Prima Prova ~ Team 3, ~Daniele & Shah-Jahan

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» • G i a c o ~
view post Posted on 29/10/2009, 18:57




Come avrete intuito,la prima prova sarà diversa per ciascuna coppia,ma tenete presente che le difficoltà saranno più o meno le stesse. Ripartiamo da dove eravamo rimasti a livello ON GDR: mettevate la vostra mano sull’esaminatore (descrivetelo come vi pare,tanto non ha importanza) e venivate teletrasportati al punto di partenza della vostra prova,il quale sarà rappresentato dall’immagine fissa che trovate qua sotto. Vi verrà spiegato che vi trovate sempre a Kawa,ma ad un tot di metri di distanza dal castello,a seconda del luogo in cui starete per svolgere una specie di Mini-Quest. L’obiettivo di tale missione sarà quello di recuperare una Pergamena Istantanea dello stesso colore del biglietto che avete pescato poco prima ed aprirla; il tutto,superando degli ostacoli che incontrerete improvvisamente lungo il percorso,entro la mezzora. Dopo le pochissime indicazioni che riceverete,l’esaminatore sparirà in una nuvoletta di fumo,dando il via al tempo. Ma prima che ciò accada…
…vediamo adesso come si svolgerà la vostra prova a livello OFF GDR,in base alla quantità ed al contenuto dei post che dovrete scrivere:

[Post Presentazione]: Sarà un po’ più lungo degli altri,ve lo premetto: dovrete descrivere il momento in cui ricevete il permesso di partecipare alle Selezioni dei Chunin; il viaggio verso Kawa,tenendo presente che ci vorranno circa due giorni; l’arrivo al Castello e tutta la procedura descritta nel Topic precedente,rispettando tutto ciò che vi viene detto,fino a quando vi teletrasportate via. Inutile dirvi che,essendo degli aspiranti Chunin,ci si aspetta che ruoliate ad un livello abbastanza alto per ricevere la promozione.

Per adesso accontentatevi di questo. Il resto vi sarà dettato man mano che andrete avanti. Per aiutarvi nella descrizione del castello,eccovi una breve collocazione: si trova su un altopiano con abbondante presenza di vegetazione,all’estremità Sud-Occidentale del Paese dei Fiumi,vicino al confine con il Paese del Vento. (Guardando l’orizzonte): davanti a voi il mare; alla vostra destra il deserto; alla vostra sinistra la foresta; alle vostre spalle le montagne e le valli. Per quanto riguarda l’interno dell’edificio,a parte i colori oro ed argento,la descrizione è libera in quanto non fondamentale,tuttavia ci si aspetta un minimo di coerenza tra i membri di una stessa squadra.

 
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~Daniele
view post Posted on 3/11/2009, 16:50




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG


» ~ Chuunin Test - A New Duty
Un mattino torrido e asfissiante accolse il villaggio della Sabbia, che si stava lentamente svegliando dall'illusione di Morfeo.
Per uno straniero, quella particolare condizione climatica avrebbe potuto causare qualche problema respiratorio. Per un abitante di quel paese era la routine.
Hiroshi spesso passava la notte dormendo all'addiaccio, ovvero sul tetto della propria abitazione, contemplando tutti i corpi celesti.
La notte lo aveva sempre affascinato: fissare le stelle era qualcosa di speciale, poichè, attraverso l'immaginazione, si poteva ideare un mondo nuovo e parallelo, non afflitto dai problemi terreni e umani. La forte luce del sole nascente irradiò i suoi occhi, costringendoli ad aprirsi, e a vivere ad un'altra giornata nella propria patria.
Dopo un lungo periodo di intensa attività, in cui apprese la suprema arte del marionettismo, e la sublime scienza della medicina, in cui affrontò diversi pericoli in missioni e combattimenti, al giovane era stata concessa una pausa da lui considerata inutile, o quantomeno, troppo lunga.
Erano almeno 4 giorni che non esercitava il suo mestiere di shinobi, si sarebbe arrugginito ,se non avesse eseguito esercizi rudimentali nella sua stanza, per preservare la sua elasticità corporale, e la sua precisione nell'utilizzo del chakra.
Si annoiava, poichè, non dovendo esercitare le sue mansioni fuori dal villaggio, era costretto a prestare servizio all'Accademia, in cui aveva funzione amministrativa.
Odiava le scartoffie e la burocrazia, però doveva fare tutto ciò che il Kazekage ordinava.
Annoiato dalla situazione, sbadigliando entrò nella sua abitazione, dove si intrattenne per diverso tempo, concedendosi un bagno rilassante e rigeneratore.
Si vestì, scegliendo abiti puliti e profumati, e tornò nella sua stanza: il caos regnava incontrastato.
Rotoli di varie grandezze e colori coprivano la superficie del tavolino in legno e gran parte del pavimento: essi contenevano le informazioni più svariate, da esercizi di scioltezza articolare, a schemi di attacco basilari, ma, soprattutto, da informazioni mediche di varia difficoltà.
In questo tempo libero si era messo d'impegno a studiare, raggiungendo una preparazione medica notevole, per il suo livello di addestramento.
Guardò disperato la sua stanza, cercando di coglierne un ordine, un filo conduttore che collegasse tutto ciò che conteneva, ma fallì.
La povera marionetta, Karasu, era appoggiata in un angolo della stanza, con accanto un grosso bancone sul quale eseguiva le modifiche e le riparazioni sulla sua arma più letale.

Ho decisamente bisogno di una figura femminile che sistemi questo bordello.. tsk!

Si sedette sul letto, arrendendosi a cotanto disordine. Pochi istanti dopo, il campanello suonò, preannunciando l'arrivo di qualcuno.
Circa la sua identità, il ninja ne era completamente all'oscuro. Non aspettava visite.
Pigramente raggiunse la porta, fece scattare la serratura, e si ritrovò sull'uscio un ninja della sabbia. Un chuunin.
Aveva in mano una missiva ufficiale, proveniente dal Consiglio d'Amministrazione in persona. Il sigillo scarlatto non mentiva.
Notò che il messaggero gettò un occhio all'interno del locale, notando il disordine e il sudicio. Questa cosa lo irritò molto. Nessuno era capace di farsi gli affari propri.

Senju Hiroshi?

Sono Io. A cosa devo questa visita ufficiale?

Questa lettera è per Lei. Viene direttamente dal Consiglio. Inutile ricordarLe che dovrebbe leggerne il contenuto il prima possibile. Buon giorno.

Non gli diede il tempo di rispondergli, che sparì in una nuvola grigia di fumo, creando un leggero vento, che gli scompigliò i già disordinati capelli.
Chiuse la porta dietro di se, e si diresse verso il tavolo, fissando intensamente la lettera, quasi cercando di coglierne il messaggio solo attraverso quel fermo e deciso sguardo.
Con un gesto maldestro liberò la sedia di tutti gli oggetti che la occupavano, e si sedette pesantemente, poi prese un tagliacarte, nascosto da qualche foglio, e, con un movimento fluido e deciso, tagliò il lato superiore, facendo fuoriuscire della carta giallina piegata con cura. Anche su questa vi era un effige del Consiglio.
Con grande curiosità ne lesse il contenuto, decifrando una calligrafia molto complessa, esile e ben curata, dai mille ghirigori, tipicamente aristocratici.
Essa comunicava al ninja di essere stato ammesso agli Esami di Selezione dei Chuunin, che si sarebbero tenuti in una località a confine con il paese del Vento e il Paese del Fiume, piccola frazione posta fra Suna e Konoha.
Lesse e rilesse più volte quel pezzo di carta, ricordandosi di un episodio avvenuto pochi giorni prima.

CITAZIONE
Hiroshi, come ordinato dai suoi superiori, stava lavorando all'Accademia, assolvendo a doveri secondari, e di poco conto.
Al momento, egli doveva portare la documentazione di tutte le classi all'ultimo anno, quindi voti, giudizi di supervisori circa esercitazioni, rapporti di cittadini circa mansioni assegnate ai ragazzini. Entrò nella sala adibita agli insegnanti, e vi trovò all'interno solo Gami-san, intento a scrivere qualche tipo di documentazione.
Dalla maniera frettolosa in cui scriveva, e dai borbotti di dissenso, mischiati ad imprecazioni, circa il lavoro del burocrate, sembrava molto concentrato sul compito.
Hiroshi si avvicinò, poggiando la pila di documenti su uno spazio vuoto della scrivania.
Probabilmente non lo aggredì solo perchè si trattava dell'unico studente che avesse mai promosso in tutta la sua carriera da insegnante.
Nonostante i modi burberi, oramai il Senju aveva capito che provava affetto per lui, che lo stimava e che avrebbe scommesso sul suo futuro.

Ah sei qui. Non vedevo l'ora che mi portassi altro lavoro su cui perdere il mio tempo. Grazie.. Comunque siediti, pivello..
Non avrei scommesso neanche un Ryo su di te.. per un momento mi ero anche pentito di darti quella fascia.. E invece, una testa quadra come te è riuscita ad imparare a combattere con le marionette, e persino ad usare la medicina.
A questo punto, posso solamente dirti che hai meritato a pieno la carica di cui porti il nome. E, posso dirti, che sei il più forte dei bambocci che gli altri maestri osano definire Genin.
La strada si fa difficile.. La prossima tappa è la carica a chuunin, e non la otterrai lottando contro di me, ma contro altri Genin assetati di sangue, che uccideranno per guadagnarsi l'onore.
Preparati a dovere, oppure ti troverai a marcire sottoterra..


Terminò con questa minaccia il suo discorso. Almeno così il ragazzo pensò, infatti fece per alzarsi e andarsene, quando il maestro si voltò, guardandolo negli occhi, e sollevando la mano, con il palmo rivolto verso l'altro.
Concentrò il chakra, e piccolissime particelle di sabbia, dall'aria, si concentrarono in essa, formando l'ideogramma del Vento, elemento appartenente al giovane, e suo preferito.

Questo è un porta-fortuna. E' molto robusto, quasi indistruttibile.. Bè, non rimanere lì a ciondolare, vai a finire i tuoi servizi

E, donandogli il monile, lo licenziò, preannunciandogli un futuro imminente..

Il resto di quella felice giornata lo spese nella sua camera, rileggendo la lettera, e riflettendoci su. Ancora non concepiva bene cosa stesse succedendo. Non riusciva ad immaginarsi a sostenere un esame per divenire un chuunin. Da poco era diventato un marionettista e un medico, intaccando profondamente la personalità del giovane, che doveva ancora abituarsi a questa nuova condizione. Ed adesso un nuovo cambiamento si prospettava all'orizzonte.
Un misto di timore ed eccitazione pervase l'animo del ninja, rendendolo adrenalinico e nervoso: non riusciva a stare fermo, ad aspettare che il tempo passasse.
Sistemò la stanza: o meglio, cercò di classificare tutto ciò che trovava, decidendo se si sarebbe rilevato utile o no per le selezioni.
Fece una cernita di tutti i rotoli presenti nella sua stanza, designandone solamente due degni di essere portati con lui: uno circa la medicina, l'altro sulla manutenzione della marionetta.
Il primo si sarebbe rivelato molto utile poichè avrebbe potuto consultarlo, essendo quindi in grado di guarire gran parte delle ferite, se riportate. Il secondo, invece, conteneva informazioni sulle marionette in generale, sul loro materiale e su come eseguire riparazioni o modifiche veloci durante le missioni. Non era escluso che Karasu potesse danneggiarsi in combattimento; così avrebbe potuto salvaguardare alla sua integrità.
Dopo aver fatto ciò, ed aver recuperato le sue due borse contenenti il suo equipaggiamento, le svuotò sul tavolo, questo per eseguire l'inventario di tutto ciò che possedeva. Non molto, in effetti. Avrebbe dovuto comprare abbastanza attrezzature per renderlo adatto ad una prova di così alto livello.
Decise che avrebbe fatto compere di vario genere, nei prossimi giorni.
Durante il resto della giornata non fece niente di particolarmente interessante; sistemò solamente la sua abitazione, cercando di recuperare tutto l'utile di cui disponeva.
I pochi giorni a sua disposizione, li spese comprando ciò che gli serviva, svaligiando armerie e farmacie di ogni tipo.
E neanche accorgendosene, l'ora della partenza era inesorabilmente giunta.
All'alba del 4 giorno, dalla lettura del messaggio, vestì la sua tuta nera, con disegnato sul petto il simbolo della sua famiglia. Agganciò alla cintola, sul dorso, le due sacche, mettendo in quella a destra principalmente le armi, e nella sinistra gli oggetti medici, i tonici ricostituenti e gli utensili di supporto.
Si coprì con una mantella ocra, ed infine si caricò la sua marionetta, celata da bende grigie.
Un sospiro.
Uno soltanto, e poi partì, lasciando le proprie sicurezze per inoltrarsi nel pericolo

[...]



Il viaggio fu tranquillo e privo di eventi eccitanti o, perlomeno, abbastanza interessanti da citare.
Stava quasi albeggiando, quando il ragazzo era ormai prossimo alla sede dell'esame.
L'ecosistema stava lentamente mutando, il terreno sabbioso si stava trasmutando in terra, solida ed arida. All'orizzonte riusciva a scorgere il fitto bosco tipico del Paese del Fuoco, che moriva a ponente, congiungendosi al mare, mentre a levante, inginocchiandosi alla maestosità dei monti.
Dopo un'ora di cammino, con l'accentuarsi della luce, il ninja riuscì ad intravedere una sagoma imponente, un castello edificato su di un altopiano, contornato da una fitta e florida vegetazione.
L'eccitazione e una smodata frenesia presero possesso del suo corpo, spingendo esso a correre, per giungere più in fretta a destinazione. Oramai correva su un basso e ben curato prato, rendendo leggero e leggiadro ogni suo passo.
Tutto il sentiero era delimitato da siepi di media altezza, che, con lo splendere del sole, proiettavano ombre sinuose sull'erba, creando giochi chiaroscurali affascinanti ed ipnotici.
Il portone dell'imponente edifico era presidiato da due guardie, due ninja appartenti al Paese in cui si sarebbero disputati gli incontri. Il coprifronte non mentiva.
Una volta giunto all'ombra di esso, le guardie lo bloccarono, richiedendo il suo nome.

Senju Hiroshi, del Sunagakure.

Uno dei due sfogliò una cartella, cercando una possibile corrispondenza. Una volta riscontrata, lo lasciarono passare.
Il chiavistello del cancello scattò, rumorosamente, permettendo alle due ante di aprirsi verso un interno buio e sinistro.
Si addentrò.
Essendosi gli occhi abituati alle tenebre, riuscì a scorgere la figura di un altro shinobi, che lo scortò nella hall, dove altri ninja erano già seduti, ad attendere gli ultimi arrivati.

[...]



Non appena tutti i partecipanti si presentarono nella sala, gli esaminatori, una dozzina, circa, li fecero schierare in linea, e, ancor prima di spiegare le dinamiche del test, li chiamarono in ordine alfabetico, per eseguire il sorteggio delle squadre, come spiegarono loro.

Senju Hiroshi, prego, è il suo turno

Il giovane fece qualche passo, poi introdusse la mano destra nella cavità superiore dell'urna sferica, nera come la pece. Estrasse la mano, e, repentino, svelò il proprio numero, il "3".
Alla fine del tutto, intravide il suo compagno di squadra, uno shinobi di Konoha.
Dopo essersi appaiati, secondo il volere del Caso, ogni membro di un team pescò nuovamente: questa volta, il foglietto avrebbe decretato il nome di ognuno, associandolo ad un colore.
Hiroshi e il ragazzo erano la squadra Gialla.
Alle loro spalle, un grosso monitor schematizzò il tutto: il marionettista si ritrovò ad essere il capogruppo del suo team. Avrebbe lavorato insieme a Gaara Uchiha.

Uchiha? Forse sono fortunato.. magari possiede già lo Sharingan..

Nel mezzo delle sue considerazioni, un esaminatore si avvicinò a loro, chiedendo loro di poggiare le loro mani sulle sue spalle.
Appena avvenne il contatto, l'esaminatore eseguì un Justu, teletrasportandoli nel bel mezzo della prima prova.

CITAZIONE
Slot Azione: 1°:// 2°: //
Slot Tecnica: 1°:// 2°: //
Consumi://
Recuperi: //
Chakra: 260/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ottime
Stato Psicologico: Concentrato, Entusiasta
Equipaggiamento:

# 5 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 6 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Katana x1 (Avvelenata)
# Filo Metallico x1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.



Armi utilizzate: //

 
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Shah-Jahan
view post Posted on 4/11/2009, 19:59




Narrato
Parlato
Pensato
Parlato altri

Gaara dopo aver preparato il veleno, si mise a pranzare assieme alla sua scimmietta. Tuttavia, non poteva aspettarsi ciò che stava per accadere in quella calda giornata d’autunno. Appena i due finirono di mangiare, qualcuno bussò alla porta dell’umile dimora dello shinobi della foglia. Era il postino. Subito gli diede una lettera sorridendogli e poi disse:

Gaara! Da quanto tempo che non ci vediamo, che fine avevi fatto? E come mai hai tinto i capelli di rosso?! Comunque passiamo a cose importanti. Quella lettera è molto importante. Viene direttamente dal consiglio. Detto tra noi, credo proprio sia la lettera di ammissione all’esame chini. Tu non vi avevi già partecipato?! Su dai aprila che sono curioso anche io

Gaara sorrise vistosamente per aver rivisto il suo caro amico Fukashi, il postino della zona e suo grande amico, che reputava quasi un nonno per via della sua anziana età. Poteva avere sessantacinque-settanta anni, ma si mostrava sempre attivo come un ragazzo, felice del suo lavoro che comunque gli permetteva di fare amicizie in giro. Così, Gaara, stringendo la lettera in mano rispose:

Fukashi! Che bello rivederti! Sono stato fuori un anno intero, ho dovuto pensare a molte cose, però alla fine sono qua più in forma che mai, pronto a riscattarmi, e a iniziare di nuovo la mia vita da shinobi, i capelli sono rossi anche per questo, diciamo che stanno a simboleggiare questo nuovo inizio e poi, non ci sto male dai. Dici che è l’ammissione all’esame chunin, speriamo bene allora

Aprì la lettera molto lentamente, strappandola in modo abbastanza grezzo usando le mani che gli tremavano lievemente e iniziava a cadergli qualche goccia di sudore, aveva paura di non essere stato ammesso all’esame per via della sua scomparsa da Konoha, tuttavia sorrideva per non far notare la sua preoccupazione al simpatico postino. Prese la letterà e iniziò a leggerla. Vi era scritto:

CITAZIONE
Egregio sig. Uchiha Gaara, Genin della foglia, in seguito alla sua richiesta di partecipazione all’imminente esame Chunin, nonostante gli ultimi avvenimenti di cui lei è stato protagonista, ovvero la sua scomparsa dal villaggio per un anno, abbiamo deciso di accettare ugualmente la sua richiesta di partecipazione all’esame in quanto possiede le caratteristiche per farlo, e in quanto lei ha già preso parte in precedenza a un esame di questo genere. L’esame si svolgerà presso il villaggio di Kawa no Kuni situato l confine tra il villaggio stesso e Sunakagure e raggiungibile con un viaggio di due giorni. Le facciamo i migliori auguri per l’esame nella speranza che lei ne esca chunin per il suo bene e per quello del villaggio di cui fa parte.

Quel che seguì alla lettura della lettera fu un’inevitabile sorriso trattenuto fino ad allora poi guardò Fukashi e sprizzante di gioia, quasi con le lacrime agli occhi, come quando un bambino riceve ciò che desidera per Natale, disse:

Mi hanno preso! Mi hanno preso! Che bello! Questa volta devo assolutamente passarlo l’esame, ci devo riuscire, come c’è scritto nella lettera, anche per il mio villaggio e anche per mantenere alto il nome del clan di cui faccio parte. Fukashi, grazie di avermi portato la lettera. Ci vedremo non appena tornerò

Bene! Gaara sono felicissimo per te. Spero proprio anche io che lo passerai, perché sei un bravo ninja e sei molto intelligente. Fatti valere. Ci vediamo presto. Torna da vincitore, io continuo a fare il mio giro per consegnare la posta, ho già perso troppo tempo, ma volevo sapere che c’era scritto, eheh. Ciao caro a presto

Detto questo, Il genin chiuse la porta, prese la lettera e la rilesse quasi incredulo. Andò a svegliare King che stava facendo il suo solito riposino post-pranzo e gli fece vedere la lettera. Anche la scimmia fu molto felice ed iniziò a saltare per tutta la stanza urlando. Poi leggendo bene la lettera, Gaara si accorse che mancava poco all’esame e che per raggiungerlo ci volevano due giorni. Di conseguenza lui aveva meno di un giorno prima di partire alla volta dell’esame. Subito fece una sorta di inventario su cosa portarsi e su come vestirsi per l’esame. Non sapendo dove si svolgeva precisamente, e non sapendo le condizioni climatiche del luogo, decise di optare per un pantalone lungo nero e per una maglietta a maniche lunghe viola con dietro il simbolo Uchiha. Un vestiario leggero ma non troppo. Buono contro il freddo ma che comunque gli dava la possibilità di muoversi liberamente. Scelti i vestiti li posò sul letto e li lasciò lì dovendo partire la mattina dopo, presto. Si fece una doccia e dopo la doccia decise di uscire di casa per mangiare qualcosa al chiosco di ramen visto che vi mancava da parecchio. Camminando per strada ammirò tutte quelle meravigliose abitazioni che non vedeva molto. La nostalgia lo investiva ogni momento, ogni passo, ogni respiro. Oramai si era fatta sera, il sole era già tramontato nonostante fossero appena le sei, tuttavia in autunno, si sa, è così. Una volta arrivato al chiosco, salutò il proprietario, si sedette e ordinò del ramen per se e poi chiese la cortesia al proprietario di cucinare qualcosa anche per la sua scimmia. Notò che di fianco a lui aveva un tipo alquanto losco. Era vestito tutto di nero, con barba e capelli lunghi e degli occhiali scuri, tuttavia non ci fece caso più di tanto poiché chiunque può vestirsi come vuole, fino a quando Gaara non vide il copri fronte che portava. Era proprio quello di Kawa . Lo shinobi della foglia, nonostante l’aspetto della persona a lui accanto, gli chiese che strada doveva prendere per arrivare al villaggio. Il signore non fece caso alle parole di Gaara, lo ignorò completamente, facendo stizzire il giovane. Dopo poco tempo lo strano tipo andò via, contemporaneamente arrivò il ramen, e il gentile proprietario del chiosco disse che era da qualche giorno che quel signore andava a mangiare da lui ma che non aveva mai parlato, evidentemente aveva dei problemi. Poi aggiunse che per arrivare al luogo dell’esame era facile. Semplicemente bisognava camminare per due giorni verso Suna . Una volta finito il ramen Gaara ringraziò il gentile signore per le informazioni anche lasciandogli una mancia e tornò a casa per dormire. Una volta arrivato fece gli ultimi preparativi. Spostò i vestiti dal letto e li mise su una sedia, e sul tavolo mise l’equipaggiamento e il veleno che aveva finito di preparare quel giorno stesso. Subito dopo decise di mettersi a dormire, ma non prima di mettere la sveglia alle sei precise. Dopo aver dato la buonanotte a King si mise a dormire con un sorrisino stampato in volto. La mattina seguente la sveglia suonò puntualmente. Gaara scattò dal letto e lo stesso fece la scimmia. Il genin andò a sciacquarsi, si fece la barba, si vestì e si mise in viaggio.

Il viaggio durò quasi esattamente due giorni, ma fu un viaggio abbastanza tranquillo e lineare, senza eventi degni di nota. Arrivò al luogo stabilito. Rimase quasi incantato di fronte a quella visione definibile quasi divina. Un altopiano con un immenso castello chiaro con alla sua destra il mare impetuoso, alla sua sinistra maestose montagne e valli e di fronte il grandissimo deserto che presiede il villaggio di Sunakagure. Una visione a dir poco idilliaca, Gaara decise di stare li fermo, ad osservare il tutto per qualche minuto. Poi una volta ripreso del tutto da quello che sembra un qualcosa di divino, fece gli ultimi passi prima di arrivare al grande portone del castello presieduto da due guardie.

Ci siamo, è questo il castello, anche questa volta è stato scelto un luogo abbastanza grottesco come adesso lo è questo castello. Chissà se anche questa volta ci saranno strane trappola da cui difendersi oppure altri ragni giganti da affrontare. Quella volta fu veramente molto dura maledizione. Se ci penso ancora, la schiena mi fa male come allora quando venni sbattuto contro le mura. Quella volta anche King rischiò grosso, però questa volta gli farò fare altre cose, non penso che mi farò aiutare da lui se non in casi estremi. Non posso rischiare di perderlo…
Una volta arrivato davanti a quel grandissimo portone che permetteva l’ingresso al castello, Gaara diede il suo nominativo alle due guardie, che, dopo aver controllato che era nella lista, lo fecero entrare. Una volta entrato vi era tutto buio e un altro shinobi andò a prenderlo per accompagnarlo nella sala. Fu uno dei primi ad arrivare tuttavia non fece molto caso alle altre persone presenti in quella sala, piuttosto cercava di capire qualcosa di quell’esame. Vedeva solamente delle slot da dove evidentemente si doveva pescare qualcosa. Poi cercava di vedere un pò come era fatto il castello, che di fuori era molto bello ma dentro era alquanto grottesco. Una volta arrivati tutti i genin che dovevano prendere parte. In totale erano dieci, molti di meno rispetto allo scorso esame chunin, ma questo non lo preoccupava affatto. Solo aveva percepito che questa volta i team non potevano essere di tre elementi. Prese la parola uno degli shinobi che spiegò che ognuno dei presenti doveva pescare un foglio dove sopra vi era un numero. L’altro genin con lo stesso numero pescato, era il compagno di team. Dopo aver preso il numero si doveva prendere un altro foglio dove sopra vi era un colore. Una volta finita la procedura dovevano posare le loro mani sull’esaminatore per essere teletrasportati in un luogo. Gaara pescò il numero 3 e con stupore notò che l’altro genin ad aver pescato lo stesso numero era un genin di sunakagure e che il cognome era senju. Il colore che pescarono fu il giallo, così, una volta squadrato nuovamente il suo compagno ed avergli fatto un leggero sorriso, mise la mano sull’esaminatore e vennero teletrasportati in questo luogo, che era sempre parte di Kawa. L’esame stava iniziando e Gaara, non era assolutamente teso.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Chakra: 200
Stato fisico: Ottimo
Stato mentale: Tranquillo e rilassato
Equipaggiamento: kunai(3),shuriken(3),pugnale di idate(1),uchiha shuriken(1),carta bomba(1),katana(1),filo d'acciaio[1(20m)] 2 dosi benzene, 2 antidoti benzene
Veleno:
CITAZIONE
Nome veleno:benzene
Classe: base
Componenti: cortinarius colinitus[40%], Acido acetilsalicilico[30%], Disolfuro di carbonio[30%]
Metodo d’azione:iniezione
Descrizione: semplice composto tra un gambo e cappello di un fungo e due elementi chimici rispettivamente acido acetilsalicilico e disolfuro di carbonio.Il veleno ha solo l'odore di muffa del fungo che lo caraterizza, poichè i due elementi chimici, sono inodore.Essi sono facilmente solubili e facili da trovare sopratutto nei boschi.Vanno mescolati lentamente fino ad ottenere un liquido poco denso.Il suo colore è giallo pallido per via del gambo del fungo che è l'unico componente con colore
Effetto:l'effetto del veleno dura 3 turni.In questi tre turni il pg colpito ha:senso di nausea e vista annebbiata di poco.Inoltre durante il primo turno del veleno,chi viene colpito perderà la sensibilità agli arti inferiori del 50% rendendolo più lento
Antidoto: infuso di alghe e foglie

 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 6/11/2009, 21:05






Data: 6 Novembre
Ora: 12:00
Clima: Caldo (35°C)
Condizioni Atmosferiche: Soleggiato,con qualche nuvola di passaggio

Obiettivo: Recuperare la Pergamena Istantanea (un Rotolo di medie dimensioni e di un determinato colore a seconda dell'ambiente che caratterizza la Prima Prova),evitando che si rompa o che finisca perduta,entro il limite di tempo prestabilito.

Descrizione Paesaggio:
C'è poco da dire su un paesaggio del genere. Un'immensa distesa di sabbia generalmente pianeggiante,ma con qualche duna sparsa nell'area,accompagnata da una miriade di rocce di dimensioni che variano dal medio al gigante e dalla forma piuttosto strana ed irregolare. E' un territorio piuttosto dispersivo per quanto è misterioso: vi regna un silenzio totale,interrotto talvolta da qualche verso di volatili che non potrete vedere,o dal passaggio di debolissime folate di vento afoso. A causa dei miraggi che i deserti sono soliti creare,a chiunque vi cammini,sembrerà di percorrere sempre il medesimo tratto senza mai avvicinarsi all'orizzonte; non trattandosi di un Genjutsu,non è possibile sciogliere tale illusione con la tecnica del Rilascio. Dunque,la principale difficoltà di questa prova sta nel fatto di riuscire ad orientarsi senza perdersi.

Descrizione Percorso:
A causa della partenza svantaggiosa,relativa all’ambientazione,rispetto alle altre squadre,vi sarà suggerito di proseguire unicamente diritto per evitare di farvi perdere troppo tempo. Man mano che vi avvicinerete ai duecento metri di percorrenza,verrete investiti da una continua corrente d’aria afosa sempre più forte e tormentosa,fino ad imbattervi in una tempesta di sabbia vera e propria: la potenza del vento costringerà i malcapitati a rallentare il passo per cercare di mantenere una stabilità ed una concentrazione fuori dal comune,al fine di non rischiare di essere riportati al punto iniziale,dato il suo senso contrario; la sabbia schizzerà ovunque assieme ai piccoli detriti delle rocce,ostacolando notevolmente la vista e le altre percezioni sensoriali. Essa avrà la durata di circa dieci secondi,dei quali gli ultimi cinque presenteranno ancora un’altra difficoltà: tra la sabbia dorata ed i piccoli sassolini,vedrete una moltitudine di strani luccichii,i quali si riveleranno essere degli affilatissimi Spiedi.
 
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Shah-Jahan
view post Posted on 10/11/2009, 20:23




Narrato
Parlato
Pensato
Parlato altri

Una volta teletrasportati, l’esaminatore svanì in una coltre di fumo stando in silenzio. Focalizzare il paesaggio fu quasi un’impresa, perché, dal buio del castello, i due genin furono trasportati in un soleggiatissimo e caldissimo deserto, e, propri ola differenza di luce, creò problema alla vista di Gaara. Una vista che però fu ugualmente meravigliosa. Pera la seconda volta in poco tempo, si trovava di fronte una visione tanto bella quanto inedita per lui. Dapprima il maestoso castello e adesso questo. Una gialla, calda e bellissima distesa di sabbia, con varie rocce sparse per il territorio, che, più sembravano piccole in lontananza, più in realtà erano grandi. Non era visibile e udibile niente, eccetto il caso di qualche uccello, da lui no riconosciuto e da lui neanche visto, quasi fosse uno sfondo musicale messo appositamente per rendere quel paesaggio ancor più magnifico. Rimase ad osservare in silenzio fino a quando non gli caddero le prime gocce di sudore dal capo. Di conseguenza si rimboccò le maniche fino al gomito, per far respirare almeno le braccia. Tuttavia con quel caldo si sarebbe tolto anche la pelle. Dopo questa breve ma necessaria azione, guardò il coprifronte del genin suo compagno. Apparteneva al villaggio della sabbia, e questo, di certo era un bene, un vantaggio per la prova che li attendeva, l’habitat naturale di quel giovane ninja. Notato questo particolare, Gaara decise di prendere parola per presentarsi:

Penso che conoscerci sia il primo passo per avere una buona collaborazione in questo esame, e poi, è buona educazione, quindi lo faccio: Io sono Gaara Uchiha, genin di Konoha, naturalmente appartenente alla casata Uchiha. Sono genin da un bel po’ e questo è il mio secondo esame chini. Al primo sono stato fatto fuori alla prima prova, ma ero più inesperto di ora, quindi spero andrà meglio e spero andrà bene anche a te, che se non ricordo male, non eri presente al vecchio esame, quindi potrebbe essere per te un’esperienza nuova. Di certo se ti hanno scelto come capogruppo della squadra te la cavi bene. A me basta sapere questo. Le tue tecniche le osserverò col tempo. Io da buon Uchiha uso il katon e uso anche parecchi ninjutsu. Ho creato anche un veleno con le mie mani, però purtroppo non posseggo ancora lo sharingan. Tuttavia non mi reputo inferiore agli altri Uchiha per questo, anzi, meglio svilupparlo dopo e bene, non ho fretta

Detto questo il genin di Konoha ascoltò la presentazione del genin di Suna con attenzione, e dopo aver ascoltato continuò il suo discorso dicendo:

Capito, bene, scusami la sfrontatezza, però, credo che questo sia proprio il paesaggio a cui sei sempre e da sempre abituato, quindi è meglio se prendi tu le redini qui, inoltre sei il capogruppo quindi probabilmente è anche più giusto così. Io seguirò tutto quello che dirai, perché certamente hai più esperienza di me in questo campo, io non sono mai stato in un paesaggio del genere nonostante mi piaccia molto viaggiare.

I due iniziarono a camminare, di fronte a loro senza mai fermarsi o cambiare direzione. Il sudore iniziava a essere maggiore rispetto a prima e le prime chiazze erano visibili sulla maglietta del povero genin di Konoha, mentre, quello di Suna sembrava soffrirlo di meno, evidentemente perché era abituato di più a quel clima rovente. Inoltre Gaara aveva vestiti scuri e si sa che attirano di più la luce e quindi fanno sentire ancora più caldo. Era un vero e proprio calvario per il povero Gaara e anche la povera scimmietta King iniziava a fare i primi mugugni a causa del caldo accompagnato da un vento debole e afoso. Lo shinobi accarezzò debolmente il suo adorato compagno di sempre e facendolo iniziò le prime riflessioni.

Maledizione…che caldo…non ce la faccio più a camminare, inoltre sembra di essere allo stesso punto e questi dannati uccelli continuando a fare versi mi fanno snervare, come se aspettassero la nostra morte o chissà cosa. Uccelli del malaugurio! Comunque davvero, sarò io che non sono abituato, ma mi sembra che non ci siamo mai mossi, la roccia lì in fondo sembra sempre delle stesse dimensioni, non si ingrandisce mai, a questo punto mi chiedo se ci stiamo muovendo realmente o se siamo in preda a un Genjutsu, non è possibile continuare così. Comunque molto probabilmente sono io che non sono abituato a questo caldo ad avere questa sensazione, o magari mi si è fuso il cervello con questo caldo. Spero che almeno tu King stia bene, perché io ormai sono solo sudore, la maglietta è quasi un tutt’uno con la mia pelle, è diventata uno strato proprio, della mia pelle. Nello scorso esame ho dovuto affrontare armi e un ragno gigante, ma questo nemico è peggiore, il sole non si può battere…purtroppo…..ma….cosa sta facendo Hir…Hiroshi?! Si questo è il nome

Gaara naturalmente si riferiva al suo compagno di questa calda avventura, il quale, tutto d’un botto, senza dire niente, posò l’orecchio a terra inginocchiandosi e, dopo aver fatto ciò, disse che stava arrivando una tempesta di sabbia, ma che per ora era meglio proseguire. Gaara rimase alquanto scandalizzato da questa rivelazione, sia perché il metodo usato, era alquanto particolare, sia perché non credeva molto in queste percezioni, per lui la natura era imprevedibile tranne in casi estremi, quindi dopo essersi scambiato uno sguardo a dir poco sbigottito con la scimmietta che, seppur animale, riusciva a capire il linguaggio umano, e a sconcertarsi di fronte a determinate cose viste, come in questo caso.

Con chi diamine mi avranno messo in squadra, cioè….si è inginocchiato per sentire il terreno, per prevedere una tempesta di sabbia…magari ci riuscirà anche, da un lato spero di sì da un altro no…però…diavolo mi ha fatto anche un po’ paura una visione simile. Comunque per adesso meglio continuare per questa direzione, ormai saranno centocinquanta metri o più che stiamo camminando, solo che con questa sabbia è anche più difficile camminare, ogni passo sembra, anzi è, più lento perché il piede affonda. Quante complicazioni, meglio camminare in belle foreste verdi piene di alberi e vegetazione che in un deserto, deserto appunto, con sole rocce visibili. Oddio visibili è una parola grossa, già gli occhi mi si chiudono con questo sudore. Inoltre sta aumentando anche di intensità questo dannato vento afoso.

Infatti così era, il vento stava aumentando di intensità. Ogni passo accadeva, fino ad arrivare, a ciò che Hiroshi, il genin compagno di team in questo esame chunin, aveva previsto. Una vera e propria tempesta di sabbia, investì i due malcapitati. Gaara non riuscì a capire niente in quei momenti, la sua vista era abbassata di molto un po’ per il sudore un po’ per la sabbia che gli entrava negli occhi che di certo non poteva chiudere, si era anche persa la cognizione del tempo nel mezzo di quella bufera. Perché tu ti senti quasi impotente. I passi che già erano difficili da compiere, ora lo erano ancora di più perché oltre alla sabbia che rallentava il passo, c’era la sabbia che ti spingeva all’indietro inoltre dopo altri pochissimi e non molto lunghi passi, anche dei detriti di roccia iniziarono ad andare incontro ai due ninja e alla scimmia, che aveva trovato riparo dietro la schiena di Gaara. Vari sassi colpirono il genin in varie parti del corpo, senza fargli eccessivamente male ma comunque procurandogli danni, seppur molto lievi. Poi degli strani luccichii in quella nebbia, attirarono la sua attenzione, non riuscì a capire cosa erano, addirittura inizialmente pensava fossero dei miraggi che la sua mente gli stava scherzando, o che fossero una causa della sabbia che gli era finita negli occhi, tuttavia queste sue convinzioni vennero smontate, quando uno di questi oggetti luccicosi lo colpì di striscio al braccio sinistro procurandogli un taglio al suddetto braccio e la lacerazione della maglia. Di conseguenza capì che erano spiedi e di poco riuscì ad evitarne un altro diretto verso di lui, scansandosi, ma beccandoselo comunque, anche questo di striscio, al volto, alla guancia destra. Un altro lo colpì alla gamba sinistra, conficcandosi però, proprio dove vi era la sacca degli strumenti, e un altro gli colpì il copri fronte producendo un rumore metallico. Gaara vide speranza in una roccia, così si lanciò per ripararsi dietro essa ma uno spiedo gli si conficcò nel fianco sinistro. La tempesta finalmente finì, però ancora non riusciva a vedere i danni che aveva riportato il compagno. Per fortuna lui aveva due tagli superficiali e due spiedi indosso, uno attaccato alla sacca e uno ficcato nel fianco, che, però non gli faceva molto male, evidentemente non aveva colpito un grande punto. Così staccò i due spiedi e se li ficcò tra gli strumenti, poi uscì e ne prese altri tre che trovò a terra, probabilmente i due che lo avevano colpito e quello che colpì il copri fronte, dopodiché attese.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Chakra: 200
Stato fisico: Tagli alla guancia destra e al braccio sinistro, ferita lieve al fianco sinistro e vari piccoli dolori in tutto il corpo dovuto ai detriti di roccia
Stato mentale: Agitato e un po nervoso per via del caldo
Equipaggiamento: kunai(3),shuriken(3),pugnale di idate(1),uchiha shuriken(1),carta bomba(1),katana(1),filo d'acciaio[1(20m)] 2 dosi benzene, 2 antidoti benzene, 5 spiedi presi dopo la tempesta di sabbia
Veleno:
CITAZIONE
Nome veleno:benzene
Classe: base
Componenti: cortinarius colinitus[40%], Acido acetilsalicilico[30%], Disolfuro di carbonio[30%]
Metodo d’azione:iniezione
Descrizione: semplice composto tra un gambo e cappello di un fungo e due elementi chimici rispettivamente acido acetilsalicilico e disolfuro di carbonio.Il veleno ha solo l'odore di muffa del fungo che lo caraterizza, poichè i due elementi chimici, sono inodore.Essi sono facilmente solubili e facili da trovare sopratutto nei boschi.Vanno mescolati lentamente fino ad ottenere un liquido poco denso.Il suo colore è giallo pallido per via del gambo del fungo che è l'unico componente con colore
Effetto:l'effetto del veleno dura 3 turni.In questi tre turni il pg colpito ha:senso di nausea e vista annebbiata di poco.Inoltre durante il primo turno del veleno,chi viene colpito perderà la sensibilità agli arti inferiori del 50% rendendolo più lento
Antidoto: infuso di alghe e foglie


Edited by Shah-Jahan - 11/11/2009, 16:47
 
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~Daniele
view post Posted on 11/11/2009, 18:56




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG


» ~ Chuunin Test - First Trial: Back To Home
La vita è un breve romanzo scritto dal freddo e distaccato Fato.
Egli detiene il potere, l'onniscienza sugli eventi, e muove le persone, prospettandogli sentieri più o meno ardui.
Durante questo cammino, Egli sottopone tutti a delle prove, più o meno complesse, che mettono in gioco ognuno di noi, consentendoci di andare avanti, oppure di decretare la fine di tutto.
E alla fine di questo lungo percorso, Egli ci accompagna ad una fine, consona e concorde allo stile di vita sostenuto.
In ogni novella che si rispetti, si narra di un eroe, ovvero il protagonista di essa, che intraprende un tortuoso cammino al fine di migliorare, di elevare sè stesso, ad una condizione sociale/spirituale superiore.
Ma egli non intraprende tutto ciò da solo: può contare su aiutanti, su fedeli amici, disposti a morire, per difendersi dalle insidie.
D'altronde, come non citare il rovescio della medaglia? Al Buono, all'Eroe si contrappone l'acerrimo Nemico, infimo e sinistro, aiutato da scagnozzi viscidi e subdoli.
Tutto questo, per il tanto bramato Oggetto del Desiderio, simbolo di contesa fra Bene e Male..

Un nuovo capitolo, un nuovo colpo di scena, era stato scritto nel romanzo circa la vita di Hiroshi Senju: una svolta inaspettata, creatrice di suspense.
Al giovane era stato comunicato di essere stato ammesso alla prestigiosa Selezione degli Esami Chuunin, ai quali avrebbe potuto dimostrare tutto il proprio valore per guadagnarsi la tanta desiderata promozione.
Dopo aver preparato tutto l’occorrente necessario ad eventuali combattimenti e sfide, il giovane lasciò il proprio villaggio, alla volta della sede dell’esame, un castello situato tra il Paese del Vento e del Paese del Fuoco.
Una volta raggiunto lo staff, incaricato a supervisionare il corretto svolgere di esso, sottopose i partecipanti ad una paio di estrazioni: la prima, aveva la finalità di determinare le coppie attraverso cui l’esame sarebbe stato svolto, la seconda, più semplicemente, di determinare il nome del team, associandolo ad un colore.
Dopo tutta questa operazione burocratica, l’esaminatore designato alla squadra del Senju li teletrasportò ove avrebbero dovuto svolgere la prima prova.

Buio.
Per un istante, la completa oscurità inglobò il giovane, catapultandolo in un mondo distorto e anormale.
Poi, la luce.
Intensa, violenta, accecante.
Un deserto.
In effetti, la coppia era stata appena portata in un indefinito punto del deserto: non vi era nulla oltre alla sabbia e a enormi menhir piantati nel terreno, come piante che si crogiolano al sole.
Il raggi del sole aggredivano il trio; il flebile vento colpiva le loro figure; ombre danzanti figuravano sul suolo sabbioso.
Il supervisore accennò alla prova che avrebbero dovuto sostenere:
Senju Hiroshi, Uchiha Gaara.. La vostra missione è ritrovare il rotolo speciale entro il tempo limite, custodirlo e difenderlo anche a costo della morte.
Esso deve essere sano ed intergo, in caso contrario la prova sarà vana.
Proseguite verso questa direzione.. Buona fortuna.. un consiglio? Non morite!


Mentre pronunciò le istruzioni, con il dito indice della sua mano destra indicò la direzione che i ninja avrebbero dovuto seguire.
Dopodiché sparì in una nuvola di fumo, dando via al tempo, e decretando ufficialmente l’inizio della Prima Prova.
Hiroshi fece due passi avanti, poi iniziò a parlare

Non ci siamo presentati.. Io sono Hiroshi Senju, ninja della Sabbia.
Sono sia un marionettista sia un medico. Questa cosa deve rimanere fra di noi. Meno il nemico sa, più noi siamo avvantaggiati. Dimmi qualcosa di te, per farmi un’idea..
Come vedi, siamo nel deserto.. Questo ambiente può mettere veramente in difficoltà, poiché mancano punti di riferimento.
E’ facile perdersi, ancora di più rimanerci tutta la vita…


Mentre i suoi pensieri prendevano vita tramite la sua voce, con un gesto della mano fece segno di avviarsi. L’andatura era lenta, procedevano in questo modo così da poter comunicare più facilmente, per poi aumentare il passo e conseguire ai propri obiettivi.

Quindi, siamo inesorabilmente in una condizione di svantaggio. Nonostante io conosca il deserto ed i suoi segreti, ci troviamo in una posizione sconosciuta.
Ma, nonostante tutto, questo ambiente sinistro e fraudolento può essere anche la nostra difesa; mi spiego: è improbabile cadere in un’imboscata, in quanto siamo in un luogo aperto; gli unici ripari sono quelle rocce, le quali non rappresentano un ostacolo alla vista.
E’ altamente improbabile, inoltre, trovare trappole di vario tipo: le uniche potrebbero essere nascoste sottoterra, ma il vento discosterebbe la sabbia, rivelandone la posizione.
In conclusione, la nostra situazione non è così grave. Andiamo.


Si discostò di qualche passo, poi concentrò il chakra.
Intorno a lui si eresse una colonna di sabbia, celando all’esterno ciò che succedeva all’ interno.
Egli avrebbe sostituito sé stesso con la sua marionetta, proteggendo la sua incolumità, poiché i nemici non avrebbero distinto lui dalla sua arma.
Tutto avvenne in pochi istanti, poi la sabbia crollò a terra, mischiandosi fra i suoi simili.
Cominciarono a correre più velocemente, poiché avevano perso del tempo nel parlare. Tutto l’ambiente sembrava dannatamente lo stesso, ed era proprio questo che rendeva il deserto così ambiguo: i miraggi abbondavano, cullando in dolci e mortifere illusioni i perduti ed i vagabondi.
Percorsi più o meno 150 metri, il Sunese fece senno al compagno di squadra di fermarsi.
Il vento era cambiato.
Cercò di concentrare l’udito ed il tatto su questo, escludendo tutti gli altri gusti, e tutte le possibili interferenze, come il canto di uccelli, lontani ed impercettibili ad occhio umano.
Sentiva le folate di vento aumentare di intensità, ogni secondo che passava. Percepiva quasi l’energia trasportata dall’aria.
Era in arrivo una tempesta.

Sii cauto, il tempo sta cambiando. Sta arrivando una tempesta, fra non molto saremo colpiti da essa. Sbrighiamoci

Ripresero il cammino, aumentando il passo, per cercare di coprire il percorso più lungo possibile.
Pochi istanti dopo, una possente tempesta colpì la coppia, che si vide costretta a coprirsi il volto con più cura, ma soprattutto a rallentare il passo.
Il medico si girò verso l’altro shinobi, impartendogli ulteriori istruzioni.

D’ora in poi procederemo in fila indiana. Attaccati alla mia mantella, assicurati di rimanere sempre dietro di me.
Cammineremo il più possibile riparandoci dietro questi grossi massi. Mi raccomando prudenza, e stai in guardia.


Detto ciò, proseguirono faticosamente in senso contrario allo spirare del vento, nella formazione appena stabilita.
Camminavano vicini alle pietre, e, saltuariamente, si riparavano dietro la mole di queste, per riprendere le forze.
Il vento era oramai impetuoso: era talmente forte che oltre alla sabbia, scagliava contro i due anche piccoli detriti, che cozzavano contro il duro legno della marionetta, non provocando effetto alcuno.
Dopo circa 5 secondi, nei quali lottarono contro il vento, resistendo alla sua incommensurabile forza, il rumore del vento cambiò, di poco, come se tagliato da qualcosa.
Hiroshi alzò la testa con tutte le sue forze, cercando di analizzare la massa informe color ocra che si stagliava loro contro. Alla loro destra, vi era un enorme menhir, che sopportava pazientemente l’incombenza del vento. Questo poteva solo arrendersi alla forza della pietra.
Hiroshi aveva il palmo poggiato sulla superficie riparata della roccia. Con questa si aiutava a sostenere lo sguardo fisso sulla tempesta, facendo leva sul suo braccio.
Mentre scrutava quel turbinio di sabbia, vide molteplici puntini scintillare.
Metallo.
Con un gesto fluido, senza ragionare, avrebbe concentrato il chakra nella mano, “attaccandola” saldamente alla pietra, poi avrebbe roteato il corpo, afferrando con l’altro arto il corpo dell’amico.
Con lo slancio ottenuto, avrebbe protetto sé stesso e il suo amico, poggiando la schiena sulla roccia, e staccando la mano, onde evitare una violenta lussazione della spalla.
Poggiò poi un orecchio sulla roccia. Sentì qualcosa che non si aspettava: invece di udire il rumore di un corpo metallico rimbalzare dopo il contattò con la roccia, percepì un rumore meno intenso, e radicato nella pietra, come se avesse perforato il masso.
Sudore e apprensione, misti a sporcizia e sabbia, coprivano il viso del giovane Hiroshi, che sperava essersi salvato dall’attacco, se questo era.
Distinguere qualcosa, in quel cataclisma, richiedeva abilità sensoriali superiori alle sue, non specialmente sviluppate

CITAZIONE
Slot Azione: 1°:// 2°: //
Slot Tecnica: 1°: Travestimento della Marionetta 2°: //
Consumi://
Recuperi: //
Chakra: 240/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Illeso
Stato Psicologico: Concentrato, Cauto
Equipaggiamento:

# 5 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 6 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Katana x1 (Avvelenata)
# Filo Metallico x1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.



Armi utilizzate: //

Tecniche: Travestimento della Marionetta
SPOILER (click to view)
Travestimento del Marionettista
Tipo: Ninjutsu
Il marionettista ricopre la sua marionetta con della sabbia intrisa del suo chakra, in questo modo prende le sembianze della persona desiderata.
Consumo: Medio

CITAZIONE
Mi scuso del ritardo. Come motivato a Giaco, lo studio, misto all’assenza di internet a casa mia ha portato a questo. Chiedo inoltre scusa per eventuali (anche se credo non ce ne siano, in caso contrario, sono minime) incongruenze fra il mio post e quello del mio compare. Avendo avuto io questo contrattempo, ho creato questi possibili errori.
Spero entro la fine della settimana di riavere la mia connessione, per tornare attivo come prima.
Ah, spero il post vi piaccia, ma è stato atto veramente di fretta, e nei ritagli post studio. Ho scritto quel che il mio cervello era in grado di fare xD
A presto :D



Edited by ~Daniele - 18/11/2009, 22:50
 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 15/11/2009, 14:50




Dani sappiamo che hai avuto questi problemi,sicchè i voti che hai ricevuto sono abbastanza contenuti ma comunque più che sufficienti; Shah devi lavorare ancora parecchio sull’italiano: rileggiti sempre i post prima di postarli e cerca di usare correttamente la punteggiatura. In ogni caso,manca proprio una strategia un po’ più elaborata,nel senso che vi siete limitati alla cosa più semplice,mentre invece sarebbe preferibile ricercare qualcosa di più “artificioso”.

Passata quella quantità di tempo,la situazione sembrerà tornare normale,nonostante un occhio attento potrà notare il cambiamento dello scenario dalla diversa disposizione delle rocce gigantesche. Continuate a muovervi e raggiungete la distanza di circa cinquecentocinquanta metri dalla partenza; nell’avvicinarvi a tale punto,osserverete una progressiva scomparsa delle rocce,che ritroverete disposte a cerchio secondo una struttura architettonica preistorica. Al centro del presunto rudere,ci sarà una roccia apparentemente liscia e levigata,dall’aspetto di un altare: su di esso,la famigerata Pergamena Istantanea di colore giallo. Non appena tenterete di afferrarla, una folata di vento dalle stesse caratteristiche iniziali della tempesta precedentemente affrontata,si abbatterà su di voi,facendo scomparire nel nulla l’oggetto nelle vostre mani; non solo: terminata la ventata dopo circa tre secondi,verrete attaccati da cinque grossi avvoltoi. Le loro uniche abilità sono quelle di volare,beccare e graffiare con gli artigli,inoltre possiedono Forza,Resistenza,Velocità e Riflessi pari ad un'Energia Verde. L'unico modo per liberarsene è sconfiggerli,infliggendo una ferita almeno Media a ciascuno di loro.
 
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~Daniele
view post Posted on 19/11/2009, 20:07




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG


» ~ Chuunin Test - First Trial: Flock Attack
Istanti.
Attimi scanditi dal respirare pesante rumoroso del giovane Sunese.
Quasi ansimava.
Si mosse in maniera lesta e improvvisa, e solamente alla fine del tutto, si accorse realmente di quello che era successo.
Il rumore del vento rimbombava nelle sue orecchie, quasi isolandolo dalla realtà circostante.
Poggiava la sua schiena sulla superficie calda e levigata della pietra, quasi scottandosi al contatto.
In pochi secondi, il vento calò d'intensità, riducendosi ad una leggera brezza afosa, piacevole da percepire.
Il peggio era passato.
Il ninja non aveva subito danni di entità alcuna, poi scrutò il corpo del suo compagno: era alla ricerca di lacerazioni, escoriazioni di qualsiasi tipo: ne riscontrò alcune, di poco conto, sul braccio e sul fianco sinistro.
Decise di non curargliele. non poteva sprecare chakra per lesioni di così bassa entità. Inoltre, in questo modo, sperava che avrebbe fatto meglio la prossima volta: se un attacco così scadente lo aveva ferito, Hiroshi temeva per il futuro, per l'incolumità del compagno, ma soprattutto per l'esito della missione.
Avrebbe potuto completarla autonomamente, senza problemi, ma gli era stato assegnato un compagno, il quale, a primo impatto, si stava rivelando indegno e debole.
Cacciò quel cattivo pensiero: il pessimismo e la polemicità non erano di certo alleati e fidati compagni, bensì subdoli compari del nemico.
Mosso dalla curiosità di verificare in che cosa consistessero quegli oggetti metallici, aggirò il menhir: con non eccessivo stupore, constatò che si trattavano di spiedi, sottili e letali.
Da questa verifica, discendeva, poi, la certezza di un'imboscata, o comunque di una trappola architettata ingegnosamente.

Umph, ci siamo salvati per un soffio. Gaara, questi sono spiedi: ciò comporta che abbiamo fatto scattare una trappola, oppure, che questa è stata un'imboscata... Non siamo soli in questo deserto.
D'ora in poi, dovremmo fare più attenzione, poichè potrebbero susseguirsi altri attacchi, più elaborati, dai quali potremmo non saperci difendere, se non staremo allerta.
Il vento si è placato. Muoviamoci ora che il clima è favorevole a noi.


Spese queste poche parole circa l'accaduto, il Genin fece segno di proseguire, ma, percorsi pochi metri, un'anomalia balzò al suo occhio attento e, soprattutto, abituato a quel particolare ambiente: inizialmente le pietre sembravano essere posizionate secondo uno schema, secondo un ordine naturale. La distanza fra di esse era omologa, o, comunque, molto simile, e ciò creava una divertente illusione ottica, affiancata anche da un gioco di luci-ombre affascinante ed ipnotico.
Adesso, dopo l'impetuosa tempesta, lo scenario, da armonioso, era divenuto caotico e disordinato: le distanze fra i massi si erano o accorciate o allungate, affollando, magari, piccole estensioni di terra, e lasciando vuote e desolate intere distese sabbiose.

Può il vento fare ciò? No, neanche a velocità estreme. La roccia è ben piantata nel suolo, e il vento non può sconfiggere la pietra.
Ci deve essere sotto qualcosa, ma non credo si tratti di Genjustu.. non vedo niente di anormale nell'ambiente, non dovremmo essere in un'illusione..


Assorto nei suoi pensieri, cominciò a correre, certo di essere seguito dal suo alleato.
Naturalmente, per puntare al successo, avrebbero dovuto "coesistere": l'uno sarebbe dovuto divenire l'estensione dell'altro, consentendo loro di combattere ed agire in perfetta sintonia, legati da una sinergia rara e di valore.
Inoltre, il suo compagno era un Uchiha, che però non sembrava aver sviluppato lo Sharingan.

Che palla al piede.. potevo avere un grosso vantaggio, e invece... tsk.. mi ritrovo a fare il baby sitter, come in Accademia...

Fu più forte di lui: non riuscì a trattenere un commento, una costatazione tagliente come il filo di un kunai appena forgiato, e pronto ad essere utilizzato in battaglia.
Lo guardò, modulando il suo tono di voce in maniera che trasparisse il senso di superiorità che il Sunese si arrogava, compiacendosi quasi dell'inferiorità del suo alleato

Dimmi un po'.. mai sentito parlare di Sharingan? Hai per caso sviluppato questa Kekkai? Se si, incomincia ad usare i tuoi occhi, chiaro?
Magari la prossima volta riesci ad uscire illeso da un attacco elementare..
Un'altra cosa.. brevemente vorrei sapere quali Ninjustu conosci.. Di solito gli appartenenti al tuo clan possiedono l'elemento Katon..


Lasciò il suo discorso incompiuto, per pensare sul da farsi.
Ragionava e si arrovellava sull'enigma dei massi, senza giungere ad alcun tipo di soluzione.
Non trovava spiegazioni per questo mutamento nell'ecosistema circostante.
Arrivò alla blanda conclusione che doveva trattarsi dell'azione di qualche shinobi, quindi di qualche tecnica.
Il paesaggio stava lentamente mutando: man mano che procedevamo, la frequenza dei massi stava decrescendo, creando uno scenario di desolazione. Vi era come il sapore della morte radicato in ogni singolo granello di sabbia.
All'orizzonte, invece, un Cromlech si ergeva in tutta la sua imponenza: da quanto riusciva a scorgere il giovane, enormi blocchi di pietra circondavano una costruzione trilitica, di dimensioni nettamente inferiori.
Probabilmente un'altare.
Nonostante Hiroshi dubitasse circa l'utilità del monumento in mezzo al deserto, alla sua funzione specifica, di una cosa era certo: quella costruzione era, in qualche modo, collegata alla prova che stavano sostenendo, perciò sarebbero dovuti andare ad ispezionarlo con cura.

Vedi quella costruzione arcaica? Sono certo che sia connessa allo spostamento caotico e disordinato delle pietre in questo deserto, e quindi, essa è strettamente connessa alla prova che stiamo sostenendo.
Mi pare inoltre evidente che sia una trappola.
E' un luogo aperto, facilmente attaccabile da ogni lato. Stai in guardia, perché, in caso di attacco, il nemico non sarà clemente e goffo come prima.


Il Genin aumentò il passo, e in pochi secondi raggiunse le ombre dei menhir, godendo di quella protezione dai raggi caldi e penetranti del sole.
Si addentrò all'interno del Cromlech, arrivando all'altare in pietra liscia e levigata. Ma a catturare e monopolizzare la sua attenzione era la presenza della Pergamena Gialla, obiettivo della loro missione.

Tsk E' palesemente una trappola. Mai una cosa facile..

E' palesemente un trappola, spero anche tu te ne sia accorto... Toccare la Pergamena farà scattare qualche meccanismo che ci si ritorcerà contro.
Ma, per proseguire, sembra proprio che dovremmo subire questo attacco.
Io cercherò di afferrarla, te volta le spalle all'altare, e vigila su tutta la zona coperta dal tuo campo visivo.
Ora!


Esclamando con una certa enfasi l'ultima parola, cercò di appropriarsi della Pergamena, ma riuscì a malapena a percepire la consistenza della carta, che un impetuoso vento, non dissimile a quello dell'attacco con gli spiedi, colpì l'intera area, facendo sparire la pergamena nell'aria.
Hiroshi istintivamente cercò di proteggere se stesso con le sue braccia, cercando di contrastare la forza dell'aria.
La tempesta durò una manciata di secondi, poi si dissolse nel nulla, rendendo nuovamente l'aria statica e afosa.
Il Sunese non ebbe il tempo neanche di voltarsi per verificare lo stato di salute dello shinobi di Konoha, e, in caso, di curarne le ferite, che 5 grossi avvoltoi, neri come la pece, tranne per il collo, grigio, con macchie rossastre, come di pelle irritata, veloci come frecce, si diressero verso la coppia, intenta a banchettare con le loro membra.
Due dello stormo si avvicinavamo minacciosamente al Sunese, mentre gli altri tre sembravano interessati alla carne del suo amico.
Istintivamente, Hiroshi, o meglio, Karasu, che aveva preso le sue sembianze attraverso un Justu, spalancò tanto la bocca da rivelare il meccanismo lancia-kunai al suo interno: avrebbe sparato 2 kunai ad ogni avvoltoio, cercando di provocare più danni possibili, per ucciderli immediatamente, oppure per impedirgli di volare, limitando notevolmente la loro pericolosità.
Dopodiché sarebbe salito sull'altare, dando le spalle a ciò che stava accadendo all'Uchiha. Poi, avrebbe mostrato a tutti il suo vero corpo, slegando le bende che celavano la propria immagine.
Avrebbe dovuto, quindi, recidere il collegamento di chakra che gli permetteva di utilizzare Karasu, che avrebbe poggiato delicatamente sulla sua schiena, assicurandosi un ulteriore protezione contro eventuali attacchi alle spalle.
Nel fare ciò avrebbe gridato

Gaara, Katon!

Avrebbe ordinato allo shinobi di utilizzare la tecnica della Pioggia di Fuoco, Justu basilare e molto conosciuto nel paese del Fuoco.
Il numero di sfere e la parabola di esse le avrebbe decise interamente il suo compare, in quanto non vi era il tempo utile per impartire nuovi ordini riguardo ciò.
Nonostante sperasse nella bravura dell'amico, sfoderò 3 shuriken, in caso il Katon non avesse conseguito l'obiettivo desiderato: Hiroshi avrebbe scagliato le pericolose armi conto i volatili, per porre fine alla loro misera esistenza.
Avrebbe assunto, infine, una posizione di difesa, per proteggersi da eventuali attacchi improvvisi ed inaspettati.
Istanti adrenalinici, carichi di energia si prospettavano per il team Giallo, intento a recuperare, anche a costo della vita, la preziosa Pergamena Istantanea.

CITAZIONE
Slot Azione: 1°: 3 Shuriken 2°: //
Slot Tecnica: 1°:// 2°: //
Consumi://
Recuperi: //
Chakra: 240/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Illeso
Stato Psicologico: Concentrato, Cauto
Equipaggiamento:

# 5 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 3 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Katana x1 (Avvelenata)
# Filo Metallico x1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.



Armi utilizzate: Shuriken

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: Lancio 4 kunai 2°://
- Movimento Illimitato:

CITAZIONE
Giaco, essendo in effetti la prima volta che uso le marionette, nonostante ritenga di aver rispettato le regole, con i relativi consumi, se ci sono perplessità o miei errori se puoi sentiamoci, così mi spieghi dove ho sbagliato, per non ripetere l'errore in futuro :D

 
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Shah-Jahan
view post Posted on 19/11/2009, 23:24




Narrato
Parlato
Pensato
Parlato altri

Non appena Gaara uscì da dietro la roccia si curò di vedere come stavano King e Hiroshi, entrambi erano usciti indenni da quella maledetta e assassina tempesta di sabbia, probabilmente pilotata perché la natura è si crudele ma non fino a questo punto, e poi, è un esame chunin, non ci si poteva aspettare solamente una “semplice” tempesta di sabbia. Il genin della foglia ora però era un poco triste, anzi deluso, perché a vedere che solo lui aveva subito danni da quella tempesta, si sentiva affranto e anche offeso nell’orgoglio, tuttavia, era la prima volta che ne affrontava una, quindi era sicuramente più difficile da superare come esperienza per lui. Dopo essersi tolto la sabbia di dosso, e in particolare dagli occhi, che oramai erano in lacrime per i vari granelli sparsi tra le palpebre e le ciglia, decise di rimettersi la scimmia sulla spalla per ripartire, attendendo altri tranelli. Oramai era totalmente attento ai minimi movimenti, anche alle minime folate, cercava di stare attento a tutto, e, camminando spesso stava attento ai movimenti della sabbia. Di una cosa si accorse, man mano che camminavano, le rocce diminuivano…

Maledizione…ci mancavano solo i miraggi…addirittura vedo meno rocce rispetto a prima, questo clima non fa assolutamente per me…questo sole poi…è sfiancante…mi fa perdere un poco le forze e mi fa sudare in maniera disumana. Vorrei proprio essere come King, una scimmietta senza pensieri, libero fisicamente e mentalmente, con l’unico pensiero di cibarsi per sopravvivere, senza dover combattere, in un mondo pieno di pace e di armonia. Magari fossimo tutti degli animali…anche se questo termine è adatto più a noi sporchi umani…dio santissimo questo caldo mi fa anche delirare, mi sento tanto un anziano signore in pensione che si dedica alla politica. Ci vorrebbe un pò di acqua ma qui non ce ne è di sicuro, le uniche cose liquide che vedo sono il mio sangue e il mio sudore, e di certo non mi aiuteranno a dissetarmi…

Mise la mano sulla sua ferita al fianco e vide che ancora usciva una piccola quantità di sangue; decise di prenderlo con due dita e di portarsele alla bocca, per far sentire qualcosa alla sua bocca, qualcosa di liquido, il sangue, il dolce liquido colorato di rosso, il rosso più scuro. Un liquido come un altro, se non fosse così fondamentale per la vita di ogni animale, umani compresi. Nonostante la cosa che aveva appena fatto, faceva ribrezzo, Gaara era compiaciuto, si sentiva meglio e gli occhi avevano assunto una vivacità che prima era totalmente assente. Quel sangue per lui era stato come un drink energetico, come una linfa vitale capace di riprenderlo quasi fosse della caffeina. Ne prese dell’altro sempre dalla stessa ferita, che, ancora, continuava a sanguinare anche se non molto. Portò la mano insanguinata al naso per farsi inebriare da quell’odore e di nuovo si mise le dita in bocca per riassaporare quel piacere che tanto lo mandava in estasi. Finito questo particolare aneddoto di quella camminata, Gaara di nuovo si accorse di qualche roccia mancante, ma nuovamente pensò si trattasse di un miraggio o di qualche altro scherzo giocatogli dalla mente ormai visibilmente provata, basti vedere questi “miraggi” e la voglia di sangue appena natagli in seguito al desiderio di ingerire liquidi. Gaara guardò il suo compagno che era davanti a lui in questo momento…

Hiroshi Senju…è un tipo alquanto interessante. E’ molto serio, parla poco, però con quelle poche parole riesce ad essere diretto e a dare giuste direttive, è un ottimo caposquadra, sono felice di essere capitato con lui e di avere lui come leader. Non mi fa neanche pesare questa cosa, perché alla fine, siamo alla pari e lui lo sa. Sono curioso di vedere le sue abilità da ninja e vedere come se la cava con le tecniche. In particolare non vedo l’ora di vedere come usa la marionetta, voglio vedere se sarà armonioso, perché il marionettismo è un’arte. Di certo, dovrò andare io in prima linea, avendo lui la marionetta avrà un ruolo prettamente di supporto. [color]

Neanche il tempo di finire di pensare a quanto buono era il suo compagno che proprio un suo tagliente, pungente e acido commento lo raggiunse. Con questo commento Hiroshi irritò molto Gaara in quanto alludeva allo Sharingan che il genin non aveva, prendendolo anche un po’ in giro per essersi fatto colpire dagli spiedi di quella tempesta di sabbia, chiedendogli infine di parlargli dei suoi ninjutsu. Lo shinobi, dopo qualche passo decise di rispondere a questa provocazione…

[color=9300DD]No sai, mai sentito parlare di Sharingan…ovvio che so cos’è, ti ricordo che stai parlando con Uchiha e sebbene io non abbia il Kekkai, a differenza di come la pensi tu, mi reputo un buon ninja e te ne darò dimostrazione. Se sono stato colpito è stato perché non ero abituato a questo paesaggio desolato che è tipico del tuo paese, se eravamo in una foresta ad aver avuto problemi con un attacco elementare saresti stato tu e non io. Inoltre io non ti rivelerò i miei ninjutsu mi dispiace, meno il nemico sa più siamo avvantaggiati no?! Sono tue parole queste, quando ti sei presentato, le ricordi?! Quindi andiamo dritti, a breve vedrai le mie tecniche, in un esame non passa molto tempo tra un attacco all’altro. Ma questo tu non puoi saperlo.


Naturalmente alludeva al fatto che Hiroshi era al suo primo esame da chunin. Gaara non era solito fare polemiche, però oramai aveva ribattuto e comunque Hiroshi si era meritato questo trattamento in quanto maleducato verso il suo compagno, che non conosceva ancora, e aveva giudicato solo in base ad una tempesta di sabbia. Decise di non pensarci più ma notò ancora che le rocce stavano cambiando posizioni, erano messe in modo diverso da prima, fino a scorgere un’imponente costruzione con al centro un qualcosa molto simile ad un altare. Era un qualcosa di molto antico e mistico e man mano che i due si avvicinavano la sua maestosità colpiva gli occhi del genin della foglia. Ancora il suo compagno di suna si mise a parlare smontando quasi i pensieri che prima Gaara aveva fatto su di lui, quasi leggesse nella sua mente. Questa volta fu un commento meno acido però da superiore. Gli faceva appunto notare questa costruzione e trattandolo da pivello gli disse che poteva essere una trappola, anzi che lo era, ma il konohano lo sapeva benissimo, forse anche meglio del sunese. Preferì stare zitto e fare un ghigno scuotendo la testa. Una volta arrivati sul posto si vide la famigerata pergamena di color giallo su un maestoso piedistallo molto simile ad un altare proprio per simboleggiare quanto sacro sia quel posto e quanto importante sia quella pergamena per i due giovani ragazzi che stavano effettuando la prova, ed era proprio la pergamena che i due dovevano prendere per passare la prova, ma era troppo semplice come cosa e il genin lo sapeva, così subito mise una mano sulla sua fida katana. Il sunese diede altre indicazioni a Gaara che, nonostante non amasse essere comandato, obbedì perché era la migliore cosa da fare, ovvero guardargli le spalle mentre lui prendeva la pergamena. Non appena questi la toccò essa scomparve in un’altra folata di vento molto forte come quella precedente, Gaara si coprì immediatamente il volto per non incorrere nei problemi di prima, ma comunque questa folata fu brevissima, ed egli ne uscì incolume così come il suo compagno, e subito cercò con lo sguardo il compagno come lui fece con Gaara stesso, per vedere se ora aveva subito danni, ma i due non dissero niente. Non dissero niente, anche perché subito apparvero cinque grandi avvoltoi che li attaccarono. Erano uccelli abbastanza grandi, dai colori scuri e sembravano tutti molto agguerriti, di certo non erano lì per caso, doveva essere parte della prova. Gaara fece subito un salto indietro per prendere le distanze. Due di questi avvoltoi attaccarono Hiroshi che scaraventò un totale di 4 Kunai contro i volatili, altri tre attaccarono Gaara da posizioni differenti. Gaara avrebbe evitato il primo assalto di uno dei tre avvoltoi, facendo un salto laterale e subito dopo avrebbe usato il Katon, tuttavia subito Hiroshi gli ordinò proprio di usare il fuoco per abbattere gli uccelli, avendo avuto evidentemente la stessa idea, così lo shinobi fermò la tecnica che stava per eseguire in segno di ribellione e avrebbe iniziato a correre verso il suo compagno, per poi cambiare direzione e, dopo che il sunese avesse cercato di mettersi sull’altare, lui avrebbe saltato e, avendo tutti gli avvoltoi di fronte, avrebbe impastato il chakra nella gola e finalmente avrebbe usato il Katon, composto i sigilli e fatto la sua tecnica.

Katon: Housenka no Jutsu

Nove palle di fuoco sarebbero fuoriuscite dalla bocca del genin , tre per ogni uccello, Gaara sperava di averli colpiti con quelle palle di fuoco, considerando anche che la distanza che vi era tra lui e gli avvoltoi era minima, l’unica cosa che vide dopo l’attacco furono degli Shuriken lanciati presumibilmente da Hiroshi. Gaara toccò il suolo e prese la katana in mano mettendosi in posizione di difesa e sperando di non vedere più quegli uccellacci. In tutto questo la povera scimmietta King era rimasta rannicchiata dietro l’altare intimorita dagli uccelli. Questa volta lei non aveva fatto praticamente per il motivo precedentemente spiegato, ma andava bene lo stesso così, per Gaara la cosa importante era averla accanto, per avere un compagno che almeno si fidava di lui, non che lo snobbava come un certo sunese con cui attualmente faceva coppia. Le fiamme si spensero e Gaara era ancora lì fermo con la katana in mano pronto ad altri eventuali attacchi.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Chakra: 200-25= 175
Stato fisico: Tagli alla guancia destra e al braccio sinistro, ferita lieve al fianco sinistro e vari piccoli dolori in tutto il corpo dovuto ai detriti di roccia
Stato mentale: Nervoso e stizzito dal comportamento del suo compagno
Equipaggiamento: kunai(3),shuriken(3),pugnale di idate(1),uchiha shuriken(1),carta bomba(1),katana(1),filo d'acciaio[1(20m)] 2 dosi benzene, 2 antidoti benzene, 5 spiedi presi dopo la tempesta di sabbia
Veleno:
CITAZIONE
Nome veleno:benzene
Classe: base
Componenti: cortinarius colinitus[40%], Acido acetilsalicilico[30%], Disolfuro di carbonio[30%]
Metodo d’azione:iniezione
Descrizione: semplice composto tra un gambo e cappello di un fungo e due elementi chimici rispettivamente acido acetilsalicilico e disolfuro di carbonio.Il veleno ha solo l'odore di muffa del fungo che lo caraterizza, poichè i due elementi chimici, sono inodore.Essi sono facilmente solubili e facili da trovare sopratutto nei boschi.Vanno mescolati lentamente fino ad ottenere un liquido poco denso.Il suo colore è giallo pallido per via del gambo del fungo che è l'unico componente con colore
Effetto:l'effetto del veleno dura 3 turni.In questi tre turni il pg colpito ha:senso di nausea e vista annebbiata di poco.Inoltre durante il primo turno del veleno,chi viene colpito perderà la sensibilità agli arti inferiori del 50% rendendolo più lento
Antidoto: infuso di alghe e foglie



SPOILER (click to view)
Scusa Giaco se il post non è eccezionale ma sto avendo problemi fisici alla gamba sinistra e problemi scolastici, quindi è un miracolo già se sono riuscito a postare XD

 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 24/11/2009, 21:24




Ragazzi dovete cercare di postare meglio entrambi,sia proprio a livello della Composizione,sia al livello del Realismo prestate più attenzione. Impegnatevi tantissimo in questo ultimo post e cercate di dare il meglio.

Dopo averli sconfitti,riprendete il cammino,con il deserto che ha riacquisito l’aspetto originario (analogo a quello di quando siete partiti). Giunti ai settecento metri totali,incontrerete una serie di rocce che convergono tutte in un unico punto: l’altare visto precedentemente,sarà di nuovo di fronte a voi,con sopra la Pergamena. Toccatela,e sarete subito vittime di un terribile Genjutsu: subirete tutti gli effetti di una settimana nel deserto (fame, sete, mancanza di forze, condizione psicologica instabile),ed i vostri occhi vedranno i vostri corpi affondare nelle sabbie mobili; i modi per liberarsi sono: autoinfliggersi una ferita Media sanguinante,utilizzare l'abilità "Movimento Sotterraneo" nell'illusione,usare il "Rilascio". Al termine,potrete finalmente afferrare la Pergamena.
 
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~Daniele
view post Posted on 30/11/2009, 20:58




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG
Inconscio


» ~ Chuunin Test - First Trial: Reach Or Fall The Sunrise

L’orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti.

Gustave Flaubert


Orgoglio.
Sublime e piacevole emozione, quanto infima ed emarginante.
Un brivido incalzante, appagante, assuefante.
Una volta assaporato, ti ghermisce nelle sue dolci spire, con il suo fascino, impedendoti di allontanartene per lunghi periodi.
E proprio in questo modo che la reale ragione per sentirsi in questo stato diviene vano, si distorce, muore. Solitamente, questo sentimento viene percepito quando si fa qualcosa di estremamente buono e gratificante, per elevare se stessi e per aiutare l'eventuale destinatario della buona azione.
Ma quando l'orgoglio persiste in noi, ci rende schiavi dei suoi effetti, appaganti e soddisfacenti, ed istantaneamente si diventa superficiali, introversi, quasi un peso per la società.
L'uomo è fatto di carne ed anima.
Queste sono intrecciate, amalgamate e fuse fra loro.
L'una influisce inevitabilmente sull'altra, trasmettendo forza, energia, invulnerabilità, oppure debolezza, infermità, morte.
I sentimenti, le emozioni.
Armi di indiscutibile ed impensabile potenza.
"Da un grande potere, derivano grandi responsabilità".
A volte essi ci aiutano, ci supportano nelle difficoltà, fornendoci una quantità impensabile e sconosciuta di energia, consentendoci di proseguire il nostro cammino. In altri casi, invece, possono ferirci, renderci vulnerabili, soggiogabili da menti perverse e malvagie.
Proprio per evitare ciò, la società dei ninja, la milizia delle 5 grandi Nazioni, ha imposto alle proprie unità di occultare, nascondere i propri sentimenti, le proprie sensazioni.
E' proprio questa freddezza, questa impassibilità, a rendere più potenti e più letali gli shinobi rispetto a soldati e samurai comuni.
Questa è l'origine della loro forza.

Trionfo.
Vene cariche di adrenalina, euforia, energia.
Un senso di appagamento, di orgoglio, pervadeva l'animo del ninja, il quale, comunque, celava il proprio stato d'animo, occultandolo per mezzo un’espressione neutra, impersonale.
Nonostante il fallimento nel recupero della Pergamena, la difesa contro i cinque avvoltoi si rivelò efficace, sebbene la sua semplicità.
Proprio quest'ultima caratterizzava lo stile di combattimento del Sunese: i suoi movimenti erano rapidi ed essenziali, calcolati e precisi; i suoi attacchi miravano principalmente ad eliminare il nemico, o comunque a neutralizzarlo, a renderlo inerme.
Disprezzava, quasi, coloro che praticavano uno stile appariscente ed impetuoso: considerava vano questo sforzo, poiché si basava unicamente sulla potenza, e non sull'intelligenza.
Una volta accertatosi che la situazione fosse tornata alla normalità, che il pericolo fosse scampato, il Genin poggiò delicatamente Karasu su di una pietra, come se fosse un' antica e sacra reliquia, per andare a raccogliere tutte le armi da lui usate: estrasse i 4 kunai dalle carcasse prive di vita di quegli uccelli, cercando di sopportare il puzzo di sangue putrido idoneo a quel genere di carogne. Raccolse anche gli shuriken, che aveva scagliato contro le restanti bestie, sistemandoli nuovamente nella sacca allacciata alla cintola. I quattro pugnali, invece, li riposizionò nel meccanismo che Karasu montava nell'apparato orale, ristabilendo l'intero arsenale a sua disposizione.
Una volta terminata l'operazione, raccolse le lunghe bende grigie sparse a terra, riavvolgendo, con esse, la sua marionetta, proteggendola dalle intemperie e da occhi indiscreti.
Fece un cenno con la testa a Gaara, facendogli capire che era l'ora di partire, che si erano attardati anche troppo.
Il tempo scorreva, implacabile, e se non avessero accelerato i tempi, avrebbero potuto fallire la prova proprio a causa di esso.
Il ragazzo uscì dalla cerchia di pietre, inoltrandosi nuovamente nella vastità del deserto.
Il paesaggio si presentava, stranamente ed inaspettatamente, analogo al punto in cui erano stati teletrasportati dal justu dell'esaminatore. Le pietre avevano ritrovato il perduto ordine, la mancata armonia.
Tutto ciò sconcertò il Sunese, che rimase per un attimo attonito e basito dall'inaspettato cambiamento.

Questo deserto.. Non lo comprendo.. Forse siamo veramente in un Genjustu.. ma se così fosse, come mai né io né Gaara sentiamo fatica, spossamento.. O questo è pensato e costruito da un artista, da un professionista, paziente, che mira a logorare l'animo e le certezze delle sue prede, per poi eliminarle spietatamente, oppure tutto questo è opera di uno stupido, di un sopravvalutato.. Date le circostanze, sembrerebbe più valida la prima ipotesi, anche se, probabilmente, non si tratta di Genjustu...

Pensieri contrastanti sfrecciavano nella mente del giovane, affollata da dubbi ed incertezze. Dalla posizione in cui si trovavano era difficile notarlo, ma, procedendo sempre nella direzione indicatagli dall'esaminatore all'inizio del test, le pietre si avvicinavano sempre di più, accorciando le proprie distanze.
Infatti, a circa 150 metri dal Cromlech, esse convergevano in una zona limitata, quasi a formare un rilievo, una montagna solitaria in quel deserto di desolazione.
Si avvicinarono alla costruzione rocciosa, costatando che l'altare, al centro dell'antica costruzione, formava come un'appendice del monte. Come nel primo caso, su esso era poggiata la Pergamena Istantanea.
Indifesa.
Semplicemente lì, come se scordata da qualcuno.

Ancora una trappola.. Che palle.. Come posso fare per prevenire l'effetto di essa, ammettendo che al contatto si scateni nuovamente il vento?
La mia moltiplicazione è ancora a livello elementare, posso creare solo copie illusorie, non reali, quindi non posso mandarne una a prendere l'importante pergamena... Non c'è alternativa, devo provare a prendere la pergamena io stesso, e subire gli effetti della trappola...


Egli guardò negli occhi l'Uchiha, quasi cercando di trasmettergli, tramite quell' intenso contatto oculare, tutte le sue congetture circa l'agguato, l'insidia nella quale si stavano imbattendo.
Avanzò verso le rocce, lasciando il compagno qualche metro più dietro.
Si avvicinò all'altare, tendendo una mano verso una pergamena.
Una singola goccia di sudore, intrisa di tensione, scivolò sul suo viso, bagnandogli lo zigomo destro.
Poi toccò la Pergamena.
Luce.
Intensa, abbaiante, soffocante luce.
Non appena i suoi occhi si adattarono all'intensa luminosità, cercò di capire cosa stesse succedendo: era in ginocchio, con le mani poggiate sulla bollente ed incandescente sabbia.
Notò che le sue braccia tremavano convulsamente, e grosse e molteplici gocce di sudore scivolavano dal suo viso, irrigando il terreno sottostante, disidratandolo sempre di più.
D'improvviso, un lancinante mal di stomaco afflisse il giovane, come se una lancia avesse perforato l'umile e debole carne del suo fisico.
Fame.
Gli mancavano le forze, si sentiva fragile, inerme alle intemperie del deserto.
A fatica, sollevò lo sguardo, inarcando il collo: cercò disperatamente Gaara, per valutare le sue condizioni fisiche, ma i suoi occhi non riuscirono a localizzarlo.
Provò a chiamarlo, ma nulla, nessun suono riusciva ad abbandonare la sua gola per perdersi nella vastità del mondo.
Il suo apparato orale era secco, quasi raggrinzito.
Sete.
Immensa, impensabile, dolorosa.
Non capiva.
Il deserto si era ribellato, lo aveva sconfitto. Lo aveva tradito.

Cazzo, ma da quanto tempo sono in questo deserto? Fame, sete, debolezza... Sintomi di una permanenza lunga e duratura..

Il piccolo Sunese morirà ove, anni addietro,è stato generato. Che spettacolo buffo!

Gaara, dove cazzo sei... Maledizione, devo reagire!

Hiroshi fece appello a tutte le sue precarie forze, per cercare di rialzarsi, per fronteggiare la drammatica situazione in cui si trovava.
Forza di volontà.
Solo grazie a questo riuscì ad issarsi sulle sue deboli gambe, riuscendo a muovere qualche incerto passo.
Percorsi 2/3 metri, egli sentì le gambe farsi pesanti, talmente tanto da impedirgli di avanzare ancora.
Cercò di capire il motivo di tale ostacolo.
Guardò i suoi piedi, e, con grande dispiacere, apprese una terribile verità.
Sabbie mobili.
L'incubo di ogni abitante del deserto.
Anche il più esperto avventuriero può poco contro questo mortifero fenomeno naturale.
Velocemente, il corpo del ninja stava per essere risucchiato e seppellito nei meandri della terra, in quel luogo dimenticato da Dio.

Maledizione, maledizione!! Nelle mie condizioni fisiche, in questa situazione, sono morto. Gaara, dove diamine sei?

Lasciati andare, sarà meno doloroso, anzi, quasi piacevole. Morirai, questo è certo...

No, no, no!! Non è possibile! Deve essere un'illusione! Non ci siamo spinti in questo luogo così remoto.. E le pietre? Non ci sono massi in questa parte del deserto, mentre nel luogo della prova si..

Cercò di convincersi di ciò.
Era la sua unica possibilità di salvezza.
Congiunse le mani, eseguendo il sigillo adatto alla tecnica, ed interrogò il suo corpo, cercando di accumulare la giusta quantità di chakra.
Aspettò il momento propizio e rilasciò il Justu, ma, aprendo gli occhi, constatò che aveva fallito, che la situazione non era cambiata.
Ritentò più volte, ma niente.
Non riusciva a sentire il chakra, era troppo stanco per poter eseguire una tecnica di tale complessità.
Nel frattempo, Hiroshi era immerso nella sabbia dal ginocchio in giù, ma ben presto tutto il corpo sarebbe stato sommerso di sabbia.
Disperazione, paura, rassegnazione.
Sentimenti vili, da deboli, non da shinobi.
Eppure, il Genin riusciva a percepire solo quelli. L'addestramento per occultare le proprie emozioni sembrava essere vano, di fronte alla morte.
Ragionò, per quanto possibile, su altre possibili soluzioni.
Si aggrappò disperatamente all'ipotesi del Genjustu, tentando di ipotizzare alternative forme per liberarsene. Improvvisamente, un'idea, una soluzione, gli balenò in mente.
Stress fisici, come una ferita, avrebbe potuto causare uno stress nervoso tale da liberare il proprio cervello da quel sortilegio.
Estrasse il kunai non avvelenato, e lo afferrò saldamente con la mano destra.
Il braccio tremava, pervaso dalla paura.
Poi, un colpo secco.
La lama perforò la carne, conficcandosi non molto in profondità nel muscolo, ferendolo, comunque, in maniera consistente, intaccando sufficientemente la sua complessiva velocità.
Lo scenario mutò, davanti agli occhi del Genin, che si ritrovò nuovamente davanti all'altare, in ginocchio. Ansimava, ancora provato dal forte stress psicologico.
Estrasse il kunai, pulendolo dal liquido viscoso e rosso, strofinando il rude ferro sulla stoffa dei suoi pantaloni, macchiandoli qua e là.
Poteva sentire il sangue fuoriuscire dal taglio sul suo quadricipite, anche se l'emorragia era blanda, assolutamente innocua e non pericolosa ai fini della salute del ragazzo.
Impose la mano destra a pochi centimetri dalla ferita, chiamando a raccolta parte del suo chakra nell'arto designato, convertendolo in energia curativa, dopodiché lo rilasciò in maniera costante, affinché potesse riparare i tessuti poco prima danneggiati.
L'aura verdina brillava viva ed energica, segnale lampante del corretto funzionamento del Justu: esso, dopo aver ucciso tutti i germi, attraverso una radiazione di energia, mirava a stimolare il processo mitotico cellulare, al fine di rimarginare i tessuti lacerati.
Attese il tempo necessario per far coagulare correttamente il sangue, bloccando così l'emorragia, e, una volta resa la ferita meno dolorosa e pericolosa, sminuendola, quindi, ad un banale graffio, si alzò, cercando con lo sguardo il suo compagno, che a quest'ora avrebbe già dovuto essersi accorto del Genjustu, ed essersene liberato.
Infine, si sarebbe avvicinato all'altare, con aria sicura, afferrando la Pergamena, sicuro del fatto che, adesso, non si sarebbero presentate altre trappole da cui scampare.
Avrebbe avvolto saldamente essa con le sue dita, conquistando, così, il tanto bramato Oggetto del Desiderio.

CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Colpo di Kunai 2°: //
Slot Tecnica: 1°: Tecnica delle Mani Curative (Chiyute no Jutsu - Healing Hands Technique) 2°: //
Consumi: 25 {Tecnica delle Mani Curative (Chiyute no Jutsu - Healing Hands Technique) (-20)}
Recuperi: //
Chakra: 215/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ferita leggera quadricipite dx
Stato Psicologico: Provato, Scosso
Equipaggiamento:

# 5 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 3 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Katana x1 (Avvelenata)
# Filo Metallico x1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.



Armi utilizzate: Kunai

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

CITAZIONE
Giaco, spezzo la tecnica in due momenti.. ovvero la inizio adesso, per poi fermarla e prendere la pergamena, e nel turno successivo, se vorrò, rieseguirò il Justu, curandomi completamente.
Ho immaginato che, se per una ferita Media mi servono due turni, usando la tecnica solo per un turno la rendo meno grave, quindi Leggera.. spero il mio ragionamento sia giusto :S

 
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10 replies since 29/10/2009, 18:57   233 views
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