Come avrete intuito,la prima prova sarà diversa per ciascuna coppia,ma tenete presente che le difficoltà saranno più o meno le stesse. Ripartiamo da dove eravamo rimasti a livello ON GDR: mettevate la vostra mano sull’esaminatore (descrivetelo come vi pare,tanto non ha importanza) e venivate teletrasportati al punto di partenza della vostra prova,il quale sarà rappresentato dall’immagine fissa che trovate qua sotto. Vi verrà spiegato che vi trovate sempre a Kawa,ma ad un tot di metri di distanza dal castello,a seconda del luogo in cui starete per svolgere una specie di Mini-Quest. L’obiettivo di tale missione sarà quello di recuperare una Pergamena Istantanea dello stesso colore del biglietto che avete pescato poco prima ed aprirla; il tutto,superando degli ostacoli che incontrerete improvvisamente lungo il percorso,entro la mezzora. Dopo le pochissime indicazioni che riceverete,l’esaminatore sparirà in una nuvoletta di fumo,dando il via al tempo. Ma prima che ciò accada… …vediamo adesso come si svolgerà la vostra prova a livello OFF GDR,in base alla quantità ed al contenuto dei post che dovrete scrivere:
[Post Presentazione]: Sarà un po’ più lungo degli altri,ve lo premetto: dovrete descrivere il momento in cui ricevete il permesso di partecipare alle Selezioni dei Chunin; il viaggio verso Kawa,tenendo presente che ci vorranno circa due giorni; l’arrivo al Castello e tutta la procedura descritta nel Topic precedente,rispettando tutto ciò che vi viene detto,fino a quando vi teletrasportate via. Inutile dirvi che,essendo degli aspiranti Chunin,ci si aspetta che ruoliate ad un livello abbastanza alto per ricevere la promozione.
Per adesso accontentatevi di questo. Il resto vi sarà dettato man mano che andrete avanti. Per aiutarvi nella descrizione del castello,eccovi una breve collocazione: si trova su un altopiano con abbondante presenza di vegetazione,all’estremità Sud-Occidentale del Paese dei Fiumi,vicino al confine con il Paese del Vento. (Guardando l’orizzonte): davanti a voi il mare; alla vostra destra il deserto; alla vostra sinistra la foresta; alle vostre spalle le montagne e le valli. Per quanto riguarda l’interno dell’edificio,a parte i colori oro ed argento,la descrizione è libera in quanto non fondamentale,tuttavia ci si aspetta un minimo di coerenza tra i membri di una stessa squadra.
Gaara dopo aver preparato il veleno, si mise a pranzare assieme alla sua scimmietta. Tuttavia, non poteva aspettarsi ciò che stava per accadere in quella calda giornata d’autunno. Appena i due finirono di mangiare, qualcuno bussò alla porta dell’umile dimora dello shinobi della foglia. Era il postino. Subito gli diede una lettera sorridendogli e poi disse:
Gaara! Da quanto tempo che non ci vediamo, che fine avevi fatto? E come mai hai tinto i capelli di rosso?! Comunque passiamo a cose importanti. Quella lettera è molto importante. Viene direttamente dal consiglio. Detto tra noi, credo proprio sia la lettera di ammissione all’esame chini. Tu non vi avevi già partecipato?! Su dai aprila che sono curioso anche io
Gaara sorrise vistosamente per aver rivisto il suo caro amico Fukashi, il postino della zona e suo grande amico, che reputava quasi un nonno per via della sua anziana età. Poteva avere sessantacinque-settanta anni, ma si mostrava sempre attivo come un ragazzo, felice del suo lavoro che comunque gli permetteva di fare amicizie in giro. Così, Gaara, stringendo la lettera in mano rispose:
Fukashi! Che bello rivederti! Sono stato fuori un anno intero, ho dovuto pensare a molte cose, però alla fine sono qua più in forma che mai, pronto a riscattarmi, e a iniziare di nuovo la mia vita da shinobi, i capelli sono rossi anche per questo, diciamo che stanno a simboleggiare questo nuovo inizio e poi, non ci sto male dai. Dici che è l’ammissione all’esame chunin, speriamo bene allora
Aprì la lettera molto lentamente, strappandola in modo abbastanza grezzo usando le mani che gli tremavano lievemente e iniziava a cadergli qualche goccia di sudore, aveva paura di non essere stato ammesso all’esame per via della sua scomparsa da Konoha, tuttavia sorrideva per non far notare la sua preoccupazione al simpatico postino. Prese la letterà e iniziò a leggerla. Vi era scritto:
CITAZIONE
Egregio sig. Uchiha Gaara, Genin della foglia, in seguito alla sua richiesta di partecipazione all’imminente esame Chunin, nonostante gli ultimi avvenimenti di cui lei è stato protagonista, ovvero la sua scomparsa dal villaggio per un anno, abbiamo deciso di accettare ugualmente la sua richiesta di partecipazione all’esame in quanto possiede le caratteristiche per farlo, e in quanto lei ha già preso parte in precedenza a un esame di questo genere. L’esame si svolgerà presso il villaggio di Kawa no Kuni situato l confine tra il villaggio stesso e Sunakagure e raggiungibile con un viaggio di due giorni. Le facciamo i migliori auguri per l’esame nella speranza che lei ne esca chunin per il suo bene e per quello del villaggio di cui fa parte.
Quel che seguì alla lettura della lettera fu un’inevitabile sorriso trattenuto fino ad allora poi guardò Fukashi e sprizzante di gioia, quasi con le lacrime agli occhi, come quando un bambino riceve ciò che desidera per Natale, disse:
Mi hanno preso! Mi hanno preso! Che bello! Questa volta devo assolutamente passarlo l’esame, ci devo riuscire, come c’è scritto nella lettera, anche per il mio villaggio e anche per mantenere alto il nome del clan di cui faccio parte. Fukashi, grazie di avermi portato la lettera. Ci vedremo non appena tornerò
Bene! Gaara sono felicissimo per te. Spero proprio anche io che lo passerai, perché sei un bravo ninja e sei molto intelligente. Fatti valere. Ci vediamo presto. Torna da vincitore, io continuo a fare il mio giro per consegnare la posta, ho già perso troppo tempo, ma volevo sapere che c’era scritto, eheh. Ciao caro a presto
Detto questo, Il genin chiuse la porta, prese la lettera e la rilesse quasi incredulo. Andò a svegliare King che stava facendo il suo solito riposino post-pranzo e gli fece vedere la lettera. Anche la scimmia fu molto felice ed iniziò a saltare per tutta la stanza urlando. Poi leggendo bene la lettera, Gaara si accorse che mancava poco all’esame e che per raggiungerlo ci volevano due giorni. Di conseguenza lui aveva meno di un giorno prima di partire alla volta dell’esame. Subito fece una sorta di inventario su cosa portarsi e su come vestirsi per l’esame. Non sapendo dove si svolgeva precisamente, e non sapendo le condizioni climatiche del luogo, decise di optare per un pantalone lungo nero e per una maglietta a maniche lunghe viola con dietro il simbolo Uchiha. Un vestiario leggero ma non troppo. Buono contro il freddo ma che comunque gli dava la possibilità di muoversi liberamente. Scelti i vestiti li posò sul letto e li lasciò lì dovendo partire la mattina dopo, presto. Si fece una doccia e dopo la doccia decise di uscire di casa per mangiare qualcosa al chiosco di ramen visto che vi mancava da parecchio. Camminando per strada ammirò tutte quelle meravigliose abitazioni che non vedeva molto. La nostalgia lo investiva ogni momento, ogni passo, ogni respiro. Oramai si era fatta sera, il sole era già tramontato nonostante fossero appena le sei, tuttavia in autunno, si sa, è così. Una volta arrivato al chiosco, salutò il proprietario, si sedette e ordinò del ramen per se e poi chiese la cortesia al proprietario di cucinare qualcosa anche per la sua scimmia. Notò che di fianco a lui aveva un tipo alquanto losco. Era vestito tutto di nero, con barba e capelli lunghi e degli occhiali scuri, tuttavia non ci fece caso più di tanto poiché chiunque può vestirsi come vuole, fino a quando Gaara non vide il copri fronte che portava. Era proprio quello di Kawa . Lo shinobi della foglia, nonostante l’aspetto della persona a lui accanto, gli chiese che strada doveva prendere per arrivare al villaggio. Il signore non fece caso alle parole di Gaara, lo ignorò completamente, facendo stizzire il giovane. Dopo poco tempo lo strano tipo andò via, contemporaneamente arrivò il ramen, e il gentile proprietario del chiosco disse che era da qualche giorno che quel signore andava a mangiare da lui ma che non aveva mai parlato, evidentemente aveva dei problemi. Poi aggiunse che per arrivare al luogo dell’esame era facile. Semplicemente bisognava camminare per due giorni verso Suna . Una volta finito il ramen Gaara ringraziò il gentile signore per le informazioni anche lasciandogli una mancia e tornò a casa per dormire. Una volta arrivato fece gli ultimi preparativi. Spostò i vestiti dal letto e li mise su una sedia, e sul tavolo mise l’equipaggiamento e il veleno che aveva finito di preparare quel giorno stesso. Subito dopo decise di mettersi a dormire, ma non prima di mettere la sveglia alle sei precise. Dopo aver dato la buonanotte a King si mise a dormire con un sorrisino stampato in volto. La mattina seguente la sveglia suonò puntualmente. Gaara scattò dal letto e lo stesso fece la scimmia. Il genin andò a sciacquarsi, si fece la barba, si vestì e si mise in viaggio.
Il viaggio durò quasi esattamente due giorni, ma fu un viaggio abbastanza tranquillo e lineare, senza eventi degni di nota. Arrivò al luogo stabilito. Rimase quasi incantato di fronte a quella visione definibile quasi divina. Un altopiano con un immenso castello chiaro con alla sua destra il mare impetuoso, alla sua sinistra maestose montagne e valli e di fronte il grandissimo deserto che presiede il villaggio di Sunakagure. Una visione a dir poco idilliaca, Gaara decise di stare li fermo, ad osservare il tutto per qualche minuto. Poi una volta ripreso del tutto da quello che sembra un qualcosa di divino, fece gli ultimi passi prima di arrivare al grande portone del castello presieduto da due guardie.
Ci siamo, è questo il castello, anche questa volta è stato scelto un luogo abbastanza grottesco come adesso lo è questo castello. Chissà se anche questa volta ci saranno strane trappola da cui difendersi oppure altri ragni giganti da affrontare. Quella volta fu veramente molto dura maledizione. Se ci penso ancora, la schiena mi fa male come allora quando venni sbattuto contro le mura. Quella volta anche King rischiò grosso, però questa volta gli farò fare altre cose, non penso che mi farò aiutare da lui se non in casi estremi. Non posso rischiare di perderlo… Una volta arrivato davanti a quel grandissimo portone che permetteva l’ingresso al castello, Gaara diede il suo nominativo alle due guardie, che, dopo aver controllato che era nella lista, lo fecero entrare. Una volta entrato vi era tutto buio e un altro shinobi andò a prenderlo per accompagnarlo nella sala. Fu uno dei primi ad arrivare tuttavia non fece molto caso alle altre persone presenti in quella sala, piuttosto cercava di capire qualcosa di quell’esame. Vedeva solamente delle slot da dove evidentemente si doveva pescare qualcosa. Poi cercava di vedere un pò come era fatto il castello, che di fuori era molto bello ma dentro era alquanto grottesco. Una volta arrivati tutti i genin che dovevano prendere parte. In totale erano dieci, molti di meno rispetto allo scorso esame chunin, ma questo non lo preoccupava affatto. Solo aveva percepito che questa volta i team non potevano essere di tre elementi. Prese la parola uno degli shinobi che spiegò che ognuno dei presenti doveva pescare un foglio dove sopra vi era un numero. L’altro genin con lo stesso numero pescato, era il compagno di team. Dopo aver preso il numero si doveva prendere un altro foglio dove sopra vi era un colore. Una volta finita la procedura dovevano posare le loro mani sull’esaminatore per essere teletrasportati in un luogo. Gaara pescò il numero 3 e con stupore notò che l’altro genin ad aver pescato lo stesso numero era un genin di sunakagure e che il cognome era senju. Il colore che pescarono fu il giallo, così, una volta squadrato nuovamente il suo compagno ed avergli fatto un leggero sorriso, mise la mano sull’esaminatore e vennero teletrasportati in questo luogo, che era sempre parte di Kawa. L’esame stava iniziando e Gaara, non era assolutamente teso.
Chakra: 200 Stato fisico: Ottimo Stato mentale: Tranquillo e rilassato Equipaggiamento: kunai(3),shuriken(3),pugnale di idate(1),uchiha shuriken(1),carta bomba(1),katana(1),filo d'acciaio[1(20m)] 2 dosi benzene, 2 antidoti benzene Veleno:
CITAZIONE
Nome veleno:benzene Classe: base Componenti: cortinarius colinitus[40%], Acido acetilsalicilico[30%], Disolfuro di carbonio[30%] Metodo d’azione:iniezione Descrizione: semplice composto tra un gambo e cappello di un fungo e due elementi chimici rispettivamente acido acetilsalicilico e disolfuro di carbonio.Il veleno ha solo l'odore di muffa del fungo che lo caraterizza, poichè i due elementi chimici, sono inodore.Essi sono facilmente solubili e facili da trovare sopratutto nei boschi.Vanno mescolati lentamente fino ad ottenere un liquido poco denso.Il suo colore è giallo pallido per via del gambo del fungo che è l'unico componente con colore Effetto:l'effetto del veleno dura 3 turni.In questi tre turni il pg colpito ha:senso di nausea e vista annebbiata di poco.Inoltre durante il primo turno del veleno,chi viene colpito perderà la sensibilità agli arti inferiori del 50% rendendolo più lento Antidoto: infuso di alghe e foglie
Data: 6 Novembre Ora: 12:00 Clima: Caldo (35°C) Condizioni Atmosferiche: Soleggiato,con qualche nuvola di passaggio
Obiettivo: Recuperare la Pergamena Istantanea (un Rotolo di medie dimensioni e di un determinato colore a seconda dell'ambiente che caratterizza la Prima Prova),evitando che si rompa o che finisca perduta,entro il limite di tempo prestabilito.
Descrizione Paesaggio: C'è poco da dire su un paesaggio del genere. Un'immensa distesa di sabbia generalmente pianeggiante,ma con qualche duna sparsa nell'area,accompagnata da una miriade di rocce di dimensioni che variano dal medio al gigante e dalla forma piuttosto strana ed irregolare. E' un territorio piuttosto dispersivo per quanto è misterioso: vi regna un silenzio totale,interrotto talvolta da qualche verso di volatili che non potrete vedere,o dal passaggio di debolissime folate di vento afoso. A causa dei miraggi che i deserti sono soliti creare,a chiunque vi cammini,sembrerà di percorrere sempre il medesimo tratto senza mai avvicinarsi all'orizzonte; non trattandosi di un Genjutsu,non è possibile sciogliere tale illusione con la tecnica del Rilascio. Dunque,la principale difficoltà di questa prova sta nel fatto di riuscire ad orientarsi senza perdersi.
Descrizione Percorso: A causa della partenza svantaggiosa,relativa all’ambientazione,rispetto alle altre squadre,vi sarà suggerito di proseguire unicamente diritto per evitare di farvi perdere troppo tempo. Man mano che vi avvicinerete ai duecento metri di percorrenza,verrete investiti da una continua corrente d’aria afosa sempre più forte e tormentosa,fino ad imbattervi in una tempesta di sabbia vera e propria: la potenza del vento costringerà i malcapitati a rallentare il passo per cercare di mantenere una stabilità ed una concentrazione fuori dal comune,al fine di non rischiare di essere riportati al punto iniziale,dato il suo senso contrario; la sabbia schizzerà ovunque assieme ai piccoli detriti delle rocce,ostacolando notevolmente la vista e le altre percezioni sensoriali. Essa avrà la durata di circa dieci secondi,dei quali gli ultimi cinque presenteranno ancora un’altra difficoltà: tra la sabbia dorata ed i piccoli sassolini,vedrete una moltitudine di strani luccichii,i quali si riveleranno essere degli affilatissimi Spiedi.
Una volta teletrasportati, l’esaminatore svanì in una coltre di fumo stando in silenzio. Focalizzare il paesaggio fu quasi un’impresa, perché, dal buio del castello, i due genin furono trasportati in un soleggiatissimo e caldissimo deserto, e, propri ola differenza di luce, creò problema alla vista di Gaara. Una vista che però fu ugualmente meravigliosa. Pera la seconda volta in poco tempo, si trovava di fronte una visione tanto bella quanto inedita per lui. Dapprima il maestoso castello e adesso questo. Una gialla, calda e bellissima distesa di sabbia, con varie rocce sparse per il territorio, che, più sembravano piccole in lontananza, più in realtà erano grandi. Non era visibile e udibile niente, eccetto il caso di qualche uccello, da lui no riconosciuto e da lui neanche visto, quasi fosse uno sfondo musicale messo appositamente per rendere quel paesaggio ancor più magnifico. Rimase ad osservare in silenzio fino a quando non gli caddero le prime gocce di sudore dal capo. Di conseguenza si rimboccò le maniche fino al gomito, per far respirare almeno le braccia. Tuttavia con quel caldo si sarebbe tolto anche la pelle. Dopo questa breve ma necessaria azione, guardò il coprifronte del genin suo compagno. Apparteneva al villaggio della sabbia, e questo, di certo era un bene, un vantaggio per la prova che li attendeva, l’habitat naturale di quel giovane ninja. Notato questo particolare, Gaara decise di prendere parola per presentarsi:
Penso che conoscerci sia il primo passo per avere una buona collaborazione in questo esame, e poi, è buona educazione, quindi lo faccio: Io sono Gaara Uchiha, genin di Konoha, naturalmente appartenente alla casata Uchiha. Sono genin da un bel po’ e questo è il mio secondo esame chini. Al primo sono stato fatto fuori alla prima prova, ma ero più inesperto di ora, quindi spero andrà meglio e spero andrà bene anche a te, che se non ricordo male, non eri presente al vecchio esame, quindi potrebbe essere per te un’esperienza nuova. Di certo se ti hanno scelto come capogruppo della squadra te la cavi bene. A me basta sapere questo. Le tue tecniche le osserverò col tempo. Io da buon Uchiha uso il katon e uso anche parecchi ninjutsu. Ho creato anche un veleno con le mie mani, però purtroppo non posseggo ancora lo sharingan. Tuttavia non mi reputo inferiore agli altri Uchiha per questo, anzi, meglio svilupparlo dopo e bene, non ho fretta
Detto questo il genin di Konoha ascoltò la presentazione del genin di Suna con attenzione, e dopo aver ascoltato continuò il suo discorso dicendo:
Capito, bene, scusami la sfrontatezza, però, credo che questo sia proprio il paesaggio a cui sei sempre e da sempre abituato, quindi è meglio se prendi tu le redini qui, inoltre sei il capogruppo quindi probabilmente è anche più giusto così. Io seguirò tutto quello che dirai, perché certamente hai più esperienza di me in questo campo, io non sono mai stato in un paesaggio del genere nonostante mi piaccia molto viaggiare.
I due iniziarono a camminare, di fronte a loro senza mai fermarsi o cambiare direzione. Il sudore iniziava a essere maggiore rispetto a prima e le prime chiazze erano visibili sulla maglietta del povero genin di Konoha, mentre, quello di Suna sembrava soffrirlo di meno, evidentemente perché era abituato di più a quel clima rovente. Inoltre Gaara aveva vestiti scuri e si sa che attirano di più la luce e quindi fanno sentire ancora più caldo. Era un vero e proprio calvario per il povero Gaara e anche la povera scimmietta King iniziava a fare i primi mugugni a causa del caldo accompagnato da un vento debole e afoso. Lo shinobi accarezzò debolmente il suo adorato compagno di sempre e facendolo iniziò le prime riflessioni.
Maledizione…che caldo…non ce la faccio più a camminare, inoltre sembra di essere allo stesso punto e questi dannati uccelli continuando a fare versi mi fanno snervare, come se aspettassero la nostra morte o chissà cosa. Uccelli del malaugurio! Comunque davvero, sarò io che non sono abituato, ma mi sembra che non ci siamo mai mossi, la roccia lì in fondo sembra sempre delle stesse dimensioni, non si ingrandisce mai, a questo punto mi chiedo se ci stiamo muovendo realmente o se siamo in preda a un Genjutsu, non è possibile continuare così. Comunque molto probabilmente sono io che non sono abituato a questo caldo ad avere questa sensazione, o magari mi si è fuso il cervello con questo caldo. Spero che almeno tu King stia bene, perché io ormai sono solo sudore, la maglietta è quasi un tutt’uno con la mia pelle, è diventata uno strato proprio, della mia pelle. Nello scorso esame ho dovuto affrontare armi e un ragno gigante, ma questo nemico è peggiore, il sole non si può battere…purtroppo…..ma….cosa sta facendo Hir…Hiroshi?! Si questo è il nome
Gaara naturalmente si riferiva al suo compagno di questa calda avventura, il quale, tutto d’un botto, senza dire niente, posò l’orecchio a terra inginocchiandosi e, dopo aver fatto ciò, disse che stava arrivando una tempesta di sabbia, ma che per ora era meglio proseguire. Gaara rimase alquanto scandalizzato da questa rivelazione, sia perché il metodo usato, era alquanto particolare, sia perché non credeva molto in queste percezioni, per lui la natura era imprevedibile tranne in casi estremi, quindi dopo essersi scambiato uno sguardo a dir poco sbigottito con la scimmietta che, seppur animale, riusciva a capire il linguaggio umano, e a sconcertarsi di fronte a determinate cose viste, come in questo caso.
Con chi diamine mi avranno messo in squadra, cioè….si è inginocchiato per sentire il terreno, per prevedere una tempesta di sabbia…magari ci riuscirà anche, da un lato spero di sì da un altro no…però…diavolo mi ha fatto anche un po’ paura una visione simile. Comunque per adesso meglio continuare per questa direzione, ormai saranno centocinquanta metri o più che stiamo camminando, solo che con questa sabbia è anche più difficile camminare, ogni passo sembra, anzi è, più lento perché il piede affonda. Quante complicazioni, meglio camminare in belle foreste verdi piene di alberi e vegetazione che in un deserto, deserto appunto, con sole rocce visibili. Oddio visibili è una parola grossa, già gli occhi mi si chiudono con questo sudore. Inoltre sta aumentando anche di intensità questo dannato vento afoso.
Infatti così era, il vento stava aumentando di intensità. Ogni passo accadeva, fino ad arrivare, a ciò che Hiroshi, il genin compagno di team in questo esame chunin, aveva previsto. Una vera e propria tempesta di sabbia, investì i due malcapitati. Gaara non riuscì a capire niente in quei momenti, la sua vista era abbassata di molto un po’ per il sudore un po’ per la sabbia che gli entrava negli occhi che di certo non poteva chiudere, si era anche persa la cognizione del tempo nel mezzo di quella bufera. Perché tu ti senti quasi impotente. I passi che già erano difficili da compiere, ora lo erano ancora di più perché oltre alla sabbia che rallentava il passo, c’era la sabbia che ti spingeva all’indietro inoltre dopo altri pochissimi e non molto lunghi passi, anche dei detriti di roccia iniziarono ad andare incontro ai due ninja e alla scimmia, che aveva trovato riparo dietro la schiena di Gaara. Vari sassi colpirono il genin in varie parti del corpo, senza fargli eccessivamente male ma comunque procurandogli danni, seppur molto lievi. Poi degli strani luccichii in quella nebbia, attirarono la sua attenzione, non riuscì a capire cosa erano, addirittura inizialmente pensava fossero dei miraggi che la sua mente gli stava scherzando, o che fossero una causa della sabbia che gli era finita negli occhi, tuttavia queste sue convinzioni vennero smontate, quando uno di questi oggetti luccicosi lo colpì di striscio al braccio sinistro procurandogli un taglio al suddetto braccio e la lacerazione della maglia. Di conseguenza capì che erano spiedi e di poco riuscì ad evitarne un altro diretto verso di lui, scansandosi, ma beccandoselo comunque, anche questo di striscio, al volto, alla guancia destra. Un altro lo colpì alla gamba sinistra, conficcandosi però, proprio dove vi era la sacca degli strumenti, e un altro gli colpì il copri fronte producendo un rumore metallico. Gaara vide speranza in una roccia, così si lanciò per ripararsi dietro essa ma uno spiedo gli si conficcò nel fianco sinistro. La tempesta finalmente finì, però ancora non riusciva a vedere i danni che aveva riportato il compagno. Per fortuna lui aveva due tagli superficiali e due spiedi indosso, uno attaccato alla sacca e uno ficcato nel fianco, che, però non gli faceva molto male, evidentemente non aveva colpito un grande punto. Così staccò i due spiedi e se li ficcò tra gli strumenti, poi uscì e ne prese altri tre che trovò a terra, probabilmente i due che lo avevano colpito e quello che colpì il copri fronte, dopodiché attese.
Chakra: 200 Stato fisico: Tagli alla guancia destra e al braccio sinistro, ferita lieve al fianco sinistro e vari piccoli dolori in tutto il corpo dovuto ai detriti di roccia Stato mentale: Agitato e un po nervoso per via del caldo Equipaggiamento: kunai(3),shuriken(3),pugnale di idate(1),uchiha shuriken(1),carta bomba(1),katana(1),filo d'acciaio[1(20m)] 2 dosi benzene, 2 antidoti benzene, 5 spiedi presi dopo la tempesta di sabbia Veleno:
CITAZIONE
Nome veleno:benzene Classe: base Componenti: cortinarius colinitus[40%], Acido acetilsalicilico[30%], Disolfuro di carbonio[30%] Metodo d’azione:iniezione Descrizione: semplice composto tra un gambo e cappello di un fungo e due elementi chimici rispettivamente acido acetilsalicilico e disolfuro di carbonio.Il veleno ha solo l'odore di muffa del fungo che lo caraterizza, poichè i due elementi chimici, sono inodore.Essi sono facilmente solubili e facili da trovare sopratutto nei boschi.Vanno mescolati lentamente fino ad ottenere un liquido poco denso.Il suo colore è giallo pallido per via del gambo del fungo che è l'unico componente con colore Effetto:l'effetto del veleno dura 3 turni.In questi tre turni il pg colpito ha:senso di nausea e vista annebbiata di poco.Inoltre durante il primo turno del veleno,chi viene colpito perderà la sensibilità agli arti inferiori del 50% rendendolo più lento Antidoto: infuso di alghe e foglie
Dani sappiamo che hai avuto questi problemi,sicchè i voti che hai ricevuto sono abbastanza contenuti ma comunque più che sufficienti; Shah devi lavorare ancora parecchio sull’italiano: rileggiti sempre i post prima di postarli e cerca di usare correttamente la punteggiatura. In ogni caso,manca proprio una strategia un po’ più elaborata,nel senso che vi siete limitati alla cosa più semplice,mentre invece sarebbe preferibile ricercare qualcosa di più “artificioso”.
Passata quella quantità di tempo,la situazione sembrerà tornare normale,nonostante un occhio attento potrà notare il cambiamento dello scenario dalla diversa disposizione delle rocce gigantesche. Continuate a muovervi e raggiungete la distanza di circa cinquecentocinquanta metri dalla partenza; nell’avvicinarvi a tale punto,osserverete una progressiva scomparsa delle rocce,che ritroverete disposte a cerchio secondo una struttura architettonica preistorica. Al centro del presunto rudere,ci sarà una roccia apparentemente liscia e levigata,dall’aspetto di un altare: su di esso,la famigerata Pergamena Istantanea di colore giallo. Non appena tenterete di afferrarla, una folata di vento dalle stesse caratteristiche iniziali della tempesta precedentemente affrontata,si abbatterà su di voi,facendo scomparire nel nulla l’oggetto nelle vostre mani; non solo: terminata la ventata dopo circa tre secondi,verrete attaccati da cinque grossi avvoltoi. Le loro uniche abilità sono quelle di volare,beccare e graffiare con gli artigli,inoltre possiedono Forza,Resistenza,Velocità e Riflessi pari ad un'Energia Verde. L'unico modo per liberarsene è sconfiggerli,infliggendo una ferita almeno Media a ciascuno di loro.
Non appena Gaara uscì da dietro la roccia si curò di vedere come stavano King e Hiroshi, entrambi erano usciti indenni da quella maledetta e assassina tempesta di sabbia, probabilmente pilotata perché la natura è si crudele ma non fino a questo punto, e poi, è un esame chunin, non ci si poteva aspettare solamente una “semplice” tempesta di sabbia. Il genin della foglia ora però era un poco triste, anzi deluso, perché a vedere che solo lui aveva subito danni da quella tempesta, si sentiva affranto e anche offeso nell’orgoglio, tuttavia, era la prima volta che ne affrontava una, quindi era sicuramente più difficile da superare come esperienza per lui. Dopo essersi tolto la sabbia di dosso, e in particolare dagli occhi, che oramai erano in lacrime per i vari granelli sparsi tra le palpebre e le ciglia, decise di rimettersi la scimmia sulla spalla per ripartire, attendendo altri tranelli. Oramai era totalmente attento ai minimi movimenti, anche alle minime folate, cercava di stare attento a tutto, e, camminando spesso stava attento ai movimenti della sabbia. Di una cosa si accorse, man mano che camminavano, le rocce diminuivano…
Maledizione…ci mancavano solo i miraggi…addirittura vedo meno rocce rispetto a prima, questo clima non fa assolutamente per me…questo sole poi…è sfiancante…mi fa perdere un poco le forze e mi fa sudare in maniera disumana. Vorrei proprio essere come King, una scimmietta senza pensieri, libero fisicamente e mentalmente, con l’unico pensiero di cibarsi per sopravvivere, senza dover combattere, in un mondo pieno di pace e di armonia. Magari fossimo tutti degli animali…anche se questo termine è adatto più a noi sporchi umani…dio santissimo questo caldo mi fa anche delirare, mi sento tanto un anziano signore in pensione che si dedica alla politica. Ci vorrebbe un pò di acqua ma qui non ce ne è di sicuro, le uniche cose liquide che vedo sono il mio sangue e il mio sudore, e di certo non mi aiuteranno a dissetarmi…
Mise la mano sulla sua ferita al fianco e vide che ancora usciva una piccola quantità di sangue; decise di prenderlo con due dita e di portarsele alla bocca, per far sentire qualcosa alla sua bocca, qualcosa di liquido, il sangue, il dolce liquido colorato di rosso, il rosso più scuro. Un liquido come un altro, se non fosse così fondamentale per la vita di ogni animale, umani compresi. Nonostante la cosa che aveva appena fatto, faceva ribrezzo, Gaara era compiaciuto, si sentiva meglio e gli occhi avevano assunto una vivacità che prima era totalmente assente. Quel sangue per lui era stato come un drink energetico, come una linfa vitale capace di riprenderlo quasi fosse della caffeina. Ne prese dell’altro sempre dalla stessa ferita, che, ancora, continuava a sanguinare anche se non molto. Portò la mano insanguinata al naso per farsi inebriare da quell’odore e di nuovo si mise le dita in bocca per riassaporare quel piacere che tanto lo mandava in estasi. Finito questo particolare aneddoto di quella camminata, Gaara di nuovo si accorse di qualche roccia mancante, ma nuovamente pensò si trattasse di un miraggio o di qualche altro scherzo giocatogli dalla mente ormai visibilmente provata, basti vedere questi “miraggi” e la voglia di sangue appena natagli in seguito al desiderio di ingerire liquidi. Gaara guardò il suo compagno che era davanti a lui in questo momento…
Hiroshi Senju…è un tipo alquanto interessante. E’ molto serio, parla poco, però con quelle poche parole riesce ad essere diretto e a dare giuste direttive, è un ottimo caposquadra, sono felice di essere capitato con lui e di avere lui come leader. Non mi fa neanche pesare questa cosa, perché alla fine, siamo alla pari e lui lo sa. Sono curioso di vedere le sue abilità da ninja e vedere come se la cava con le tecniche. In particolare non vedo l’ora di vedere come usa la marionetta, voglio vedere se sarà armonioso, perché il marionettismo è un’arte. Di certo, dovrò andare io in prima linea, avendo lui la marionetta avrà un ruolo prettamente di supporto. [color]
Neanche il tempo di finire di pensare a quanto buono era il suo compagno che proprio un suo tagliente, pungente e acido commento lo raggiunse. Con questo commento Hiroshi irritò molto Gaara in quanto alludeva allo Sharingan che il genin non aveva, prendendolo anche un po’ in giro per essersi fatto colpire dagli spiedi di quella tempesta di sabbia, chiedendogli infine di parlargli dei suoi ninjutsu. Lo shinobi, dopo qualche passo decise di rispondere a questa provocazione…
[color=9300DD]No sai, mai sentito parlare di Sharingan…ovvio che so cos’è, ti ricordo che stai parlando con Uchiha e sebbene io non abbia il Kekkai, a differenza di come la pensi tu, mi reputo un buon ninja e te ne darò dimostrazione. Se sono stato colpito è stato perché non ero abituato a questo paesaggio desolato che è tipico del tuo paese, se eravamo in una foresta ad aver avuto problemi con un attacco elementare saresti stato tu e non io. Inoltre io non ti rivelerò i miei ninjutsu mi dispiace, meno il nemico sa più siamo avvantaggiati no?! Sono tue parole queste, quando ti sei presentato, le ricordi?! Quindi andiamo dritti, a breve vedrai le mie tecniche, in un esame non passa molto tempo tra un attacco all’altro. Ma questo tu non puoi saperlo.
Naturalmente alludeva al fatto che Hiroshi era al suo primo esame da chunin. Gaara non era solito fare polemiche, però oramai aveva ribattuto e comunque Hiroshi si era meritato questo trattamento in quanto maleducato verso il suo compagno, che non conosceva ancora, e aveva giudicato solo in base ad una tempesta di sabbia. Decise di non pensarci più ma notò ancora che le rocce stavano cambiando posizioni, erano messe in modo diverso da prima, fino a scorgere un’imponente costruzione con al centro un qualcosa molto simile ad un altare. Era un qualcosa di molto antico e mistico e man mano che i due si avvicinavano la sua maestosità colpiva gli occhi del genin della foglia. Ancora il suo compagno di suna si mise a parlare smontando quasi i pensieri che prima Gaara aveva fatto su di lui, quasi leggesse nella sua mente. Questa volta fu un commento meno acido però da superiore. Gli faceva appunto notare questa costruzione e trattandolo da pivello gli disse che poteva essere una trappola, anzi che lo era, ma il konohano lo sapeva benissimo, forse anche meglio del sunese. Preferì stare zitto e fare un ghigno scuotendo la testa. Una volta arrivati sul posto si vide la famigerata pergamena di color giallo su un maestoso piedistallo molto simile ad un altare proprio per simboleggiare quanto sacro sia quel posto e quanto importante sia quella pergamena per i due giovani ragazzi che stavano effettuando la prova, ed era proprio la pergamena che i due dovevano prendere per passare la prova, ma era troppo semplice come cosa e il genin lo sapeva, così subito mise una mano sulla sua fida katana. Il sunese diede altre indicazioni a Gaara che, nonostante non amasse essere comandato, obbedì perché era la migliore cosa da fare, ovvero guardargli le spalle mentre lui prendeva la pergamena. Non appena questi la toccò essa scomparve in un’altra folata di vento molto forte come quella precedente, Gaara si coprì immediatamente il volto per non incorrere nei problemi di prima, ma comunque questa folata fu brevissima, ed egli ne uscì incolume così come il suo compagno, e subito cercò con lo sguardo il compagno come lui fece con Gaara stesso, per vedere se ora aveva subito danni, ma i due non dissero niente. Non dissero niente, anche perché subito apparvero cinque grandi avvoltoi che li attaccarono. Erano uccelli abbastanza grandi, dai colori scuri e sembravano tutti molto agguerriti, di certo non erano lì per caso, doveva essere parte della prova. Gaara fece subito un salto indietro per prendere le distanze. Due di questi avvoltoi attaccarono Hiroshi che scaraventò un totale di 4 Kunai contro i volatili, altri tre attaccarono Gaara da posizioni differenti. Gaara avrebbe evitato il primo assalto di uno dei tre avvoltoi, facendo un salto laterale e subito dopo avrebbe usato il Katon, tuttavia subito Hiroshi gli ordinò proprio di usare il fuoco per abbattere gli uccelli, avendo avuto evidentemente la stessa idea, così lo shinobi fermò la tecnica che stava per eseguire in segno di ribellione e avrebbe iniziato a correre verso il suo compagno, per poi cambiare direzione e, dopo che il sunese avesse cercato di mettersi sull’altare, lui avrebbe saltato e, avendo tutti gli avvoltoi di fronte, avrebbe impastato il chakra nella gola e finalmente avrebbe usato il Katon, composto i sigilli e fatto la sua tecnica.
Katon: Housenka no Jutsu
Nove palle di fuoco sarebbero fuoriuscite dalla bocca del genin , tre per ogni uccello, Gaara sperava di averli colpiti con quelle palle di fuoco, considerando anche che la distanza che vi era tra lui e gli avvoltoi era minima, l’unica cosa che vide dopo l’attacco furono degli Shuriken lanciati presumibilmente da Hiroshi. Gaara toccò il suolo e prese la katana in mano mettendosi in posizione di difesa e sperando di non vedere più quegli uccellacci. In tutto questo la povera scimmietta King era rimasta rannicchiata dietro l’altare intimorita dagli uccelli. Questa volta lei non aveva fatto praticamente per il motivo precedentemente spiegato, ma andava bene lo stesso così, per Gaara la cosa importante era averla accanto, per avere un compagno che almeno si fidava di lui, non che lo snobbava come un certo sunese con cui attualmente faceva coppia. Le fiamme si spensero e Gaara era ancora lì fermo con la katana in mano pronto ad altri eventuali attacchi.
Chakra: 200-25= 175 Stato fisico: Tagli alla guancia destra e al braccio sinistro, ferita lieve al fianco sinistro e vari piccoli dolori in tutto il corpo dovuto ai detriti di roccia Stato mentale: Nervoso e stizzito dal comportamento del suo compagno Equipaggiamento: kunai(3),shuriken(3),pugnale di idate(1),uchiha shuriken(1),carta bomba(1),katana(1),filo d'acciaio[1(20m)] 2 dosi benzene, 2 antidoti benzene, 5 spiedi presi dopo la tempesta di sabbia Veleno:
CITAZIONE
Nome veleno:benzene Classe: base Componenti: cortinarius colinitus[40%], Acido acetilsalicilico[30%], Disolfuro di carbonio[30%] Metodo d’azione:iniezione Descrizione: semplice composto tra un gambo e cappello di un fungo e due elementi chimici rispettivamente acido acetilsalicilico e disolfuro di carbonio.Il veleno ha solo l'odore di muffa del fungo che lo caraterizza, poichè i due elementi chimici, sono inodore.Essi sono facilmente solubili e facili da trovare sopratutto nei boschi.Vanno mescolati lentamente fino ad ottenere un liquido poco denso.Il suo colore è giallo pallido per via del gambo del fungo che è l'unico componente con colore Effetto:l'effetto del veleno dura 3 turni.In questi tre turni il pg colpito ha:senso di nausea e vista annebbiata di poco.Inoltre durante il primo turno del veleno,chi viene colpito perderà la sensibilità agli arti inferiori del 50% rendendolo più lento Antidoto: infuso di alghe e foglie
Scusa Giaco se il post non è eccezionale ma sto avendo problemi fisici alla gamba sinistra e problemi scolastici, quindi è un miracolo già se sono riuscito a postare XD
Ragazzi dovete cercare di postare meglio entrambi,sia proprio a livello della Composizione,sia al livello del Realismo prestate più attenzione. Impegnatevi tantissimo in questo ultimo post e cercate di dare il meglio.
Dopo averli sconfitti,riprendete il cammino,con il deserto che ha riacquisito l’aspetto originario (analogo a quello di quando siete partiti). Giunti ai settecento metri totali,incontrerete una serie di rocce che convergono tutte in un unico punto: l’altare visto precedentemente,sarà di nuovo di fronte a voi,con sopra la Pergamena. Toccatela,e sarete subito vittime di un terribile Genjutsu: subirete tutti gli effetti di una settimana nel deserto (fame, sete, mancanza di forze, condizione psicologica instabile),ed i vostri occhi vedranno i vostri corpi affondare nelle sabbie mobili; i modi per liberarsi sono: autoinfliggersi una ferita Media sanguinante,utilizzare l'abilità "Movimento Sotterraneo" nell'illusione,usare il "Rilascio". Al termine,potrete finalmente afferrare la Pergamena.