aveva partecipato passivamente all'azione facendosi poi colpire da quei due aghi nel punto da me prestabilito: le braccia. Almeno per uno dei due dei miei avversari la mia strategia aveva avuto i suoi frutti. Grazie a quelle due minuscoli armi il mio veleno era entrato nella circolazione sanguigna del biondo, che presto avrebbe perso completamente la sensibilità delle braccia rendendole inutilizzabili per un pò di tempo. Il mio veleno, la procaina, aveva un effetto anestetizzante che addormentava l'arto in cui veniva iniettato, nel caso in cui avessi preso la zona del torace l'effetto sarebbe stato quello di provocare una forte asma al soggetto colpito. La mia era una vera e propria passione, mi ero per così dire “affezionato” a quel mondo tanto misterioso e terrificante durante il periodo post accademico. Avevo iniziato a leggere grossi tomi sui vari veleni esistenti, da dove derivavano, chi li aveva sperimentati e quanto più si potesse sapere di quel campo. La documentazione era essenziale per un hobby del genere. Un passatempo un po' pericolo ed angoscioso forse ma a me non era mai importato quello che la gente pensasse di me. Non capivo però tutta quella passività di quel ragazzo dai capelli dal colore del frumento, perchè non si era mosso minimamente? Forse un attacco di panico? No, non sembrava il tipo. Comunque stava di fatto che non aveva mosso un muscolo dall'inizio dell'esame.

# Che cavolo sta facendo quello? Cos'è gli è venuta voglia di morire? Se sta tutto il tempo fermo non è escluso che io riesca a colpirlo senza difficoltà.. Bho.. meglio per me, così questo incontro si trasformerà in un uno contro uno e combatteremo alla pari... vediamo ora come si comportano.. Il biondo farà la sua prima mossa? #



E
d ecco che la loro offensiva stava avendo inizio, o per lo meno la stava portando avanti il ragazzo che aveva difeso entrambi dai primi due dei miei attacchi. Iniziò subito a corrermi incontro molto velocemente, mentre il suo compagno continuava a rimanere immobile. Questo poteva avvantaggiarmi, in quanto un attacco portato frontalmente da un singolo avversario non sarebbe stato un problema da eludere. Tenni sotto controllo ogni suo minimo movimento con l'ausilio del Byakugan che mi permetteva di vedere anche tutto il suo equipaggiamento che poco prima avevo minuziosamente esaminato. Infatti vidi che arrivato a circa 4 metri da me infilò una mano nella sacca porta-oggetti afferrando due shuriken sopra i quali era cosparso del veleno. Così non appena mi resi conto che stava estraendo due armi da lancio, estrassi a mia volta due kunai e non appena il ragazzo mi scagliò contro le sue armi io lanciai le mie in modo tale da deviare la loro traiettoria e mandarli lontani da me. Per me era semplice mirare a oggetti in movimento, la mia mira era sopra la media e un'azione del genere non mi era affatto di impiccio. La corsa del kiriano continuò imperterrita verso di me sguainando una lucente ed affilata katana con la quale cercò di sferrare un fendente che partiva dal basso in direzione del mio polpaccio destro. Ma lo shinobi non tagliò che l'aria, perchè un attimo prima che sferrasse il suo attacco saltai molto in alto a circa 5 metri di altezza. Come poteva pensare che io sarei rimasto fermo senza reagire? Forse sperava che io mi difendessi o schivassi i vari colpi, ma purtroppo per lui io avevo trovato una soluzione molto più semplice e meno dispendiosa di energie. Ma non sarei stato in aria senza far niente. Infatti mentre salivo iniziai immediatamente a comporre i sigilli per una tecnica che il ninja che mi trovavo di fronte aveva già conosciuto: la pioggia di fuoco. Questa volta però il suo fidato muro d'acqua non gli sarebbe servito assolutamente a nulla poichè esso difendeva solamente ai lati, non la parte superiore. Ma mentre componevo i sigilli un occhio mi ricadde a terra: Akira. Dal nulla il ninja era arrivato e si era posizionato a fianco a me, ma per la trans agonistica in cui mi ritrovavo non l'avevo minimamente scorto, ma ora era lì imperioso come sempre e pronto a combattere. Non mi degnò di uno sguardo, di una parola, ma questo non mi turbò affatto se l'avesse fatto non sarebbe stato il solito Akira.

# Alla fine sei venuto eh... maledetto borioso Uchiha... eheh... ora il team 3 è risorto e nessuno potrà fermarci... facciamo vedere a questi kiriani chi si merita veramente il titolo di chunin... guarda quanto sono migliorato... #



Ω Katon: Housenka no jutsu! Ω



D
alla mia bocca iniziarono a uscire di nuovo una serie di palle infuocate come era successo poco tempo prima che avrebbero messo in seria difficoltà il mio avversario che difficilmente le avrebbe schivate tutte da quella distanza senza contare il fatto che come detto prima la mia precisione era nettamente superiore alla media. Avrei diretto le varie sfere nel seguente ordine: 5 in modo da circondarlo in uno spazio ristretto di circa 1 metro e mezzo di diametro e e il resto delle sfere, ovvero 7, le avrei lanciate al centro una per ogni arto, una alla testa e due sul torace. Ma mentre sparavo le varie sfere infuocate notai che anche il mio compagno Uchiha stava portando avanti il proprio attacco con la sua solita irruenza, ovviamente non si sarebbe lanciato contro il nemico come uno stupido, bensì ero certo che Akira avesse già in mente una strategia devastante e che difficilmente l'avversario a cui stava andando incontro sarebbe riuscito a difendersi poichè il suo obbiettivo era proprio il biondo, ormai sotto il pieno effetto del mio veleno. Anche lui aveva utilizzato la tecnica che stavo utilizzando io e lanciò alcune delle sue palle contro avversario che stavo fronteggiando. Dopo aver terminato le sfere svanì nel nulla riapparendo pochi istanti dopo sotto il biondo cercando di colpirlo con una alzata della foglia. Che tipo quell'Uchiha, era appena arrivato e già aveva messo in difficoltà il suo avversario. Con lui al mio fianco mi sentivo imbattibile, nessuno poteva nulla contro noi due quando combattevamo insieme, la nostra intesa era ormai impeccabile e capivamo subito le intenzioni del compagno. In quel momento era importante separare i due ninja poichè il ragazzo dai capelli d'oro era pressochè inerme al contrario di Akira che era ancora in perfetta forma. Infatti io mi ero limitato ad attaccare lo shinobi dai capelli bianchi che aveva detto chiamarsi Reed. Dopo il mio attacco con l'housenka riatterrai a circa quattro metri da lui e afferrando due kunai, che per sua sfortuna erano avvelenati, e li lanciai verso lo shinobi di Kiri contro cui avevo combattuto fino a quell'istante facendogli compiere un mpovimento parabolico e mirando al petto e alla gamba destra. Non era di certo un attacco devastante che lo avrebbe ucciso ma se non altro lo avrebbe messo in difficoltà.

# Hehe.. voglio proprio vedere cosa combinate adesso kiriani maledetti.. vi sentivate già la vittoria in mano visto che trovavate due contro uno eh... iniziate a tremare perchè con il team 3 non si può scherzare... capirete presto quanto io e Akira possiamo essere forti quando lavoriamo insieme... Mi raccomando Akira finiamoli in men che non si dica... #



D
entro di me ormai c'era una nuova forza: la consapevolezza di non essere più solo. Per quei ninja l'esame terminava qui, non avevano nessuna possibilità di batterci. Per un attimo volsi lo sguardo verso il pubblico che stava assistendo all'incontro, la folla era in visibilio acclamavano tutti il fantastico incontro che si stava svolgendo davanti ai loro occhi. Mi sentivo un po' emozionato a combattere sotto gli occhi giudicanti di quella miriade di spettatori, ma cercavo di non darlo a vedere per non passare per pivello, in fondo dovevo dimostrare di essere degno del titolo di chunin. Onde evitare imprevisti nel corpo a corpo visto che il mio avversario aveva in mano una katana decisi di sfoderare la mia katana e rimanere in una posa plastica ad aspettare il mio avversario.

# E adesso cosa intendi fare... Reed...? #



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Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu
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Villaggio: Foglia
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
[Solo se si ha in scheda la Palla di Fuoco Suprema]


CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 10+25+25=30
Chakra rimasto: 140
Tecniche usate:
Attivazione innata
Katon: Housenka no jutsu
Katon: Housenka no jutsu

Stato fisico: illeso
Stato mentale: concentrato
Armi:
2 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino) --> 4 lanciati
2 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
30 fukibari avvelenati (procaina) (0 nel lanciatore; 25 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana (sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.
Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: eliminazione di un code

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 12/7/2008, 19:19




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Narrato
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» Post II ~ Uchiha


Q
uando aveva intrapreso quell'esame, sapeva che non sarebbe stato facile portarlo a termine. Era un compito che richiedeva sacrifico, forza di volontà e tanta capacità fisica ed intellettuale. Doti come furbizia, calma, elaborazione strategica, spirito di competizione e di sacrificio, forza, velocità e resistenza sarebbero state messe tutte alla prova dai vari esaminatori, che avevano il compito difficile di scegliere colui più idoneo al passaggio di grado - quello chunin - che determinava un lavoro importante in cui è necessario essere preparati e molto in gamba. Gli esaminandi all'inizio erano tanti ed ognuno era diverso dall'altro per forma fisica, capacità di ragionamento e tecnica, sia per il villaggio che per lo stile di combattimento corpo a corpo. La prima prova si era rivelata difficile già di per sé. Kimi era stato buttato fuori dal gioco ed erano rimasti solo Reed e Cloud a portare avanti l'onore del Team di Kiri. Loro erano gli unici due membri della Nebbia. Ora erano lì ad affrontare uno shinobi di Konoha che da solo sperava di fronteggiare i due ninja del Kirigakure. Cosa lo spingeva a lottare? Nessuno poteva saperlo, ma a nessuno interessava al momento. Tutti erano troppo impegnati all'adempimento del loro massimo obiettivo: la qualificazione alla fase successiva. Quel Sasame Hatake - così si era presentato - aveva elaborato un bombardamento iniziale ai loro danni che aveva costretto Reed a far uso del Muro d'Acqua, una delle tecniche di difesa più forti. Tuttavia le tecniche di fuoco avversarie erano molto forti e Reed le memorizzò bene: non ne avrebbe sottovalutato la forza in futuro anche contro avversari di altro stampo. Ricordava ancora bene il suo primissimo incontro. Continuando - la strategia avversaria aprì delle falle nel muro da cui l'onda d'urto delle carta- bombe riuscì a colpire i due, procurandogli più che altro un lieve, nemmeno leggero, dolore all'addome. Dallo stesso squarcio passarono alcuni fukibari, che deviati un po' dalla stessa onda d'urto e indeboliti - ed in parte fermati - dal muro d'acqua per metà in piedi, furono schivati dal giovane Reed con una prontezza di riflessi degna di un vero shinobi. Cloud invece restò al suo destino. Sembrò rimanere immobile e nel fumo dell'esplosione, Reed non riuscì a comprendere quali furono le sue mosse. Sperava che se la fosse cavata, ma più della protezione che gli aveva offerto non aveva potuto fare. Poi era giunto il turno di attacco di Reed che si era lanciato verso l'avversario lanciandogli due shuriken. La reazione del ragazzo avversario fu fin troppo veloce, sembrava quasi che glielo avesse letto nel pensiero, ma non era così. Reed ci pensò un attimo e comprese che tra la sua estrazione e quella del giovane era passato meno di un secondo. La cosa lo insospettì. Tuttavia il fatto di star combattendo in squadra con Cloud lo rassicurava.

[OT/ Faccio una considerazione di un errore di Datte. Lo scheletro dei Kaguya è del tutto uguale a quello umano finché essi non usano tecniche di modificazione delle ossa. Solo allora. Tu non puoi dire che i nostri scheletri sono anomali o più resistenti del normale perchè il byakugan non fa un'analisi chimico-fisica delle ossa, come quella che si fa all'acqua Ferrarelle alla sorgente... / OT]

Ricordava bene il torneo che tempo dietro aveva affrontato al fianco dell'ormai defunto Choji, suo amico fidato e compagno di Accademia, che durante un viaggio verso la Valle dei Fiumi aveva deciso di mettere fine alla sua esistenza. Era stato un duro colpo per Reed non riuscire a salvare l'amico. Ma questa è un'altra storia. Il giovane nebbioso si concentrò sui suoi ricordi del torneo, quando Cloud era suo avversario ed insieme ad Hinato cercavano di sconfiggerli - come poi fecero - per passare alla fase successiva. Reed era solo uno studente al tempo, ancora non aveva concluso gli studi accademici presso Itachi-sensei, ma si era divertito lo stesso ed anzi aveva imparato moltissimo da quella esperienza, acquisendo informazioni essenziali su uno dei Clan più forti di Konoha: gli Hyuga. Possedevano questi ultimi una abilità molto famosa e soprattutto molto potente: il byakugan. Esso consisteva in una modificazione genetica degli occhi che riuscivano a vedere attraverso gli oggetti per un raggio molto maggiore a quello di un normale essere umano. Riuscivano a vedere gli tsubo, i punti in cui il chakra veniva convogliato e controllato da e verso i canali circolatori, fatto per cui avevano elaborato un potente stile di combattimento che gli permetteva di colpirli con facilità. *È solo un po' bizzarro con quella fascia all'occhio. Il mio è solo un ricordo incondizionato...o forse un po' di soggezione per l'aspetto. Non devo lasciarmi intimorire comunque sia...lasciamo stare e concentriamoci sull'azione* pensò mentre l'azione continuava - azione da cui ci eravamo discostati per aprire questa breve parentesi. Quando portò il colpo di Katana, Sasame saltò molto in alto, superando i cinque metri. Durante la salita cominciò a comporre dei sigilli, gli stessi della prima volta. Voleva riusare la tecnica delle palle di fuoco. Un bombardamento dall'alto, cosa molto astuta perché evocare il muro non sarebbe servito a nulla visto che copriva solo ai lati. Tuttavia Reed capì che sul campo non erano più soli. Sentì l'urlo della folla, e comprese che l'altro membro della squadra avversaria era arrivato. Ne fiutò la puzza di egocentrismo sfrenato e sadico, i movimenti silenziosi e lesti e comprese. Una nota di disgusto gli salì in gola.Già ne aveva affrontato uno tempo addietro e ricordò la stessa identica voglia di mettersi in mostra. «Uchiha» mormorò mentre con la coda dell'occhio osservava Sasame salire verso l'alto. E notò anche che l'altro stava per lanciarsi contro il bersaglio. Al momento era importante schivare l'attacco del suo avversario.

[OT / Premessa: più in alto salti più è facile per me avere tempo di muovermi lontano da te e schivare il tuo attacco. Le palle di fuoco impiegano un tempo a scendere - tempo che io impiego per fuggire. Sulla terra ferma, ci si muove molto più velocemente che in aria. Comunque la prossima volta salta più alto, che così da special Jonin fai salti come Goku. Realisticamente è un po' out, questo voglio dire. / OT]

Avrebbe creduto che il suo avversario avesse lanciato delle palle di fuoco, ma a quanto pare la tecnica non riuscì. Forse la torsione del suo salto e lo sforzo di rotazione gli avevano impedito di concentrarsi al meglio sull'impasto di chakra nella bocca e nei polmoni per caricare le palle di fuoco. *Questo torna a mio vantaggio* pensò. Ora da dietro venivano due palle di fuoco lanciate dall'Uchiha. Prima che queste lo raggiungessero, fece due capriole alla sua sinistra molto velocemente portandosi a distanza di sicurezza di oltre tre metri dal luogo d'impatto. Le palle arrivarono al suolo vari secondi dopo la sua fuga rapida dal luogo d'impatto. Il ragazzo avrebbe voluto continuare ad affrontare il suo avversario, ma l'Uchiha stava per attaccare Cloud e non poteva permettere che il suo compagno venisse gravemente ferito in quanto aveva bisogno del suo supporto per poter passare alla fase successiva. Quando si era lanciato incontro a Sasame, Reed si era spostato dalla sua posizione iniziale vicino alla fonte d'acqua fino ad otto metri nel punto in cui stava il suo avversario, che ora era in aria. Rotolando tre metri indietro ed a destra, il kiriano si era ritrovato a soli 5 metri dal ruscello, che ora poteva sfruttare per proteggere l'amico. Bastava solo usare un po' di furbizia. Appena Reed si fermò dalle due capriole effettuate rinfoderando la katana, portò le mani nel sigillo della pecora.

Mizu Bushin No Jutsu!



CITAZIONE

Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: 3 (veloce)
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se sfruttando l’acqua presente nella zona, almeno dieci litri entro dieci metri. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 25 metri, superata questa distanza ritornano acqua. La resistenza agli urti è bassa, e le copie si disfano appena subiscono una ferita lieve. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 8 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 5 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, la loro velocità è però dimezzata rispetto all’originale, mentre la forza risulta ridotta del 90%. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche. Se toccati la loro consistenza è fisica. Solitamente non sono armati, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
[Massimo copie: Studenti 2, Genin 3, Chunin 4, Jonin 6, Kage/Sannin 8, Sennin 10]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso per Copia)


Una copia sarebbe emersa dal ruscello per porsi davanti a Cloud a proteggerlo dall'Uchiha infatti non si era fermato alla Pioggia di Fuoco, con cui aveva bersagliato Reed nello stesso istante di Sasame - e che aveva prontamente schivato visto la distanza tra di loro. Volendo approfittare del primo attacco, Akira ne stava per portare un secondo più devastante. Improvvisamente scomparve per riapparire sotto la copia, che aveva preso il posto del suo compagno di squadra. Un potente calcio fu sferrato al petto della copia stessa che esplose schizzando acqua intorno. Al piede del ragazzo doveva essere attaccata una carta-bomba, ma essendo la copia svanita, gli doveva essere esplosa molto vicino, coinvolgendolo probabilmente nell'esplosione.

[OT/Ricordo ai giudici di un secondo errore di Datte. Ha descritto di essersi allontanato di 4 m dopo il salto, cosa proibita durante la fase offensiva nel gdr di NSR, perchè allontanandosi mi ha tolto la possibilità di contrattaccare. Errore piuttosto grave./OT]

Reed sfoderò un kunai, parando le armi da lancio lanciate da Sasame. Per lui fu facile, perché la distanza tra i due era ulteriormente cresciuta. Ora erano a circa otto metri di distanza. Il giovane strinse forte il pugno. Una rabbia sorda gli montò dentro. Sentiva le arterie gonfiarsi sulle tempie: voleva sconfiggere quel ragazzo, ma non poteva lasciare da solo Cloud. Lo aveva protetto con la copia, ma Reed aveva capito che l'amico era in difficoltà. * Non posso abbandonarlo. Un Chunin è un leader a cui è affidata una squadra, la sua squadra. Il compimento della missione è importante, ma portare a casa la pelle di tutti lo è molto di più.* pensò mentre correva verso le spalle dell'Uchiha. Questo non era uno spirito del tutto "kiriano". I ninja della nebbia sono tutti assassini spietati, mercenari silenziosi, che agiscono da soli nell'oscurità e, appunto, nella Nebbia. Ma Reed aveva già perso un amico e non voleva succedesse ancora. Così aveva voltato le spalle al suo avversario, correndo verso l'Uchiha, di cui ben conosceva le tecniche ed i segreti. Ricordava ancora il suo incontro con Naruto Uchiha, che aveva intravisto nell'atrio principale del castello alla prima prova. Era stato il suo primo incontro. Lui ancora uno studente inesperto, mentre l'altro un Genin affermato, eppure era riuscito a vincere grazie ad un'ottima strategia di azione. Nella sua mente però rimasero le parole del ragazzo "La prossima volta verrò con lo Sharingan!". Si era informato. Aveva chiesto, ricercato ed infine trovato. Gli Uchiha sono forse il Clan più famoso nelle cinque grandi terre. Non era stato difficile, in fondo. Così aveva saputo, e si era allenato in evenienza di uno scontro simile. Ora stava per avvenire. E ne era contento, perché vincere contro un arrogante maniaco del protagonismo era una soddisfazione in più.
Reed si lanciò in scivolata a solo un metro dall'avversario. Avrebbe poi poggiato una mano a terra, in modo da far forza su di essa e sferrare un calcio al ginocchio avversario da destra verso sinistra con moltissima forza, tanta da rompergli l'osso e costringerlo all'immobilità. Reed avrebbe poi portato il corpo in equilibrio verticale sulle mani, aprendo le gambe e portando due calci girati ai fianchi , prima destro e poi - con rotazione inversa - al sinistro, in modo da rompergli l'osso sacro. I colpi erano orizzontali, ma molto veloci e potenti. Il momento di rotazione aumentava la forza del corpo. Reed avrebbe poi sferrato un calcio finale dal basso verso l'alto diretto alla base dello sterno - si perché sapeva che il nemico si sarebbe voltato verso di lui - per spedirlo lontano da sé. Si sarebbe poi rimesso con le gambe a terra, abbassandosi, e tenendo il kunai in bocca - come durante l'esecuzione delle mosse di taijutsu - per comporre rapido quattro sigilli: Pecora, Cane, Tigre e Cavallo.

Suiton: Suikodan No Jutsu!



CITAZIONE

Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)


Dal ruscello dietro l'avversario si sarebbe sollevato uno squalo d'acqua che si sarebbe diretto verso l'Uchiha, a nemmeno mezzo metro dall'acqua - essendosi lanciato nell'attacco contro Cloud prima - per colpirlo con tutta la forza tuonante dell'elemento da cui tutto aveva preso vita. La traettoria del colpo era dall'alto verso il basso, in questo modo non avrebbe potuto indietreggiare o spostarsi di lato, perchè lo squalo lo avrebbe centrato in pieno. Era un attacco arrangiato, formatosi nella sua mente dalla rapidità con cui doveva intervenire per salvaguardare l'interezza del suo compagno. Reed si sarebbe poi messo in posizione di difesa, portando il kunai davanti a sé, mentre con gli occhi teneva bene a mente la posizione di Sasame che sicuramente avrebbe voluto interromperlo in quel frangente, ma che non avrebbe potuto fermarlo mai, perché l'incontro vero iniziava in quel preciso istante.


Reed Hyrigame KaguyaKirigakure No Genin
image


ChakraTotale: 180
ChakraConsumato: 40/200
ChakraRimanente: 140/200

StatoFisico: Perfetto
StatoMentale: Attento
DanniSubiti: Una Ferita Lieve per l'onda d'urto.

Effetti VeleniPersonale: Non Attivo
MalusPropri: Nessuno
BonusPropri: Nessuno

Slot AzioneUno:
Slot AzioneDue:

ArmiReed's weapons:

OT



Edited by .:Namikaze Minato:. - 17/7/2008, 16:19
 
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view post Posted on 19/7/2008, 16:49

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SPOILER (click to view)
~ Narrato
† Parlato
» Pensato
"Parlato Altri"


» In questo incontro
dimostrerò a tutti il
valore di Cloud Kaguya.


~ Chapter 1-2: Uchiha is Mine



» Mi son fatto salvare
il culo troppo volte
ora Basta.



~ Nel campo di battaglia si muoveva una leggera brezza e il sole riscaldava tutte le creature che si mostravano al suo incantevole bagliore. I due componenti dell'ormai passato Team 1 privato dell'altro potenziale membro studiavano con occhi indiscreti il giovane foglioso che sembrava nascondere un potere al di sopra delle aspettattive dei due ninja del Kirigakure, che per il momento sembrava non volesse farlo conoscere a nessuno. Mentre osservava Cloud sentì le parole di avvertimento di Reed capendo che lui aveva assistito già a qualche dimostrazione di potenza del giovane del foglia. Passavano i minuti e del compagno del ragazzo di nome Sasame non vi era neppure l'ombra. Intanto il biondo cercava di rilassarsi il più possibile e di liberare quei pensieri che lo opprimevano ogni qual volta si doveva confrontare con qualcuno. Ovviamente lui sapeva che questa era forse la battaglia più importate della sua vita, che avrebbe decretato se lui avesse le capacità e la mentalità per poter diventare in futuro un abile chuunin, sia in combattimento che come stratega. Ritornando alla realtà dopo un vasto giro di pensieri Cloud notò che l'arbitro si avvicinò al foglioso chiedendogli che purtroppo non c'era più tempo per aspettare il suo compagno e ponendolo ad una decisione che avrebbe condizionato il resto dell'incontro. Morte certa in un 2 Vs. 1 oppure ritirarsi calpestando il suo onore a vita. Cloud si meravigliò della risposta, non credeva che la razza ibrida dei ninja del villaggio della foglia potesse avere ancora elementi di questo calibro. Il ragazzo voleva ricredersi sul suo conto non volendolo considerare uno squilibrato mentale in cerca della morte, ma voleva sperare che sapesse cosa stesse facendo, mettersi contro 2 Kaguya del villaggio della nebbia non era da tutti, forse era veramente conscio di poter battere Reed e Cloud oppure voleva cominciare lo scontro cercando di temporeggiare fino all'arriva del suo compagno di squadra.

» Ha accettato la proposta! Quel ragazzo o è uno pazzo o è uno stolto che cerca di fare l'eroe sotto questo pubblico che acclama chiunque. Anche se so che sotto quel coprifronte ci sta nascondendo la sua arma più potente. Staremo a vedere nel corso dell'incontro di cosa si tratta.




~ Il giovane genin della foglia finalmente si decise a dare inizio al match che vedeva al confronto due Kaguya della nebbia contro un ninja della foglia. Quasi senza pensare il nnja della foglia cominciò subito a mostrare agli occhi increduli del pubblico e ai due ninja di kiri l'arte Katon che contrinstingueva gli shinobi di konoha con le altre terre. Delle misere, ma di gran numero, palle di fuoco minacciarono fin dall'inizo i due kiriani; Cloud voltò subito la testa verso Reed e vedendo che stava già componendo i sigilli necessari per il Suijinheki, non volle preoccuparsi dell'esito, perchè si fidava del suo compagno e sapeva che poteva salvare tutti e due semplicemente con un Suiton. Intanto Cloud si inginocchiò prendendo dalla tasca porta oggetti un Kunai, equipaggiandolo nella mano destra, che sarebbe servito per poter attaccare successivamente lo shinobi di konoha. Quello che stupì il biondo fù la varietà dell'attacco del foglioso, infatti non si era limitato ad effettuare quello strano tipo di Katon, ma aveva anche lanciato due kunai muniti di cartabomba uno alla destra e uno alla sinistra dei kiriani, forse non sapendo però che il muro d'acqua può durare anche più della durata di un semplice attacco e così anche le bombe furono attutite dal muro. Appena l'offensiva si dileguò il biondo si mise in posizione cosicchè appena il muro d'acqua scomparisse lui avrebbe scattato in avanti velocissimo verso il nemico. Ma qualcosa lo fermò. Aveva un presentimento, sentiva che quell'incontro non sarebbe stato più lo stesso. Lo sguardo perso nel vuoto, mentre Reed stava provando a dare il meglio di se stesso contro Sasame, utilizzando una combo con la sua magnifica e pregiata Katana. Lo sguardo di Cloud si focalizzò sopra una figura in lontananza che comparì quasi dal nulla. Il kiriano lo squadrò dalla testa a i piedi, capelli blu, catene attaccate alle braccia, ma poi gli occhi sgranarono quando vide quel simbolo ricamato sulle spalle. Era da tanto che aspettava questo momento, finalmente poteva combattere l'origine del suo dolore, l'origine della sua solitidune, e l'origine dei suoi incubi più profondi. Il clan Uchiha. Il dolce color cielo degli occhi del biondo cambiò improvvisamente colore diventando di un viola cupo, mentre la rabbia aumentava a vista d'occhio, proprio così a vista d'occhio, difatti il chakra di Cloud cominciò a incrementarsi e iniziò a girargli intorno come un'aura di potere. Senza il suo volere il chakra cominciò a scorrergli nell'apparato scheletrico attivando il processo di robustimento delle ossa e di conseguenza l'attivazione del Controllo delle Ossa.



CITAZIONE

.:CONTROLLO DELLE OSSA:.





Villaggio:
Kiri (Orig. Nebbia)
Clan: Kaguya

Attivazione: Ci si concentra sul proprio apparato scheletrico immettendovi costantemente del Chakra. (Consumo di Chakra: Basso). L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra oppure al rilascio volontario della stessa. Quando si smette la concentrazione e l'afflusso di chakra si annullano automaticamente tutte le modifiche del corpo, facendo tornare lo scheletro alla forma originale; rimangono solo eventuali ossa "separate" dal corpo, che comunque hanno una precisa durata. Usare questo potere, quindi, costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attivo determinata dal Livello utilizzato.
[Attivare il controllo delle ossa conta come Tecnica Base]

Caratteristiche dei portatori: Resistenza Aumentata

Abilità comune a tutti i livelli:

Il Kaguya hanno una migliore robustezza ossea; inoltre, mano a mano che l'Innata aumenta di grado, può modificare posizione, forma e numero delle ossa per ottenere vari effetti, come un maggior corazzamento o la capacità di generare armi.
La manipolazione avviene con la stessa velocità di azione del ninja (non potenziata).
Inoltre attivando l'innata si aziona un processo di rigenerazione che permette di risanare istantaneamente le "ferite" causate dalla manipolazione delle ossa (ma non i normali danni subiti in combattimento) e dà accesso a tecniche fortissime e spettacolari.

Muovere le ossa ed estrarle in parte dal corpo rientra sempre nel costo base per turno, mentre "staccarle" dal corpo è limitato dalla capacità di rigenerazione del Livello di Innata.
Questo si applica sia alle ossa staccate col normale uso dell'Innata, sia alle ossa staccate utilizzando le Tecniche Derivate.
Ad ogni turno è concesso rigenerare solo una certa quantità di ossa (misurata in Unità) utilizzando il consumo Base dell'Innata; in più si può bruciare chakra supplementare per rigenerare delle ossa extra...
La rigenerazione di Unità Extra costa Basso per ogni "Unità" ed è limitata dal Livello dell'Innata; le Unità sono:
1 Unità = 5 ossa Piccole (come dita o falangi)
1 Unità = 1 osso Medio (come un femore)
4 Unità = 1 osso Grande (come la spina dorsale)
CITAZIONE

.:Livello 1 (Minimo Genin - Energia Verde):.
La capacità di manipolare lo scheletro è ancora minima, a livello di un "principiante".
Lo scheletro non può ancora essere modificato, ma alcune ossa possono essere spostate e parzialmente estratte dal corpo come fossero spuntoni.
L'estrazione è limitata a mani, piedi, gomiti e ginocchia; le dimensioni delle ossa estratte arrivano fino a quelle di un kunai.
- Si può rigenerare 1 Unità di ossa Piccole ma nessuna Unità extra.
- La resistenza delle ossa è pari a quella della roccia.
- Il taglio delle armi ossee equivale ad un aikuchi.
Consumo di Chakra per Turno: Bassissimo






~ L'Uchiha volle cominciare subito a dare spettacolo, come personalità sembrava un tipo piuttosto arrogante, glielo si poteva leggere in faccia. Inoltre appena fece la sua apparizione nell'arena da combattimento, il pubblico andò in bisibiglio, doveva essere uno degli elementi più promettenti a konoha e soprattutto all'interno del suo clan. Ma Cloud non aveva paura, la rabbia lo aveva quasi completamente avvolto nell'aura di chakra che emanava e il suo sguardo ero sempre diretto agli occhi dell'uchiha. Voleva far lui la prima mossa così provò a portare il kunai all'altezza del volto ma improvvisamente non riusciva quansi più a muovere il braccio, nè quello destro nè quello sinistro. Così con tutta la forza che gli rimaneva nel braccio riuscì ad agganciare il kunai con i denti, dopodichè perse completamente la sensibilità delle braccia. Era una sensazione bruttissima ed era anche pericolosa poichè così l'Uchiha aveva circa il 50% di possibilità di colpirlo con qualche attacco devastante. I pensieri si fermarono quando improvvisamente l'Uchiha cominciò a eseguire dei sigilli che Cloud in parte conosceva già poichè erano gli stessi che aveva utilizzato Sasame per creare quelle potenti palle di fuoco. L'Uchiha cominciò a correre ed arrivato circa a 6 metri di distanza da Cloud sputò le palle di fuoco che si diressero in modo da bloccare qualsiasi via di fuga al ninja biondo. Sembrava che l'unica soluzione era quella di abbassarsi ma il kiriano sapeva che se si sarebbe abbassato Akira avrebbe portato avanti la sua strategia di attacco che sicuramente aveva già pensato e programmato. Cloud non trovando altre soluzioni per uscire indenne, 1 secondo dopo che le sfere uscirono dalla bocca di Akira, lui si abbassò di istinto, ma notò subito che un kunai si dirigeva nella sua traettoria mirando alla gola. Così tenendo ben saldo il kunai tra i denti, Cloud respinse quello avversario deviando la sua traettoria e fancedolo volare a terra, mentre in quell'attimo le sfere passarono sopra la sua testa riscaldando l'ambiente che lo circondava. Subito il ninja di kiri alzò la testa per cercare di localizzare la posizione esatta dell'Uchiha, ma non lo vide, quando ad un tratto sentì un leggero colpo di vento sotto di se. Era proprio Akira che utilizzò una tecnica davvero molto veloce, scomparve proprio dal posto comparendo sotto a Cloud e a quanto sembrava, dalla posizione in cui era, voleva sicuramente sferrargli un calcio sotto il mento. Ma non era tutto, infatti il foglioso attaccò anche una cartabomba sotto la suola, cosicchè se lo avrebbe colpito, avrebbe anche attaccato la cartabomba su Cloud, nel miglior dei casi sicuramente minacciandolo di ritarsi, ma conoscendo la meschinità e la voglia di potere degli Uchiha, rilasciando il chakra e facendola esplodere, provocando la morte del kiriano. Ma tutto questo non successe poichè Reed salvò ancora la vita a Cloud evocando una copia d'acqua davanti a se per porteggerlo dal calcio. Ma c'era un piccolo particolare... Il biondo sapeva che una copia d'acqua non poteva sopportare un calcio così potente, così Cloud sfruttò il rallentamento del calcio a causa dell'impatto con la copia per rotolare all'indietro deviando completamente quella tecnica.

» Tsk... maledetto Uchiha, se non era per il tuo amico che mi ha fatto perdere la sensibilità nelle braccia a quest'ora la tua gamba sarebbe diventata uno scolapasta...



~ Infatti era proprio così. Se non fosse stato per Sasame, Cloud avrebbe agganciato la gamba dell'uchiha e grazie alla ossa l'avrebbe completamente ricoperta di buchi. Ma purtroppo era stato punito per la sua rabbia che lo aveva immobbilizzato nel vedere un suo "fratello" dopo 14 anni. Dopo aver rotolato Cloud si rimise in piedi vedendo che l'amico Reed si intromise tra se e l'Uchiha attaccandolo, dando le spalle però a Sasame. Se avesse avuto la possibbilità Cloud avrebbe aiutato a distruggere definitivamente l'Uchiha ma preferì proteggere le spalle dell'amico da Sasame, che si trovava lontano circa 8 metri da loro. Così il ninja biondo passando di lato allo scontro tra L'Uchiha e il Kaguya esclamò al giovane Reed.

† L'Uchiha è mio...



~ Sempre con il kunai tra i denti Cloud inquadrò Sasame tenendolo d'occhio con la vista mentre grazie al suo udito potenziato teneva d'occhio Reed e l'Uchiha a 3 metri dietro lui. Ancora non poteva usare le braccia e questo lo penalizzava di tanto rispetto agli altri ma sapeva che prima della fine dell'incontro l'effetto del veleno sarebbe svanito ed allora avrebbe potuto dimostratare di che pasta era fatto veramente...

CITAZIONE
Chakra: 190
Status fisico: Illeso
Status mentale: Ansioso di confrontarsi contro l'Uchiha, e di attuare la sua vendetta.
Consumi: Attivazione Innata [10]
Bonus: //
Malus: Sensibilità Braccia 0%
Armi:
CITAZIONE
Kunai {3/3}
Shuriken {6/6}
Makibishi {10/10}
Bomba Carta {2/2}
Flash {2/2}
Boccettine Veleno {5/5}

Tonici:
CITAZIONE
Tonico Azzurro {2/2}

Edit: Sistemazione di un Code [17:48 circa]
Inserimento di un Code, esattamente la dimensione della scrittura all'interno della citazione dell'Innata [20:15]



Edited by piercloud - 19/7/2008, 20:15
 
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Akira_Uchiha
view post Posted on 13/8/2008, 15:04





..:: ۞ Ruthless ۞ ::..



~ Narrato
Pensato
Parlato



~ ..:: ۞ ::.. ~



۞ Arena Kurosaki.

~ Essere i numero uno. Una malattia, una patologia, un problema, una fonte di esaltazione, un mezzo tramite il quale mettersi in luce, un rapido metodo per ottenere l’odio gratuito di chi ci circonda.
I migliori, vengono da sempre detestati, odiati, invidiati: tutte passioni forti, derivanti dall’impossibilità dell’assumere posizioni di indifferenza nei confronti dei migliori. Quando si è il numero uno, si vede da ogni gesto, ogni parola, ogni azione, dalle minori alle maggiori. Sono pochi gli eletti, e tra loro stessi vi è una selezione: non basta più essere i migliori, bisogna essere i primi, i migliori dei migliori. E c’è chi c’è l’ha nel sangue e chi no . Agli occhi degli altri, il migliore è perfetto, la sua vita appare stupenda, poiché ci si mette di mezzo l’invidia: ma guardata da dentro, la situazione assume connotati radicalmente diversi.
I primi sono sempre soli, non possono essere altrimenti: non possono provare interesse per qualcuno di inferiore, né possono reputarlo una sfida per loro. Così si isolano. E continuano a migliorare.
Nei confronti con gli altri, lo si vede anche con occhio inesperto, chi è il migliore. Brilla, splende, riluce, pare perfetto, ha sempre la trovata in più.
Ma essere i numeri uno non sempre è piacevole. Perché la caratteristica che contraddistingue ogni primo è il volersi sempre migliorare: pertanto non si sentono mai i migliori, non si sentono mai forti abbastanza. E non possono che diventare ancora più forti.


~ ..:: ۞ ::.. ~



~ Spietato. Questa l’unica parola che poteva esprimere e raccontare, racchiudendo in poche lettere, quello che era avvenuto all’arena degli esami chuunin. Akira aveva fatto il suo plateale ingresso qualche minuto prima, e già la prima vittima era stata mietuta.
Il Kiriano dai capelli biondi, Cloud Kaguya, era stato spazzato via in pochi istanti, dalla furia omicida dagli occhi glaciali: tutta la strategia che l’uchiha aveva studiato nella sua mente si era rivelata assolutamente perfetta, tanto da portare ad una tragica conclusione.
Il Kaguya si era abbassato per evitare le palle di fuoco e si era decisamente sopravvalutato, essendo intenzionato a deviare il kunai che arrivava diritto alla sua gola tramite un’arma della medesima specie tenuta fra i denti. Errore madornale, poiché il lancio eseguito dal Genin di Konoha possedeva una forza notevolmente superiore rispetto a quella fiacca opposta da un kunai tenuto tra i denti. Così la micidiale arma di Akira impattò contro la flebile difesa del nemico di Kiri, facendo volare per aria il suo kunai tenuto tra i denti e perforando la sua gola in profondità: il kunai rimase lì, infisso nella gola del Kaguya, mentre una valanga di sangue sgorgava dai condotti sanguinei dell’opponente. Il pubblico si disgustò a tale visione, e alcuni adulti dal cuore debole dovettero girarsi per non assistere al prosieguo di quel cruento spettacolo. Cattiva idea, poiché in questo modo essi si persero il momento clou del ballo funebre: l’alzata della foglia dell’Uchiha arrivò decisa e colpì il nemico al petto scaraventandolo in aria. Il sangue zampillava da ogni dove, ma il peggio doveva ancora venire. Nonostante l’azzardato tentativo di difendere il proprio compagno ideato dall’altro rappresentante di Kiri, il calcio di Akira giunse al suo avversario comunque. La copia acquatica, infatti, fu penetrata e superata. Il calzare di Akira impattò col petto di Cloud, attaccandogli la cartabomba in pieno torace. Un’azione velocissima, pianificata alla perfezione ed eseguita alla stessa maniera. Nel mezzo delle grida del terrore del pubblico e dei sospiri preoccupati dei più forti di cuore, tuonò una sonora esplosione. Arti e budella vennero cosparsi da ogni parte, sparati fuori da quella nube grigia e densa dell’esplosione. Akira aveva fatto detonare la cartabomba, e il Kaguya disse addio alla sua vita nell’istante in cui l’uchiha rilasciò una leggera quantità di chakra per permettere che l’esplosione avvenisse.
Il suo corpo esanime franò al suolo, se ancora corpo si poteva definire, lacerato com’era dai danni. Il nemico sarebbe morto in ogni caso, anche con quel kunai piantato in gola, ma i ltutto fu decisamente più solenne e definitivo con quella detonazione.
I Chuunin che assistevano al turpe spettacolo non potettero esimersi dal commentare con una nota di disprezzo misto a paura:

~ Quel ragazzo….Lo ha appena ucciso…


~ Ci ha messo meno di due minuti…

~ Aveva pianificato tutto dall’inizio…E’ questo il potere degli Uchiha?

~ Non avevo mai visto qualcuno uccidere così spietatamente…

~
Io non avevo mai visto morti all’esame chuunin…


~ Quel ragazzo coi capelli blu è terrificante…

~ Nessun onore alla sepoltura di quel giovane biondo: un rischio quello di aver partecipato all’esame, una maledizione quella di essersi ritrovato a fronteggiare quell’Uchiha.
Le ragazzine presenti, che prima adulavano Akira idolatrandolo, ora si ritrassero terrorizzate:

~ Ma…è un mostro…

~ Yumi, ho paura…

~ E’ davvero crudele…

~ Quel ragazzo ha nel cuore un dolore senza pari…

~ Ma non può sfogarlo così su un povero innocente!

~ Non sai a cosa ti porta soffrire, Ayuki…

~ Ma che ti salta in mente Hira?

~ Dico solo…Che non ha inibizioni…Voleva uccidere e l’ha fatto…

~ Ma…Il fascino del bello e maledetto è divertente sinchè si scherza…

~ Anche gli esponenti del clan degli Uchiha mezzosangue, nemici giurati del ragazzo dai capelli blu, che ripetutamente avevano provato a ucciderlo, rimasero basiti dinanzi a quel requiem di sangue e fuoco.

~ Come è diventato così forte…?

~ Diamine…Akira…Sei diventato una furia…

~ E’ dunque questa la forza dei veri Uchiha?

~ Ma fu il loro capo, l’unico collegamento tra Akira e suo padre, a dare la sentenza peggiore, quasi sussurrandola a sé stesso:

~ Koji…Hai vinto ancora…Tuoi figlio…è diventato una tua copia perfetta…Ed è persino più forte di te, perché dentro di sé ha un odio a cui tu nemmeno arrivavi…Avevi previsto tutto, eh, Koji?

~ Anche i signori feudali erano rimasti spiazzati da quell’ingresso decisivo, che in pochi attimi aveva messo fine alla vita di uno shinobi del Kirigakure.

~ Ho fatto bene a scommettere su quel ragazzo…è davvero una forza della natura…

~ Gli Uchiha…Che stirpe straordinaria…

~ Non ho mai visto in vita mia un Genin tanto forte…

~ Ecco perché veniva reputato lo shinobi più promettente del Villaggio…


~ Ma all’interno dell’arena, lontano da commenti, lontano dalla rabbia e dallo stupore della folla, v’era lui, quello shinobi demoniaco dai capelli blu: sospeso a mezz’aria, col vento che scompigliava la sua folta chioma. Il viso pallido e bianco come la luna, i lineamenti dolci, quasi un ossimoro a paragone con la sua indole sanguinaria. In lui non v’era la minima traccia di pietà, di rimorso. Solo un ghigno, malvagio, dipinto sulle sue labbra rosee.

E’ stato un pazzo a combattere contro di me…I combattimenti non sono dei giochi…Ha avuto la punizione per la sua idiozia.

~ Freddo, altero, sicuro di sé, superbo, anche i quella situazione. Nei suoi occhi si leggeva un’apatia totale, un’indifferenza agli eventi che andavano susseguendosi totale. In effetti, aveva problemi ben più grandi a cui pensare. Non era la prima volta che uccideva, e non sarebbe stata nemmeno l’ultima.
Ma non c’era nemmeno il tempo di riflettere.
L’altro membro di Kiri, si era lanciato contro di lui, a grande velocità.

Prevedibile…Come pensa di potermi colpire con un attacco frontale e per giunta in corpo a corpo?
Tsk…


~ Akira accentuò il suo ghigno e prima che il suo avversario arrivasse da lui fece una capriola con la mano che lo reggeva per terra. Poi ,quando l’avversario gli fu vicino, spiccò un poderoso balzò all’indietro e poi verso l’alto. Quanto bastava per evitare una combo ben congegnata, ma totalmente assente di diversivi, che non avrebbe mai potuto coglierlo di sorpresa. Danzava nell’aria leggiadro, coi suoi capelli lucenti e la sua katana ancora nel fodero. L’espressione apatica, il suo cervello era totalmente isolato da quella zona.
Poi il suo nemico prese a comporre dei sigilli in rapida successione.

Un ninjutsu…Scontato.

~ Non aveva nemmeno bisogno della sua abilità innata per leggere attraverso i movimenti del nemico che erano tutt’altro che celati. Infatti, dopo qualche secondo una colonna d’acqua sorse dal piccolo corso d’acqua.

Un Kiriano che usa un Suiton…Banale…E per giunta senza il minimo diversivo…Avversari del genere mi fanno perdere la voglia di combattere.

~ Dall’acqua si plasmò uno squalo composto interamente di H2O, che si accingeva a scagliarsi contro l’Uchiha. Ad Akira bastò però prevederne la traiettoria, per fare un salto al lato e poi una capriola utilizzando come leva le braccia. Il ninjutsu acquatico si schiantò così inesorabilmente al suolo, tra mille schizzi d’acqua e provocando diverse crepe nel terreno a causa della sua violenza. Un piccolo arcobaleno si venne a creare all’interno dell’arena, ma esso si diradò in pochi istanti.
Akira finalmente si rimise in piedi, ora aveva smesso di difendersi. E lo scontro era divenuto un due contro uno. Ironia della sorte, le carte in tavola si erano mescolate.
Lanciò un rapido sguardo al suo avversario, con i suoi occhi azzurri come il ghiaccio.

Non avrò nemmeno bisogno dello Sharingan. Nessuno in questa arena è degno di assistere alla sua magnificenza.

~ Non perse tempo, il vento pareva essersi calmato e la sua posa scultorea, che esprimeva la perfezione assoluta del suo corpo, plasmato da anni e anni di allenamenti, rimaneva immobile.
La sua mano frugò nella tasca, e dopo pochi secondi da essa venne estratto un fumogeno. Questo venne lasciato cade a qualche metro da lui. Una folta coltre di nebbia ricoprì la zona, quel che bastava per attuare un diversivo. Akira compose rapidamente i sigilli di una tecnica che ormai padroneggiava alla perfezione, la moltiplicazione del corpo.


۞ Bushin no Jutsu ۞

SPOILER (click to view)
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
[massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 12, Sp Jonin 15]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)



Un suo clone venne lasciato nella sua precedente posizione, mentre il vero Uchiha corse a nascondersi dietro un imponente albero , che ne copriva interamente la presenza, distante circa 6 metri dal ruscello. Dietro il piede della copia, per terra, celato dal suo corpo, era stata piazzata una cartabomba.
Akira rimase fermo dietro l’albero, ad attendere la prossima mossa del suo avversario, aveva perso ogni voglia di combattere. Il suo unico desiderio era quello di terminare quel combattimento in fretta.
Così socchiuse gli occhi per qualche istante, convogliando una discreta quantità di chakra negli occhi. Era l’attivazione dello Sharingan, l’Uchiha ci aveva ripensato, la forma era inutile, gl interessava solo mettere fine a quell’odioso combattimento.
Non aprì gli occhi, voleva lasciare a dopo quella sorpresa. L avrebbe fatto solo se avesse sentito i passi di Reed avvicinarsi a lui o alla copia.

~ E’ stanco?

~ No, semplicemente è annoiato…

~ Eppure solo quel diversivo potrebbe essere fatale al suo nemico.

~ Akira in realtà era curioso di vedere come se la cavava il suo compagno: Sasame. E inoltre, era davvero disgustato dal combattimento, che non offriva lui la minima dose di adrenalina necessaria ad eccitarlo. E sprecare chakra non rientrava nelle sue prerogative.






~ ..:: ۞ ::.. ~






~ ..:: ۞ ::.. ~




 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 16/8/2008, 16:38




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Narrato
*Pensato*
«Parlato»


CITAZIONE

» Post III - Alone until the Death



E

ra cresciuto selvaggio, non conoscendo bene il valore della vita e della morte. Per lui, fin da piccolo, erano esistiti soltanto il coraggio e la gloria, perché non c’era divertimento nella sicurezza. Gli era stato insegnato a rischiare: a tirare i dadi della sorte ed a barare con essa per avere il migliore risultato. La fortuna però non sempre era stata dalla sua parte, perché molte volte aveva visto la sofferenza più di quanto ricordasse. Era insito nel genere umano, il dolore. Non vi si poteva sfuggire con facilità, perché ti prendeva sempre, dovunque e comunque. Sia che si trattasse di dolore fisico che di dolore psicologico. Perfino i sogni erano dolori, quando schiudevano le porte del futuro. Ma dietro ogni dolore si nascondeva una nuova gioia in un alternarsi infinito di bene e male. Un equilibrio. E la sua vita era stata una partita equilibrata, fino a quel momento.
Cloud era morto. Insulsamente aveva lasciato che le emozioni prendessero il sopravvento. Era rimasto sconvolto alla vista dell’Uchiha e la rabbia era montata dentro di lui, lasciandolo immobile e, così, inerme alle mosse del nemico. Quando la sua mente aveva capito che doveva reagire era stato troppo tardi. E vano era stato il suo aiuto all’amico. Reed si era impegnato: aveva cercato di tenere testa tanto al suo avversario quanto a quello del compagno di squadra, per proteggerlo, salvarlo. Tutto inutile. La sua copia d'acqua fu trapassata dal calcio dell'Uchiha e l'amico non ne approfittò, anche perché colpito alla gola, e fu per questo spazzato via dalla forza della tecnica, esplodendo poi in volo. A quanto pare, l'Uchiha aveva una carta bomba piazzata sulla suola della scarpa che aveva lasciato come regalo al biondo di Kiri, il cui nome ora sarebbe figurato tra quelli dei ninja morti durante il loro servizio. Sangue schizzò dappertutto, così come budella e interiora. Le ossa del suo scheletro si sparpagliarono per la zona d’implosione, alcune con brandelli di carne viva ancora attaccati. La testa volò qualche metrò più in là, sfregiata completamente, irriconoscibile. Reed provò ad attaccare il giovane, girando le spalle al suo avversario, Sasame, cosa però inutile perché l'altro riuscì a schivare i suoi colpi con grande maestria. Reed si alzò da terra e rimase a fissarlo, assumendo una posizione di guardia ed osservando sempre di sottecchi l'altro. L’uccisore di Cloud prese un fumogeno e lo lanciò davanti a sé, nascondendosi agli altri. La nube di fumo si espanse in fretta e il kiriano, l’unico rimasto in tutto il torneo, poté solo immaginare cosa l’avversario stesse architettando. In fondo l’arte di celarsi con il fumo era usata dai prestigiatori di Kiri, dai veri assassini della Nebbia.
Quando il fumo si dissolse, l’Uchiha era ancora lì, immobile. Era in posizione e sembrava aspettarlo. Reed fece di no con la testa. «Non sei tu il mio avversario, Uchiha. Il tuo lo hai già fatto fuori» disse con voce atona. La perdita del compagno non lo aveva minimamente preso. Quello era il loro mestiere. Perdere la vita era cosa ordinaria. Perdere il controllo no. Cloud era morto per sua mano, e non per quelle dell’Uchiha. Non aveva messo in pratica gli insegnamenti che gli erano stati impartiti dai saggi del villaggio. Aveva messo le emozioni davanti, e questo per un ninja della Nebbia è segno di debolezza. Cosa li distingue altrimenti dagli altri, se non la forza di rimanere freddi e logici di fronte al proprio nemico? È quella l’unica salvezza. Se le emozioni prendono il sopravvento, la mente si indebolisce, perde concentrazione, ma soprattutto perde attenzione. Non coglie più le differenze sensoriali e tutto ciò che la circonda Se fosse morto in battaglia avrebbe reso se stesso partecipe del dolore – lo avrebbe fatto comunque anche in quella occasione – ma non gli sembrava il momento adatto. I suoi occhi, più freddi di prima, si posarono sul giovane bendato, Sasame. Camminò lentamente fino a portarsi a quattro metri da lui. Lo guardò negli occhi «Scusa per la mia “evasione”. Non è mia abitudine girare le spalle ai miei avversari, per rispetto oltre che per necessità. Riprendiamo da dove abbiamo lasciato». Faceva parte del suo - chiamiamolo così - manuale di galanteria. Aveva un codice, che ora mostrava al suo avversario. Era un combattimento all'ultimo sangue, ma anche di fronte alla possibilità di morte, Reed avrebbe mantenuto il suo valore, i suoi ideali ed il suo onore, nonché il rispetto per gli avversari. Finora erano stati molto superiori a loro, soprattutto con l'arrivo dell'Uchiha. Con Cloud al suo fianco, insieme ad un'ottima strategia, avrebbe potuto sperare nella vittoria, ma ora doveva agire da solo, perché era questo il suo destino: essere solo. Non lo avrebbe rifiutato il suo destino, non avrebbe cercato di cambiarlo. Non vi era modo di farlo. Avrebbe solo lottato con tutte le sue forze. Era venuto al mondo lottando. Bene. Se ne sarebbe andato lottando e portando con sé tutti quelli che poteva.
Ma il suo piano richiedeva un'attenta analisi della situazione. * Finora l'avversario più forte si è rivelato l'Uchiha. È arrivato con determinazione puntando ad un unico avversario, e l'ha fatto fuori, nonostante la mia intromissione. * pensò. Ed era vero. Nonostante gli fosse difficile ammetterlo, Akira aveva colpito velocemente, con decisione e precisione, facendo fuori il suo compagno. Per quanto ritenesse tutti gli Uchiha dei montati, aveva da ricredersi sulle loro capacità. Invece l'avversario che gli era di fronte, Sasame, aveva mostrato si di essere forte, ma alcune incertezze e lacune nella sua strategia avevano fatto scorgere alcuni punti deboli che lo avevano messo in luce agli occhi del Kiriano. Era su di lui che doveva puntare. Doveva far fuori prima l'avversario che gli era di fronte così da combattere infine - ma mai ad armi pari - contro l'altro. Sapeva bene che avrebbe dovuto spendere molte energie per far fuori Sasame. Era comunque forte - doveva riconoscerlo. Per questo decise di attuare una strategia più rapida e... soprattutto più Nebbiosa.
Unì le mani nel sigillo della scimmia, mentre chiuse gli occhi per mettere in pratica ciò che aveva imparato in duri anni di allenamento.

CITAZIONE

Tecnica del Velo di Nebbia - Kirigakure no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Nebbia)
Posizioni Magiche: Scimmia ( Molto Veloce )
Descrizione: Questa tecnica crea una fitta nebbia che ricopre un area estremamente vasta (circa 100 metri quadrati) sfruttando l'umidità presente nell'aria, perciò non può essere utilizzata in luoghi troppo secchi. La vista normale diventa perciò inutile, sia per chi utilizza la tecnica che per i suoi compagni ed avversari. Si rivela invece perfetta per l'assassinio silenzioso solitamente accompagnato dall'abilità "Combattere alla Cieca". La tecnica dura fino all'esaurimento del chakra dell'utilizzatore o al rilascio della stessa. Per essere mantenuta ha bisogno di un consumo Bassissimo per ogni turno escluso il primo.
Tecniche di vento con un consumo pari o superiore a medio che agiscono in tutta l'area influenzata dalla nebbia la possono dissolvere completamente.
Tipo: Ninjutsu
Livello: 5
Consumo di Chakra: Basso


Un fitta coltre di nebbia calò sul campo di battaglia, impedendo la vista a coloro che vi erano dentro. La superficie racchiusa dalla tecnica era di circa 100 m quadrati, cosa che lasciava al giovane ampio spazio di manovra. Infatti Sasame era proprio dentro il suo raggio d'azione e, non essendo addestrato a muoversi senza l'ausilio della vista, sarebbe stato alla sua mercé. Reed poi veloce unì le mani a formare altri sigilli di una tecnica che conosceva alla perfezione, essendo la prima ad essere insegnata in Accademia.

CITAZIONE

Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bushin no Jutsu
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
[massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 12, Sp Jonin 15]
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)


Una copia prese il suo posto, lanciandosi poi verso l'avversario, che avrebbe avvertito soltanto una presenza avanzare verso di lui. La copia non era altro che una esca. Doveva solo dare illusione della sua presenza in quel luogo. Infatti l'avversario, in posizione difensiva con la katana sguainata, avrebbe concentrato la sua attenzione di fronte a sé.


[OT/ Nell'ultimo post, Datte aveva detto di sguainare la katana dopo il salto e di mettersi in posizione di difesa. /OT]



La copia si sarebbe schiantata contro di lui, sprigionando una nube di fumo. Quando dico "contro di lui", intendo che, allarmato dall'attacco frontale, il giovane sicuramente avrebbe usato la sua katana per difendersi. Era normale essendo lui in posizione difensiva. Era in una posa plastica con la spada impugnata a due mani davanti a sé a coprire il busto frontalmente, lasciando scoperto il lato posteriore del corpo.

[OT/ Non Hai specificato la posizione di difesa, Datte, quindi posso desumerla io a mio vantaggio :gupat: / OT]



La distanza in fondo era molto breve: coprire quattro metri richiedeva pochi secondi e le armi da lancio in quella occasione - data la vicinanza - erano inutili. Contemporaneamente allo schianto della copia, con il fumo della copia davanti a sé ad infittire la nebbia, la lama di Reed, impugnata a due mani, sarebbe calata dall'alto verso il basso alle spalle dell'avversario per colpirlo sulla testa nella tipica mossa di Kendo, con una piccola variante: infatti il giovane, nella posa del salto - sì, perché per colpire dall'alto aveva spiccato un piccolo balzo - aveva portato il ginocchio avanti per attaccare l'avversario anche alla schiena, oltre che alla testa. Infatti aveva preferito portarsi più avanti in modo che l'avversario non avrebbe potuto sfuggire facilmente al suo attacco. Legato ai lati del ginocchio inoltre con il filo d'acciaio vi erano due kunai che avrebbero perforato la schiena avversaria. E non solo: recava al ginocchio una cartabomba che avrebbe aderito alla schiena del giovane Hatake, permettendogli poi di eliminarlo a comando. Proprio come era morto il suo compagno. Occhio x Occhio. Nell'arte dell'assassinio anche i Kiriani sapevano il fatto loro. Le armi infatti erano tutte avvelenate. Non avrebbe resistito facilmente al suo assalto. Pensava che il vero duello fosse già iniziato prima. Si sbagliava. Il topo in trappola si sarebbe battuto come una tigre.


Reed Hyrigame KaguyaKirigakure No Genin
image


ChakraTotale: 140
ChakraConsumato: 15/200
ChakraRimanente: 125/200

StatoFisico: Buono
StatoMentale: Attento, deciso
DanniSubiti: Ferita lieve

Effetti VeleniPersonale: Non Attivo
MalusPropri: Nessuno
BonusPropri: Nessuno

Slot AzioneUno:
Slot AzioneDue:

ArmiReed's weapons:

OT

 
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Akira_Uchiha
view post Posted on 16/8/2008, 19:28





..:: ۞ Mistakes ۞ ::..



~ Narrato
Pensato
Parlato



~ ..:: ۞ ::.. ~



۞ Arena Kurosaki.

~ Gli occhi chiusi. Il silenzio. Come assopito in un eterno riposo indestabile da mortal mano.
Le palpebre socchiuse, le ciglia delicate appoggiate una all’altra, quasi strette in un abbraccio degno dei più lussuriosi degli amanti. La pelle candida veniva protetta dai raggi solari dall’ombra di quell’albero dietro al quale l’Uchiha celava la sua presenza: qualche raggio scherzava tra i suoi capelli, giocoso si divertiva a insinuarsi nella distesa di blu.
Poi, d’improvviso eccolo: lo Sharingan, una leggenda ancora esistente, il doujutsu più bramato di tutte le terre ninja, quello che rendeva davvero unici gli shinobi appartenenti al clan Uchiha.
Un rosso acceso, quasi come le fiamme dei loro Katon, uno scarlatto dalla cromia del sangue, dai riflessi cupi: solcato da un tomoe, nero, imperioso ,quasi il ricordo che all’interno del sangue v’è sempre la presenza del male. Un secondo, un solo secondo. Tutto agli occhi di Akira pareva diverso. L’Uchiha guardò lo scenario che gli si profilava dinanzi ai suoi satanici occhi.
Non c’era cascato. Lo shinobi del Kirigakure non aveva abboccato alla trappola architettata da Akira e l’aveva elusa, non si sa se per coscienza o perché davvero non intendeva combattere lo shinobi di Konoha per il momento.
Akira sogghignò, il tutto cominciava a farsi più interessante e la noia che istanti prima lo aveva assalita pian piano si diradò.
Ad un tratto però, l’ avversario compose uno strano sigillo, Akira lo conosceva bene, era il preludio della tipica tecnica del Kirigakure, il velo di nebbia: l’Uchiha era cresciuto i quelle fredde lande dimenticate dal sole, e conosceva le tecniche degli shinobi che le abitavano meglio di quelle dei suoi compaesani. L’Uchiha così si prevenne, memorizzò la posizione di Sasame e quella della sua copia, sapendo che un secondo dop ole avrebbe sfruttate a suo vantaggio: dal ghigno perverso dipinto sulle sue labbra si poteva intuire come i ragazzo dai capelli blu avesse già previsto tutto ciò che sarebbe successo, ne era certo.

† Attaccherà Sasame, ignorando me e la mia copia. Dunque non appena la nebbia si sarà espansa partirò verso di lui.

~ In qualche secondo una folta coltre di nebbia prese il sopravvento sull’arena: essa era fittissima, colorata di un grigio che quasi reclamava la sua appartenenza al mondo della cromia mancata. Quasi sdegnato di essere considerato il colore, il grigio si impossessò di tutti questi ultimi, celandoli malvagiamente e sinistramente.
Il sole filtrava ben poco, nulla era più definito e nitido e la platea subito insorse:

~ Ho pagato per vedere questo scontro!

~ Non riesco a vedere nulla!

~ Poi, l’umana stirpe si ricondusse a ciò che Akira aveva previsto:

† Ora si ammutoliranno tutti, tesi come saranno nello sforzo di capirci qualcosa con l’udito.

~ E infatti, il silenzio. Tutti che si adoperavano a zittire i parlanti e a intuire le sorti dello scontro facendo affidamento sul loro udito. Questo tornava a favore di Akira, che avrebbe potuto intuire i movimenti dell’avversario dai suoi movimenti.
Aveva passato anni e anni ad allenarsi nella difficilissima arte del “combattere alla cieca” cioè senza fare affidamento sulla vista.

† Ho sempre saputo che avrebbero tentato di combattere lo sharingan impedendomi di vedere…Ma…Si impiccano con le loro stesse mani.

~ Aveva previsto anche quello. Ed era preparato all’evenienza. Riusciva infatti a combattere anche nella completa oscurità.
Così non appena la nebbia ebbe preso il sopravvento, l’Uchiha schizzò in avanti, sciogliendo la propria copia e raccogliendo la bomba carta. Poi si affrettò a dirigersi verso Sasame: la folta chioma blu ondeggiava nell’aria. Forse era destino che nessun avrebbe mai dovuto vedere quello Sharingan maledetto: anche la nebbia aveva impedito l’avvenire di ciò.
Akira era sicuro di non aver preceduto il suo nemico ma di averlo eguagliato sul tempo: e infatti ecco il rumore dei suoi passi, correva. E poi sembrò avvicinarsi a lui, ma lo ignorava totalmente, preso com’era nell’offensiva contro Sasame.

SPOILER (click to view)

Grave errore di Reed: punta contro Sasame ma no considera il mio pg, non dicendo di prestare attenzione a nulla e nemmeno proteggendosi. Essendo dunque il suo turno offensivo, lui ha già ruolato questo lasso di tempo e non potrà intervenire a modificarlo nel prossimo turno. E’ u grave errore, che sfrutterò a mio vantaggio per condurre lo scontro ad una fine insindacabile.



~ Akira poteva ora vederlo: l’Uchiha si era già portato nei pressi di Sasame da un po’, ma ora era anche certo della posizione del Kaguya: egli stava per spiccar eun salto alle sue spalle, sguainando la katana. Purtroppo per lui la spada luccicava anche nella nebbia, anche se poco. Inoltre, il Kiriano si era totalmente dimenticato di akira, forse sottovalutandolo, infondo non si sarebbe mai potuto aspettare che l’uchiha avesse attivato lo Sharingan e che conoscendo quella tecnica, si fosse mosso in netto anticipo. Non avrebbe mai potuto nemmeno lontanamente immaginare che l'Uchiha sapesse combattere anche alla cieca.
Fatto sta che Reed ora stava per saltare e Akira fece lo stesso. Reed non lo notò minimamente, né lo senti, proseguendo la sua offensiva contro lo Hyuga con convinzione. Akira così sguainò la Katana e con veemenza con un affondo laterale provò a tranciargli il collo. Con l’altra mano avrebbe poi attaccato una cartabomba alle spalle del nemico. Con lo sharingan, essendo ora vicino al nemico e potendo scorgerlo tra la nebbia, avrebbe previsto la sua mossa di attacco o di eventuale difesa.

SPOILER (click to view)

Non puoi nemmeno difenderti perché ormai questo turno lo hai già ruolato, in realtà.



~ Un errore, grave aveva condannato quel Kaguya. Forse nonostante lo nascondesse con tanto furore, la morte dell’amico l’aveva traumatizzato davvero.

† Non ho avuto nemmeno bisogno dello Sharingan…Addio…




~ ..:: ۞ ::.. ~






~ ..:: ۞ ::.. ~




 
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~DaTTe~
view post Posted on 19/8/2008, 17:08




CITAZIONE

Narrato
Ω Parlato Ω
# Pensato #


.:Inaspettato:.


L
a fortuna gira, si sa. E a volte le situazioni posso addirittura ribaltarsi. Giocare con il fato non è cosa da tutti e non sempre si riesce a controllare lo scorrere degli eventi. Basta una mossa falsa ed ecco che il destino si prende la sua rivincita. Ma fino a quel giorno la mia buona stella mi aveva protetto e la mia speranza era che quella continuasse a brillare nel cielo. L'incontro era iniziato vedendomi contro due avversari e quindi in svantaggio. Ora invece la situazione si era ribaltata completamente a essere in handicap numerico era l'unico avversario rimasto in gioco poichè Akira si era finalmente fatto vedere e senza perdere tempo aveva tolto dalla piazza un nemico che avevo menomato di braccia temporaneamente. La sua freddezza a volte mi spaventava un po', la facilità e la naturalezza con cui aveva eliminato quell'avversario era terrificante. L'azione si era svolta in pochissimi istanti. L'Uchiha tra il fragore della folla era saltato all'interno dell'arena e subito si era fiondato verso l'avversario più distante facendolo esplodere in mille pezzi: le sue membra allora ricoprivano il campo, ma questo non fermò l'azione nè di Akira nè dell'altro avversario. Non era stata una bella scena senza dubbio, ma ormai ero un ninja e dovevo abituarmi a quella cruenza, anche se a dire la verità quella scena non mi scosse più di tanto. Akira, data la naturalezza con cui aveva ucciso quel ragazzo, doveva aver già ucciso e probabilmente non solo una volta.

# Akira, chissà quante volte ti sei macchiato del sangue di altre persone? Quante vite avrai spento con le tue mani? Forse la prima volta sei stato costretto e da quel giorno la tua vita è cambiata, tu sei cambiato. Forse un giorno saprò qualcosa di più sul tuo passato, ma fino ad allora io ti tratterò come un grande compagno. Non posso giudicarti. #



L
a mia vita, la mia esistenza stava nettamente prendendo una piega diversa rispetto a quello che mi era capitato fino ad allora. Non riuscivo a rendermi conto se stava alterandosi in modo positivo oppure in negativo. Ma stava cambiando e su questo non c'erano dubbi. Questa nuova esperienza dell'esame chunin era completamente differente dai momenti allegri dell'accademia quando con Rayga, Kiba e il gioioso Akamaru imparavo i rudimenti dell'arte ninja. Ora combattevo per raggiungere obbiettivi più alti e rischiavo la vita in ogni istante. La morte di quel biondino mi aveva fatto pensare, potevo essere io al suo posto. E ancora una volta sorgeva l'importanza di avere compagni che siano in grado di spalleggiarti. L'altro ragazzo aveva deciso di continuare l'incontro anche se rimasto da solo, era sicuro di sè o semplicemente pazzo? Se fossi stato nei suoi panni probabilmente mi sarei ritirato, combattere da solo contro due shinobi che avevano appena ucciso il mio compagno l'avrei considerata una pazzia. E' vero che all'inizio dell'incontro avevo accettato di combattere in solitaria, ma dentro di me ero sicuro che il mio compagno sarebbe arrivato a darmi man forte. E così era stato l'arrivo tempestoso dell'Uchiha aveva cambiato le sorti dell'incontro e ora si stava preparando nuovamente per una nuova azione. Lo osservavo sempre molto attentamente quando combatteva, usava uno stile unico e lo caratterizzava soprattutto una genialità fuori dal comune per la strategia. Ma quella volta mi stupì non poco lanciò un fumogeno poco distante dai suoi piedi e quando la nube si dissolse la nube grigiastra al suo posto apparve una sua copia, si perchè grazie al byakugan ero in grado di vedere il sistema circolatorio del chakra ed essendo una semplice illusione non mi fu difficile capire l'inganno del ragazzo dai capelli blu. Dietro di essa era piazzata una cartabomba. Una trappola. Di solito lo stile di Akira era quello di attaccare direttamente e non ricorrere a questi mezzucci, tanto più che guardandomi intorno lo riuscii a scorgere, si era nascosto dietro ad un albero. Non capivo, forse si stava annoiando, non aveva stimoli.

# Bha.. quel borioso di un Uchiha ora va a farsi un sonnellino?? Quanta pazienza.. va bhe tanto lo so che è fatto così di che mi meraviglio... Spero solo che non resti lì in eterno... uff... bhe vediamo cosa combina sto kiroso..#



Q
uello shinobi aveva tentato invano di difendere il suo compagno e questo mi aveva fatto pensare che ci tenesse a lui, ma quanto accadde quel che accadde il suo volto non si scosse nemmeno un poco. Il tentativo di portare in salvo la pelle del compagno era solo nel proprio interesse, per non dover combattere da solo. Ma non sembrava comunque spaventato dall'idea. Infatti non appena Akira sparì con il suo diversivo il ragazzo compose dei sigilli. Subito una spessa coltre di nebbia si sollevò dal terreno, ecco la specialità dei ninja di kiri: il velo di nebbia. Non avevo mai visto dal vivo quella tecnica ma ne avevo sentito molto parlare. Era un po' il biglietto da visita per questi ninja provenienti da quelle lane desolate caratterizzati da mal tempo. Per me era un bel problema. A causa di quella nebbia il mio byakugan era diventato inutile non si riusciva a vedere pressoché nulla. Cercavo di guardarmi intorno per tentare di individuare il mio avversario, più che altro prestavo attenzione ai rumori, se si fosse avvicinato correndo me ne sarei potuto accorgere. Non ero in una buona condizione.

# Maledetto kiroso! Dove cavolo sei finito! Se ti becco non sai cosa ti combino! #



A
d un certo punto però udii dei passi molto rapidi che venivano da dietro di me, poteva essere il mio avversario, così mi voltai di scatto e lo vidi, o meglio vidi una sagoma che stava piombando su di me. Non potendo fare molto per proteggermi incrociai le braccia davanti al corpo su cui si abbatté un colpo che sembrava provenire da una ginocchiata dell'avversario. Ma allo stesso tempo sentii una sensazione di freddo sul mio collo: una katana. L'arma rimase immobile mentre udii una voce familiare ma non ne carpii il contenuto. Non stavo capendo niente. Che cosa stava succedendo? Sarebbe stata la fine per me?


[OT]I passi che sento sono quelli di Akira che corre per salvarmi[OT]



CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 10+25+5+25+5=35
Chakra rimasto: 135
Tecniche usate:
Attivazione innata
Katon: Housenka no jutsu
Katon: Housenka no jutsu
Mantenimento

Stato fisico: illeso
Stato mentale: concentrato
Armi:
2 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
2 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
30 fukibari avvelenati (procaina) (0 nel lanciatore; 25 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana (sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.
Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: //

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 20/8/2008, 14:19




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Narrato
« Parlato »
~ Pensato ~



CITAZIONE

» Post IV ~ Complication


{ Mantenimento Kirigakure no Jutsu ~ 5 }



E
bbene. Nulla. Nulla da dire, nulla da fare. Solo. Solo si apprestava a combattere contro due nemici entrambi forti e provenienti dai famigerati borghi di Konoha, il Villaggio della Foglia. Che fosse impazzito? Forse. Che volesse metter fine a quel supplizio? Certo. Era questo, solo questo che doveva avere in mente quel giovane uomo, che nella foschia più densa, si muoveva con rapidità per colpire ed essere colpito. Non un senso. Non una via. Solo l’oscurità. Il Nulla. La sua mente era fredda, impassibile, morta? No. Solo fredda ed impassibile.
Lui non si aspettava nulla. Non vedeva nulla. Immobile nella nebbia attendeva solo, forse impaurito, forse deciso e coraggioso. Non poteva saperlo, ma sapeva che presto l’avrebbe colpito, l’avrebbe azzannato così come un lupo attacca la sua preda. Senza la possibilità di vedere, era come una pecora. E l’avrebbe sgozzata. Nell’aria risuonavano leggeri passi, più di quanti se ne potesse aspettare, ma non ci fece caso. Decise semplicemente di ignorarli. Era giusto così. Il motivo? Non sono cose che vi interessano. Ci sono tante ragioni che spingono le persone a fare ciò che fanno, ma mai nessuno si interessa di quello. Semplicemente pensano solo agli errori degli altri, perché credono che il giusto sia sempre dalla loro parte.

~ Non esiste la possibilità di fallire. ~



Questo si ripeteva. Ma perché? Perché voleva ignorare la verità ? Lo svantaggio che aveva lo avrebbe portato alla tomba, così come il coraggio e la testardaggine che stava dimostrando in quel preciso istante. Ma allora perché?

~ Ormai non ho più niente da perdere. ~



Ecco. Questo dunque. La gloria evanescente di una figura plasmata dal dolore. Sentiva i suoi passi, ma continuava a correre come il vento. La sua preda era lì, né sentiva il respiro irregolare, forse plagiato dalla paura di non poter scorgere con i suoi occhi la morte che, rapida, si avvicinava per compiere il sacrale rito: quello ultimo. Ebbene, capiva quella paura. Egli stesso tempo addietro l’aveva affrontata, finché non aveva imparato a vedere attraverso l’oscurità, finché non aveva imparato a fondere se stesso con l’ambiente intorno per essere parte di tutto. Solo così poteva capire e sapere. Solo così poteva percepire la vita attorno a sé. Stronzate poetiche? No, soltanto duri allenamenti. Questo l’aveva caratterizzato fino a quel momento: l’allenamento. Non aveva fatto altro. Dopo la perdita di Choji, ora anche quella di Cloud. Non aveva più amici: tutti ormai erano passati dalle mani del Fato a quelle della Morte. Ma ora non aveva importanza. Quello che stava per capire era se il Destino aveva altri piani per lui: sì, avrebbe lasciato alla sorte decidere per la sua vita. Non avrebbe avuto rimpianti così.

La sua copia si schiantò contro il suo avversario, provocando una flebile nube di fumo. Era un diversivo utile che avrebbe scomposto l’attenzione del giovane. Il “ paf ” che fece era utile. Era su questo che aveva puntato, e che il suo avversario non aveva pensato, né calcolato. Uscì dalla nebbia come un fantasma calando per seminare la morte. Chi semina distruzione, raccoglie fame e morte. Era questo che dicevano sempre gli antichi saggi del Villaggio. L’avversario però sembrava non essersi bloccato, perché si girò di scatto, portandosi le mani a proteggere il corpo. Proprio come aveva previsto la sua ginocchiata impattò contro le braccia del nemico, quel Sasame, che sembrava aver udito il suo arrivo. Sicuro che fossero davvero suoi quei passi? Reed l’aveva capito, ma aveva preferito andare avanti.


~ Ti farà molto male. Credimi, e quando esploderai non rimarrà più niente di te. ~



Era vero, perché la sua non era una semplice ginocchiata. Legati con il filo d’acciaio vi erano due kunai. La loro lama nera era opaca. Solitamente avrebbero dovuto splendere, ma l’arma segreta che celavano li rendeva così morti, perché era a questo che portavano: alla morte. Veleno, sì, veleno di quelli che sfibrano, indeboliscono il fisico, lasciando credere che le forze scompaiano.

[OT/ Non avendo minimamente descritto la difesa del mio attacco multiplo, sono libero di infierire sul tuo Pg. :guru: . Niente di grave non preoccuparti. :nono: /OT]

Quando le lame perforarono la carne, la spinta del salto fece scendere i coltelli gemelli fino alle ossa degli avambracci. Si, perché si erano infilzati rispettivamente nell’avambraccio di destra e di sinistra [Ferita Medio-Grave ad ogni parte interessata]. Il sangue scendeva copiosamente, mentre si mischiava a quella sostanza nera e pastosa, che lentamente entrava in circolo. Il sangue sulle ferite assunse un colorito più denso e nero, quasi si stesse coagulando. Il Kaguya ne fu soddisfatto, perché la sua creazione avrebbe fatto effetto. Ma la cosa principale era la carta bomba che si era attaccata al braccio destro del ragazzo. Era quella la sua sorpresa, così come il fendente che stava calando nello stesso preciso istante della ginocchiata. Eh sì, era un colpo mortale avrebbe tagliuzzato in due quella testa fasciata dal coprifronte. Ma, sorpresa… il colpo si fermò a meno di un centimetro dalla testa avversaria. Perché, all’apice del gesto massimo si fermò? Perché mai compiere quello scempio, perché mai non calare la parola fine su una vita inutile?
Un calore tiepido fluiva dalla lama che era ferma sulla sua pelle, il suo collo avvertì un brivido controllato. L’Uchiha era alle sue spalle e l’aveva preso in controtempo. O meglio dire che si era lasciato prendere in controtempo. Perché sapeva che quel momento sarebbe giunto. Una goccia di sudore scese dalla sua fronte, mentre la sua mente si chiedeva il perché di tale calore. Perché non avvertiva fredda quella lama? Forse perché era lui ad aver perso tutto il calore del suo corpo. Aveva perso la voglia di vivere. Ed ora avvertiva che il destino gliela stava ridando. La sorte aveva voluto per lui un’altra chance. Sul suo volto si disegnò un ghigno, quando l’altro parlò.

« Ma certo, Uchiha »



Il respiro, controllato fin nei minimi particolari, non lasciava trasparire che nel suo animo una leggera brezza di felicità abbatteva i muri della depressione. A quante pare non tutto era come si presentava… .
Infatti quando la nebbia si diradò per magia, la scena che apparve agli spettatori era di assoluta stranezza. Ai loro occhi si sarebbe presentata una cosa insolita, che visto l’effeto nebbia avrebbe scatenato un miscuglio di emozioni varie. Non avendo potuto cogliere che i soli rumori, la loro immaginazione aveva volato mostrando alle loro menti situazioni diverse e possibili. Quando videro che nulla era come si aspettavano, trattennero all’unisono il fiato. Il Kiriano teneva la spada puntata alla testa del primo foglioso, mentre il ginocchio armato era infilzato nelle sue braccia. A sua volta, l’Uchiha teneva la spada puntata al collo di Reed. Perfino gli esaminatori trattennero il fiato… .


Reed Hyrigame KaguyaKirigakure No Genin
image


ChakraTotale: 125
ChakraConsumato: 5/200
ChakraRimanente: 120/200

StatoFisico: Stanco
StatoMentale: in Ripresa
DanniSubiti: Ferita Lieve

Effetti VeleniPersonale: Non Attivo
MalusPropri: Nessuno
BonusPropri: Nessuno

Slot AzioneUno:
Slot AzioneDue:

ArmiReed's weapons:

OT

 
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18 replies since 5/6/2008, 13:50   750 views
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