Prima Prova ~ Team 5, ¬Kob & Byakuya Hyuuga

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view post Posted on 29/10/2009, 19:00




Come avrete intuito,la prima prova sarà diversa per ciascuna coppia,ma tenete presente che le difficoltà saranno più o meno le stesse. Ripartiamo da dove eravamo rimasti a livello ON GDR: mettevate la vostra mano sull’esaminatore (descrivetelo come vi pare,tanto non ha importanza) e venivate teletrasportati al punto di partenza della vostra prova,il quale sarà rappresentato dall’immagine fissa che trovate qua sotto. Vi verrà spiegato che vi trovate sempre a Kawa,ma ad un tot di metri di distanza dal castello,a seconda del luogo in cui starete per svolgere una specie di Mini-Quest. L’obiettivo di tale missione sarà quello di recuperare una Pergamena Istantanea dello stesso colore del biglietto che avete pescato poco prima ed aprirla; il tutto,superando degli ostacoli che incontrerete improvvisamente lungo il percorso,entro la mezzora. Dopo le pochissime indicazioni che riceverete,l’esaminatore sparirà in una nuvoletta di fumo,dando il via al tempo. Ma prima che ciò accada…
…vediamo adesso come si svolgerà la vostra prova a livello OFF GDR,in base alla quantità ed al contenuto dei post che dovrete scrivere:

[Post Presentazione]: Sarà un po’ più lungo degli altri,ve lo premetto: dovrete descrivere il momento in cui ricevete il permesso di partecipare alle Selezioni dei Chunin; il viaggio verso Kawa,tenendo presente che ci vorranno circa due giorni; l’arrivo al Castello e tutta la procedura descritta nel Topic precedente,rispettando tutto ciò che vi viene detto,fino a quando vi teletrasportate via. Inutile dirvi che,essendo degli aspiranti Chunin,ci si aspetta che ruoliate ad un livello abbastanza alto per ricevere la promozione.

Per adesso accontentatevi di questo. Il resto vi sarà dettato man mano che andrete avanti. Per aiutarvi nella descrizione del castello,eccovi una breve collocazione: si trova su un altopiano con abbondante presenza di vegetazione,all’estremità Sud-Occidentale del Paese dei Fiumi,vicino al confine con il Paese del Vento. (Guardando l’orizzonte): davanti a voi il mare; alla vostra destra il deserto; alla vostra sinistra la foresta; alle vostre spalle le montagne e le valli. Per quanto riguarda l’interno dell’edificio,a parte i colori oro ed argento,la descrizione è libera in quanto non fondamentale,tuttavia ci si aspetta un minimo di coerenza tra i membri di una stessa squadra.

 
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¬Kob
view post Posted on 3/11/2009, 23:42




»Chuunin's Exams
Firsth Chapter


«Ammazzare il tempo è forse l'essenza della commedia, proprio come l'essenza della tragedia è uccidere l'eternità.»
Miguel De Cervantes





†7 Giorni prima dell’esame di selezione.



»Il vento soffiava leggero le foglie secche, adagiate sulle strade e sui terreni sconnessi delle lande abitate del villaggio della foglia. La mattina era ormai giunta, il cielo blu si era diradato, lasciando una distesa grigiastra al suo posto. Le nuvole ricoprivano tutta la superficie del Konohagakure no sato, assuefacendo i cittadini di una strana sonnolenza. Nonostante l’orario, le strade del villaggio erano vuote. Nessuno quella mattina si era preoccupato dei propri lavori, dei propri doveri e dei propri piaceri. Si contavano sulle dita di una mano le persone che si erano preoccupate di uscire e di aprire i propri negozi. Era un giorno di festa, ma in quella città i cittadini non si preoccupavano molto di questo evento. Una strana tristezza aleggiava nel territorio della foglia, perfino il cielo sembrava stesse per piangere. Il vento, invece, non si preoccupava di questa strana situazione anormale, sembrava quasi divertirsi. Le correnti d’aria attraversavano la città, spargendo freddo ed incutendo terrore co’i suoi sussurri provocati dagli spifferi dispettosi. In quel dedalo labirinto che era la città di Konoha, regnava la calma, una calma che quasi sembrava paura per quanto statici fossero i movimenti di essa. Come terrorizzati, i cittadini non s’azzardavano ad uscire dalle proprie abitazioni. Era forse un giorno diverso dagli altri quello? Era un giorno importante per la città? Oppure era solo una coincidenza che per le strade del villaggio non vi erano cittadini? Sosuke Uchiha, il protagonista di questa storia, non lo sapeva. Aveva sempre vissuto in una cittadina diversa, che lo comprendeva più di quanto la foglia non avrebbe mai fatto, e mai, sin da quando era tornato nella sua città natia, si era preoccupato delle abitudini e delle feste del villaggio. Ammirava quella città desolata, seduto sopra un tetto di periferia. I capelli, di quel pesante color corvino sempre pettinati ordinatamente, erano stati scompigliati dal vento ed ora gli coprivano parzialmente il viso. Il volto, sempre lo stesso, l’espressione dura e fredda scolpita su quella pelle marmorea era inconfondibile, con gli stessi occhi immortali di sempre. L’iride era scura, risaltava il colore di vendetta dei capelli. Su quegli occhi impassibili erano segnati tanti combattimenti, tanta crudeltà e tanto odio, ma quello che più spaventava era la non curanza di quegli occhi. Tutto ciò che aveva fatto gli sembrava solamente un ricordo, non lo aveva fatto per lui, non ricordava neppure più il motivo per cui lo aveva fatto, sapeva solamente che non gli interessava. Le missioni, i combattimenti, tutto ciò che aveva fatto non era più parte di lui, se ne era distaccato completamente. Il giovane, come sempre portava la solita maglia bluastra, che lo aveva accompagnato in ogni situazione, fedelmente. Sulla schiena era sempre impresso il ventaglio, il simbolo famigliare che indicava la padronanza dell’elemento del fuoco. Le maniche corte lasciavano gli avambracci del giovane liberi, all’aria, dove si potevano notare ancora i segni dei postumi di numerose battaglia , che si concludevano in due mani che innumerevoli volte su erano sporcate di sangue. Alla cintura erano legate diverse sacche, contenenti materiali bellici come armi da lancio e diversivi da combattimento. I pantaloni beige erano sempre i soliti, che come sempre venivano indossati abitudinariamente dal giovane. Sulla coscia era legato un altro pacchetto contenente altre tipologie di armi.

«Sosuke, sono passato alla residenza del clan per consegnarti una lettera e mi hanno detto che eri fuori, ho pensato potessi essere qui.» Una voce calma e compassionevole risuonò alle spalle del ragazzo, che non fu troppo sorpreso di quell’apparizione. Si chiamava Genma Shiranui, era un chuunin della foglia, con cui Sosuke aveva avuto occasione di allenarsi e con cui aveva stretto un debole legame d’amicizia. «Ecco tieni» disse porgendogli la lettera «Si tratta degli esami di selezione dei Chuunin» Sosuke prese la lettera tra le mani, la guardò per una decina di secondi e poi, senza aprirla se la mise legata alla cintura. «Hai Intenzione di partecipare?» disse il chuunin sedendosi alla sinistra dell’Uchiha. Ci fu un minuto di silenzio, l’Uchiha non sapeva bene come rispondere alla domanda. Da tempo gli esami erano il motivo dei suoi sforzi e di tutti quegli allenamenti a cui aveva preso parte, ma in quel momento non sapeva la risposta a quella domanda apparentemente facile. «Ho passato tutta la notte a pensare. Ho ragionato sulle missioni, sugli allenamenti, sul villaggio. Sul clan. Però non so ancora cosa fare. E’ questa città, quando ero a Kiri era tutto più semplice, la gente non si preoccupava di te, non ti conosceva e soprattutto non era debole come questi Konohani. Non sento alcun legame con questo villaggio, non vedo il motivo si questi allenamenti e missioni. E adesso ci sono gli esami. Non mi cambia nulla essere chuunin o restare genin. Fino ad ora l’ho sempre pensata diversamente, ho sempre pensato che il mio compito fosse quello di rendere onore alla mia famiglia, scalando le classifiche e diventando un ninja di alto rango, di diventare il numero uno, poi questo clan mi ha deluso. La sua debolezza mi ha deluso. L’onore che una volta era sempre al primo posto nei membri del clan Uchiha, è stato rimpiazzato dal desiderio di potere e dalle manie di protagonismo.» Il chuunin, che aveva ascoltato in silenzio il discorso dell’Uchiha, rifletté alcuni attimi sul discorso del ragazzo e poi gli rispose. «Il simbolo che c’è sul tuo copri fronte è il simbolo della volontà del fuoco. Questa volontà che brucia dentro di te ti spinge a continuare a migliorare la vita nel villaggio, se gli Uchiha sono assetati di potere e vogliono essere al centro dell’attenzione, è tuo compito migliorare il clan , salvare il villaggio da questi individui, essendo tu quello che se ne è accorto.»
« Perche dovrei salvare questo villaggio, che per me non ha più alcuna importanza?»
«Dov’è il tuo copri-fronte?» disse l’amico. Sosuke prese dalla sua destra un oggetto metallico, tenuto in pessime condizioni, con al centro inciso un piccolo simbolo. « Lo ho accidentalmente distrutto durante un allenamento.» Disse lasciandoci gli occhi. Intanto il chuunin aveva preso il suo copri-fronte, lo aveva sostituito con quello dell’Uchiha e si era alzato in piedi. «Prendi il mio, ti servirà per partecipare agli esami di selezione, forse li capirai il motivo per cui devi lottare per il tuo villaggio.» Senza che l’Uchiha potesse controbattere, il chuunin si era già dileguato, lasciando solo l’Uchiha su quel tetto, che rimase quasi stupito a guardare quel copri fronte appena ricevuto.



†3 Giorni prima dell’esame di selezione.


»Era ormai sera, la notte era calata ed il sole era tramontato lasciando spazio alla bella luna, che tinta di bianco latte si prostrava nel cielo. Le luci delle case a poco a poco si estinsero, lasciando la vita notturna e si preoccupavano di andare a dormire. Solo una luce restava ancora accesa, in quell’orario che tanto era tardi da sembrare quasi presto. In quella abitazione il giovane Sosuke Uchiha era occupato a riflettere. Da giorni ormai rifletteva. Soprattutto di notte, dove spesso il rumore del chiacchiericcio della gente del posto era assente, e si poteva concedere un momento di Pace. L’unico suono che lo teneva sveglio era il brulicare delle idee. Quel labile ronzio non trovava risposta alcuna, continuava il ballottaggio della decisione, aprire la lettera degli esami di selezione dei chuunin e partecipare, oppure cestinarla e non partecipare all’evento. Non aveva un buon motivo per rifiutare, il tempo era libero e si sentiva pronto per affrontare ogni prova, ma allo stesso tempo non trovava alcun motivo per non partecipare, restare genin o diventare chuunin non gli cambiava la vita, non gli interessava. La lettera intanto giaceva ordinata sul tavolo che si trovava nella camera da letto dell’Uchiha, dove già un filo di polvere vi si era posata sopra. Sosuke non la aveva toccata da diversi giorni, da quando era tornato a casa in seguito alla conversazione con il chuunin che gli aveva consegnato il copri-fronte. Quella mattina era stata una catastrofe per la decisione del ragazzo. Le parole che il chuunin aveva proferito erano servite ad incuriosire l’Uchiha a tal punto da decidere di partecipare, solo per saziare quel sentimento falso che gli si spandeva nel petto. Eppure, l’Uchiha non si era fermato a quel labile dubbio, lo aveva messo da parte ed aveva continuato a riflettere, aspettando che qualcosa o qualcuno lo convincesse e, proprio quella sera, qualcuno arrivò in suo aiuto. Era da poco passata la mezzanotte quando qualcuno bussò alla finestra della stanza da letto del genin. Con molta sorpresa l’Uchiha andò ad aprire e si trovò davanti ad un uomo sulla ventina, che sembrava essere interessato a parlargli. Aveva, proprio come quando Sosuke lo aveva conosciuto, una sigaretta in bocca ed appollaiato sul davanzale della finestra, con una mano sullo stipite aspettava di avere il permesso di entrare. «Ragazzo, non è troppo tardi per essere ancora sveglio?» Disse non appena l’Uchiha gli aprì la finestra. «E non è troppo presto per partire in missione?» rispose a tono il genin. Lo jonin entrò goffamente nella stanza, fece un tiro alla sigaretta e poi, ormai consumata, la buttò fuori dalla finestra. «Avresti ragione, ma la mia missione non ha orario.» disse mentre si accendeva un'altra sigaretta. «E di che missione si tratta?» chiese incuriosito l’Uchiha che si era appollaiato su uno sgabello al centro della stanza. Lo jonin spense il cerino che aveva usato per accendere la sigaretta, lo buttò fuori dalla finestra e poi iniziò a parlare. «Veramente la mia missione sei tu.» disse notando uno strano stupore sul viso del ragazzo. «Ho parlato con Genma poco fa, mi ha detto che non vuoi partecipare agli esami di selezione. Mi pare una scelta stupida, ti sei allenato tanto per superarli, e vuoi mollare in questo modo?» aggiunse. Intanto Sosuke si era rilassato un poco, le rughe della curiosità che gli si erano formate sulla fronte si distesero, e poi si prese abbastanza tempo per rispondere. «Veramente non trovo un motivo valido per parteciparvi. A cosa servono tutte queste graduatorie?» rispose con sincerità. «Queste graduatorie non servono a niente, è solo una scusa per farvi lavorare e dimostrare cosa siete in grado di fare e tu ti sei allenato molto per fare bella figura, non penso che vorrai buttare all’aria tutto ciò che hai fatto. Inoltre sei diventato piuttosto famoso nel villaggio. Ci sono alcuni signori feudali che verranno a vedere gli esami solo per te. Ormai nel villaggio non si parla d’altro. Sosuke Uchiha di qua, Sosuke Uchiha di là. Già a Kawa no kuni si parla di te.» disse cercando di convincerlo. «Sono stanco di tutto questo interesse verso di me. Mi infastidisce questo fatto, sono sempre sulla bocca di tutti, io e il mio nome. Se non sapessi che ogni mia azione viene vista come una scena plateale di una tragedia teatrale penso che me ne andrei, scapperei da tutto, ma non è ancora possibile.» disse l’Uchiha sull’orlo di una crisi di nervi. «Non so ancora se parteciperò o meno all’esame e non penso che tu possa indurmi a scegliere sul momento. Comunque vada saprai sicuramente cosa ho fatto. La gente parla.» aggiunse con noncuranza. Lo jonin, che intanto si era alzato si era accovacciato nuovamente sulla finestra, aveva buttato l’ultima sigaretta consumata e poi se ne sarebbe andato subito dopo aver salutato l’Uchiha. «Spero che tu scelga la decisione migliore ragazzo. Ah, ho saputo che all’esame parteciperà un altro Uchiha, dicono che abbia anche lui lo sharingan, spero che ti possa dare del filo da torcere.» disse uscendo dalla finestra senza voltarsi indietro. Sosuke ebbe un colpo al cuore. Senza volerlo quel jonin gli aveva dato il motivo per partecipare all’esame. Non era per diventare chuunin o per soddisfare qualche nobile desideroso di vedere dei buoni combattimenti. Aveva deciso di partecipare unicamente per testare le proprie abilità in combattimento. Come aveva detto il visitatore, l’Uchiha si era allenato spesso e con decisione, e non avrebbe dovuto buttare al vento l’occasione. Inoltre, quell’ultima informazione che lo jonin gli aveva fornito lo aveva fatto incuriosire. Aveva iniziato a pensare a come sarebbe stato scontrarsi con un altro possessore di sharingan. In pochi attimi i pensieri dell’Uchiha furono concentrati solamente sull’esame, precisamente su quando avrebbe potuto dimostrare di essere l’unico Uchiha degno di utilizzare lo sharingan.



†Il giorno degli esami di selezione.


»Erano passati appena tre giorni da quando Sosuke aveva avuto il coraggio di aprire la lettera arrivatagli per partecipare agli esami di selezione dei chuunin e prendere finalmente una decisione a riguardo. Aveva letto attentamente il contenuto, si era informato sul luogo dell’esame e si era concesso qualche ora di sonno prima di partire. La mattina seguente Sosuke Uchiha si era svegliato di buon ora, aveva fatto una doccia veloce e poi, rintanatosi in camera sua si era preparato per l’esame. Aveva infilato un paio di pantaloni corti, color beige, sopra la biancheria, si era messo la cintura alla vita e vi aveva posizionato tutte le sacche porta-oggetti necessarie. Sia sulla parte destra della schiena, che su quella sinistra, aveva allacciato una sacca contenente cinque shuriken e tre kunai, ed in una sacca di minor grandezza, aveva inserito i Flash, i makibishi e le carta-bombe. Poi si era legato un ultima sacca alla coscia, dove aveva inserito i restanti 4 kunai. Si era infilato i calzari e la maglietta, su cui era impresso il famoso simbolo famigliare, aveva allacciato gli scaldamuscoli all’altezza dei gomiti e gli restava da indossare solamente il copri-fronte, che prese tra le mani e lo legò in fronte. Poi, prima di uscire prese uno zaino, vi ci infilò dentro qualche pagnotta di pane avvolta in uno straccio di stoffa, gli Uchiha shuriken e qualche borraccia d’acqua e se lo mise in spalla, legando successivamente la katana alla vita. Fece una lauta colazione con un misto di carne ai ferri e poi si diresse a passo spedito verso il villaggio di Kawa no kuni. Si riposò solamente per mangiare e dormire qualche ora, per poi riprendere il cammino per i confini del Sunagakure no sato. Arrivò presso quella cittadina verso le ore dieci della mattina, e senza affrettarsi troppo attraversò le stradine del villaggio con molta flemma, dirigendosi verso quello che sembrava essere un castello rinascimentale.

†«Guarda quel ninja, sembra veramente forte!

†«Sembra più forte dell’Uchiha che abbiamo ospitato qui in questi giorni.

†«E’ giovanissimo!

†«Dev’essere l’Uchiha di cui tutti parlano, ha lo stemma familiare inciso sulla schiena.

†«Dicono che è padrone di molte tecniche interessanti, spero proprio di vederlo in azione!


»Pareva vero che anche in quella città, tutti parlavano di lui, lo jonin non aveva mentito. Mentre passava, il giovane genin si divertiva a vedere la gente che si scansava al suo arrivo e che vociferava alle sue spalle. Già dopo cinque minuti, però, aveva la testa piena di tutti quei riferimenti alla sua persona. Fortunatamente, la strada per il castello non era lunga, già pochi attimi dopo si trovava presso la salita che portava al luogo degli esami di selezione dei chuunin. Adesso si trovava davanti ad una grossa porta metallica alta circa tre metri, attraverso la quale vi era una porta dalle dimensioni ridotte, dove Sosuke vi passò per trovarsi successivamente in un grosso atrio luminescente. Sulle pareti della stanza i colori vividi dell’oro e dell’argento, che dominavano sugli altri colori di minore presenza, rendevano la stanza ricca e variegata con le diverse tonalità che emanavano. All’interno dell’edificio già erano presenti alcune persone, a cui l’Uchiha non rivolse alcuno sguardo, attendendo impazientemente l’inizio effettivo degli esami. Pian piano la sala si riempì, da tre persone furono poi quattro e poi cinque, fino a quando furono presenti tutti i partecipanti che sembravano essere solamente dieci. Solo gli esaminatori, oltre a loro, erano presenti nella stanza, e furono proprio loro che diedero il via all’esame. Quando tutti i partecipanti furono in riga, sull’attenti, gli esaminatori iniziarono a chiamare in ordine alfabetico i genin, e fecero pescare ad ognuno un biglietto contenuto in un’ urna nera. Da quel che sembrava, la maggior parte dei genin era di Konoha, e la cosa che sorprese maggiormente il genin, fu di trovare assieme a lui altri 3 Uchiha. Eppure, nonostante la situazione, che un tempo lo avrebbe agitato e spinto a fare qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire, rimase calmo, non preoccupandosi dei loro destini, ma pensando ad un'unica cosa: quale tra loro possedeva lo sharingan? Così, aspettò il suo turno, dove pescò, dall’anfora, un bigliettino piegato con su scritto il numero cinque, cercando di individuare quello che sarebbe, evidentemente stato, il suo compagno d’esame. Anche lui era di Konoha, uno Hyuga per precisare. Ormai, quella strana coppia, non lo turbava più , si limitò ad avvicinarsi a lui e ad attendere ulteriori istruzioni, che arrivarono insieme ad un ulteriore pescaggio da un'altra urna oscurata. Il biglietto che pescò, al contrario dal precedente, era completamente intonso, di colore bianco e non presentava alcun indizio ne scrittura. L’Uchiha non si fece troppe domande, aspettò di ricevere ulteriori informazioni, che arrivarono tramite un ninja, che dopo averli teletrasportati grazie ad un jutsu di dislocazione, grazie ad un contatto fisico, in questo caso una mano sulla spalla, gli spiegò la situazione. Quel ninja era molto giovane, sulla ventina e sembrava che il suo corpo non fosse adatto alla carriera scelta. I capelli neri, lunghi e brizzolati gli ricadevano dietro la nuca, raccolti in una bandana su cui era riportato il copri-fronte di del villaggio di Konoha. Eppure nel suo viso, qualcosa lo segnalava. Attorno agli occhi aveva infatti delle grosse borse, che indicavano una trascurata dormita, ed i numerosi tossii che emetteva sembravano darlo malato. Però non sprecò nemmeno un attimo prima di spiegare il contenuto della prova.



«Benvenuti ad Hogwarts ragazzi miei.»
Albus Silente



Chakra: 200/200
Condizione Mentale: Intrepido
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: //
Techiche utilizzate: //
Bonus: //
Malus: //
Equipaggiamento: 10/10 Kunai;10/10 Shuriken; 10/10 Makibishi; 3/3 Bombe-carta; 2/2 Flash; 2/2 Uchiha's Shuriken; Katana; 40m di Filo d'acciaio; 3 Tonici azzurri.


 
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view post Posted on 4/11/2009, 08:04
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Kisuke Urahara

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Konohagakure Residenza Hyuuga,una settimana prima



Erano ormai alcuni giorni che mi annoiavo, tutto sembrava monotono e niente riusciva più ad entusiasmarmi come prima. Aspettavo un occasione per tornare in movimento come una volta. Mi trovavo alla finestra della mia stanza,mentre guardavo il tramonto che stava per giungere,così da concludere quella giornata festosa. Non sapevo bene su cos'era, ma durante una passeggiata per le vie del villaggio avevo sentito che si festeggiava l'anniversario di un ninja molto importante per il villaggio. Non mi ero soffermato molto,dato che avevo altro per la testa, ormai il mio unico pensiero era indirizzato verso l'esame di selezione dei chunin. Non sapevo bene quando sarebbe iniziato,ma di una cosa ero certo,ci sarei stato sicuramente. Non potevo permettermi di farmi bocciare nuovamente dopo la prima volta che, dopo la riuscita della prova iniziale fui scartato dagli esaminatori. Questa volta avevo qualcosa in più che prima non possedevo,il Byakugan, la mia abilità innata,tramandatami dal mio clan per portare avanti e far conoscere il clan degli Hyuuga in tutti i paesi. Era ormai giunto il tramonto e mentre osservavo quello spettacolo di colori,notai dalla finestra in cui mi trovavo una figura muoversi tra i tetti ed avvicinarsi al quartiere del mio clan, più precisamente sembrava diretto qui,alla residenza degli Hyuuga. Dopo vari balzi da un'abitazione all'altra,si fermò proprio davanti alla struttura che avevo immaginato. Dalla mia posizione non potevo riconoscerlo,però l'unica cosa che notai era un suo preciso abito,il giubbotto dei Chunin. Soltanto quel vestiario attirò la mia attenzione. Così continuai a guardare nella sua direzione,finché quest'ultimo non entrò all'interno della struttura. Così il mio sguardo,un po' incuriosito vago tra le vie del villaggio e l'entrata della residenza, per vedere quando se ne sarebbe andato il ninja. Passarono alcuni minuti ma niente,nessuna figura usciva, ma nello stesso istante,dalla porta della mia camera qualcuno bussò insistentemente. Così con un piccolo balzo mi alzai in piedi e mi avvicinai alla porta,la aprii e con mia grande sorpresa mi ritrovai davanti allo shinobi che poco prima avevo notato. Quando la piccola struttura in legno si aprì,il ragazzo che avevo bussato iniziò a parlarmi.

Buonasera,scusa per l'ora così tarda, ma dovevo consegnarle questa lettera da parte del consiglio del villaggio. Non so cosa riguardi ma mi hanno detto che era da consegnare con estrema urgenza. Così eccomi qui a porgergliela.

Dicendo le ultime parole il ninja tirò fuori dalla tasca del giubbotto verde una pergamena chiusa,con impresso il sigillo del consiglio. Me la porse e subito la presi. Potevo solo immaginare cosa fosse,dato che negli ultimi tempi avevo svolto svariate mansioni,dall'insegnante all'accademia a capogruppo in una missione. Ma queste due cose non mi interessavano più di tanto,la cosa che mi era più vicina al momento era la selezioni dei chunin,evento al quale mi ero preparato per più di un anno,dato che il primo esame che si era tenuto era stato un fallimento. Così per alcuni attimi la mia mente tornò agli ultimi minuti della fatidica prima prova dell'esame,dove l'esaminatore mi aveva detto testuali parole.

Rayga Hyuuga,mi dispiace ma non sei idoneo a continuare questo evento così importante,dovrai ritentare la prossima volta.

Furono le ultime parole quelle che bruciarono di più insieme al non essere stato ammesso. Ciò voleva dire ritentare per una seconda volta,come se fossi un ninja di second'ordine. Questa situazione non sarebbe più dovuta accadere d'ora in avanti,solo successi avrebbero incrociato il mio cammino. Così tornando alla realtà salutai con un cenno del capo lo shinobi e chiudendo la porta mi avviai alla scrivania vicino al letto. Mi sedetti e aprii la lettera,iniziando a leggere quello che c'era scritto sopra. Dopo averlo riletto alcune volte,raggiunsi la convinzione che era una cosa reale,tra una settimana sarebbe iniziato il mio esame,in un castello nel Paese del Fiume. La mia adrenalina stava iniziando a salire,ma dovevo contenerla in quanto mancavano ancora ben sette giorni all'inizio dell'evento. Sapevo bene che l'obbiettivo più importante che avevo in questo momento era riuscire a diventare un chunin rispettato all'interno del villaggio. Non sapevo se tra i partecipanti ci fossero stati dei miei compaesani,ma non volevo fare la figura dell'idiota e rimanere un genin,mentre quest'ultimi sarebbero diventati tutti di un rango superiore al mio. Anche perché ne avrebbe risentito la mia autostima. Quella sera la passai a pensare e ripensare a cosa sarebbe successo tra sette giorni. Non riuscivo a dormire,l'agitazione mi aveva posseduto,così decisi di prendere qualche libro per trovare la strada più veloce per arrivare al castello nel Paese del Fiume. Visto che nei vari viaggi che avevo fatto prima di arrivare a Konoha,questo paese non l'avevo mai attraversato,strano a dirsi per un viaggiatore come me,che fino all'accademia aveva girato il mondo in lungo e in largo. Dopo aver trovato una risposta alla mia ricerca richiusi i libri e ci misi ancora un po' prima di chiudere definitivamente le palpebre per passare dalla realtà alla fantasia.


[.......]
Konohagakure ,residenza Hyuuga due giorni prima dell'esame

Mancavano solo più due giorni all'inizio delle selezioni e questo voleva significare unicamente una cosa,dovevo partire per raggiungere la mia meta. Così quella mattina mi svegliai davvero molto presto,dato che il tragitto era molto lungo,infatti dalle informazioni che avevo raccolto ci sarebbero voluti quasi due giorni per arrivarci. Alzandomi un po' assonnato dal letto, mi diressi subito in bagno,si poteva notare che avevo estremamente fretta,mi lavai,mi asciugai ed uscii tornando vicino all'armadio per prendere tutto l'occorrente che avevo selezionato il giorno prima,esclusivamente per questa partenza. Indossai per prima cosa i vestiti,legando al braccio destro il lancia fukibari,per coprirlo subito dopo con la manica del kimono. Presi la sacca porta armi e la legai dietro alla schiena,all'altezza della vita,così da essere subito reperibile nel caso servisse. Misi la sacca con le armi un po' più grandi a spalle,legai il porta-kunai alla coscia destra e misi il coprifronte in testa. Prima di uscire dal mio piccolo alloggio,presi un po' di cibo per il tragitto e anche qualche soldo,poiché sarebbero potuti servire. Fatto ciò mi lasciai l'abitazione alle spalle,camminando per i corridoi e le scale sino a giungere all'entrata della residenza degli Hyuuga. Poco prima di uscire dal portone però qualcuno si parò davanti a me,ostruendomi il passaggio. Era un ragazzo poco più grande di me,che sapeva dove stavo andando,poiché negli ultimi giorni non si parlava d'altro che dell'esame per diventare chunin e vedendomi tutto attrezzato alla partenza capì che ero uno dei partecipanti. Da quello che potevo notare era ancora un genin,dato che non possedeva l'elemento distintivo del rango di chunin,ovvero il giubbotto. Non sapevo perché si era messo davanti a me,ma sicuramente aveva la voglia di parlarmi prima che lasciassi il quartiere del mio clan.

Buongiorno Rayga-san,sono stato incaricato dagli alti membri del clan nel riferirti che hai la loro piena fiducia sull'impresa che stai per affrontare e soprattutto di portare con onore e prestigio la tua discendenza,facendoti temere da tutti gli altri partecipanti. Torna vittorioso.

Dopo aver detto questo piccolo discorso il ninja si scostò per lasciarmi passare,il suo compito l'aveva svolto,così oltrepassandolo dissi solamente una parola in risposta.

Contaci

Detto questo lasciai per il momento la struttura,iniziando così a correre per le vie,in direzione del portone ovest,che mi avrebbe fatto uscire da Konoha. Non passarono più di pochi minuti che dopo aver attraversato le strade desolate raggiunsi l'uscita. Come al solito vi erano due chunin che facevano la guardia,come da loro compito. Avevo fretta,così con un gesto di saluto del capo oltrepassai la linea di confine tra l'interno e l'esterno del villaggio. Ora mi trovavo sulla via principale che portava al confine tra il paese del fuoco e il paese del vento. La giornata sembrava particolarmente accogliente, in quanto essendo autunno tutti gli alberi che mi circondavano avevano le chiome di vari colori,che andavano dall'oro al rosso. Al mio passaggio si staccavano dai rami le foglie,che con un breve tragitto si posavano al suolo,colorandolo. Sembrava quasi che stessero piangendo al mio passaggio,ma questa era solo una mia fantasia. Iniziai a correre,senza guardarmi troppo intorno,la mattinata stava portando con se la freschezza dell'aria e alcuni raggi di sole che iniziavano a scaldare leggermente. Mi sentivo rinvigorito e nel pieno delle forze. Così continuai a correre e macinare kilometri dopo chilometri,avevo appena incominciato il mio lungo viaggio con destinazione Kawa no Kuni. Per la maggior parte della giornata corsi per sentieri ombrosi e poco trafficati,fermandomi di tanto in tanto per risposare,poiché una delle cose più importanti che contava era arrivare al castello in piena forma e di conseguenza non stanco. Le mie tappe in quelle ventiquattrore furono assai esigue,infatti mi fermavo il necessario per riposare le mie gambe,per poi ripartire subito. Passai in mezzo a campi di grano,piccole fattorie,superai villaggi di collegamento,ma sapevo bene che non era ancora l'ora di fermarmi per fare una pausa un po' più lunga del solito. Nell'arco di tutta la giornata avevo finito tutte le provviste che mi ero portato dietro da Konoha,così quando avvistai un piccolo locale per mangiare,decisi di fermarmi lì. Entrai dentro,non c'erano molte persone,saranno state non più di cinque,escluso il proprietario. Questo era anche dato dall'ora tarda che si era fatta. Mi sedetti ad un tavolo riposando le mie gambe già stanche ed il mio corpo,che aveva il peso quasi raddoppiato dalla stanchezza. Ordinai un piatto leggero e da bere. Quando finii tutto,pagai il conto e lasciai la tavola calda. Erano passate due ore da quando vi ero entrato. Così,riposato ripresi il mio viaggio,percorrendo nuovamente la strada che avevo lasciato per questa piccola deviazione. Non corsi per molto tempo,dato che volevo fare ancora una dormita prima di raggiungere il castello. Poco dopo trovai un piccolo spiazzo vicino alla strada,decisi che mi sarei fermato li,lasciai le cose per terra e accesi un fuoco. Le fiamme iniziarono a scoppiettare e riscaldare il mio corpo, visto che mi ero già nutrito mi appoggiai ad un tronco sradicato,che si trovava in posizione orizzontale al suolo,addormentandomi nel giro di pochi secondi. Il mio sonno non fu molto lungo,non più di quattro ore,infatti a svegliarmi furono proprio le prime luci dell'alba,che stavano illuminando tutt'intorno. Mettendomi in posizione eretta notai che del fuoco non rimaneva più niente,solamente un po' di cenere in mezzo a quelle pietre che avevo messo tempo addietro. Presi tutto il mio equipaggiamento e ripresi il viaggio,mancava poco ad arrivare,dovevo mettercela tutta. Così ripresi il sentiero ed ebbe inizio l'ultimo giorno prima dell'inizio degli esami. Durante il tragitto non facevo che pensare esclusivamente a quello che mi sarebbe successo da li a ventiquattrore,quando tutto sarebbe incominciato per la seconda volta. Percorsi kilometri su kilometri avvicinandomi sempre di più al confine del paese. Non doveva mancare molto ne ero sicuro. Verso tardo pomeriggio,dopo aver fatto ancora una o due tappe,raggiunsi finalmente il Paese del fiume. Continuai lungo il sentiero che avevo intrapreso fino ad arrivare nelle vicinanze del villaggio nascosto di Kawa,ormai il mio viaggio aveva avuto un traguardo. Rallentai il passo,fino a camminare per quelle vie a me sconosciute. Gli abitanti del posto non facevano altro che parlare delle selezioni dei chunin,un evento che coinvolgeva tutte le nazioni,si poteva dire che in questo periodo l'argomento era sulla bocca di tutti. Non conoscendo il posto non sapevo dove si trovasse il castello dove tutto avrebbe avuto inizio. Giravo per stradine trafficate,fino a quando non notai un piccolo gruppo di shinobi che stavano parlando tra di loro. Mi avvicinai per chiedere notizie,dovevo assolutamente averle.

Scusate,sapreste mica dirmi qual'è la strada per raggiungere il castello per gli esami chunin?


Mentre parlavano,si girarono tutti quanti,puntando i loro sguardi verso di me,mi sentivo osservato,come se mi stessero analizzando. Dopo qualche secondo un ragazzo poco più piccolo di me decise di prendere parola per rispondere alla mia domanda. Finalmente qualcuno aveva avuto la gentilezza di farlo,anche se ero un estraneo.

Sei un partecipante,se è così devi prendere quella strada che sale,seguila fino in cima ed arriverai al castello.


Grazie

Non attesi un secondo di più,dopo il mio ringraziamento continuai il mio cammino nella direzione che lo shinobi mi aveva indicato,proseguendo spedito. Imboccai la salita e percorrendola tutta,mi trovai davanti a un enorme edificio antico, con torrette alte e molte vetrate. Guardandomi intorno prima di entrare notai che era circondato dalla vegetazione,mentre alle spalle del castello si poteva vedere in lontananza il mare,mentre alla mia destra si poteva vedere il deserto,segno che da li a poco sarebbe iniziato il Paese del vento. Alla mia sinistra c'era una foresta molto rigogliosa,mentre dietro di me,dalla parte da cui ero arrivato c'erano molte montagne e valli. Quella grossa struttura mi metteva un po' in soggezione,rendendomi meno sicuro di prima. Però sapevo bene che oltre quel portone ci sarebbe stata una giuria che mi avrebbe esaminato,così da decidere se fossi stato idoneo a ottenere la promozione al grado di chunin. Feci qualche passo verso l'enorme entrata,che si aprì all'improvviso,con un piccolo scricchiolio di sottofondo. Oltrepassai l'entrata trovandomi davanti agli esaminatori. Gli altri partecipanti erano tutti li,chi in disparte chi in gruppo a parlare. Ero in una hall molto spaziosa ed ampia con colori argento e oro che sovrastavano su tutti gli altri. I giudici erano in mezzo alla stanza che aspettavano l'arrivo di tutti i partecipanti. Non ebbi il tempo di guardare se conoscevo qualcuno che uno dei giudici prese parola,ordinandoci di metterci in fila,l'uno accanto all'altro. Subito dopo iniziò a chiamare i partecipanti in ordine alfabetico. Aspettai che raggiunse la lettera “h”.

Hyuuga Rayga,faccia qualche passo in avanti prego.

Alle parole dell'uomo avanzai di posizione lasciando la fila per raggiungere il bancone dove c'era un urna nera. Mi fu detto di prendere un fogliettino,i numeri che c'erano all'interno andavano dall'uno al cinque. Estrassi il mio il piccolo pezzo di carta e guardandolo trovai scritto il numero 5,ancora non sapevo cosa significasse,ma guardandomi intorno vidi che a gruppi di due si stavano formando dei gruppi. Notai che l'unico che mancava era un ragazzo molto più giovane di me,però ebbi il sollievo che apparteneva al mio stesso villaggio,infatti portava il coprifronte della foglia. Mettendomi vicino al ragazzo, procedemmo al secondo pescaggio,con il risultato di ottenere il colore bianco. Mi guardai alle spalle e notai uno schermo con i vari gruppi, l'ultimo era il mio,insieme a Sosuke Uchiha,questo nome mi ricordava qualcosa. La cosa che però mi colpì di più era quella che avrei dovuto affrontare la prova con un ninja appartenente ad un clan molto ostile al mio,dato che entrambi erano in corsa per ottenere il maggior prestigio all'interno del villaggio della foglia. Il capogruppo per giunta sarebbe proprio stato lui,un altra cosa che andava a mio svantaggio. Però decisi di mettere da parte le rivalità solamente per questo esame. Successivamente ci fu detto di poggiare una mano sulla spalla dell'esaminatore,così girandomi trovai il nostro. Era un ragazzo con una specie di bandana in testa,a cui era legato il coprifronte di Konoha. Dal copricapo uscivano dei ciuffi di capelli che coprivano la fronte,arrivando quasi all'altezza del naso Le cose che mi colpirono di più furono il suo continuo tossire e soprattutto le borse che portava sotto gli occhi,doveva essere particolarmente stanco,o forse era sempre così. Misi la mano sulla spalla e quando sia la mia sia quella di Sosuke furono appoggiate,il ninja effettuo la tecnica del teletrasporto. Vidi inizialmente tutto bianco,poi più il nulla,era la prima volta che vedevo in prima persona questo jutsu. Da li a poco avrebbe avuto inizio la prova. Non sapevo neanche dove saremmo giunti,non sapevo più niente di quello che mi sarebbe successo,ma di una cosa ero certo,dovevo diventare chunin.



Nome Pg:Rayga Hyuuga
Grado:Genin
Energia:verde
Villaggio:Konohagakure
Chakra:[200/200]
Condizione fisica: Perfetta
Condizione mentale: Concentrato-Emozionato
Armi svelate://
Tecniche utilizzate://


 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 6/11/2009, 21:07






Data: 6 Novembre
Ora: 12:00
Clima: Freddo (10°C)-> (0°C)
Condizioni Atmosferiche: Soleggiato,con qualche nuvola di passaggio

Obiettivo: Recuperare la Pergamena Istantanea (un Rotolo di medie dimensioni e di un determinato colore a seconda dell'ambiente che caratterizza la Prima Prova),evitando che si rompa o che finisca perduta,entro il limite di tempo prestabilito.

Descrizione Paesaggio:
Il paesaggio è quello di una catena montuosa,che diventa sempre più alta ed impervia man mano che si procede per raggiungerne la sommità; oltre ad aumentare la difficoltà del cammino,progressivamente cresce anche lo strato di neve e di ghiaccio che si trova sul terreno,fino ad andare a ricoprire completamente tutto. Fortunatamente,all’interno di tale sistema è presente un sentiero abbastanza ampio e lineare che lo separa in due parti,permettendo così di esplorare i dintorni con tranquillità; esso sarà per molti tratti pressoché pianeggiante,cioè salirà di pochissimo,ma ci saranno anche alcuni momenti in cui sarà ripido. Le uniche pecche di un territorio del genere sono il freddo ed una necessità di parlare a voce molto bassa,in quanto suoni eccessivamente rumorosi potrebbero provocare delle valanghe che non lascerebbero scampo: dalle due parti scisse,l’ammasso di neve convergerebbe all’interno del sentiero,spazzando via con sé chiunque si trovi al suo interno.

Descrizione Percorso:
Vi verrà ordinato di seguire esclusivamente il sentiero sin dalla partenza,altrimenti i rischi che correreste sarebbero eccessivi,aumentando di troppo il livello di difficoltà della prova. Inizialmente le rocce ed il suolo saranno liberi,freschi nel loro stato naturale,dopodiché,a partire dai duecento metri,cominceranno a tingersi di un bianco tenue e candido,per poi arrivare ad essere completamente rivestiti di uno strato di neve alto fino a dieci centimetri,dai cinquecento metri in poi. Una volta raggiunto il primo di questi due traguardi,un vento gelido a tal punto da far lacrimare gli occhi,vi investirà completamente,costringendovi a rallentare e a fare forza per non essere trascinati via. Dopo circa tre secondo la corrente cambierà direzione,muovendosi per altri cinque secondi verso il basso invece che in direzione opposta a quella del vostro spostamento; stavolta,avrete a che fare con una pioggia di Kunai,ai quali saranno applicate delle piccole Bombe Gelo,ovvero contenenti un liquido che a contatto con l’ossigeno congela: gettandone una al suolo si alzerà una parete formata da stalagmiti appuntite,mentre addosso ad una persona provocheranno delle ustioni da congelamento Leggere o Medie,a seconda di come viene colpita. Riassumendo: la pioggia di Bombe darà vita ad una composizione di ghiaccio dalla quale dovrete proteggervi e liberarvi subito dopo.
 
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¬Kob
view post Posted on 11/11/2009, 20:32




»Chuunin's Exams
Second Chapter


«Ammazzare il tempo è forse l'essenza della commedia, proprio come l'essenza della tragedia è uccidere l'eternità.»
Miguel De Cervantes





»La giornata iniziò con buoni auspici. Già dai primi momenti di quella sfida, la calma piatta circondava i due ninja appena incontrati. L’Uchiha era fermo, ascoltava le parole leggere del ninja, che li informava sulla prova da portare a termine, ed intanto buttava, di tanto in tanto, un occhio sul compagno. Era palesemente più grande di lui. Sul viso gli si potevano già vedere le prime intemperie dell’età, e come costituzione non sembrava essere di molto superiore all’Uchiha. La differenza d’altezza era di quasi dieci centimetri e in quanto a muscolatura erano alla pari. A quanto pareva, però, tra i due quello con maggiore esperienza era l’Uchiha. Era stato scelto come capogruppo di quel team ed anche se non gli interessava affatto questa carica, le responsabilità ricadevano su di lui. La presenza di quello Hyuga non lo disturbava più di tanto. Aveva già avuto la dimostrazione che gli occhi bianchi erano un buon vantaggio in una missione e sperava di approfittarsene per concludere la missione prestabilitagli nel minor tempo possibile. Intanto il ninja che li aveva accompagnati su quel sentiero, e che li aveva informati sulle direttive, aveva finito il suo discorso e si apprestava ad andarsene. I due Konohani avevano da recuperare una pergamena. Come richiesta non sembrava troppo complessa, ma la cosa che più tormentava l’Uchiha erano le prove che avrebbero dovuto affrontare per acquisire quel rotolo di carta. Così, dopo avergli indicato il percorso, l’Uchiha e lo Hyuga si incamminarono, senza prestare troppa attenzione al ninja alle loro spalle che era già in procinto di andarsene.

“Devo recuperare una pergamena, di per se la richiesta non è anomala, ma le prove che dovrò affrontare per averla saranno il problema. Devo riuscire a superare gli ostacoli che ci vengono imposti senza indugiare un solo secondo. Da come ci è stata detta la cosa, sembra che non dovrò affrontare troppi pericoli, abbiamo solo trenta minuti di tempo, e avranno permesso a tutti di arrivarci senza troppi problemi. L’unica cosa che mi preoccupa, è la perdita del compagno, non ho intenzione di fargli da badante e se dovesse perire in qualche prova spero di non venire penalizzato. Lo utilizzerò per sfruttare il suo potere quando serve, ma non gli riserverò un trattamento d’amicizia e di collaborazione stretta, spero che almeno questo lo abbia capito.”

»Ai loro occhi il paesaggio era normale. Camminavano su un semplice terreno ove vi erano presenti alcune rocce e dei ciuffi d’erba che man mano che si proseguiva si diradavano sempre di più. Al contrario di quelle sterpaglie, però, un elemento caratteristico di quel luogo diventava sempre più presente durante il viaggio, fino a quando non mutò radicalmente la composizione del luogo. Le rocce, che all’inizio della prova erano semplicemente sparse a destra e a sinistra, già dopo una cinquantina di metri avevano trasformato quel percorso in un territorio montuoso che prospettava una prova più ardua per i due Konohani. Il paesaggio in cui un ninja affrontava una missione era importante per la riuscita del compito, ed in un paesaggio ostile come quello la missione poteva significare molti guai, che spesso si concludevano con la morte. Il tempo era abbinato, come si poteva pensare, all’ambiente. Il cielo era limpido, l’etere si poteva benissimo scorgere, tranne per alcuni tratti in cui delle labili nubi passeggere occupavano la visuale. La temperatura invece era bassa. I due ninja lo avevano notato sin da quando avevano messo piede in quello sprazzo di terra, e man mano che avanzavano, notavano che la temperatura calava velocemente. Erano trascorsi appena duecento metri quando i due del Konohagakure si fermarono. L’Uchiha si era arrestato, aveva fatto segno allo Hyuga di fermarsi e si era piegato sulle ginocchia a tastare il terreno. Ai loro piedi si era formato un leggero manto di color bianco latte, fresco, che l’Uchiha si fermò ad analizzare qualche secondo. Posò quindi la mano a terra, cercando di racchiudere una piccola quantità di quella sostanza, che non appena fu toccata dal giovane genin, si sciolse, lasciandogli sul palmo della mano una pozzanghera d’acqua sporca. Quella che aveva appena toccato era neve. Il clima la aveva quasi preannunciata. E’ un fatto fisico, la temperatura scende e le molecole d’acqua, sottoforma di vapore-acqueo, si raffreddano formando neve e ghiaccio, e complicando ulteriormente la faccenda ai due aspiranti chuunin. Così, come fosse un abile calcolatore iniziò ad organizzare le prime difese e precauzioni. Mutò quindi il colore predominante dell’iride dei suoi occhi, rendendola d’un color rosso sangue, attivando così quel doujutsu mistico e maledetto.

“Neve?! E’ strano trovarla in un posto come questo, siamo nei pressi del più caldo ed afoso centro del globo. Non è naturale. Però non sembra essere un genjutsu, me ne sarei sicuramente accorto con questi occhi. Mmm… devono aver organizzato tutto questo per incrementare il livello di difficoltà della prova. Inoltre ho la sensazione che le sorprese non siano finite qui; probabilmente utilizzeranno questo paesaggio per celare la pergamena. Devo prevenire che questo accada, penso che questo sia il momento di sfruttare le doti del mio compagno, con un paio di occhi in più si sta più sicuri, ed inoltre con quell’innata sarà molto meglio, almeno riusciremo a vedere più lontano e con più chiarezza.”

«Attiva il byakugan, giovane, ho bisogno che tu m’avverta se accade qualcosa attorno a noi, qualunque cosa!»

»Lo Hyuga non parve obbiettare. Ormai erano sulla stessa barca, e quella che aveva preso l’Uchiha sembrava la soluzione più adeguata. Però, prima che i due riuscissero a proseguire nuovamente il cammino, sorse un altro problema. Improvvisamente un vento forte si alzò, costringendo ai due Konohani a far forza per non essere trasportati via dalla tormente che gli veniva addosso e di porsi un riparo davanti agli occhi per riuscire a vedere meglio. Entrambi i genin, infatti, decisero di concentrare il proprio chakra sulle piante dei piedi, così da assicurarsi un aggancio al terreno, tanto era forte il vento che li avrebbe scaraventati chissà dove se non avessero risolto in fretta il problema. La tormenta sembrò passare in un attimo, ma le difficoltà non svanirono con essa. Il vento aveva cambiato direzione, e adesso li spingeva verso il basso. Proprio all’ultimo secondo della prima ondata di vento, infatti, i due del Konohagakure vennero a conoscenza di quella prova. Lo Hyuga si era accorto che un pericolo incombeva su di loro, e si era affrettato ad informare il compagno della prova. Un innumerevole quantità di kunai, trasportata dal vento, era diretta proprio sopra di loro ed attaccati agli anelli che concludevano il manico vi erano delle sfere di ignota entità. Il tempo stringeva, presto su di loro una pioggia di ferro si sarebbe abbattuta, e se i due non avessero fatto qualcosa, per loro sarebbe stata la fine.

“Cazzo! Adesso non posso far altro che difendermi come meglio posso, non posso usare nemmeno il muro d’acqua per creare una barricata attorno a me e al mio compagno, con delle condizioni climatiche come queste probabilmente finiremmo intrappolati nel ghiaccio, inoltre non sono sicuro di riuscire a ricoprire la superficie superiore del muro. Non devo rischiare, devo trovare un altro modo, spero solo che quello Hyuga trovi un modo veloce per difendersi, non me lo voglio portar sulle spalle per il resto della prova.”

»Così, in un attimo, l’Uchiha estrasse dallo zaino sulla schiene un oggetto dalle medie dimensioni che aveva imparato a portarsi dietro dopo l’ultima missione. Quindi si inginocchiò velocemente a terra, ponendo quel tatami sopra la propria testa, in modo da ripararsi dall’innumerevole quantità di armi bianche pronte a riversare tutta la propria furia sulla coppia di Konoha, ignara dei veri effetti quelle armi da lancio. Sosuke, restò fermo, sotto quel pannello di vetro che lo separava dall’innumerevole quantità di armi, percependo ogni singola vibrazione che subiva il pezzo di legno sopra la sua testa.



«Provare no! Fare! O non fare. Non c'è provare!»
Maestro Yoda



Chakra: 180/200
Condizione Mentale: Cauto
Condizione Fisica: -
Consumi: [5] Chakra Adesivo; [10] Attivazione Sharingan; [5] Tecnica del Tatami.
Techiche utilizzate: Attivazione Innata; Tecnica del Tatami.
Bonus: Riflessi Aumentati.
Malus: -
Equipaggiamento: 10/10 Kunai;10/10 Shuriken; 10/10 Makibishi; 3/3 Bombe-carta; 2/2 Flash; 2/2 Uchiha's Shuriken; Katana; 40m di Filo d'acciaio; 3 Tonici azzurri.

SPOILER (click to view)

Sharingan
Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). Il colore degli stessi varierà da quello originario a rosso intenso, e ad affiancare la pupilla appariranno uno o più "tomoe". L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare lo Sharingan conta come Tecnica Base]

Tecnica del Tatami – Tatami Gaeshi
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: Nessuna
Descrizione: Questa tecnica di taijutsu permette al ninja di difendersi dalle armi da lancio. Il suo funzionamento è molto semplice in quanto si tratta di frapporre una "barriera" fra se stessi e l'avversario. E' applicabile solo in presenza dei pannelli rimuovibili (tatami) presenti nelle tipiche abitazioni orientali. Chi possiede questa tecnica ha automaticamente e gratuitamente nel suo equipaggiamento un "Tatami Pieghevole".
Nota: ogni tatami può essere utilizzato una sola volta, è comunque possibile portarne uno con se oppure
materializzarli con una "tecnica del richiamo" apposita
Tipo: Taijutsu
(Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo)

 
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view post Posted on 11/11/2009, 21:05
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Kisuke Urahara

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Kawa no Kuni,ore 12,00



Tutto ebbe inizio,dopo che la vista tornò a vederci,potevo constatare di essere finito in mezzo a una catena montuosa,lo si poteva anche intuire dal freddo maggiore che si era venuto a creare in pochi istanti. Infatti in questa posto la temperatura era molto inferiore al castello,eravamo più o meno sui dieci gradi. Davanti a noi c'era un enorme sentiero che proseguiva sempre più in alto verso la cima della montagna,quindi di conseguenza avrebbe fatto sempre più freddo,come era facile intuire. Ero molto attento a quello che mi circondava,dato che per la prima volta mi ritrovavo in un luogo che non avevo mai frequentato,tanto più non ero minimamente abituato. Però non potevo perdere la concentrazione,dato che un minimo errore sarebbe costata cara ad entrambi,poiché uno poteva mettere nei guai l'altro. Feci un passo in avanti e girandomi verso il chunin dall'aria stanca ascoltai quello che aveva da dirci,infatti in poche parole ci spiegò qual'era lo scopo della nostra prova. Dopo aver udito tutte le parole uscite dalla bocca del ninja,riflettei un attimo su quello che ci aveva appena detto. Data che sicuramente non sarebbe stata una passeggiata e le trappole si sarebbero fatte vedere ad ogni angolo,non poteva risultare troppo semplice,alla fine era un test per diventare chunin,quindi ricoprire una carica importante all'interno del villaggio. Immerso in quel posto sconosciuto la mia mente iniziò a pensare.

Bene,ora so con certezza quale sarà il mio obbiettivo,ed anche quello di Sosuke,il mio compagno,dobbiamo trovare quella pergamena a tutti i costi . Soprattutto dobbiamo seguire il sentiero che ci è stato indicato da questo shinobi,senza mai lasciare la giusta via. Dovrò mettercela tutta perché sono sicuro che qualcosa ci colpirà nel giro di poco come era successo nell'esame precedente,però qui sembra tutto completamente diverso, e non bisognerà far alcun rumore,dato che potrebbero esserci delle frane o peggio delle valanghe.

Gli ultimi pensieri vennero fuori dalla mia mentre proprio quando guardando verso la punta della catena montuosa notai che era completamente bianca,quella doveva essere neve,che si poteva trovare solamente ad elevate altitudini,soprattutto quando le temperature erano molto basse come in questo caso. Ne io ne tanto meno il mio capogruppo proferimmo parola dopo le istruzioni del ninja,che si dissolse in una nuvoletta di fumo,lasciandoci in mezzo a quella catena montuosa. Ora toccava a noi superare questa prova per far vedere che Konoha aveva ottimi shinobi e soprattutto per mostrare a tutti il valore individuale. Mi girai verso la punta della montagna con il mio compagno di missione di fianco,i miei occhi bianchi come la luna scrutavano tutto quello che ci circondava,sembravamo sperduti nel nulla,le uniche cose che ci circondavano erano rocce e sentieri che salivano sempre più su. Ad un cenno dell'Uchiha iniziai a passo spedito a seguire il sentiero,sempre affianco al mio compagno,dovevamo trovare un ottima intesa per superare questa prova. Nessuno dei due aprì bocca per il breve tragitto che percorremmo,dato che percorremmo solamente duecento metri prima di fare la prima fermata. Infatti il paesaggio stava lentamente cambiando,le rocce iniziavano a ricoprirsi di un soffice velo bianco,come del resto anche il sentiero su cui stavamo camminando. Intanto mentre eravamo fermi l'Uchiha si accovaccio a terra,tastando la neve. Si poteva notare che al contatto era fredda, infatti iniziai ad avere ogni tanto qualche tremolio dato proprio dalla temperatura che si stava abbassando ulteriormente. Quando Sosuke si rialzò mettendosi nuovamente in posizione eretta,mi ordino in qualità di capogruppo di attivare la mia abilità innata,perché era molto più sicuro,così da riuscire a scorgere pericoli in lontananza ancor prima che arrivino alla nostra portata. Così come avevo già fatto altre volte composi velocemente i seals necessari per attivare il doijutsu,ratto,cane,ratto,tigre. I miei occhi cambiarono letteralmente,si poteva notare che presero un colore perlaceo,i vasi sanguigni sulle tempie si dilatarono,facendo chiaramente vedere le vene che portavano maggiore energie alla mia vista. Solamente ad abilità attiva si potevano vedere le pupille che si erano formate, dandogli un aspetto inquietante per chi li guardasse. Improvvisamente il vento cambiò,soffiando nella direzione contraria alla nostra,così da rallentarci,infatti dovetti correre più lentamente,fino a camminare,chiusi gli occhi per non avere troppi problemi nel vedere,tanto il byakugan rimaneva lo stesso attivo. In più dovetti usare il chakra adesivo concentrandolo nella pianta dei piedi per non farmi portare via dalle prime folate di vento. Mi guardai in giro per osservare se c'era qualcosa o qualcuno che stava provocando questo cambiamento,ma non notai niente. Però due secondi più tardi con lo sguardo rivolto verso il cielo trovai qualcosa di strano,in quel momento la mia vista vedeva molto più lontano della normalità,infatti dei kunai,molti kunai si stavano avvicinando alla nostra posizione. Dovevo avvertire il mio compagno per far si che si proteggesse in qualche modo da questa pioggia di metallo. Però la cosa che mi incuriosì maggiormente fu la sfera che era attaccata ad ogni singola arma, aveva una forma strana,che non l'avevo mai vista prima.

Sosuke,c'è qualcosa di strano in lontananza,una pioggia di kunai con attaccate delle strane sfere stanno arrivando verso di noi,dobbiamo proteggerci.

Ora la sensazione era completamente diversa alla precedente,in quanto ad ogni passo su quel soffice velo bianco,lasciava il segno del mio calzare impresso. Stavamo camminando ancora su un sentiero abbastanza pianeggiante,che però dava segni di diventare più ripida con il passare dei metri. Notai che il giovane shinobi al mio fianco prese qualcosa dallo zaino,era un tatami pieghevole dalle informazioni che avevo in mio possesso. Non ci mise molto a rannicchiarsi e nascondersi dietro di esso,lui la protezione l'aveva trovata,ora toccava a me. In un attimo il vento cambiò nuovamente direzione,puntando verso di noi,però dall'alto verso il basso,una strana corrente. Così vedendo sempre meglio l'arrivo delle armi decisi di utilizzare delle bombe carta per far si che la loro esplosione provocasse la deviazione di questa pioggia metallica. Velocemente portai entrambe le mani nella sacca porta armi,presi due kunai con legate due carte bomba. Appena era tutto pronto le lanciai contemporaneamente,con un forza maggiore del previsto,dato che la corrente essendomi contraria mi portava a dover dare una spinta superiore al normale. La traiettoria di entrambi era rettilinea,con una distanza tra uno e l'altro di cinque metri. Infatti l'esplosione che sarebbe avvenuta al centro di quella pioggia di armi avrebbe dovuto far deviare in modo notevole i kunai e di conseguenza anche quelle sfere legate alle armi. Mi avvalsi della precisione maggiore che mi veniva permessa dall'innata per decidere bene i due punti esatti dell'esplosione,però faticai leggermente di più nell'imprimere la forza alle due armi di metallo. Ciò si poté notare con due goccioline di sudore che si erano venute a creare sulla mia fronte,che però scomparvero quasi subito. Da quando quell'improvvisa corrente d'aria era iniziata,il mio respiro si poteva chiaramente vedere leggermente più affannato,dato che ad ogni espulsione di anidride carbonica dal mio sistema respiratorio si creava un piccola nuvoletta,ciò stava a significare la temperatura molto bassa,che stava per avvicinarsi allo zero. Mentre guardavo la mia difensiva se andava a buon fine ripensai al primo esame,dove la prima parte della prova iniziare consisteva in modo simile a questa,con la differenza che quella del primo esame era risultata più semplice anche se i kunai arrivavano sia dall'alto che dai fianchi. Invece adesso oltre ad avere una pioggia di armi dall'alto verso il basso,in più quelle piccole sfere dal contenuto a me sconosciuto. Ero pronto a tutto pur di passare il turno e anche se con qualche ferita mi sarebbe andato bene,l'importante era far vedere il proprio valore a tutti i villaggi. Guardavo con molta concentrazione e attesa l'esplosione che si sarebbe dovuta vedere e sentire,grazie alle due carte bombe che avevo lanciato precedentemente e che al segnale si sarebbero attivate ricoprendo un'area di quasi dieci metri che sarebbero dovuti bastare per la mia salvaguardia e anche in parte per quella di Sosuke. Inoltre ero pronto a difendermi da ogni altro rischio che si sarebbe presentato,avevo una mano davanti protesa in avanti mentre l'altra era dietro la schiena pronta a prendere un oggetto dal mio equipaggiamento se fosse servito alla mia causa in caso di emergenza. Non era poi una difensiva molto elaborata,ma bisognava difendersi con quello che si riusciva a progettare in lassi di tempo brevissimi,per questo in questi ultimi secondi il mio cervello ha dovuto lavorare a pieno regime per escogitare un idea rischiosa ma al tempo stesso basilare per la mia incolumità.



Nome Pg:Rayga Hyuuga
Grado:Genin
Energia:verde
Villaggio:Konohagakure
Chakra:[185/200]
Condizione fisica: Perfetta
Condizione mentale: Concentrato
Armi svelate:2 kunai,2 cartebomba
Tecniche utilizzate:Attivazione Byakugan(10)-Chakra adesivo(5)


Livello 1 (Minimo Genin - Energia Verde)
Al ninja che attiva questa innata compaiono dei segni sui lati del viso, vene scure per l’afflusso di chakra, che rendono i normali occhi bianchi dei possessori della bloodline ancora più inquietanti. Il fatto stesso derivato dal grande afflusso di energia attiva una serie di particolari vantaggi, che sono elencati di seguito.
-Vista a 200 gradi (contro i normali 100°).
-Vista telescopica frontale a 500 metri.
-Visione del sistema circolatorio del chakra, ma non delle porte e dei punti di fuga (quindi si riconoscono come false le moltiplicazioni che non possono fare tecniche).
-Possibilità di vedere attraverso oggetti poco spessi (fino ad 1 metro).
-In corpo a corpo la precisione è mediamente aumentata, al livello di un “principiante” tra i possessori di questa innata, perciò anche a questo livello si può aspirare a colpire punti di difficile raggiungimento con una buona percentuale di successo (circa il 70%, ovviamente possono sempre essere schivati).
-A distanza il discorso è simile , e il ninja che si avvale di questo potere ha una precisione abbastanza superiore alla media: i suoi attacchi a distanza (che comunque possono sempre essere schivati) troveranno il bersaglio scelto il 50% delle volte anche se questo è difficile da colpire.
-Per ogni Tecnica Avanzata effettuata con successo, si risparmia il 15% del consumo della Tecnica eseguita.
Consumo di Chakra per Turno: Bassissimo


 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 15/11/2009, 14:51




Dunque…Kob e Alan,forse non avete capito bene cosa dovevate scrivere o forse avete semplicemente compiuto un errore di valutazione: al di là della strategia che è stata abbastanza banale,non avete contato che una pioggia di armi che dura 5 secondi non può essere contrastata da un’esplosione,o meglio,poteva esserlo ma se descritto in maniera innanzitutto più precisa e poi diversa: non sono riuscito a capire se le Bombe vengono lanciate nel bel mezzo della pioggia dei Kunai oppure davanti ad essa appena comincia. Comunque: nel primo caso,l’esplosione manderebbe le armi in ogni direzione,per cui anche addosso a voi; nel secondo caso,non sarebbe in grado di proteggervi da tutti i 5 secondi. Per cui,debbo dire che verrete circondati da delle stalagmiti appuntite e che,mentre Kob non subisce danni grazie al Tatami,Rayga riceve due ustioni da congelamento in un braccio e in una gamba a tua scelta. Prima liberatevi di questa struttura di ghiaccio dalla quale siete circondati e poi continuate la prova secondo i comandi che troverete di seguito.

A questo punto,dovrete percorrere i seguenti trecento metri,così da ritrovarvi nel bel mezzo della neve: tutto sarà tinto di bianco,le vostre scarpe affonderanno nel terreno complicando i vostri movimenti,i fiocchi di neve continueranno a scendere dal cielo senza sosta,ma non vi provocheranno alcun fastidio. Avvertirete il suolo tremare,dopodiché una valanga di rocce di diametro variabile dai due ai cinque metri minacceranno di schiacciarvi e seppellirvi da tre punti diversi: sia dai lati della catena montuosa che formano il sentiero,sia dal proseguimento di quest’ultimo; questo processo andrà avanti per i prossimi cinque secondi.
 
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¬Kob
view post Posted on 18/11/2009, 16:05




»Chuunin's Exams
Third Chapter


«Ammazzare il tempo è forse l'essenza della commedia, proprio come l'essenza della tragedia è uccidere l'eternità.»
Miguel De Cervantes





»Il vento si era ormai posato su quella distesa candida di neve bianca. Se ne era andato, in pochi attimi, proprio come era venuto, scivolando tra le dita dei presenti, lasciandoli con i pugni vuoti. Il pericolo sembrava ormai passato. Il vento aveva portato su di loro una pioggia di ferro, che li aveva costretti a difendersi dalla miriade di armi diretta sopra le loro teste, ma ormai, il vento, si era dileguato, lasciando solo labili tracce del suo passaggio. Gli unici segni dell’attacco erano solo le innumerevoli armi conficcate al suolo, domate ormai dal ghiaccio che in pochi attimi si era formato. La situazione era cambiate velocemente. Il paesaggio, dove prima i due ninja di Konoha vagavano, era mutato, si era trasformato velocemente in un campo minato, ove le stalagmiti rappresentavano ormai un problema da risolvere per i Konohani. I due non si erano ancora mossi da quando quella pioggia di kunai li aveva costretti a fermarsi. Era passato ormai qualche secondo da quando la pioggia era cessata, ed il pericolo era passato, eppure l’Uchiha restava immobile, nella posizione precedentemente adottata per non soccombere a quella prova. Cosa stava aspettando? Ormai aveva capito che la pioggia di kunai era cessata, però rimaneva immobile, tentando di capire se qualcos’altro lo avrebbe messo alla prova. Aveva trascorso quell’avvenimento, semplicemente rannicchiato a terra, aspettando che quella pioggia di ferro cessasse e lasciasse libero il cammino ai Konohani. Non aveva subito alcun danno, i capelli gremiti d’umidità del giovane erano stati scompigliati dal vento che li aveva appena travolti e la pelle marmorea e levigata del ragazzo non presentava alcun segno di discrasia, rendendolo gravido di bellezza. Austero. L’Uchiha si alzò pochi attimi dopo, il tempo di fare il punto della situazione. Si scrollò la neve dai pantaloni e dalle ginocchia dove vi si era appiccicata, e piegò il tatami che lo aveva appena aiutato, inserendolo nuovamente nello zaino. Anche il suo sottoposto se l’era cavata, per quanto goffa e erratica era stata la sua tattica, era riuscito a limitare i danni che provocati dalla pioggia di Kunai, contrattaccando a sua volta con due carta-bombe, che avevano deviato, in minima parte, la traiettoria dei proiettili d’acciaio, rischiando provocare una valanga. Lo Hyuga era ancora vivo, anche se presentava delle bruciature da ghiaccio su una gamba e su un braccio, che avrebbero rallentato il gruppo durante il suo percorso.

“Stupido Hyuga, se volevi ammazzarci tutti eri sulla strada giusta. Fortunatamente le tue carta bombe non hanno provocato alcun danno, ma erano molto vicine a farlo, usare delle esplosioni in un posto come questo è veramente da scellerati, rischiare di provocare l’ira degli Dei dormienti che controllano l’atmosfera. Se solo fosse andato storto qualcosa in questo momento ci ritroveremmo sotto una valanga di neve. Eppure quelle sue detonazioni potrebbero essere una carta da sfruttare, è meglio avere con se armamenti del genere, ed io non sono disposto ad utilizzare le mie armi, soprattutto quando posso approfittarmi di quelle degli altri.. Adesso è meglio continuare, la prova è a tempo, e non voglio fallire per colpa di questo sciocco.”


«Prepariamoci a ripartire. Hyuga, prepara altre carta-bombe nel caso in cui dovessi usarle in seguito.»



»L’Uchiha prese l’iniziativa. Ormai lui ed il suo compagno erano circondati da quello che sembrava essere un suolo da impalamento, che non aiutava i ragazzi a continuare la loro prova. Quelle stalagmiti di ghiaccio si erano formate, probabilmente, a causa di quelle sfere attaccate agli anelli dei kunai e sempre probabilmente avevano lo scopo di rendere più difficile la prova dei ragazzi. Il ragazzo dai capelli corvini, e con lo sguardo tinto di sangue compose i sigilli necessari ad evocare l’elemento che li avrebbe aiutati ad eliminare il problema del ghiaccio, così, avendo impastato il chakra nella laringe, sputò una fiammata che andò a ricoprire una zona di circa tre metri, liberando il passaggio abbastanza da potersene andare. La neve iniziò a scendere adagia dal cielo, durante il cammino dei Konohani. Soffici batuffoli bianchi cadevano dall’etere, tingendo di bianco quel paesaggio maestoso ed appariscente che rendeva sempre più complicato l’avanzare nel percorso. Ormai i piedi dei Konohani affondavano nella neve di circa una decina di centimetri, costretti a fare maggior attenzione persino nel camminare. Il silenzio regnava sulla bocca dell’Uchiha, occupato ad osservare il territorio circostante. Non si distraeva un attimo dal suo compito. Durante il percorso non si era ancora concesso del tempo, per scambiare quattro chiacchiere con il compagno, ed anche se non ne sentiva il bisogno, sentiva il peso del silenzio sulle sue spalle, imbarazzato. Sosuke non sapeva se anche il compagno sentiva quella sensazione di disagio, ma poco tempo dopo che ripartirono sul percorso, lo Hyuga iniziò a dialogare con l’Uchiha, riesumandogli dei ricordi sepolti nel cimitero dell’inconscio. Sosuke Uchiha, genin di Konoha, era stato allievo di quello che ora era il suo sottoposto. Quel giovane, che un tempo era stato assunto sotto l’istruzione dello Hyuga, ormai aveva incrementato la sua conoscenza ed il suo potere in poco tempo, lasciando immaginare e desiderare a molti il suo trono nel mondo del rispetto. I ricordi affiorarono velocemente, come un turbinio di immagini confuse ma incisive. Tempo prima, quando aveva ricevuto il suo copri-fronte, quello che aveva sfortunatamente distrutto durante un allenamento, aveva fatto una promessa, che ormai giaceva nel labirinto del tempo. Si era promesso di recidere gli esili fili delle vite delle persone che lo avevano ostacolato, proprio come quello Hyuga aveva fatto tempo prima. Si era giurato di neutralizzare quelle persone a lui ostili, persone che gli avevano negato quello che un tempo chiamava onore, giurando di scavare lui stesso la fossa dei loro corpi. Eppure, adesso non aveva alcun interesse ad uccidere quel ragazzo che gli camminava al lato, quel ragazzo che gli aveva ricordato cosa voleva dire essere fiero di ciò che era. Sosuke non era più fiero di se stesso. Aveva smarrito la via che sempre aveva sognato di intraprendere, imboccando un vicolo oscuro, parallelo, ed allo stesso tempo contrario, a quello in cui aveva sempre sperato di viaggiare. Aveva lasciato alle sue spalle la famiglia, il clan ed il villaggio, e si era ripromesso più volte di trovare una soluzione adeguata ai suoi problemi, una soluzione che spesso era sfuggita dalle mani del ragazzo, vagando nell’universo dei pensieri.

“Tsk! Questo Hyuga era quindi il mio maestro d’accademia. Come sono buffe le coincidenze della vita, e soprattutto come sono dolci le vendette, per quanto involontarie, del fato. Quando promisi a me stesso di straziare il corpo di questo stupido occhi bianchi, non pensavo di trovare una soluzione più adatta per farlo fuori, ma in un momento come questo non posso permettermi errori ne distrazioni. Per quanto sciocco, questo Hyuga potrebbe servirmi ed inoltre non ho molto tempo per concludere la prova, mi devo sbrigare.”

»Continuarono a camminare per altri due o trecento metri, prima di avvertire nuovamente il pericolo. In un attimo il suolo iniziò a tremare, preannunciando niente di buono. La tensione iniziava ad impadronirsi dei muscoli e della carme dell’Uchiha, che pensava freneticamente ad una soluzione a quel problema che sembrava irrisolvibile. Dai lati della cava in cui si trovavano, iniziarono a cadere dei grossi massi, dalle dimensioni mai viste prima. Il tempo ormai sfuggiva dal loro controllo. L’adrenalina circolava nel sangue, avvelenando l’organismo dell’Uchiha che non sembrava perdere le speranze, nel trovare una soluzione. Era arrivato sino a quel punto, e non riusciva a sopportare l’idea che non avrebbe affrontato nemmeno le prove presentategli. Aveva ancora molte cose da fare, tanti progetti incompleti da portare a termine e ancora tanto da dimostrare. Altra cosa che non gli permetteva di abbandonarsi alla morte, era l’irrefrenabile voglia di confrontarsi come mai aveva fatto, con qualcuno che sapeva essere nello stesso esame chuunin. Aveva bisogno di prendere la situazione in mano, di avere le palle e le contro-palle di reagire. Fu il suo corpo a mostrargli come fare. Nella sua testa rivisse un episodio recente,insignificante, banale, eppure importante in quella situazione. Era accaduto poco tempo prima degli esami e si trovava a combattere contro un ragazzo, che già dall’inizio aveva firmato la sua condanna. Quel ragazzo, per quanto debole e patetico, gli aveva donato qualcosa che non era riuscito a comprendere fino a quel giorno di esami nazione. L’Uchiha scopriva per la prima volta una delle tante capacità del suo doujutsu. Assistendo a quell’unica tecnica che il sunese gli aveva mostrato, era riuscito a comprendere il meccanismo di quella difesa che si era creato, riuscendo a riprodurre tali effetti che gli avrebbero probabilmente salvato la vita. Non aspettò un attimo prima di agire e di constatare ancora una volta quella magnifica forza che possedeva grazie al sangue che gli scorreva nelle vene.

«Carte - bomba, ad otto metri di distanza da noi, in tutte le direzioni presto!»



»In un attimo tutto ciò che circondava i due ragazzi cambio radicalmente. Quel bianco protagonista del paesaggio si era ormai diradato, ormai solo una cupola di roccia li circondava nell’oscurità. Le mani poggiate a terra, iniziavano a tremare, il ghiaccio e la neve rendevano il suolo freddo, eppure l’Uchiha non si mosse, non rilasciò quella tecnica fino a quando non fu sicuro della salvezza da quella prova.

«Riesci a vedere cosa sta succedendo fuori da questa cupola?»



«La prossima volta che ti viene voglia di metterti in mostra... Non farlo.»
Charles Xavier



Chakra: 130/200
Condizione Mentale: Sorpreso
Condizione Fisica: -
Consumi: [10] Mantenimento Sharingan; [20] Palla di fuoco suprema; [20] Gabbia di roccia .
Techiche utilizzate: Mantenimento Innata; Palla di fuoco suprema; Gabbia di roccia.
Bonus: Riflessi Aumentati.
Malus: -
Equipaggiamento: 10/10 Kunai;10/10 Shuriken; 10/10 Makibishi; 3/3 Bombe-carta; 2/2 Flash; 2/2 Uchiha's Shuriken; Katana; 40m di Filo d'acciaio; 3 Tonici azzurri.

SPOILER (click to view)

†Sharingan
Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). Il colore degli stessi varierà da quello originario a rosso intenso, e ad affiancare la pupilla appariranno uno o più "tomoe". L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare lo Sharingan conta come Tecnica Base]

†Palla di Fuoco Suprema
Villaggio: Foglia
Questa arte magica è la base per quasi tutte le tecniche di fuoco del villaggio della foglia. Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di fiamme che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza non inferiore ai tre. Chi è colpito da questo jutsu riporta ustioni medio-gravi su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)

Gabbia di Roccia
Villaggio: Suna
Posizioni Magiche: 4
Descrizione: Il ninja che utilizza questa tecnica, dopo aver effettuato le posizioni magiche, poggerà a terra una mano e dovrà rimanere in questa posizione per tutta la durata della tecnica. Cosi facendo, innanzi a se a una distanza massima di 1 metro, alzerà un muro di terra mista a minerali duri, accompagnato dal rumore duro dell'emersione delle roccie, che si chiuderà a sfera (max 3 m di raggio) attorno al ninja avversario o all'utilizzatore stesso. La gabbia è molto resistente sia ai ninjutsu che ai taijutsu, per distruggerla in un unico colpo sarà necessario utilizzare tecniche con un costo pari ad Alto. La gabbia di roccia ha un costo di mantenimento pari a Basso per turno escluso il primo, inoltre dal secondo turno in poi l’utilizzatore di tale tecnica sarà in grado di manipolare ulteriormente la conformazione della gabbia restringendola (max 1/3 a turno) oppure creando al suo interno delle “lance” di roccia con un ulteriore costo di chakra pari a Medio-Basso per lancia. L’utilizzatore può rilasciare in ogni momento la tecnica disgregando così la gabbia.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio, Costo di Mantenimento Basso, ulteriore Medio-Basso per altri effetti)

 
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view post Posted on 21/11/2009, 13:41
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Kisuke Urahara

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Konohagakure Residenza Hyuuga,catena montuosa



No,non era possibile,la mia strategia difensiva era andata quasi completamente a vuoto. Infatti dopo l'esplosione delle due cartebombe che avevo lanciato poco prima,alcuni kunai con quelle sfere misteriose attaccate erano riuscite a oltrepassare l'esplosione e si dirigevano molto velocemente verso di noi,a quel punto Sosuke era protetto,poiché il tatami l'avrebbe lasciato illeso,ma per quanto riguardava me non era affatto così,infatti venni colpito al braccio destro e alla gamba sinistra. Queste strane armi mi procurarono delle ustioni,che però a differenza delle solite erano da congelamento. Infatti sentii subito il dolore provocato da quest'ultime. Ora che il vento era cessato mi guardai intorno,riaprendo gli occhi ancora speciali,vidi che eravamo completamente circondati da ghiaccio e neve,infatti avevo tutti i capelli umidi e i pantaloni leggermente innevati fino alle ginocchia. Ogni lieve movimento del braccio destro e della gamba sinistra mi procurava un dolore abbastanza forte,quelle ustioni erano arrivate in un momento non molto bello. Per questo motivo ci misi un po' per togliermi dalla neve,avevo davvero fatto una brutta figura agli occhi del mio capogruppo,che per giunta era persino più piccolo di me di qualche anno. Ma adesso l'unica cosa che mi importava era quella di proseguire e dare il meglio di me per superare questa prova nel migliore dei modi.

Come è stato possibile,io uno Hyuuga beffato in questo modo,per giunta non ho mai sbagliato un lancio da quando sono un ninja,questo evento non deve capitare mai più,devo stare più attento la prossima volta o la pagherò molto cara,con la vita.

Guardando verso l'Uchiha,notai che si era rimesso in posizione eretta,ripiegando l'oggetto che lo aveva fatto rimanere illeso dall'offensiva appena passata. Il paesaggio intorno era completamente cambiato,no vi era più quella morbida neve che poco prima stavo calpestando con i miei calzari neri,ma ghiaccio e ferro,infatti il suolo era cosparso di armi e di stalagmiti,che non ci davano più la possibilità di proseguire per il momento. Ma sicuramente non sarebbe stato un lieve ostacolo come questo a fermarci,ci voleva ben altro,anche se in quegli ultimi istanti non si poteva mai dire dato la mia grave disattenzione sulla pioggia di Kunai. Mentre ero immerso nei miei pensieri con lo sguardo riverso verso l'alto,sentii il mio compagno parlare,poteva solamente essere rivolto verso di me,dato che non vi era più nessuno nel raggio di kilometri. Ascoltai le sue parole e senza fiatare presi dalla sacca porta armi quattro kunai,dove gli legai altrettante carte-bombe. Era questo il compito che mi era stato affidato dallo shinobi alla mia sinistra. Senza guardarlo direttamente negli occhi,intuì che stava per fare qualcosa,infatti girando leggermente il capo,vidi che iniziò a comporre velocemente i seals per la palla di fuoco suprema,una tecnica che conoscevo molto bene,ma che gli shinobi appartenenti al clan del ventaglio sapevano utilizzare meglio di chiunque altro. Dalla sua bocca uscì una fiammata di fuoco che liberò il passaggio davanti a noi per ben tre metri di larghezza,consentendoci di proseguire. Mentre osservavo il ragazzo mi accorsi che dal cielo stava incominciando a scendere la neve,così soffice e morbida che al contatto con il suolo non sembrava neanche che fosse giunta. Iniziammo di nuovo a camminare,facendo molta più attenzione di prima,dato che oramai la neve ricopriva per ben dieci centimetri le nostre gambe arrivando così a far scomparire nel bianco i piedi. Nessuno dei due voleva parlare,in più io ero assai nervoso per l'esito della prima difensiva,nonostante che avessi ricevuto dei danni ancora abbastanza accettabili,però il mio cervello stava già riflettendo sugli sbagli che avevo fatto e su cosa potevo fare di più per cavarmela rimanendo illeso. Però mentre passo dopo passo proseguivamo il nostro tragitto, un altro pensiero raggiunse la mia mente,quel ragazzo che mi era vicino l'avevo già visto da qualche parte,quei capelli corvini e quel suo modo di fare mi erano famigliare. Così entrando nel mondo dei ricordi per qualche secondo,riuscii a ripescare vari istanti dell'accademia,del mio unico corso portato a termine,dove proprio vi era costui,Sosuke Uchiha. Nei secondi che passarono ne parlai con lui,portandolo al ricordo di chi ero e forse facendogli ricordare il rispetto che si doveva portare per un sensei.

Ora mi ricordo di te,tu sei il mio allievo che avevo all'accademia,ora tutto mi è più chiaro,non avrei mai pensato di rivederti così presto,ma vedo che sei migliorato parecchio,sono contento di averti dato il grado genin.

Anche se su quest'ultimo punto non ci contavo molto,dato che il suo carattere era molto diverso dal mio. Nella mia mente si era focalizzato un istante preciso dell'accademia,l'ultima prova che gli avevo fatto sostenere,dove anche li aveva assunto il ruolo di capogruppo all'interno di quel piccolo gruppo di studenti che era sotto il mio insegnamento. Ma ora non potevo pensare al passato,dovevo concentrarmi sul presente dato che avevo un'esame da superare e non potevo permettermi di sbagliare. Sicuramente,mentre mi facevo i miei ripensamenti sul passato,anche il mio compagno se li sarebbe fatti,dato che a questo punto entrambi ci conoscevamo. Continuammo a camminare per altri duecento o forse trecento metri in quella catena montuosa che man mano che avanzavamo diventava sempre più minacciosa nei nostri confronti. Mentre camminano,sentii qualcosa di strano,infatti da li a pochi istanti il terreno iniziò a tremare,cosa che non presagiva niente di buono,come era ovvio in una prova d'esame. Mi guardai intorno,notando che sia dai nostri lati che davanti a noi,delle rocce stavano cadendo,questi pezzi di pietra erano molto più grossi del normale e il loro unico compito era quello di distruggere tutto quello su cui passavano,compresi noi. Con un movimento rapido mi spostai vicino al mio compagno,anche se questo movimento mi costò più fatica del solito,grazie proprio ai danni che avevo ricevuto precedentemente. Dovevamo stare vicini se non volevamo finire li il nostro compito e soprattutto la nostra vita. Ero in attesa di un commando dall'Uchiha,che non tardò ad arrivare,infatti le sue parole diedero il via alla mia azione. Presi i quattro kunai che avevo precedentemente utilizzato per apporvi le carte bomba e prendendone due per ogni mano,le lanciai come ordinatomi a otto metri di distanza,uno sulla destra,una sulla sinistra e le restanti due in avanti,verso quei massi che stavano giungendo verso di noi frontalmente. Non potevo sbagliare questa volta,la traiettoria era stata effettuata linearmente,con nessuna angolazione. Doveva essere rapida ed efficace. Nello stesso istante,Sosuke iniziò a comporre nuovamente dei sigilli,questa volta però non li conoscevo poiché da quello che vidi poco dopo appartenevano ad un altro paese,quello del vento. Guardandomi intorno notai che era una gabbia,fatta completamente di pietra che si era aperta a cupola su di noi,creando una specie di barriera tra noi e le rocce che stavano per giungere. Con il byakugan ancora attivo potevo chiaramente vedere quello che succedeva intorno,quei grossi massi si stavano avvicinando a una velocità molto elevata,data anche dalla pendenza. All'interno di questa cupola regnava l'oscurità più buia,come se ognuno fosse per la sua strada,senza poter intravedere l'altro,anche se sapevo benissimo che l'Uchiha era a pochi passi da me. Dopo la tecnica tutto era di nuovo cambiato,restava solamente più la neve sotto i nostri piedi,per tutto il resto il nulla,il bianco di prima non esisteva più e come già detto il colore nero si era messo a regnare in quegli attimi di attesa. Mentre muovevo lo sguardo da una parte all'altra della cupola,sentii nuovamente la voce del mio compagno di squadra,che mi chiese se vedevo cosa stava succedendo fuori e io risposi pronunciando una sola parola,che sarebbe bastata a far capire tutto.

Sicuramente.

Ero stato molto breve,avevo risposto con una sola parola alla sua domanda,non prolungandomi troppo. Nel mentre ripensai a tutto quello che mi era successo da quando avevo messo piede su quella montagna,sia le cose positive sia quelle negative,anche se peri il momento,stavano vincendo la seconda,visto che ero rimasto ferito in modo non tanto grave,però avevo riportato delle ustioni da congelamento.



Nome Pg:Rayga Hyuuga
Grado:Genin
Energia:verde
Villaggio:Konohagakure
Chakra:[175/200]
Condizione fisica: Ustione da congelamento alla gamba sinistra e braccio destro.
Condizione mentale: Concentrato,un po' deluso
Armi svelate:6 kunai-6 carte bombe
Tecniche utilizzate:Mantenimento innata(10)


 
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» • G i a c o ~
view post Posted on 24/11/2009, 21:29




Ottima strategia,così ti voglio Kobby ;P Ecco cosa Rayga vedrà col Byakugan: l'esplosione distruggerà gran parte delle rocce dei primi due secondi,dopodichè le altre,frenate dall'onda d'urto,si abbatteranno sulla Gabbia, frantumandosi in mille pezzi. Al termine della "valanga" la Gabbia di disgregherà progressivamente.

Superata la difficoltà,riprendete il cammino fino a quando non incontrerete un allargamento spropositato del sentiero,che in una zona pressoché pianeggiante va a formare un’area ellittica: al centro dell’ellisse si trova una struttura cristallina indistruttibile dalla forma piramidale,contenete la Pergamena Istantanea di colore bianco. Provate a sfiorarla in qualsiasi modo,e dal terreno divamperanno innumerevoli Geyser Respingenti,le cui acque si solidificheranno un istante dopo a causa della bassissima temperatura. Ma non sarà finita qui: qualche istante dopo la fine dei getti d’acqua,dalle pendici dei monti scenderanno cinque lupi,intenzionati a divorarvi. Le loro uniche abilità sono quelle di mordere con i denti e graffiare con gli artigli,inoltre possiedono Forza,Resistenza,Velocità e Riflessi pari ad un'Energia Verde. L'unico modo per liberarsene è sconfiggerli,infliggendo una ferita almeno Media a ciascuno di loro. Fatto questo,tutto il ghiaccio presente si frantumerà in mille pezzi,lasciando libera la Pergamena.
 
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¬Kob
view post Posted on 30/11/2009, 08:35




»Chuunin's Exams
Fourth Chapter


«Il saggio non si espone al pericolo senza motivo, poiché sono poche le cose di cui gl'importi abbastanza; ma è disposto, nelle grandi prove, a dare perfino la vita, sapendo che a certe condizioni non vale la pena di vivere.»
Aristotele





»Sosuke aveva ormai sciolto la tecnica. Aveva atteso il momento propizio, aspettando aggiornamenti dal compagno riguardo a ciò che era successo oltre i limiti di quella gabbia che aveva preservato la coppia dalla frana a cui erano stati sottoposti. Ormai era tornato il silenzio, assieme alla luce di cui erano stati preservati all’interno di quella protezione rocciosa in cui si erano rintanati. L’Uchiha rivedeva finalmente la neve, che aveva accompagnato il team cinque durante il lungo percorso, il cielo limpido e le catene rocciose ai lati della voragine. Infine rivedeva quella figura che lo accompagnava, il sottoposto Hyuga. Il solo pensiero di dividere vittorie e sconfitte con lui lo nauseava. Non era soddisfatto del compagno che gli era capitato. Dall’inizio della prova non aveva fatto altro che interpretare la parte del peso morto. L’ unica informazione che manteneva il patto della collaborazione da parte dell’Uchiha, era il sapere che prima o poi avrebbe avuto la possibilità di scontrarsi contro il ragazzo, e magari avrebbe potuto dimostrare l’antica potenza del clan Uchiha, quella che ormai era andata perduta da secoli nella casata. Eppure, i due proseguivano insieme il cammino. Avevano ripreso a camminare, attraversando cauti il territorio ostile. Entrambi non osavano fiatare, prestando la maggior attenzione possibile al sentiero. Il silenzio li accompagnava. Ormai il team cinque era completamente immerso nel paesaggio invernale. Il ghiaccio e la neve componevano il terreno ove i piedi dei ragazzi passavano e si dirigevano verso la fine del sentiero.

“Mpf… Queste prove sono prevedibili e banali, ci testano vedendo se siamo arrivati a prendere delle decisioni e ad agire abbastanza velocemente da non permettere alla situazione di degenerare. Probabilmente adesso dovremo recuperare la pergamena da qualcuno o qualcosa, dopotutto il tempo a disposizione non sembra abbondante per eseguire più di un certo numero di prove. Avranno calibrato il tempo massimo di mezz’ora per tre o al massimo quattro prove.”

»Avevano ormai attraversato il lungo corridoio che si erano trovati davanti sin dall’inizio della prova e davanti a loro si estendeva ormai in una pianura innevata dalla forma ellittica, completamente circondata dalle montagne. Al centro di quell’ovale, a circa cinquanta metri di distanza, vi era inoltre una piattaforma cristallina dalle forme eleganti ed armoniose e sembrava contenere al suo interno un oggetto stranamente familiare che pareva essere pergamena. La situazione era anomala. Sosuke aveva fiutato una trappola in quella pianura innevata, e per quanto credesse nelle sue potenzialità cercava un modo per prevenire la situazione.

«H
yuga, dobbiamo stare cauti. Questa potrebbe essere una trappola. Siamo in un luogo molto ampio e privo di ripari, quindi dobbiamo aspettarci tutto. Avranno sicuramente attivato dei sistemi difensivi per proteggere la pergamena.»

»Così, allarmato il suo compagno, l’Uchiha estrasse dalla sacca porta oggetti posta sulla sua schiena uno shuriken, ed avvicinatosi abbastanza da essere sicuro di riuscire a colpire quella struttura posta al centro dell’ellisse, scagliò l’arma bianca verso di essa, pronto a difendersi da qualsiasi reazione. Tutto ciò che venne dopo, accadde in un attimo. Lo shuriken scagliato diligentemente dal Konohano impallò sulla corteccia diamantata dello scudo rimbalzando indietro, e facendo attivare innumerevoli trappole. Dal terreno fuoriuscirono velocemente colonne d’acqua e di vapore, circondando la struttura e congelandosi appena pochi attimi dopo essere usciti dal terreno. Avanzavano cauti, nel mezzo di quel campo minato, dirigendosi verso il centro della pianura, continuamente attenti ad ogni movimento anomalo e brusco.

«Non penso sarà facile recuperare la pergamena, sembra che questo contenitore sia molto più resistente del previsto, inoltre ho paura che vengano attivate nuove trappole al solo contatto con l’involucro. Provvederò ad utilizzare un ninjutsu per tentare di liberare la pergamena, nel caso in cui si attivassero ulteriori trappole sarà tuo compito coprirmi le spalle.»

»Sosuke non si fidava del compagno, sapeva che se si fossero attivate ulteriori trappole se la sarebbe dovuta cavare da solo, ma gli piaceva giocare con le persone, e quel ragazzo pareva essere veramente bravo a credere alle persone. Nonostante ciò, l’Uchiha venne interrotto durante l’esecuzione della propria tecnica. Non era riuscito a completare nemmeno i sigilli necessari ad evocare l’arte del fuoco, che i due di Konoha vennero circondati da cinque creature dei boschi, cariche d’odio e fameliche. Gli occhi bovini di quelle creature scrutavano bene il loro pasto. Avanzavano sempre più verso i fogliosi, assaporando l’odore del cibo imminente. L’Uchiha non lasciva trasparire alcun emozione da quel viso freddo e marmoreo. Era ormai abituato a quelle situazioni spinose, e non perdeva il senno durante quei momenti di tensione. L’adrenalina pompata nel suo sangue lo eccitava e lo rendeva irrequieto e pericoloso. Non attaccò subito, aspettò che le bestie si avvicinassero ancora di più a lui. Tre di quelle cinque creature avevano gli occhi puntati sul giovane genin del clan del ventaglio, che lasciava terreno alle vittime dell’imminente contrasto. Sosuke aveva già ideato un piano per scacciare via quelle bestie. In quella prova che stava ancora affrontando, l’Uchiha aveva utilizzato il suo doujutsu come meglio poteva, ed aveva scoperto grandi segreti, che gli avevano permesso anche di salvarsi da innumerevoli pericoli. Aveva deciso quindi di sfruttare quel potere oculare per un ultima azione, trasmettendo così alle creature immagini tanto crudeli quanto spaventose. Sosuke aveva reso le tre bestie protagoniste di un genjutsu che permetteva all’Uchiha di evocare le paure peggiori dei suddetti lupi, facendogli vivere i traumi delle blande esistenze canine. Così aveva irradiato nelle proprie pupille una quantità di chakra necessaria a travolgere mentalmente i lupi, ed aveva puntato i propri occhi verso di loro, sfruttando ancora una volta lo sharingan. Guairono forte quei lupi, che non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, prima di ritirare la coda tra le gambe e fuggire via verso le pendici dei monti dai quali erano giunti. Come Sosuke aveva scacciato quelle creature, si aspettava che il suo compagno avesse fatto lo stesso, e che lo avesse fatto in maniera adeguata ad un ninja che aspetta di diventare chuunin. I due si diressero nuovamente verso la piramide contenente la pergamena, e con grande stupore, senza eseguire alcuna tecnica, videro dileguare la copertura che impediva ai giovani genin di prendere la pergamena istantanea di colore bianco.

“Posso fidarmi? Potrebbe essere una trappola anche questa, ma l’unico modo per andare avanti in questa prova è quello di raccoglierla temo. A questo punto devo solo rischiare, e sperare di essere abbastanza veloce da reagire a qualsiasi sorpresa.”

»Così, lasciando alle spalle le prove che aveva affrontato, si piegò a terra e con la mano sinistra raccolse quel rotolo di carta che giaceva ormai nella presa salda dell’Uchiha, che non avrebbe lasciato facilmente.

«"L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte"»
Lily & James Potter



Chakra: 95/200
Condizione Mentale: Fiducioso
Condizione Fisica: -
Consumi: [10] Mantenimento Sharingan; [25] Visione della paura.
Techiche utilizzate: Sharingan; Visione della paura.
Bonus: Riflessi Aumentati.
Malus: -
Equipaggiamento: 10/10 Kunai;10/10 Shuriken; 10/10 Makibishi; 3/3 Bombe-carta; 2/2 Flash; 2/2 Uchiha's Shuriken; Katana; 40m di Filo d'acciaio; 3 Tonici azzurri.

SPOILER (click to view)

†Sharingan
Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). Il colore degli stessi varierà da quello originario a rosso intenso, e ad affiancare la pupilla appariranno uno o più "tomoe". L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare lo Sharingan conta come Tecnica Base]

†Visione della paura - kumi no Jutsu
Livello: Genin
Posizioni magiche: //
Villaggio: Konoha
Richiede: Sharingan Lv. 1
Descrizione: Per eseguire questa tecnica il portatatore dello Sharingan deve concentrare una discreta quantità di Chakra negli occhi dopo aver attivato l'abilità Innata di cui dispone e stabilire un contatto oculare con l'avversario. Una volta soddisfatto questo requisito potrà rendere vittima l'avversario di un rapidissimo Genjutsu che durerà massimo un turno. Questo genjutsu farà si la vittima vivrà la sua paura più grande, che gli provocherà un forte stress-mentale.Questa paurà la saprà solamente la vittima.Durante lo svolgimento di questo jutsu la vittima avrà scarsa mobilità causata dallo shock, quindi sarà impossibilitata ad eseguire azioni complesse. La tecnica “Genjutsu kai” risulta utilizzabile, ma comunque non diraderà gli effetti dello shock dopo la liberazione. Per liberarsi da questa tecnica basterà spendere un quantitativo di chakra pari ad Alto.
Tipo: Genjutsu
(Livello: 3 / Consumo: Medio-alto)

 
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view post Posted on 30/11/2009, 19:18
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Kisuke Urahara

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Kawa no Kuni,distesa pianeggiante innevata.



Oscurità. Questa era l'atmosfera che in questo momento regnava all'interno di questa cupola fatta completamente di pietra,che ci aveva salvato la vita dalla frana appena terminata oltre questa soglia. Con il byakugan potevo chiaramente vedere cosa succedeva all'esterno,notando che le prime rocce che erano arrivate erano state distrutte dall'esplosione che le mie armi avevano provocato,mentre i seguenti massi,si abbatterono contro la gabbia rocciosa,senza alcuna possibilità di abbatterla. Avevamo avuto un tempismo e una collaborazione perfetta,infatti il tutto era stato eseguito in modo impeccabile e senza neanche un errore. Continuando a guardarmi intorno notai anche che la cupola che ci stava richiudendo al suo interno,stava iniziando a sgretolarsi in modo progressivo. Non passarono più di pochi secondi che la tecnica si sciolse,facendoci nuovamente assaporare l'aria fresca della catena montuosa e il calore dei raggi del sole,anche se la temperatura era quasi sotto lo zero. Tutt'intorno a noi c'erano solamente rocce distrutte,non vi era un piccolo spazio dove non vi fossero. Un po' di polvere si era alzata,grazie allo scontro di queste pietre,che rompendosi avevano creato questa polvere. Avevo la gamba leggermente dolorante,anche se lo stare fermo mi aveva aiutato molto,poiché alleviava il dolore della ferita. . Ad ogni movimento brusco si sentivano le ustioni che avevo riportato precedentemente,quando grazie proprio alla mia disattenzione avevo subito delle danni che mi avevano indebolito il braccio destro e la gamba sinistra,provocandomi delle ustioni da congelamento. Però l'importante in questo momento non era la mia condizione fisica,ma il proseguimento della missione per raggiungere il nostro obbiettivo,cioè quello di recuperare la pergamena istantanea,così da superare la prima prova dell'esame. Era il momento di ripartire,dovevamo sbrigarci il tempo a nostra disposizione stava lentamente passando,i trenta minuti iniziali si erano notevolmente ridotti. Ripresi a correre,accusando di tanto in tanto una fitta alla ferita alla gamba,ma non ci facevo caso,avevo altro a cui pensare,la mia concentrazione era tutta puntata verso quello che ci circondava,visto che con i recenti eventi che si erano svolti,puntavano tutti sull'effetto sorpresa. Quando superai il suolo ricoperto di rocce,mi ritrovai nuovamente con i piedi che scivolavano nella neve,facendomi sentire di tanto in tanto qualche brivido di freddo. Il tragitto però non durò molto,infatti quando davanti a noi si presentò un allargamento spropositato del sentiero,mi fermai,dato che anche l'Uchiha aveva fatto la stessa cosa,pochi attimi prima di me,visto che lui nell'avanzare era leggermente più avanti di me. I miei occhi bianchi stavano perlustrando tutta questa distesa pianeggiante a forma ellittica. Volevo controllare se c'era qualcosa di misterioso che poteva attaccarci da un momento all'altro. La prudenza e la sicurezza non era mai troppa in queste situazioni. Quando finalmente completai il controllo,vidi che per il momento non c'era nessuno che ci avrebbe attaccato,così il mio sguardo si girò verso Sosuke,in attesa di istruzioni,sapevo molto bene che il ninja dagli occhi rossi aveva già qualcosa in mente, infatti le mie presupposizioni si avverarono poco dopo. L'uchiha proferì parola,dicendomi di stare molto attento e che potrebbe esserci un'altra trappola ad aspettarci. Sarebbe stato senno troppo facile recuperare la pergamena che si trovava al centro della pianura,in una struttura completamente cristallina. Mentre lui finiva di dire le sue ultime parole i miei occhi si erano concentrati sul rotolo che era al centro di questo ampio spazio innevato. Senza dire niente,lo shinobi al mio fianco prese uno shuriken e lo lanciò per precauzione in direzione del nostro obbiettivo per vedere se qualcosa avrebbe reagito al contatto di quell'arma con il ghiaccio che racchiudeva il nostro rotolo. Quando l'oggetto metallico colpì il bersaglio, partirono dei geyser respingenti,con l'unico scopo di ferirci,però non appena quell'acqua usciva dai solchi che si creavano, si solidificava seduta stante,dato che con delle temperature così basse il liquido trasparente non riusciva a rimanere allo stato attuale,cioè quello liquido e doveva passare a quello solido,cioè ghiaccio. Grazie a una buona precauzione eravamo riusciti a sventare la prima trappola che questa pianura innevata ci aveva riservato. Appena raggiungemmo la piramide cristallina al centro della distesa bianca,l'uchiha iniziò a parlare,dicendomi di stare molto attento,che qualcosa sarebbe sicuramente successo,non poteva essere così semplice prendere la pergamena,dopotutto avevamo evitato la trappola dei geyser con un azione preventiva. I getti d'acqua che oramai si erano congelati avevano dato il via alla seconda parte della trappola,infatti dalle pendici dei monti che ci circondavano,scesero un gruppo di lupi,potevo chiaramente vederli con i miei occhi speciali,si avvicinavano molto velocemente,fino a quando non ci circondarono. Erano in cinque e sembravano molto affamati. Io e Sosuke eravamo in mezzo a questo cerchio che avevano fatto questi animali,pronti a difenderci per proseguire la missione. Ora che ci trovavamo in una situazione di svantaggio numerico,dovetti elaborare una strategia veloce e potente per disfarmi di questi ostacoli che si erano intromessi nel mio tragitto verso la riuscita della prova. Il mio cervello aveva già iniziato a elaborare qualche idea dal momento che i miei occhi li avevano visti arrivare da lontano,ancora prima che si fermassero a una cinquantina di metri dalla nostra posizione. Dopo qualche attimo trovai l'intuizione giusta per cavarmela anche in questa situazione,cercando di non riportare altri danni fisici. Con la coda dell'occhio notai che anche il mio compagno si stava mettendo al lavoro. Non sapevo bene cosa avesse in mente perché non ci eravamo consultati sul da farsi,ma tutti e due sapevamo che la cosa più importante da fare era quella di sbarazzarci di queste seccature per recuperare finalmente la pergamena e porre fine al compito affidatoci dal chunin all'inizio della catena montuosa. Avevo da qualche secondo i piedi immersi nella neve,ma il mio corpo si stava già mettendo in azione per muoversi all'attacco. Davanti a me vi erano ancora i getti d'acqua che poco prima si erano congelati e subito dopo venivano i lupi che si stavano avvicinando correndo. Senza distrarmi dal mio obbiettivo notai che dalla mia parte vi erano solamente due lupi che muovendosi accorciavano sempre più le distanze tra me e loro. Gli altri tre si concentrarono sullo shinobi alle mie spalle. Oramai la strategia per superare questo pericolo l'avevo già trovata da qualche secondo. Il loro progressivo avanzamento non faceva altro che portarli nella mia trappola,infatti le bestie mentre evitavano le colonne di ghiaccio che si erano create precedentemente,non avevo ancora capito cosa li attendeva. Per far in modo che il mio piano funzionasse dovevo avvicinarmi ancora di più a loro,dato che la distanza era superiore alla mia portata. Iniziai a correre verso di loro, lo spazio che c'era tra la mia figura e la loro era di trenta metri,troppi. Così con il mio avanzare,reso più faticoso dai dolori alla gamba sinistra,in breve tempo raggiunsi una posizione ideale per iniziare la mia strategia,dato che il posto che avevo scelto avevo un leggero spazio davanti a me privo di colonne ghiacciate. Oramai il divario si era ridotto a solamente venti metri,mentre i due aggressori continuavano imperterriti il loro avanzamento. Avevo calcolato che nel giro di pochi secondi sarebbero stati sotto il mio campo d'azione,così iniziai a comporre i seals del Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre. L'ustione al braccio destro mi procurava qualche fastidio in fase di preparazione,ma non potevo rischiare di sbagliare in un momento come questo,così strinsi i denti e mentre mi accingevo a terminare i seals nel modo più veloce e preciso. Nella mia bocca stavo già concentrando il chakra necessario per dar via alle danze. Quando constatai che i lupi avevano ridotto il loro divario a meno di dodici metri,aprii la bocca,facendone fuoriuscire unna fiammata di fuoco,che ben presto prese la forma di una palla,che con un avanzare lineare si stava accingendo a raggiungere i due animali che mi venivano incontro. Lentamente ma inesorabilmente si stavano condannando a morte. Ero sicuro di quello che stavo facendo,non potevo fallire,senno non sarei mai diventato un chunin e sarei rimasto per sempre un semplice genin con ottime qualità. La mia tecnica però non riuscì del tutto,infatti quei due aggressori felini riuscirono in parte a schivare il mio jutsu,però riportarono entrambi dei danni medio-gravi,in parti diverse del corpo. Quello che mi stava arrivando leggermente più a destra riuscì a evitare il contatto totale,ma venne ustionato mentre saltava lateralmente alla gamba e al fianco sinistro. Mentre l'altro lupo,che la schivò dalla parte opposta, riportò delle ustioni a entrambe le gambe posteriori. Dalle mie labbra usci solamente un suono di disapprovazione.

Tsk.

Non ero riuscito a farli fuori,però in compenso notai che si allontanarono senza cercare più di attaccarmi. Mi girai verso Sosuke,sicuro che i miei nemici si fossero allontanati definitivamente e vidi la medesima situazione,anche nel suo caso i tre animali si erano dati alla fuga,lasciandoci soli vicino alla piramide cristallina. Visto che ero già rivolto verso quella struttura mi avvicinai solamente più,mentre finalmente il mio compagno di squadra prese la fatidica pergamena istantanea,porgendo un ipotetica fine a questa missione. Però nulla era da sottintendere, soprattutto ora che l'avevamo in pugno. Infatti senza perdere la concentrazione,continuai ad essere vigile sugli eventuali movimenti che sarebbero potuti succedere nelle nostre vicinanze,così da essere pronto a reagire. Avevo ancora dolore al braccio e alla gamba,però l'entusiasmo di aver quasi superato il compito a noi assegnatoci mi faceva ignorare questo dolore che avevo.



Nome Pg:Rayga Hyuuga
Grado:Genin
Energia:verde
Villaggio:Konohagakure
Chakra:[150/200]
Condizione fisica: Ustione da congelamento al braccio destro-gamba sinistra
Condizione mentale: Emozionato-Leggermente affaticato
Armi svelate:6 kunai,6 carte-bomba
Tecniche utilizzate:Mantenimento Byakugan(10)-Katon:Goukakyuu no Jutsu(15)

Katon:Goukakyuu no Jutsu
Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre
Villaggio: Foglia
Descrizione: Questa arte magica è la base per quasi tutte le tecniche di fuoco del villaggio della foglia. Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di fiamme che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza non inferiore ai tre. Chi è colpito da questo jutsu riporta ustioni medio-gravi su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)


 
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