Kisuke Nara Vs Hiroshi Senju

« Older   Newer »
  Share  
» • G i a c o ~
view post Posted on 13/12/2009, 21:33




Quello che avete visto nell'altro Topic non è altro che ciò che accade alla fine della Prima Prova e all'inizio della Seconda, per cui vediamo di ricapitolare, innanzitutto, cosa dovrete scrivere nel vostro prossimo post:
- Conclusione della Prima Prova: in poche parole, dovrete aprire la Pergamena Istantanea per essere teletrasportati altrove. Questo discorso vale per tutti, ma per Dirge e Daniele subirà qualche piccola modifica: in base a quanto scritto nella Premessa, prima di aprire la Pergamena dovreste veder comparire un esaminatore che porta via il vostro compagno morto/svenuto, spiegandovi che viene eliminato dalla gara.
- Pausa: quando aprirete la Pergamena, vi ritroverete nella Hall del castello di Kawa. Cercate di rispettare alla perfezione tutto ciò che viene descritto, seguendo la linea della Premessa, fino a quando vi teletrasportate via con un esaminatore.
- Inizio della Seconda Prova: stavolta vi ritroverete nella stessa arena che vi è stata mostrata nel monitor (descrivetela a sufficienza). Vi posizionerete al centro di tale spazio, dove l'esaminatore vi inviterà a cominciare lo scontro 1 Vs 1 dopo avervi spiegato il meccanismo.




« Prima di cominciare mi sembra doveroso spiegare il Regolamento di questa Seconda Prova. L’accesso alla finalissima è riservato ad un massimo di quattro persone,pertanto ogni incontro servirà ad eliminarne almeno una. Proprio così,potreste essere eliminati entrambi: non è detto che vincendo si venga ammessi alla fase successiva; dipenderà tutto dalle vostre qualità,indi per cui è importante dimostrare di avere la testa. Parlando del combattimento,le condizioni di vittoria sono semplicissime: costringere l’avversario alla resa,oppure sconfiggerlo direttamente,anche uccidendolo. Per farlo,avrete un tempo variabile corrispondente a quanto impiegherò per decretare il mio giudizio,salvo il caso in cui si verificasse una sconfitta sul campo di battaglia. Un’ultima cosa,per tentare di confortarvi un po’: stando a quanto ho detto prima,non sarà di certo una vittoria o una sconfitta a decretare la vostra promozione finale. Detto questo,quando volete,potete cominciare. Buona fortuna ad entrambi. »

Ora: 12:45
Clima: Soleggiato e sereno,privo di vento.
Temperatura: 30°C
Luogo: Arena circolare all’aperto di diametro centocinquanta metri,costituita da pareti rocciose di media altezza che costeggiano un ruscello poco profondo e dal corso abbastanza tranquillo e regolare. I due partecipanti saranno teletrasportati sull’unica serie di rocce che si stagliano sulla superficie dell’acqua,dopodiché saranno liberi di spostarsi dove vogliono per sfruttare le loro peculiarità,anche se il territorio sarà quasi completamente arido: massi e pietre dalle più svariate forme di qua e di là,accompagnate da sabbia e detriti più piccoli. Intorno ai due esaminandi regnerebbe il più totale silenzio,se non fosse per il lieve rumore dello scorrere dell’acqua.
image
 
Top
† K y u b i »
view post Posted on 19/12/2009, 16:13





¬ Kisuke Nara. The strength of a legend



~ Sentiva un sibilo nell’orecchio sinistro. Leggere folate l’avevano preso da dietro la schiena prima di essere catapultato chissà dove. Non aveva idea di cosa stava per succedergli. La prima prova era conclusa, su questo non c’erano dubbi.. e adesso? La mente si struggeva frenetica. Pensava ad ogni eventuale fase successiva che quei quattro babbei d’esaminatori potevano mettergli davanti agli occhi di li a pochi attimi. Quella piccola missione appena conclusa era stata così tediosa che il ragazzo dalla lunga coda aveva iniziato a stufarsi di quella selezione. Sinceramente non era solo quella noia che lo ammorbava ma un po’ tutta la situazione che si era venuta a creare attorno a lui e al suo nome che gli dava fastidio. Sembrava una cavia da laboratorio tenuta sotto stretta sorveglianza giorno dopo giorno, ora dopo ora.. senza mai esser lasciata sola. Le ferite ora gli stavano indolenzendo i muscoli, a poco a poco stava diventando sempre più stanco. Aveva voglia solo di trovare un posto tranquillo dove riposare e bearsi delle prodezze appena compiute. Un sogno, un miraggio, un qualcosa che il ragazzo non poteva far altro che dimenticare al più presto. La dura e cieca realtà era lì, dietro l’angolo, così pesante da accettare e così difficile da evitare. Le zanne piangevano deluse, la poca carne che avevano tranciato non le aveva saziate abbastanza. Dovevano avere altre bestie da disintegrare, i squali che avevano avuto l’onore di morire sotto quei fendenti non erano abbastanza per loro. Chi era il prossimo a dover subire quell’atroce rituale prima del trapasso eterno? La dea bendata aveva mosso la ruota. Girava che girava, ed ognuno di quei listelli con un nome inciso sopra poteva essere l’ambito banchetto per le sciabole del foglioso. Aveva praticamente già dimenticato il kirano che aveva guerreggiato con lui, adesso sapeva che c’era uno altro shinobi ad attenderlo, doveva esserci qualcuno decente con cui scontarsi prima di raggiungere la tanta agognata finale del torneo. Il Nara in quel lasso di tempo tenne gli occhi chiusi, lo sguardo gelido per pochi istanti smetteva di giudicare tutto e tutti dall’alto della sua arroganza. Il mantello svolazzava tra i suoi movimenti leggiadri. Poi sentì i piedi toccare la madre terra, erano arrivati da qualche parte finalmente. Anche se aveva attivato lo sguardo, per un secondo non vide altro che bianco. La classica nebbia si stava diradando quando finalmente capii dov’era arrivato. Fu come un salto nel passato, erano tornati al castello, proprio dov’era iniziata poco tempo prima la loro missione. Appena tutti furono visibili, il ninja del Konohagakure si spostò leggermente all’indietro lasciando la pergamena nelle mani del piccolo kirano. Non aveva più niente a che fare con lui, dimenticato, sepolto sotto una valanga di sangue e carne. Un po’ più in disparte rispetto agli altri genin, Kisuke scrutò l’esaminatore che torreggiava sopra di loro con sguardo capiente e saggio. Le sue indegne parole non vennero tradotte dal cervello dello shinobi, fu come un rumore sordo quello che percepì quando egli aprì la bocca per parlare. Nel mentre il capo degli esaminatori parlava, altri due suoi colleghi si avvicinarono a lui. Tutta la pantomima venne conclusa da un pesante e fortissimo gong che risuonò in tutta la sala dell’esame. Il tempo per poter finire la prima prova delle selezione dei chunin finalmente era giunto al termine. C’è l’avevano fatta davvero per un soffio allora. Guardando attentamente ogni azione dell’esaminatore, Kisuke cercava di carpirne i segreti dietro a quei gesti e a quelle scritte segrete date agli altri shinobi più anziani. Chissà cosa stavano architettando quei maledetti masochisti, il tempo avrebbe portato in grembo la risposta più interessante del mondo. Ed ecco che lo shinobi che l’aveva giudicato assieme a molti altri si alzò, forse per continuare il discorso, anzi no, proprio per finirlo e per dargli l’ultimo saluto prima della seconda prova. Cercando di prestare più attenzione del normale, il manipolatore d’ombre liberò la mente decidendo di ascoltare le parole vuote che egli esclamava. Stranamente non ci fu il tiro al bersaglio a cui il ninja aveva pensato per tutta la prova. Evidentemente qualcuno doveva essere collassato prima di portarla a termine, che deboli. Quei pochi ragazzi, Nara compreso, avevano diritto ad avanzare alla fase successiva. Le doti che il ragazzo aveva a stento mostrato evidentemente bastavano per quella misera giuria, chissà se avesse fatto sul serio cosa sarebbe successo? Il giovane spostò lo sguardo sogghignando a quell’idea barbina. Infatti, poco dopo tirò in ballo proprio il suo team, che assieme ad un altro, erano stati i migliori della prima prova. Per un istante lo shinobi della foglia voleva interrompere l’esaminatore ma poi desisti dal sottolineare che il kirano non aveva fatto un cazzo per la gloria che stava prendendo il gruppo azzurro. Era stato lui a prenderla, lui gli aveva salvato da quel Genjutsu alla prima difficoltà, e sempre lui l’aveva aiutato a prendere la seconda sfera e a sconfiggere quei quattro pesci famelici. Sbuffò indispettito da quella sua gloria smistata come se fosse il pane per i poveri a quell’abitante dell’acqua che a stento sembrava uno shinobi. Stava per andarsene dalla sala deciso a mollare l’esame per quell’errore grossolano, quando l’ultima parte del discorso del presunto jonin lo fermò una seconda volta. Appena girò la testa si trovò di fronte agli occhi una schiera di nome messi in fila indiana uno sopra l’altro. Simile ad una classifica individuale, Kisuke non ci mise molto a trovare il suo nome sopra a tutti gli altri. Chiaramente c’era qualche esaminatore decente, non per altro lui torreggiava sopra gli altri dall’alto della sua bravura innata. Scrutando gli altri nomi vide stava proprio sopra i due bambini Uchiha, oltre a quelli si interesso nel vedere che l’altro consanguineo Nara si trovava a metà classifica, tanto da meritarsi un soprannome: “Il Nara mezzo sangue” se fosse stato come lui adesso sarebbe lì sopra assieme a quel Kisuke che tutti ammiravano. Sebbene l’esaminatore continuasse il discorso il ragazzino dalla coda lunga e color pece a stento sentiva le sue parole. Quell’essere il numero uno gli stava gonfiando l’ego in una maniera smisurata, se non fosse stata una persona moderata avrebbe iniziato a ridere a crepapelle sbeffando gli altri rimasugli sotto di lui. Pure l’oscura parte del Nara posta accanto a se sghignazzava frenetica, una volta tanto si trovavano d’accordo su qualcosa. Ed ora veniva il bello, un massacro si stava per annuvolarsi sopra le teste dei malcapitati, chi sarebbe stata la bestia sacrificata? Le sue zanne ruggivano, voleva uno dei due Uchiha. Peccato volle che non fu accontentato. Appena la graduatoria sparì le combinazioni degli incontri dava il grande Kisuke contro un avversario proveniente dal paese del Vento di Sunagakure no Sato. Hiroshi Senju, questo era il suo nome. Era forte? Era debole come il kirano? Il Nara sperò che la prima di queste due domande fosse quella buona da meritarsi un si. Non c’era niente di peggio che uccidere un ragazzino alle prime armi che a stento sapeva lanciare un pugnale kunai. Mente si facevano le spiegazioni per ogni coppia, il foglioso sentì che il luogo in cui si sarebbe dovuto battere era un canyon. Paesaggio al quanto conveniente per quel mezzo sabbioso con cui si sarebbe scontrato. Visibilmente più forte, a Kisuke gli era stata data una zona difficile da digerire. Il caldo e le rocce non e che gli andassero poi tanto a genio, di solito prediligeva gli ambienti angusti, freddi e un po’ bagnati. L’unica cosa che si salvava era il fiumiciattolo che scorreva a pochi passi dalla zona in cui avrebbe battagliato. Era così immerso nei suoi pensieri che non si era nemmeno reso conto che un esaminatore si era fatto avanti per prenderlo assieme all’altro.. il sunese. Alzando l’artiglio sinistro, il genin delle ombre strinse la spalla dell’esaminatore che in altezza quasi lo raggiungeva, appena anche il suo avversario fece lo stesso vennero trasportati ancora una volta via da quel castello che al Nara tanto piaceva. Il terzo viaggio fu come il primo e il secondo, piuttosto nauseabondo. Non fece altro che tenersi alla spalla dell’esaminatore ed aspettare il suolo sotto i suoi piedi. Appena i suoi calzari cozzarono sulla calda roccia, lo shinobi si spostò dai due come se fossero contagiosi. Quello che sentì fu non la spiegazione dell’esaminatore, forse quest’ultimo parlava con il sunese, al Nara non era che interessasse più di tanto. Il suo scopo era di battersi fino all’ultimo respiro. Il passaggio del turno per lui era ininfluente. Alla fine vincere era la cosa importante, la promozione era solo una conseguenza. Con il caldo che faceva non aveva senso tenersi la tunica nera addosso, così facendo il giovane se la tolse slacciando i bottoni che la tenevano stretta al collo. Quando se la sfilo per poi metterla nel fiume a pochi passi da lui, per un instante sentì un leggero sollievo poi il sole iniziò a battergli sul capo, e non era proprio il massimo della vita. Poco prima che l’esaminatore sparisse nella sua classica nuvoletta di fumo, il ninja scrutò la zona.. “Era un’arena circolare all’aperto di diametro centocinquanta metri,costituita da pareti rocciose di media altezza che costeggiano un ruscello poco profondo e dal corso abbastanza tranquillo e regolare. I due partecipanti saranno teletrasportati sull’unica serie di rocce che si stagliano sulla superficie dell’acqua,dopodiché saranno liberi di spostarsi dove vogliono per sfruttare le loro peculiarità,anche se il territorio sarà quasi completamente arido: massi e pietre dalle più svariate forme di qua e di là,accompagnate da sabbia e detriti più piccoli. Intorno ai due esaminandi regnerebbe il più totale silenzio,se non fosse per il lieve rumore dello scorrere dell’acqua.” Leggermente annoiato prima dell’inizio del combattimento, vide il suo compagno di cervello scrutare il cielo, poi entrambi si guardarono. Il gemello fantasma gli parlò come voce attonita.


† Neanche una nuvola in cielo eh. Che dici alla fine qualcuno da lassù piangerà la morte di questo qui ?



~ Disse sapendo già cosa il suo fratello di sangue avrebbe risposto di li a pochi secondi. Infatti, il Nara scrutando il manto celeste non poteva dar torto a quell’altro se non c’era manco una nuvola. Se fosse andata come Dio aveva programmato, si, la schizofrenica parte aveva ragione e non la si poteva controbattere in nessuna maniera.

≈ Hai ragione, il tempo qui fa schifo vedrò di farlo diventare più decente.

≈Magari ancora prima di ucciderlo vedrai già qualcuno piangere per lui.

≈ Comunque... Ok, credo sia l’ora di iniziare a guerreggiare.



~ Pronunziò poche parole ma alquanto inequivocabili. Spostandosi verso l’estremo della cuna di terra e rocce, il ragazzo dalla folta coda si trovava a circa cinque metri dal suo nuovo avversario, una distanza facilmente percorribile da un ninja esperto quale poteva essere il sunese. Pensandoci bene non era ancora l’ora di attivare l’innata, non conosceva bene il suo avversario. Per un po’ si sarebbe limitato a studiarlo da lontano, era inutile rischiare un combattimento ravvicinato senza conoscere le peculiari abilità del nemico, sarebbe stato troppo avventato e stupido se avesse fatto il contrario. Sebbene sembrava scortese non presentarsi, Kisuke lo voleva mettere subito alla prova. Non nascondendo le sue intenzioni spostò il braccio sinistro dietro la schiena pronto a prendere qualcosa dalla sacca porta armi. La scelta era piuttosto esigua dopotutto non era che potesse contare su un gran armamentario.Spostò sotto sopra quasi tutte le armi prima di trovare quella che faceva proprio al caso suo. Era lungo, metallo pesante e sotto il sole luccicava come se possedesse una luce propria. Tutti nel mondo ninja conoscevano quell’arma: “Il Fuuma Shuriken: Shuriken del Vento Demoniaco” Con uno scatto lo aprì del tutto. Era a forma di stella, come se fosse un normale Shuriken fatto leggermente più grande del normale. Il via era iniziato da pochi secondi.. Questa era la sua vita, anzi la loro vita. Si questa era la vita dello shinobi.

≈ Kisuke Nara piacere.





S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 300/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica: Non pervenuta


Consumi:


Slot Azioni:
1/3:
2/3:
3/3:
Slot Tecniche:
1/2:
2/2:

Armi svelate:
Katana {2/2}
Shuriken {5/5}
Kunai {19/20} -1 In mano
Carta Bomba {3/4} -1 Attaccata al Kunai
Fuuma Shuriken: {2/2} -2 In mano
OT: Iniziamo giovane xD Ti auguro il meglio per questo scontro ù.ù


 
Top
~Daniele
view post Posted on 24/12/2009, 17:01




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG
Inconscio


» ~ Chuunin Test - Second Trial: Combattere A Costo Della Vita!
Tum tum... tum, tum... tum, tum.
Una leggera ed opprimente brezza spirava fra le dune di quel deserto mortifero ed agghiacciante.
Le vesti del giovane Sunese svolazzavano a causa di quel soffio perpetuo, creando un meraviglioso gioco di ombre.
Una morsa attanagliò il suo cuore, rendendolo vulnerabile, per qualche istante.
Riconobbe quel male, quel dolore come solitudine.
Era solo, in quel posto dimenticato da Dio.
Il giovane ed inesperto compagno, Gaara Uchiha, era rimasto a terra, oramai privo di sensi.
L'illusione deve averlo sopraffatto.
Nonostante l'abbia sembra giudicato come un pivello, adesso, la sua assenza gli arrecava un disagio ancor maggiore.
Aveva la Pergamena in mano, e probabilmente avrebbe dovuto difenderla a tutti i costi, anteponendola alla propria salute e salvezza.
Serrò i pugni con tutta la propria forza, impotente di fronte a ciò che il Destino aveva programmato per lui.
Un Essere bastardo, cinico, sadico.
Il ragazzo riprese dominio di sé: d'altronde lagnarsi non sarebbe servito a niente, anzi, stava perdendo tempo prezioso.
D'ora in poi avrebbe dovuto agire ancor più cautamente, al fine di garantire la sicurezza propria, di quella del suo compagno e dell'importantissimo Rotolo.
Dopo aver riposto esso nella sacca alla sua destra, con tutte e due le mani sollevò il corpo privo di conoscenza del giovane, e lo adagiò sulla calda lastra di pietra, poi si chinò sul suo petto, poggiando il suo orecchio sinistro sulla zona toracica per auscultare il suo battito cardiaco.
Grazie alle sue conoscenze mediche, non ci mise molto a formulare una prima e rudimentale diagnosi: il battito era regolare, ma rallentato, questo poichè aveva perso i sensi causando così un rallentamento di tutte le funzioni vitali.
Il giovane medico poteva semplicemente affermare che il ragazzo non era in pericolo di vita, ma non aveva abbastanza potere per guarire il cervello dal forte stress causato dal Genjustu.
Alzò gli occhi al cielo, socchiudendoli, per scrutare al meglio il cielo e la sua posizione nella volta celeste: avrebbe dovuto fare una stima più accurata possibile del tempo ancora rimanente per completare la Prima Prova.
E proprio come un segno trascendentale, una risposta divina, che in una nuvola grigia comparse lo stesso shinobi che attimi prima li aveva introdotti nella funesta e tormentata missione.
Egli si avvicinò al giovane Uchiha, senza accertarsi delle sue condizioni fisiche.

Hiroshi Senju, complimenti ha superato la prova!
Dalle direttive del Responsabile, le comunico che Gaara Uchiha è stato squalificato dalla Prova.
Prego, apra il Rotolo, e prosegua il suo esame al meglio delle sue capacità


Il ragazzo istintivamente immerse la mano destra nelle profondità della propria sacca, identificando attraverso il tatto la tanto bramata Pergamena, causa di tutte queste peripezie.
Il suo viso si contrasse in una smorfia, in un accennato sorriso assolutamente ironico.
Da esso derivò un acido e sarcastico commento, circa la precedente affermazione del Giudice.

E te definisci questa una vittoria?
Spero tu stia scherzando, anche se in questa occasione mi sembra poco consono, anzi sgradevole farlo.
Non sono riuscito a proteggere la mia incolumità, nè a difendere quella del mio compagno, evidentemente meno esperto e debole di me.
E questo Rotolo: l'abbiamo conquistato al limite del tempo, con perdite elevatissime.
Non so come in questo Paese venga definito e concepito il Chuunin, ma nel Sunagakure egli è uno shinobi talmente abile da conseguire pienamente e brillantemente alle richieste assegnategli, evitando, o limitando al minimo, danneggiamenti e perdite di unità.
Il Chuunin...


Terminò così il proprio discorso, la propria nota di biasimo circa lo scarso operato.
Poi, con un gesto lesto e deciso, aprì il rotolo, svelando alla luce una complessa formula magica.
E, proprio nello stesso modo di prima, avvenne il teletrasporto: sgradevole, nauseabondo.
Il ragazzo sentì un forte strappo all'altezza dell'ombelico, poi percepì il proprio corpo roteare, ogni arto, ogni parte in maniera indipendente dall'altra.
Sopportò il supplizio, atterrando dolcemente sul solido e pietroso pavimento del castello, ben diverso dal soffice e fine manto sabbioso caratteristico del deserto.
Non appena i suoi occhi riuscirono ad abituarsi alla penombra dell'ambiente, egli riconobbe in quelle che prima identificò come ombre indefinite i partecipanti agli Esami, allineati e tutti attenti alle parole di un uomo, probabilmente l'organizzatore, o comunque il responsabile di tutto l'Esame.
Era l'ultimo.
Ciò lo innervosiva, lo faceva impazzire dalla rabbia, ma represse questa ondata di emozioni forti dietro un'espressione del viso neutra e disinteressata.
Ma, a dominare questa rivolta di sensazioni, era la paura di essere arrivato in ritardo, di non essere riuscito in un qualcosa di semplice e banale.
Non avrebbe accettato di perdere per una causa temporale.
Si avvicinò ai 7, poggiando su di un tavolo la Pergamena, emulando il gesto degli altri concorrenti, poi si apprestò ad ascoltare la voce profonda e autoritaria di quello shinobi.
Come da prassi, si congratulò con i promossi, apprezzando le abilità di tutti i presenti, specialmente di un paio di team, che si erano contraddistinti grazie al loro operato.
Poi, grazie ad un operatore, fu possibile visualizzare un grande schermo, la classifica stilata dai giudici circa la condotta dei partecipanti nella prima fase dell'importante Evento: sul podio si trovavano un Nara e i due Uchiha.
Non aspirava minimamente alle prime posizioni, era perfettamente consapevole della negatività del suo giudizio, ma lo amareggiò comunque trovare il suo nome agli ultimi posti.
I pugni si serrarono violentemente, le unghie straziavano la carne, quasi lacerandola, i muscoli fremevano, per la collera.
Lo shinboi continuò descrivendo la Seconda Prova come una battaglia Random 1 vs 1.
Un computer avrebbe formato casualmente le coppie, alle quali sarebbe stato assegnata una location per il combattimento, e poi, una volta trasportati lì, avrebbero guerreggiato, combattendo per i loro sogni e le loro ambizioni.
Hiroshi non si curò degli altri, ma si concentrò esclusivamente su di lui: da lì a poco gli si sarebbe prospettata una sfida alquanto complessa.
Avrebbe dovuto combattere contro Kisuke Nara, in un canyon arido e roccioso.
Un esaminatore si diresse verso di loro, esortandoli a comportarsi come all'inizio della prima volta.
Mano sulla spalla.
Teletrasporto.
Nausea.
In un attimo, il trio si ritrovò su una formazione rocciosa al centro del fiume, che divideva le pareti pietrose.
Da quel che poteva osservare, e da ciò che lo shinobi disse loro, poté apprendere che l'area dello scontro era circolare, di circa 150 m di diametro; le pareti rocciose non erano molto alte, facilmente scalabili; il fiume era caratterizzato da un corso regolare e tranquillo.
Hiroshi sollevò il capo per guardare la porzione di cielo visibile: non vi era neanche una nuvola nella volta celeste.
L'esaminatore pronunziò poche parole circa il combattimento: d'altronde, non vi erano regole, i due contendenti avrebbero potuto anche ammazzarsi, se avessero voluto.
Poi sparì.
Una folata di vento attraversò il lungo corridoio, facendo svolazzare la veste ocra del Sunese.
Avrebbe dovuto studiare il nemico, prima di effettuare attacchi precisi ed efficaci.
Vide Kisuke spostare il braccio sinistro all'indietro, probabilmente alla ricerca di qualche arma. Apprese poco dopo che era un Fuuma Shuriken, arma molto popolare nel mondo dei ninja, e che, se usato sapientemente, avrebbe potuto pregiudicare la sua morte.
Subito pensò ad una contromossa: avendo così pochi elementi per giudicare labilità dell'avversario, avrebbe dovuto stuzzicare il proprio avversario al fine di carpire più informazioni possibili.
L'ambiente avrebbe favorito il Ninjustu del Sabbioso, il quale avrebbe cercato di avvantaggiarsi il più possibile, grazie ad esso.
D'altronde un ninja è tale anche se sa sfruttare al meglio la morfologia del territorio sede del proprio scontro.
Lesto, avrebbe composto i 5 sigilli necessari ad attivare l'unico Genjustu sotto il suo dominio, il quale avrebbe danneggiato, anche se non molto, la psiche del Nara.
Una volta terminata la prima azione, avrebbe concatenato un'altra tecnica, il Soffio del Vento, con il quale avrebbe cercato di ferire l'avversario grazie alle proprie armi, imbevute di veleno.
Una volta generato il corridoio di vento, immise in esso 2 kunai carichi di veleno, uno accanto all'altro, che, minacciosi, avrebbero mirato al petto del giovane, ferendolo gravemente, o, comunque, indebolendolo in maniera evidente, grazie agli effetti debilitanti del Veleno dello Scorpione.
All'inizio del combattimento, il Nara si era presentato, pronunziando il proprio nome.
Una volta terminato il suo attacco, si presentò anche lui, non sicuro che quello potesse sentirlo.

Piacere, Hiroshi Senju

Osservando attentamente il ragazzo, si accorse di riconoscere i tratti somatici del giovane, anche se non riuscì a collegare la figura del giovine nell'ambiente dell'incontro.
Ma poco gli importava: da lì a poco il Konohaniano sarebbe morto, o comunque sconfitto.





CITAZIONE
Slot Azione: 1°: // 2°: //
Slot Tecnica: 1°: Tecnica Minore delle Sabbie 2°: Soffio del vento
Consumi: 45 {Tecnica Minore delle Sabbi(-15) - Soffio del vento (-20)}
Recuperi: //
Chakra: 225/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ferita leggera quadricipite dx
Stato Psicologico: Deluso, Determinato
Equipaggiamento:

# 3 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 3 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Katana x1 (Avvelenata)
# Filo Metallico x1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Kunai

Tecniche Utilizzate:
SPOILER (click to view)
Tecnica Minore delle Sabbie
Villaggio: Suna
Posizioni Magiche: 5 (medio)
Descrizione: Questa basilare arte illusoria fonda la sua applicazione nella profonda conoscenza che ogni ninja di Suna ha del deserto. Se l'onda di questo Genjutsu raggiunge il bersaglio, egli crederà di essere vittima delle sabbie mobili. Il realismo dell'illusione non è affatto influenzato dal tipo di ambientazione e di terreno, in quanto sembrerà che il ninja le abbia "evocate" modificando il campo di battaglia. Ovviamente, visto il basso livello della tecnica, essa non danneggierà la vittima in alcun modo, ma per tutta la sua durata gli dimezzerà il movimento e gli impedirà di attaccare con gli arti inferiori. Normalmente interrotta da Rilascio, o da un danno Medio, termina invece spontaneamente dopo tre turni completi. Il suo raggio invece è proporzionale al grado del ninja: uno Studente può cercare di ammaliare un bersaglio a dodici metri, un Genin a sedici metri (con un consumo bassissimo aggiuntivo), mentre un Chunin a venti (con un consumo basso aggiuntivo).
Tipo: Genjutsu
(Livello: 5/4 / Consumo: Medio-Basso)

Soffio del vento
Villaggio: Sabbia
Posizioni magiche: 5
Descrizione:Dopo aver accumulato una grandissima quantità di chakra nei palmi delle mani il ninja riesce ad emettere la massa di energia, larga massimo 50 cm, sottoforma di un'unico getto di vento che raggiunge i 20 m di estensione. Il vento creato può assumere una traiettoria solo lineare. Da genin tale limite viene superato, consentendo al ninja di effettuare una (a genin) o due(a chunin) curve alla massa di vento. Se colpisce in pieno risulta capace di causare un danno Medio. Dal grado di genin la tecnica può essere potenziata facendo viaggiare nel vento un massimo di 4 kunai, i quali seguiranno la traiettoria del vento. Spostare la massa di vento costa un Bassissimo, richiede un corrispettivo movimento di mani, diminuisce la potenza di 10 a curva e può essere al massimo di 90°. Ogni kunai è come se venisse lanciato con un potenziamento in forza pari a Basso.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio)


CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

 
Top
† K y u b i »
view post Posted on 25/12/2009, 15:58





¬ Heretic



~ Era emerso dalle tenebre. Memento e incubo. Un ragazzo, anzi, un uomo, celato pocanzi da un mantello colore delle ombre e circondato d’armi da guerra color acciaio. Uno shinobi. Nient’altro che un semplice ninja in nero. Aveva marciato lungo la strada flagellata dai raggi solari del Giorno dei Morti. Era giunto lì superando i relitti di case sventrate, invase da erbacce sibilanti nel vento. Le insidie che aveva vissuto per arrivare sino a lì erano state centinaia, forse, addirittura migliaia, si vocifera in giro. Oltre il varco spaziotemporale, come fosse un giudizio divino, ad aspettarlo c’era un aria rarefatta, miasmatica che proprio non gli andava giù.. Vapori lividi si levavano dal lastrico di pietre, disperdendosi contro future nubi che sarebbero state simili ad antracite liquefatta. Troppa luce arrivava sulla terra. Forse l’ombra e l’oscurità avevano semplicemente cessato di esistere.
Kawa No Kuni, provincia sconosciuta.
L’ultima grande guerra ninja era passata da quelle parti parecchie estati fa, prima ancora che egli fosse venuto al mondo. Troppi eserciti diversi, troppi condottieri diversi. Un unico e folle desiderio: Macellarsi gli uni con gli altri sotto un unico ideale di conquista. Trucidare tutto quello che capitava sotto le sciabole. Strutture, raccolti, animali e sopratutto uomini. Come ogni cosa esista sulla terra, anche la guerra era giunta alla sua fine. Come la storia ci insegna, lasciò dietro di se un interludio di desolazioni misto alla demolizione di intere etnie. Sebbene ci fossero documenti che lo certificavano, in un modo o nell’altro , la guerra sarebbe tornata e questa era la cosa più triste.
Tutti lo sapevano ma nessuno lo voleva ammettere, la Guerra è Eterna.
Sebbene non avesse mai partecipato a questi stermini, lui, aveva già potuto vedere per le strade linee su linee di corpi, crisalidi di vestiti ormai diventati stracci.. vicino a quei rimasugli c’erano centinaia di persone che inginocchiate, stavano ferme come fossero statue. Quei ricordi erano così tormentati che se si sforzava un po’ sentiva le donne e i bambini piangere e pregare, certe addirittura ad implorare il loro dio di salvarle. Dio.. nient’altro che un idolo creato da persone deboli che vogliono per forza dipendere da qualcuno. Nel vederli lo shinobi dalla lunga coda non si era mai fermato. Seppur all’inizio lo faceva con qualche rimorso dovuto alla poca tempra, con il tempo non ci fece più caso a cose come il pregare qualcuno o qualcosa. E ben presto si rese conto che in quel mondo fatto di divinità, lui non era altro che un Eretico. Per questo motivo ogni sua azione non sarebbe mai stata punita da un qualcosa di superiore ed onnisciente. Era tranquillo, a stento sentiva il battito del suo cuore. Sotto il sole cocente il suo sguardo era stato catturato dallo shinobi della sabbia, non lo perdeva mai di vista. Da vanti a lui oltre alle fiamme e al caldo del deserto c’era un ragazzo che come lui desiderava arrivare in cima. Il destino essendo una misticità credule, sapeva bene che uno dei due ragazzi si sarebbe dovuto fermare al primo ostacolo. Essendo un arrogante oltre che un eretico assuefatto, il giovane di Konohagakure no Sato sapeva chi dei due sarebbe andato avanti su quella strada piena di rovi e putridi cadaveri. Sebbene non ci fosse più un conflitto da molti anni, un qualcosa era arrivato in quella landa desolata. Come la peste che non aveva ne senno ne occhi, egli divorava i suoi nemici e basta. Avrebbe operato il suo nemico come fosse ineluttabile che di li a pochi attimi il cielo si sarebbe coperto di nuvole. Possedeva le capacità per farlo e per giunta aveva anche il tempo necessario a compiere questo abominio. Questo campo di battaglia, letteralmente parlando, aveva una sola regola: “Non c’è nessuna regola”. Questa fu l’unica parte che il Nara aveva assiduamente ascoltato in quel preambolo di lettere pronunziate dal suo esaminatore. Sotto il sudore, l’acciaio delle armi bolliva nelle mani del ninja. Come in quei duelli antichi, egli aspettava il segnale. Una folata, un suono, un qualcosa che decretasse l’inizio di quel massacro. Attendendo quel segnale spirituale da madre natura, per la prima volta, il foglioso delle ombre osservò nel dettaglio il suo avversario, il quale, prima di tutto ciò, non era nient’altro che una macchia informe di colori e carne che doveva essere squartata. Sulla fronte del Nara venne a formarsi una ruga longilinea che passava da una estremità all’altra dello scalpo. Adesso che lo osservava meglio notava una certa somiglianza con un lontano combattente con il quale l’ombroso aveva guerreggiato assieme. Si, non ci si poteva sbagliare, era lo stesso sunese con il quale aveva fatto coppia in quel torneo sperduto nell’Otogakure no Sato. Pelle scura, occhi marroni e quella strana chioma nascosta sotto il cappuccio, era lui. Peccato che a quei tempi il Nara non si era preso la briga di imparare il suo nome, se no l’avrebbe salutato con un po’ più di calore, forse.. Nah. Impossibile. Il ragazzo natio del fuoco non si sarebbe mai abbassato a tali riguardi verso uno shinobi straniero e per giunta in terra di nessuno. Tornando indietro, anche se con una certa difficoltà, ricordò come l’aveva conosciuto: “Era una giornata fredda, leggermente ventosa e con quella nebbiolina sottile che da sempre contraddistingueva il villaggio del Suono. Mentre veniva scortato da alcune guardie verso la sala del torneo rimembrò di aver visto una donna urlante venirgli incontro. Grida incoerenti, distorte dalla disperazione. L’età di questa donna era indefinibile, aveva capelli simili a un cespuglio di rovi, occhi iniettati di rosso. All’inizio non vi aveva fatto molto caso, infatti stava per proseguire dritto quando vide una delle sue mani scheletriche farsi avanti prendendolo per la spalla sinistra. L’avrebbe potuto allontanare con un semplice pugno, con un calcio. Oppure l’avrebbe potuta uccidere e basta. Nessuno avrebbe alzato un dito per fermarlo. A nessuno sarebbe importato.
Non accadde.
Anche se a stento, Kisuke, ricordò che si era abbassato sulla donna. Da sotto il cappuccio il suo volto era un fulcro di oscurità. Il ninja della foglia aveva appoggiato sulla sventurata una mano guantata. Le passò lentamente le dita sulla fronte. Sussurrò qualcosa. Parole perdute nel vento che nemmeno lo stesso ricordava con esattezza. Quello che era impresso nella sua mente e che successivamente la donna smise di urlare e di agitarsi allontanandosi di pochi passi prima di cadere in ginocchio. Le guardie attorno allo shinobi erano rimaste esterrefatte. Mentre stavano per raggiungere l’entrata del torneo qualcosa fece girare la testa a tutte le guardie. Tutti si erano voltati verso quel rumore, tutti tranne il Nara che entrando nella stanza della sfida sentì la donna urlare « L’angelo delle tenebre è tornato a marciare sulla terra! » L’ombroso superò la porta. Continuò a muoversi verso delle torce, altre ombre. Un ultimo grido udì prima di chiudersi la porta alle spalle. « Dietro di lui marciava la collera! »” E tutto diventò scuro, non ricordava altro di quel giorno oltre a quello che ne susseguì nella battaglia con gli Uchiha. Tornando alla realtà iniziò nuovamente a percepire tutti e i cinque sensi. Il sole picchiava forte sulla sua testa, a pochi passi da lui l’acqua del fiumiciattolo scorreva tranquilla verso il mare. Tutto era accaduto in una mattinata, in un momento sconosciuto e in un’ora ignota. La seconda fase dell’esame chunin ormai era iniziata da pochi secondi. Le lame attorno agli arti del Nara fremevano pronte a colpire le carni del malcapitato sunese. Prima di sentire questa adorabile sensazione sulle mani egli stava attendendo una qualche parola pre combattimento da parte del natio del Vento. In egual tempo, Kisuke, sebbene parlasse con quella parte misteriosa e schizofrenica del cervello che chiamava a se l’alterego per eccellenza, restava sempre concentrato sulla sua preda. Ribollente attendeva l’esito di quel silenzio.

† Uffa.. Kisuke avevi detto che l’avresti attaccato subito.

† Dai che aspetti, forza, fallo… Fallo, mostrami un po’ sangue.



~ Ancora silenzio. Questa volta il giovane shinobi della foglia non parlò subito. Serio com’era attendeva una qualche sillaba da parte del suo avversario. Intanto vedeva il fantasma di se stesso agitarsi per la rabbia bestemmiandoli contro e urlando a tutta gola quanto l’odiasse quando si comportava così educatamente. Kisuke non faceva una piega di fronte a quelle scenate. Il suo obbiettivo era chiaro ormai. Hiroshi Senju, un nome che sarebbe diventato parte della leggenda di quello shinobi che attingendo a quel potere avrebbe racchiuso tutto il mondo ninja nelle sue mani. Silenzio di morte. Alla fine non disse nulla. Lasciò parlare le sue mani e le sue tecniche. Perché, quello che fece dopo era tutt’altro che un discorso di introduzione. Basito da quell’azione così lesta il ragazzo della foglia rimase tranquillamente fermo ad osservare la tecnica dello shinobi della sabbia avvinghiarsi su di lui. Improvvisamente sentì le gambe bloccate da un morsa dura come l’acciaio. Anche se era sotto attacco nemico il ninja delle ombre non sembrava preoccuparsene molto. Subire, seppur lievemente, l’attacco nemico era un buon metodo di studio pre sfida. Intanto che scendeva verso il terreno, sempre più in basso, capì all’istante che le armi in mano non sarebbero servite poi a molto. Un leggero clic e tutti e due Fuuma Shuriken si aggrapparono alla schiena del ragazzo dalla lunga coda. L’unica cosa che rimase a proteggerlo fu il kunai con le bomba attaccata sopra. Lasciando da parte altri convenevoli il Nara osservò con interesse la seconda mossa del Senju. Vide altri seal sconosciuti formarsi davanti ai suoi occhi. Improvvisamente sentì alzarsi una grossa quantità di vento verso di lui. In quella circostanza, non potendo muovere le gambe, scappare era inutile. Tanto che arrivava a tenere gli occhi aperti, decise di utilizzare una delle sue abilità ninja. [Sensi sviluppati-Base: Potenzia uno dei cinque sensi del 25%] [Udito] In mezzo a quell’onda di vento che stava per colpirlo una percezione maggiore di quello che succedeva era piuttosto gradita. Infatti, appena sentì il colpo arrivare non si interessò molto al dolore che ne seguì, anche se a primo pelo fu insopportabile, ma quello che nella tormenta aveva a stento udito. Come se quell’acciaio avesse trafitto il vento, percepì qualcosa che gli si era avvicinato a velocità sostenuta. Reagì all’ultimo, forse anche con un po’ di fortuna, ma alla fine deviò i due pugnali kunai che si stavano indirizzando verso il torace del ragazzo. Forse il Senju era l’unico che si poteva accorgere che quella fu un improvvisata difesa. Infatti, subito dopo l’esser colpito dal secondo jutsu del sabbioso, Kisuke sempre con il kunai in mano, aveva protratto le braccia a forma di X conserte al petto pronto a deviare quelle armi. Se non fosse stato per pugnale e la lama interna che scattò fuori dall’altro braccio, “quello destro”, appena in tempo sicuramente avrebbe riportato un danno più grave di quello che all’inizio aveva pensato. La raffica era finita, il danno che aveva subito da quella specie di soffio di vento l’aveva reso stranamente leggero. Solo successivamente si rese conto che la presa sotto di lui era diventata inconsistente. Le sabbie mobili erano sparite tutto d’un tratto, com’era possibile? L’aveva tolte lui per caso? Ragionò su quello che aveva appena visto e subito sulla propria pelle. Inizialmente aveva subito il jutsu di quella specie di sabbie mobili, successivamente, era arrivato il vento che colpendolo in pieno gli aveva causato un danno medio ma sopportabile alle braccia e alla gambe. Il collegamento fra le due tecniche qual’era allora?.. Istintivamente, rifletté!

⌐ Pensandoci bene, sicuramente la seconda tecnica è per forza un Ninjutsu. Anzi tutte e due le tecniche danno l’idea di arti magiche. Un arte marziale?.. Anche uno studente riuscirebbe a capire che quella cosa appena vista era tutto purché un Taijutsu. Però non ho mai sentito di una tecnica come quella delle sabbie mobili che durasse così poco. Mi sembra strano, togliendo l’arte marziale e quella magica cosa mi resta in mano?.. No.. E se fosse un arte illusoria? Ovviamente, se la breve durata venisse collegata al danno che ho ricevuto e al dolore provato, tutto questo spiegherebbe come ho fortunatamente distrutto il Genjutsu. Sembra un po’ come l’albero che ho affrontato con il kirese nella prima prova. Sebbene astiosa ed interessante non sono del tutto certo di questa teoria quindi, se dovessi subire ancora una volta questa tecnica proverò a infliggermi un danno con un arma da taglio in un punto nevralgico del corpo.. Tanto per vedere se la mia mente lavora come dovrebbe. Sinceramente non mi aspettavo un attacco sprint. Vediamo se è bravo a difendersi quanto ad attaccare.

~ Leggermente spossato da quell’attacco, Kisuke si batte sulle parti dei vesti squarciati dal vento. Di certo non era stato male come inizio, l’elemento sorpresa l’aveva colto in fallo, meno male che grazie al suo sangue freddo e ai nervi saldi era riuscito a cavarsela. Comunque il pallottoliere segnava già un punto a zero in favore del natio del vento. Doveva iniziare a fare sul serio se no l’accesso alla finale se lo poteva scordare. Facendo un passo verso destra sentì qualcosa di informe toccargli l’esterno del piede. Uno dei due kunai che il nemico gli aveva lanciato stava inerme sul terreno spazzato dalla brezza. Se non fosse stato per quel liquido trasparente non ci avrebbe fatto nemmeno caso. Curvandosi sull’acciaio affilato lo prese in mano osservandolo da vicino con un misto di interesse. Poi si voltò verso il suo secondo con un cipiglio serio in viso.

≈ A quanto pare questa sfida si è fatta piuttosto pericolosa, addirittura il veleno, che barbarie.

≈ Se non sto attento qui rischiamo di fare la fine del topo con il gatto.

≈ Ogni arma da lancio che questo qui mi tirerà contro dovrò per forza schivarla.



~ Sorrise lanciando il kunai nel fiume, in modo che l’acqua cristallina epurasse via quel liquido naturale dalle origini sconosciute. Il primo turno d’attacco era passato, seppur non fosse indenne completamente, Kisuke era soddisfatto delle notizie apprese sul suo avversario. L’unica cosa che mancava al suo entourage per completare l’opera era quella tecnica segreta che ci si tramanda di padre in figlio. L’abilità innata. Chissà qualche oscura e pericolosa tecnica celava all’interno di quel corpo così strano, sembrava quasi da bambino. Rinfoderata la lama interna, il braccio destro era tornato alla normalità, intanto quello sinistro mostrava ancora il kunai con la carta bomba attacca sul manico. Come l’avrebbe attaccato adesso? Spazientito l’alterego si intromise, distruggendo i suoi pensieri.



† Idiota ti decidi a fare sul serio? Io mi sto annoiando..

† Non potresti finirlo direttamente con l’ombra scusa?

† Nessuno a scampo quando entra in gioco la potente arma del Konohagakure.

† Ricordati che mi hai promesso uno dei due Uchiha.



~ Pronunziò poche ma importanti parole. Si, a lui il sunese non interessava più di tanto. La preda ambita più di ogni altro era l’occhio rosso di sangue che veniva celato nel cuore di Konoha. I due Uchiha stavano già combattendo chissà dove e lui non vi poteva prendervi parte. Pura sfortuna. Però visto che c’era si sarebbe goduto il combattimento a cui era stato assegnato con tanta premura dai giudici dell’esame chunin. Non avrebbe utilizzato l’ombra, almeno non subito. Si sarebbe mantenuto sotto le aspettative di tutti, nessuno doveva notarlo. Quelli che dovevano spiccare erano solo gli Uchiha. Fintanto che uno di loro si sarebbe portato avanti, neanche uno avrebbe notato il lavoro sporco che veniva fatto “all’ombra di tutti”. Dal silenzio si levò ancora una volta la voce del Nara che parlava a se stesso. Pazzo qual’era non ci avrebbe messo molto a farlo capire pure al nemico che stava di fronte a lui.


≈ Vincerò stai tranquillo, la preda promessa verrà al nostro cospetto, stanne certo.

≈ Però, almeno questa volta voglio guerreggiare un po’, mica può finire come con quello Hyuuga no?

≈ Ricordi che successe quella volta appena attivai il Kagemane? E’ ancora più noioso se faccio così.

≈ Divertiamoci con serietà almeno questa volta.



~ Disse il Nara come a chiudere il discorso. L’alterego si limitò a sbuffare e a bestemmiare come il suo solito. Il tempo delle parole era finito, era giunto il momento di mostrare fatti veri, concreti. Il via era iniziato da pochi secondi, e tanto per mostrare le sue doti e magari anche per perdere un po’ di tempo Kisuke decide di adoperare quella jutsu. Forse il ragazzo si sarebbe accorto troppo tardi che quell’arma nascondeva un terribile segreto. Solo alla fine quest’ultimo si sarebbe mostrato agli occhi degli esaminatori. Fece tre semplici seal. Prostrò le mani verso il cielo come se fosse una divinità. Come era stato predetto, qualcuno dall’altro iniziò a piangere la futura disfatta del sunese. Gocce grosse come la biglia che aveva recuperato nella prima prova, vennero a cadere fitte sul terreno sabbioso. Nel giro di pochi attimi, il sole era scomparso, lasciando la landa desolata sotto una coltre d’ombra e acqua. Abbassando le mani guardò verso il nemico. Attraverso l’H2o si sentiva a suo agio per la prima volta dopo tanto tempo.


≈ Scusa ma mi ci voleva un cambio di ambientazione e di temperatura.

≈ Adesso possiamo continuare la nostra sfida.




~ Questa volta parlò all’indirizzo del sunese. Dandogli un vantaggio psicologico egli l’aveva avvisato che di lì a pochi attimi avrebbe attaccato per la prima volta. Intenzionato a giocare al risparmio di energia, oltre a quella tecnica, almeno in questo turno, non si sarebbe servito di altri jutsu, ma solo lanci d’armi, almeno in parte sarebbe andata così. Come strategia iniziale non poteva essere malaccio, però non era neanche difficile da evitare, o almeno così sembrava a parole. Lui, che sulle lunghe distanze poteva dare il meglio di se, una seconda volta sganciò il Fuuma dalla sua schiena. Adesso li teneva entrambi nella mano sinistra. Lo guardò un attimo sotto la pioggia, a stento vedeva il riflesso del suo sguardo torvo sulla pesante arma color acciaio. Spostando la mano sulla schiena, più precisamente nella tasca porta armi, estrasse una pallina minuscola dall’aspetto sinistro. Lasciandola cadere appena dietro il piede destro si attivò al toccò con il terreno umidiccio. La luce che ne uscì fuori fu abbagliante. Quasi sicuramente avrebbe accecato il sunese. Senza attendere oltre, proseguì con la propria azione offensiva. Così facendo lanciò il Fuuma Shuriken verso il nemico della sabbia. Impossibilitato nella conoscenza di questa tecnica, probabilmente si sarebbe scansato per evitare un normale lancio d’armi… Oh... Almeno cosi sembrava la strategia del Nara. Impugnando con più forza il kunai, il ragazzo aveva fatto la sua mossa barbina. Appena il Fuuma si era portato a trequarti del percorso che separava i due, Kisuke lanciò il kunai che aveva nella mano destra mettendosi poi subito in posizione leggermente arretrata come a volersi difendere da un possibile contrattacco, strano a dirsi vero? Quello era il suo modo di fare sul serio. Aspettava con ansia la difesa avversaria e l’esplosione. Si, proprio così, si era potuto vedere chiaramente che attaccato al manico del kunai c’era una carta bomba. Tenerlo a distanza era l’unica cosa da fare in quel momento. Così, da una parte il doppio Fuuma shuriken si stava avvicinando da sinistra verso destra, compiendo una parabola arcuata verso il busto dell’avversario, mentre dall’altra parte, il kunai stava per raggiungere la montagna alle spalle del sunese. Il bersaglio era posto qualche metro sopra la testa dell’avversario. L’intento era di prenderlo alle spalle con la caduta di massi di varie misure. L’esplosione avrebbe sicuramente alzato un gran quantitativo di rocce, polvere e fango. Questa era la battaglia, la sua battaglia. Prenderlo di sorpresa, tirare giochi meschini, forse anche imbrogliare era parte di questo marcio sistema che serviva per decretare chi fosse il migliore. L’epilogo della sfida si sarebbe deciso già dopo quella mossa ben orchestrata del Nara? Il foglioso sperava di no, con tutto se stesso. Non aveva ancora iniziato a mostrare la sua vera natura battagliera. Il sunese non poteva già andare al creatore con quel semplice piano da quattro soldi. A meno che.. Sebbene lo volesse vivo, evitare il secondo Fuuma shuriken nascosto nell’ombra del primo con un possibile accecamento e con dei massi grossi come persone cadergli sopra la testa e attorno a lui non era facile come bere un bicchier d’acqua.”Insomma più facile a dirsi che a farsi”. Sarebbero bastati pochi secondi, il tempo di veder la luce scomparire e sentire l’esplosione e finalmente avrebbe ricevuto la risposta. Era diventata tutta una questione di tempo. L’attesa era la sua unica opzione possibile. Nella sua classica posizione difensiva con la mano sinistra pronta ad estrarre un arma da taglio dalla tasca porta armi, egli attendeva di vedere il fato venirgli in contro, la disfatta del sabbioso sarebbe stata più vicina ora. Il dolore alle mani e alle gambe non era niente, tutto era sopportabile, sebbene il precedente attacco lo costringeva a rallentare di un po’ i movimenti. Pensò.. La vecchia di quella volta aveva ragione. “« L’angelo delle tenebre è tornato a marciare sulla terra! »” E come primo precetto stava per giudicare un povero shinobi del Vento. Egli prima della fine sarebbe divenuto cenere; lasciando al cielo il compito di trasmettere ai suoi cari, se mai ne avesse ancora qualcuno vivo, la morte e la dista fatta. Perché di fronte a se, quel Kisuke Nara non gli avrebbe lasciato altro che quell’unica strada. Egli in tutta la sua ignoranza, stava eretto sul vestigio della morte. La sua morte.



S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 250/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica:
Ferita media sul braccio destro
Ferita media su entrambe le gambe

Consumi:
† Tecnica della Pioggia - Suiton: Kouu no Jutsu [25]
† Lama interna [5]
† Shuriken d'Ombra -Kage Shuriken no Jutsu [20]

Slot Azioni:
1/3: Lancio d'armi - 2 Fuuma Shuriken
2/3: Lancio d'armi - 1 Flash + 1 Kunai
3/3: Lancio d'armi ///
Slot Tecniche:
1/2:Tecnica della Pioggia - Suiton: Kouu no Jutsu
2/2:Shuriken d'Ombra - Kage Shuriken no Jutsu

Armi svelate:
Katana {2/2}
Shuriken {5/5}
Kunai {19/20} -1 Lanciato
Carta Bomba {3/4} -1 Attaccata al Kunai
Fuuma Shuriken: {0/2} -2 Lanciati
Flash {4/5} - 1 Lasciata cadere a terra.


OT: Allora, stranamente il mio secondo post è sempre il migliore ùçù Sul tuo scritto non ho niente da dire, però di certo non mi aspettavo che iniziassi così forte già dal primo post, per un momento ti ho odiato con tutte le mie forze. Damn it [cit.] ò_ò (Aggiungo una cosa sul Damn it che non ha a che fare con la nostra sfida, è protetto dal mio copyright quindi quel Kirese del cavolo non deve e non può usarlo ù.ù) Ultima cosa! La mia difesa sul tuo attacco spero sia chiara, mi sembra abbastanza reale e non da Power uP. Soprattutto come esco dal Ganju.. Comunque è tutto nella parte pensata --->. (⌐) Inoltre ho una domanda, ma quante tecniche avanzate hai nella scheda? 11 contro le mie 9? O_o Svelami il tuo segreto.


 
Top
~Daniele
view post Posted on 28/12/2009, 17:49




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG
Inconscio


» ~ Chuunin Test - Second Trial: Combattere A Costo Della Vita!
L'atmosfera si fece improvvisamente pesante.
Il sole battente, l'assenza di vento, rendevano il luogo rude e torrido, non che questa condizione mettesse a disagio il giovane natio del Vento, forgiato dal clima disumano del deserto.
In quell'angusto corridoio, in quel passo, in quella spaccatura fra due colossi, due ninja, due uomini, si affrontavano, sostenendo con forza e coraggio i loro sguardi, vessilli dei propri intenti, dei propri sogni e dei propri obiettivi.
L'intervallo di tempo fra l'arrivo al campo di battaglia e l'inizio vero e proprio dello scontro fu temporalmente breve ed insignificante, ma al contempo carico e profondo di significato.
Il Genin fu proiettato come da un incantesimo, da un sortilegio ipnotico, nel passato, assaporando e rivivendo attimi e frammenti salienti della propria esistenza, come uno spettatore che guarda la propria soap-opera preferita, bruciando ed annullando la propria esistenza.
Immagini, suoni, sensazioni.
Battaglie, danze mortifere, movimenti lesti ed eleganti.
E poi sangue.
Solo questo, nella formazione e nella maturazione di uno shinobi, hanno significato.
I rapporti familiari, di amicizia, i legami.. hanno poco a che fare con l'abilità e la formazione di un ninja, non ne influenzano le capacità, perciò sono inutili.
E' proprio una regola dei ninja dominare i propri sentimenti, di domare i propri istinti, tanto da divenire impassibile di fronte alla morte di un compagno in battaglia.
Essa è necessariamente influenzata e caratterizzata dalla freddezza delle unità, che naturalmente pensano ed operano prima per salvarsi la pelle, poi, se possibile, pensano ai propri compagni, alla loro salute e al legame stretto nel periodo di guerra.
Ma, ad un tratto, la realtà prevalse su questo incessante scorrere di pensieri e affermazioni: il ragazzo dai capelli scuri era lì davanti a lui, probabilmente assorto in pensieri analoghi.
Una volta che l'esaminatore diede il via alla prova, lasciando spazio alla fantasia e all'inventiva dei due, l'esame vero e proprio cominciò; uno scontro con un parigrado per ottenere un qualcosa che non era accessibile a tutti, da conquistare lacerando e trafiggendo il nemico, privandolo della propria vita.
E in un attimo, il ragazzo iniziò con la sua offensiva, rapido ed avventato.
Dopo aver intrappolato il Nara in un banale Genjustu, attraverso un Fuuton aveva arrecato diversi danni al giovane, aggiungendo, inoltre, nella corrente di vento, un paio di kunai, con l'intento di trafiggergli il petto.
Tutta l'azione procedette secondo le aspettative: il Sunese poté osservare gocce di sangue zampillare dai tagli provocati dall'affilato vento, sulla carne docile e indifesa.
Comunque, l'avversario fu abbastanza lesto da riuscire a deviare i due kunai, tramite un'improvvisata difesa portata con il kunai che stringeva nelle sue mani.
Il Senju fissò il giovane avversario, attendendo una possibile risposta od una contromossa.
Naturalmente non si aspettava la resa, dopo un attacco così infimo, così poco strutturato e ponderato.
D'un tratto, la ragione lo portò a ricordare futili frammenti di un passato noioso e sterile, privo di significato: il suo intelletto, avendo registrato la fisionomia del Nara, aveva operato per una ricerca, una associazione nella sua memoria, trovando velocemente una corrispondenza.
"La stagione era stata insolitamente clemente e favorevole, quest'anno: le condizioni climatiche favorivano le colture di tutti i Paesi, garantendo alle città e ai villaggi forniture abbondanti di cibo"
Le stesse condizioni climatiche si mostravano anche nell'Otogakure , rendendo piacevole il soggiorno in quella terra sinistra.
Il luogo dell'incontro, se la memoria non lo ingannava, era avvenuto in una sala allestita per l'incontro, all'interno del castello di cui il proprietario aveva indetto lo speciale evento.
Avrebbe continuato volentieri a rimembrare, seduto al sole, godendosi una tiepida e piacevole giornata di primavera, ma l'avversario stava per agire, e avrebbe fatto bene ad prestare attenzione al suo attacco.

Ha riportato molti più danni di quanto immaginassi.. cosa questo potrebbe significare?
E' un incapace, un inetto? No, non mi sembra, anzi, guardandolo in volto mi dà l'impressione dell'uomo maturo, consumato da conflitti e battaglie..
Forse vuole testare le mie capacità incassando colpi, per determinare il grado della mia pericolosità?
Forse proprio per questo ha schivato i kunai, ipotizzando forse la possibilità che essi fossero avvelenati. Certo, un corpo debilitato al livello nervoso rischia di condurlo alla morte..
Oppure mi ha sottovalutato.. Comunque l'importante non è capire come si pone nei miei confronti, non mi interessa, invece dovrei concentrarmi sulla quantità di informazioni immagazzinate da questo breve ma fondamentale attacco per dedurre una strategia difensiva e poi offensiva.
Il Genjustu.. non l'ha rilasciato con una tecnica, infatti ha subito in pieno il Vento.. non ha forse fatto in tempo? Avrà creduto che si trattasse di Arte Magica?
Probabilmente non conosce lo stile di combattimento del Sunagakure, poiché modificare così tanto lo scenario è un'abilità molto avanzata, molto superiore al semplice grado di Genin.
O forse questo particolare stile di combattimento gli è ignoto, o comunque non dispone di conoscenze sufficienti? Che non conosca il Justu del rilascio?
In tal caso, avrei un grosso vantaggio, poichè ogni volta dovrebbe auto infliggersi una ferita, e mi favorirebbe decisamente il lavoro... d'altra parte, a lungo andare, si adatterebbe ad esso, riconoscendolo all'istante...


Il Genin sorrise mestamente, poichè se la sua teoria era esatta, la sua abilità meno sviluppata, ovvero il Genjustu, avrebbe giocato un ruolo chiave in questo particolare scontro.
Conscio del fatto che probabilmente anche l'avversario aveva appena analizzato l'accaduto, si preparò a difendersi, dato che il ragazzo sembrava avere intenzioni ostili.
Inizialmente compose tre seals. Appena percepito questo movimento, il ragazzo, cauto e prudente, tramite una serie di acrobazie molto eleganti ed affascinanti, si spostò diversi metri indietro avvicinandosi notevolmente alla parete rocciosa, lasciando sul quel masso in mezzo al letto del fiume solo il Foglioso.
Tramite una approssimativa misura, si trovava a circa 15 metri dal Nara, e circa 2 metri dall'ammasso pietroso.
Si concentrò sull'avversario, cercando di individuare gli effetti di quell'arte magica, ma non accadde nulla, tranne che il cielo si oscurò, e nuvole cariche di pioggia riversarono il loro contenuto sulla Terra, rendendo tutto bagnato sporco e fangoso.
Il Nara giustificò il cambiamento climatico poichè gradiva più questo, d'altro canto, il Sunese rispose

Sarà che non ci sono abituato, ma io lo odio..

In realtà contro l'acqua non aveva problemi. Era solo per dire qualcosa, rispondere alla mezza battuta del Foglioso, intraprendendo, magari, anche un conflitto verbale, per rendere tutto ancora più interessante e divertente.
Piccole e fresche gocce di acqua sbattevano ed inzuppavano la sua veste, che, con il passare del tempo, diveniva più scura e pesante, l'avrebbe tolta volentieri, ma essa celava e proteggeva Karasu, l'arma finale, che avrebbe usato solo in caso di estrema necessità: avrebbe preferito mantenere il suo segreto per la Finale, nella quale avrebbe dovuto dare sfoggio di tutte le sue capacità.
D'altronde, il Genin non avrebbe esitato ad utilizzarla, in caso di estremo bisogno.
Ma non era il momento di concentrarsi sul futuro: divagare con la mente spesso comporta una perdita di concentrazione, e proprio il ragazzo non se lo poteva permettere, dato che Kisuke stava per sfoderare parte delle sue abilità.
Il Nara frugò nel suo porta oggetti un qualcosa che Hiroshi non riuscì ad identificare date le ridotte dimensioni: ma quello che seguì fu chiaro ed inequivocabile.
Un'esplosione di luce divampò da quella piccola biglia che difficilmente non poteva essere scambiata con una caramella.
Nonostante Hiroshi si trovasse ad una discreta distanza da quel campo di luce, i suoi occhi furono feriti lo stesso dall'aggressiva luminosità: vedeva tutto fermo, immobile, come se qualcuno avesse facilmente messo in pausa la sua vita, per andare magari a farsi una sigaretta o una pisciata, così da non perdere neanche un attimo dell'avvincente scontro.
Inoltre, in qualche modo, la bomba aveva intaccato anche il suo intelletto, stordendolo, e debilitando anche l'udito, afflitto da un fischio continuo e lacerante.
La macchia di colori e forme danzava alla sua vista.
Il continuo movimento lo stava nauseando a tal punto che sentiva prossimo rimettere il precedente pasto.
Poi, d'un tratto, percepì una macchia grigiastra avvicinarsi pericolosamente a lui, seguendo una traiettoria curvilinea, da destra verso sinistra.

Un'arma? Cazzo, non mi funzionano gli occhi. Schivarla, deviarla.. come faccio??

Colpito da un superiore senso d'impotenza, tentò la fortuna, cercando di schivare il corpo non identificato, muovendosi in avanti, avvicinandosi alla sponda del fiume.
Iniziò con una verticale, proseguendo l'acrobazia allo stesso modo più volte; al primo slancio, sentì chiaramente la sensazione fredda del metallo lacerare la carne, ghermendola alla sua indiscutibile superiorità.
Sopportò il dolore, localizzato al braccio destro; stranamente, subì un danno anche alla gamba destra.
Stessa modalità.
Dopo circa 5 secondi, il malus ai suoi organi sensoriali scomparvero, permettendo al Sunese di riacquisire il dominio completo del suo organismo.
Tastò gli arti feriti, e eseguì rapidamente specifici movimenti per diagnosticare la gravità dei danni: arrivò alla conclusione di aver subito due brutti tagli, ma non tanto gravi da ledere i suoi muscoli tanto da impedirgli di muoversi.
Tutto il controllo venne bruscamente interrotto dall'esplosione di un kunai-bomba alla parete rocciosa sul lato di Hiroshi.
Tramite la manovra evasiva, si era allontanato da essa di 7/8 metri circa, distanza tale da non essere danneggiato da detriti schizzati via a causa dell'impatto.
Comunque, Hiroshi, voltato verso il luogo dell'esplosione, posizionò le braccia a forma di croce a protezione del suo viso, reagendo stoicamente all'imponente onda d'urto, che non danneggiò fisicamente il suo fisico, ma che lo spossò per un instante.

Cazzo ci sa fare.. Anche lui dalla distanza non scherza..
Ma come ha fatto a ferirmi in due punti, poi così lontani? Ho distinto chiaramente la sagoma dell'arma, del Fuuma Shuriken adesso conficcato nella formazione rocciosa..
Nonostante avessi gli occhi danneggiati, sono sicuro di aver visto solo quell'arma, in quella traiettoria..


Cercò fra i detriti una prova, un qualcosa che spiegasse il mistero: isolò mentalmente la zona dell'attacco, cercando in quel perimetro qualsiasi tipo di prova.
Gran parte del posto era distrutto ed occupato dalle macerie franate dal costone; più a destra, conficcato nella salda roccia, vi era un Fuuma Shuriken, colpevole di una sua ferita.
Notò, dopo qualche secondo di pura osservazione, un doppio della stessa arma, semi sotterrato dalla terra smossa.

Quindi le armi erano due? Credevo di averne vista solo una..
Forse, in qualche modo una nascondeva l'altra..


Arrivò alla conclusione che sarebbe stato inutile stare ancora a riflettere circa l'accaduto: i pochi e confusi dati non erano sufficienti a formulare la benché minima ipotesi.
Perciò decise di passare al contrattacco, già avendo programmato in precedenza le modalità di esso.
Prese due shuriken ed il filo metallico, e velocemente legò saldamente i due capi alle due stelle micidiali, e li prese ciascuna in una mano; poi prese un kunai, e vi legò una bomba flash.
Raccolse esso sempre con la mano destra ed iniziò il suo assolo mortifero.
Avrebbe lanciato i due shuriken, entrambi con una traiettoria curvilinea tendenti a rientrare verso l'interno: in questo modo, avrebbero dovuto dirigersi attraverso due parabole complementari, verso Kisuke, immobilizzandolo, data l'unità del filo.
Il Genin aveva calcolato con cura la traiettoria, cercando di, in fase di caduta, far fissare le armi alla roccia, come due picchetti.
Appena un istante dopo il primo lancio, avrebbe lanciato il kunai verso il petto del nemico, ed avrebbe attivato il flash, ma solo dopo aver protetto i suoi occhi con la manica del braccio sinistro.
Una volta che la luce fosse svanita, quasi certo di aver allucinato il nemico, avrebbe scattato verso di lui, con il palmo destro rivolto verso il petto del nemico: che il kunai avesse ferito il nemico o meno non gli importava, avrebbe colpito ferocemente il suo petto, e, data le linee di forza violente del colpo, avrebbe intaccato le sue funzioni cardiache.
Il contatto sarebbe stato distruttivo. Palmo Distruttivo
Ad esso avrebbe concatenato un lancio di un kunai-bomba, in qualunque circostanza: se avesse schivato il colpo, probabilmente si sarebbe spostato verso la parete rocciosa; se l'avesse colpito, l'impatto l'avrebbe sbalzato via di diversi metri.
Facendo questi calcoli, Hiroshi si era assicurato una completa incolumità, o almeno parziale, dall'impatto dell'esplosione.
Avrebbe estratto dunque un kunai, con attaccata una nota tanto piccola quanto letale, poi l'avrebbe scagliato dritto contro lo stomaco dell'avversario, attivando questa a circa mezzo metro dal suo corpo, con l'intenzione di provocare ingenti e seri danni.
Sperava vivamente di non mettere K.O. l'avversario in questo turno di combattimento, non avrebbe sopportato vincere in maniera tanto semplice e banale, per due semplici e basilari motivi: Orgoglio e Rispetto.
Il primo si definisce da solo: il ragazzo avrebbe voluto combattere fino lo stremo delle forze, mettere in gioco la propria vita per proseguire.
La stessa banalità definisce anche l'altro: il Nara stava dimostrando il proprio valore, e ciò stava incuriosendo sempre più il Senju, che lo stava interiormente ringraziando per questa continua ed assuefante overdose di adrenalina.
In qualche modo, lo stava facendo sentire Vivo!

Non Morire!


CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Lancio 2 Shuriken con Filo Metallico; Lancio un Kunai con Flash 2°: Lancio Kunai con Carta-bomba
Slot Tecnica: 1°: Palmo Distruttivo 2°: //
Consumi: 30 {Palmo Distruttivo (-20) - Attivazione Flash(-5) - Attivazione Carta Bomba (-5)}
Recuperi: //
Chakra: 195/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ferita Leggera Quadricipite dx;
Ferita Media Braccio Destro
Ferita Media Gamba Destra
Stato Psicologico: Compiaciuto, Risoluto
Equipaggiamento:

# 2 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 1 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 1
# Katana x1 (Avvelenata)
# Corda di Canapa x1
# Flash x1
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Kunai, Shuriken, Flash, Carta-Bomba, Filo Mateallico

Tecniche Utilizzate:
SPOILER (click to view)
Palmo Distruttivo (Houshou - Crushing Fist)
Tipo: TaiJutsu
Villaggio: N/A
Un violento colpo dato con il palmo della mano aperto. Per poterlo eseguire efficacemente bisogna avere una forza non indifferente. Date le linee di forza sfruttate in questo attacco anche se il ninja dovesse subire un contrattacco il corpo ne risentirebbe con tutte le probabilità solo degli effetti (ridotti) senza tuttavia intaccare la forza o la buona riuscita di questo.
(Livello: 4 / Consumo: Medio)


CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

 
Top
† K y u b i »
view post Posted on 30/12/2009, 14:19





¬ Suicide Silence



~ Un urlo. Straziante e allo stesso tempo gioioso percuoteva il suo corpo. Ad ogni secondo la sua anima veniva fatta a pezzi da quel singolo e atroce grido interiore che, come una lama si affilava su di lui, sogghignando beffarda. La gioia del combattimento imperversava nel sangue che scorreva caldo nelle sue vene e, come se fosse messo sopra a d’un fuoco lento lo faceva ribollire fino al cuore e al cervello. Come se fosse una droga naturale non vedeva l’ora di continuare ad percepire quelle sensazioni, ancora ed ancora.. Non poteva più farne a meno. Le mani vibravano dall’eccitazione. La coda del ragazzo penzolava bagnata dal suo corpo. La pioggia continuava a cadere su quella landa di guerra e distruzione. L’esame chunin. Una combinazione di parole che stava a significare tutto per lui. Fama, potere, morte, distruzione, gioia e molte altre che si avvicinavano al trofeo che tanto desiderava. Davanti a lui stava il suo esaminando. Colui che doveva metterlo alla prova si chiamava Hiroshi Senju, un ragazzo molto giovane che veniva dal paese confinante a quello di Kawa no Kuni. In poche parole dal paese di Sunagakure. Il paese del vento che tanto era stato famoso per il suo clima insopportabile e per i suoi ninja altrettanto simili a quel loro clima disumano che a stento un ninja straniero riusciva a sopportare. Clima che il Nara era riuscito a modificare in quattro e quattr’otto. Grazie alla sua tecnica ideata e alla fine praticamente completata da lui, poteva modificare l’aspetto climatico del deserto fino a farlo diventare una landa piena di acqua e fango costellata qua e la da sabbie mobili praticamente letali per chiunque vi si addentri dentro come uno stolto. Tanto da mettere in crisi persino i stessi compaesani di quel sunese che stava d’innanzi a lui. Le grosse gocce di pioggia infatti potevano veramente essere utili alla fine della sua difesa. La difesa. Una salvaguardia che per lui, in un combattimento era tutto. In qualsiasi sfida avesse preso parte, seriamente o meno che sia, la sua difesa non era mai stata scalfita fino all’annientamento. Si, c’erano state delle ferite, molte ferite, ma niente di così grave. Infatti tutti i tagli che aveva sul corpo forgiati da centinaia di battaglia erano sempre stati un piccolo prezzo da pagare per poter raggiungere la vittoria. Ed ora, in quel lasso di tempo che era chiamato “Esami Chunin” la sua difesa era stata messa a dura prova già dalle prime battute iniziali. Aveva dovuto vedersela con un arte illusoria e con un arte magica, per non parlare di due pugnali kunai cosparsi di veleno che potevano debilitarlo già dalle prime battute. Peccato solo per il natio di Sunagakure, un po’ a Kisuke gli dispiaceva, o forse no.. Infatti, tutta la sua strategia fu sorpassata dal Nara con estrema facilità e senza mai perdere la calma. Ci aveva rimesso poco, qualche ferita leggera al braccio destro ed ad entrambe le gambe. Ed senza pensarci aveva contrattaccato pronto a ferirlo dolorosamente. L’azione che aveva appena compiuto poco tempo prima fu rivista come se fosse un veloce flashback. I due Fuuma Shuriken, il kunai con la carta bomba attaccata e la pallina flash, tutte armi che ben compattate avevano dato una strategia ben definita, tanto da provocare al sunese delle ferite gravi quanto quelle appena subita da parte di Kisuke. La luce era stata fortissima, tanto da illuminare tutta la feritoia rocciosa circostante. Sebbene ci fosse quel tempo lugubre di pioggia, tutto era andato secondo i piani del Nara. Il quale si compiacque o almeno in parte per la riuscita del suo piano. Infatti, i due Shuriken del vento demoniaco dovevano tranciare di netto l’oppositore del Vento, invece egli era riuscito a scampare alla morte, sebbene non restando completamente incolume dall’attacco foglioso. Il braccio destro venne colpito dalla prima arma, invece la seconda riuscì a colpire sempre il lato destro dello shinobi, solo che non essendo tutte e due alla stessa altezza, il successivo shuriken lacerò parte della gamba. A mal comune mezzo gaudio. Aveva utilizzato due armi di una certa rilevanza strategica per portare a casa solo un punto. Questo causò un equilibrio nell’incontro dove i due ninja si stavano affrontando all’ultimo sangue ed il risultato per adesso decretava una perfetta parità. Anche se il ragazzo di Konoha sapeva di essergli superiore non volle ammetterlo o quantomeno dirlo in faccia al suo contendente. Vedendolo scrutarsi gli arti feriti, Kisuke sogghignò beffardo. Quella era solo una minima parte, il resto stava per venire e di certo non sarebbe stato così facile da evitare come qualche shuriken o qualche kunai, no. La strategia del Nara sarebbe diventata di lì a poco impossibile da fermare per un sunese come lui. E per tanto, fino a quando il tempo non fosse arrivato all’ultimo rintocco questa oscura tattica sarebbe rimasta celata nell’ombra fino a giù nell’oscurità dell’abisso. Nel completamento della sua azione offensiva poté assistere ad uno spettacolo pirotecnico che non servi praticamente a nulla. Infatti tutti i massi che caddero dalla parte bagnata e fangosa posta alle spalle dello shinobi avversario furono evitati da quest’ultimo. Il massimo che poteva aver causato quell’esplosione inutile fu un leggero spavento da parte del Sunese e qualche lieve spossatezza. Nulla più. Uno status che di certo sarebbe stato recuperato di li a pochi secondi, niente di permanente poteva più colpire il Senju, il quale rimase fermo per qualche secondo. Secondo il quale permise ai due sguardi di incrociarsi. Poi lui spostò i suoi occhi sui detriti sparsi qua e la sul campo di battaglia. Qualsiasi cosa cercasse doveva averla trovata, perché l’espressione sollevata e concentrata sembrava quella di uno che aveva capito qualcosa. Plik..Plik il rumore della pioggia ormai imperversava sulla zona di battaglia. Il silenzio tra i due perdurava. Ma anche se non parlavano con la voce i loro sguardi e i loro pensieri lasciavano a buon intenditore poche parole. La sfida era appena entrata nel vivo, c’era ancora tanto tempo. Tempo che il sunese stava per usare… Usare nella sua azione offensiva. Si. Il suo turno era ormai giunto e il Nara si stava chiedendo cosa mai potesse lanciargli contro questa volta. La sua foga venne subito accontentata dal Sunese. Programmato o no che fosse dalla sua mente, il nemico prese qualcosa dalla tasca. Aveva preso due shuriken ed un filo metallico, stesso filo che possedeva l’ombroso, quasi fosse un suo gemello. Conclusa quest’azione, abbastanza velocemente legando saldamente i due capi alle due stelle metalliche, successivamente li prese ciascuna in una mano. Il suo piano contorto però non era ancora finito, c’era dell’altro dietro, infatti non smise di lavorare di mano. Per quanto la pioggia fosse fitta, Kisuke vide distintamente un Kunai con una pallina legata all’estremità posteriore. Non ci volle niente per capire cos’era quella sfera. Era lo stesso tipo di bomba accecante che aveva utilizzato pocanzi l’ombroso per poter disorientare il suo nemico. Concluso il tutto sembrò che avesse finalmente finito i preparativi e che si stesse preparando solo per portare il suo funesto attacco. Quello che fece dopo fu abbastanza lampante lanciò i due shuriken legati dal filo metallico verso il ragazzo del Konohagakure, forse con l’intenzione di bloccarne i movimenti. Abbastanza buona come idea non c’era nulla da dire, però troppo banale, anche se il genin avversario avesse calcolato con estrema precisione la curva dettata dalla traiettoria data. In pronta risposta il ragazzo della foglia non rimase ad aspettare un secondo di più. Di certo non intendeva essere intrappolato da quelle due armi chissà dove. No, proprio no. E così per la seconda volta in quell’incontro iniziò la sua fase difensiva. Scattò con entrambe le mani nella sacca porta armi, dove ne estrasse qualcosa di esattamente uguale a quelle armi che si stavano avvicinando pronte a colpirlo con ferocia. Due stelle scintillanti, a causa dell’acqua che cadeva copiosa su di loro, vennero prese dalla bisaccia con gli indici delle mani. Con un gesto simultaneo, sia il braccio destro che quello destro si incrociarono lasciando partire quei distintivi metallici verso quelle armi avversarie con l’intento di fermarle a metà strada. La bravura del Nara nel lancio delle armi non permise alle armi nemiche di avvicinarsi di un metro in più. Deviate le quattro armi caddero a terra con un lamento sordo. Se era tutto lì quello che il ninja aveva studiato per colpirlo, il giovane delle ombre non riusciva a capacitarsi di come questo inetto avesse potuto ottenere il pass per la prova successiva. Adirato per quella mancanza di esperienza da parte de giudici, Kisuke si fece trasportare in un ruggito d’odio verso quel kunai che stava per trapassargli il petto. Con la lama interna ancora fuori dal braccio non ci volle molto per capire la sua prossima mossa. Spostarsi era fuori discussione, l’arma era ormai troppo vicina per poterla evitare con un solo movimento del corpo. Per questo, in tutti i suoi 30cm. di lama, questa ancora una volta scansò l’arma. Però, si c’è un però. Anche se era incollerito, il foglioso dalla lunga coda di certo non aveva dimenticato che dietro quest’ultimo aggeggio lanciato dal sunese c’era una bomba flash. Questa scoppiò prima che il kunai arrivasse a destinazione. Infatti, il Nara aveva giocato sul fatto di posizionare antecedentemente la lama interna del suo braccio sulla stessa traiettoria del kunai nemico. Così facendo, chiuse gli occhi un instante prima di vedere la luce espandersi per tutta la zona circostante ma allo stesso tempo aveva già posizionato il braccio in modalità difensiva. Il quale lo protesse deviando il pericoloso kunai in altre direzioni. Destra o sinistra che fosse, il rumore sordo si spense nella pioggia battente. Sicuramente il ninja originario di Suna si era protetto da quella massa di luce, stessa cosa aveva fatto il foglioso, anche se quest’ultimo era in ritardo di qualche attimo rispetto al suo avversario. Infatti passata la luce, nel Nara il malus era solo un attimino di nausea a causa della forte luce. Infatti quando il pupillo del casato dell’ombra era agiato e pronto per combattere il nemico aveva già fatto la sua mossa. Correndo contro di lui, egli stava per metterlo alle strette con una tecnica che non conosceva. Probabilmente era un arte marziale visto l’incedere da parte del suo contendente nell’avvicinarsi così.. senza freni inibitori. Come se tutto non fosse abbastanza per quella mente sunese squilibrata aveva collegato ad essa un altro lancio d’armi e questa volta, assieme al pugnale kunai c’era la cosa che più lo preoccupava a questo mondo. Una carta bomba. La sua forza distruttiva era leggendaria. Di colpo i corpi composti di carne venivano lacerati, anzi.. Disintegrati da quella incredibile devastazione. Dietro di lui c’era la parete rocciosa, a circa sei metri, centimetro più centimetro meno. La forza d’urto dell’esplosione sicuramente l’avrebbe colpito, per non parlare dei detriti. Ovviamente non ci si poteva dimenticare neanche di quel taijutsu oscuro e misterioso di cui il Nara non sapeva nulla. Facendo due calcoli rapidi non vide altra soluzione se non quella. Si. Quella cosa l’avrebbe salvato da tutti i due fuochi. Così facendo Kisuke utilizzò la sua seconda ed ultima abilità ninja in quello scontro. Sembrava ieri che l’avesse imparata eppure era già passato un anno e passa da quando l’aveva utilizzata in quella sfida contro Reed Kaguya, ormai diventato chunin di Kiri. Come in passato, anche oggi, al suo secondo esame di selezione chunin, il manipolatore dell’ombra del casato Nara si trasferì nel sotto suolo mettendosi al riparo da quell’azione devastante con una canna di bambù per respirare. [Arte della Terra - Base: Permette di nascondersi sotto terra, usando una canna di bambù per respirare.] Il colpo della bomba fu così forte che lo sentì anche da sotto terra. Passata la tempesta, letteralmente parlando, il codino del fuoco tornò in superficie completamente ricoperto di fango e pietre. La pioggia si stava ancora addensando su di loro e pian piano stava portando lo sporco via dai suoi vesti. Avendo il nemico alle spalle di qualche metro, Kisuke si spostò velocemente facendo rapidi passi all’indietro fino a raggiungere una distanza totale di quasi dieci metri circa. Lunghezza tale che lo lasciava sereno. Vedendolo con un altro pugnale kunai in mano, Kisuke ipotizzò che l’aveva scampata per un pelo. Quel briccone di un sunese non si era rassegnato a colpirlo nemmeno dopo aver utilizzato quella tecnica taijutsu e quella carta bomba. La foga del momento stava per prendere il sopravvento. La sfida era sempre in parità. Peccato che in questo turno offensivo il sunese non fosse riuscito a mettere assegno manco un colpo che fosse uno. Quindi, secondo le tabelle matematiche che scintillavano nella mente della bestia nera della foglia, alla fine di quel suo turno d’attacco. Si sarebbe potuto portare in vantaggio, almeno nei punti. Kisuke, poteva scommettere la sua mano preferita per il combattimento, quella sinistra che il sabbioso non aveva ancora finito di mostrare tutto il suo potenziale bellico. Peccato solo che adesso il suo turno era diventato quello difensivo e sotto quell’aspetto, il giovane della foglia si era fatto già un idea di come poter provocare danni al ragazzino del Vento, il quale, sempre secondo il suo parere visivo, non aveva mostrato chissà che quali doti nella difesa. Rimise la cannuccia che aveva utilizzato per respirare in tasca. La strategia che aveva pensato per il suo secondo turno d’attacco era ancora più semplice della prima, ma per fare ciò non doveva avere più l’acqua tra i piedi. Come aveva fatto alla prima rotazione, compose quei tre semplici seal per poi sporgere le mani verso il cielo. Allo stesso tempo il cielo smise di piovere lasciando al suolo grani pozzanghere d’acqua e fango, tutte molto utili per i suoi scopi futuri. Le nuvole a poco a poco si stavano diradando. Stava per mettere le mani nella tasca porta armi quando sentì una voce squillante provenire dalle sue spalle.

† Hai deciso a fare sul serio, almeno in difesa. Questa volta non ti sei fatto colpire.

† Però io mi struggo a vederti combattere alla pari con questo qui.

† L’unica cosa positiva e che almeno hai fermato questa pioggia.

† Sono rimasto nascosto deciso a non uscire fino a quando non avessi chiuso il rubinetto.

† Credo che ora mi metterò ad osservarti mentre ti diverti, forse alla fine proverò interesse per la tua sfida.


~ Disse con fare quasi inquisitorio. L’eretico scrutò annoiato il fantasma di se stesso mente si appoggiava su un o di quei massi caduti vicino al fiumiciattolo. Non sapeva perché mai lo tormentasse tanto in quegli attimi così importanti, non l’avrebbe mai capito. L’avrebbe potuto anche sopportare se almeno avesse contribuito negli attacchi. Invece si comportava come una piattola. Era peggio che sentire quelle vecchie giù al mercato di Konohagakure. Almeno loro non parlavano a vanvera come il suo alterego. Deciso ad ignorarlo scrutò di fronte a se, prima il mistico personaggio di Suna poi oltre... Sulla zona della battaglia c’era la più totale devastazione causata dalle tremende esplosioni dalle carte bomba. Adesso c’era solo l’imbarazzo della scelta. Aveva già un paio di idee in testa ma non sapeva quale prendere. Qual’era la più sadica?

≈ Siediti e goditi lo spettacolo.

≈ Sarà lunga ma non preoccuparti, aspetta e vedrai…

≈ Scommetto che sarà divertente.



~ Rispose tranquillamente, togliendo inequivocabilmente l’ultima parola all’alterego. Adesso con il tempo che era un misto tra nuvoloso e soleggiato, all’ombroso sembrò di essere tornato alla foglia dove le giornate assomigliavano a quello che lui, eh si.. lui, aveva appena creato. Sarebbe stato ancora meglio se ci fosse stato anche un po’ di vento ma dopotutto non si poteva avere tutto. Sapeva fin troppo bene che quel clima temperato sarebbe durato troppo poco, per questo doveva sbrigarsi. Prima di ritornare a quel clima afoso che da sempre contraddistingueva il deserto di Sunagakure no Sato doveva portare l’ago della bilancia dalla sua parte. Il suo Senjutsu era stato completato, non era niente di che ma poteva comunque far male al sunese. Stranamente non aveva ancora dato sfoggio della sua ombra, il suo nemico si era trattenuto così tanto che non ne aveva ancora avuto bisogno. Il segreto del casato Nara che si celava poco dietro le sue spalle non era stato ancora scoperto da mani straniere. Sarebbero passati cento, anzi, mille anni prima che uno del casato avesse rivelato il segreto tramandato da generazione in generazione tramite un legame di sangue indissolubile a qualcuno che non fosse un parente lontano o un amico. Una nuvola passò sopra di loro inondandoli con la propria ombra. Una sensazione di fresco accompagnò la massa di gas posta centinaia di metri sopra le loro teste. Appena metà di essa passò oltre lasciando nuovamente spazio al sole e al caldo, Kisuke, con la mano sinistra, la sua favorita, estrasse qualcosa dalla sacca porta armi mantenendolo ben nascosto nel suo pugno. Fino al lancio, il Sunese non doveva capire cosa fosse. Tutto stava per iniziare o tutto stava per finire, nessun poteva saperlo?. L’unica cosa certa e che stava a lui completare quella sfida prima della fine. Il sunese stava sempre lontano da lui un dieci metri, forse anche qualcosa in più. Con un lancio ben piazzato lasciò andare la sfera. Direzione? Il natio del vento ovviamente. Appena fu a circa un metro dal nemico la pallina scoppiò. Solo che questa volta non vi fu nessun lampo di luce accecante ma una semplice cortina di fumo. Esatto. Questa volta aveva optato per una nuova via, una via che non voleva accecare il nemico per pochi secondi ma per un tempo decisamente maggiore. Scoppiata nell’area del combattimento venne a crearsi una grossa nuvola di fumo nero abbastanza denso. Grazie ad un Senjutsu ben orchestrato il ragazzo della foglia si era tenuto fuori da quel casino per un paio di centimetri. Adesso era giunto il momento di mettere in atto il secondo gradino del suo piano. Convogliò il chakra nella gola. Iniziò a comporre i sigilli nel seguente ordine. (Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre) Per il sunese questa combinazione di sigilli forse non voleva dire niente ma per un natio del fuoco era qualcosa che aveva visto fin dalla più tenera età. Un qualcosa che non poteva non riconoscere. Quest’ arte magica era la base per quasi tutte le tecniche del Katon no Jutsu del villaggio della foglia. Per utilizzarla bisognava impastare una discreta quantità di chakra nella bocca per poi emettere un getto di fiamme che arriva anche a sei metri dallo shinobi che l’utilizzava, e raggiungeva una larghezza non inferiore ai tre. Questa tecnica venne chiamata: Palla di Fuoco Suprema - Katon: Gouukakyuu no Jutsu. E fu proprio quella ad aver usato il natio del fuoco. Aveva convogliato ben bene il chakra e dopo aver raggiunto il punto critico aveva sparato l’enorme palla di fuoco all’interno della coltre di nube nera. Le fiamme mangiava tutto sul suo cammino. Chissà se avrebbero colpito il nemico. All’interno di quel nugolo non poteva vedere quello che stava succedendo ma visto che almeno un po’ l’aveva colto di sorpresa contava di ferirlo anche se solo leggermente.


† Niente male ragazzino.




~ Sorrise ironico. Non disse nulla. I suoi occhi esprimevano già tutto. Le fiamme avanzavano divorando tutto quello che trovavano sul loro cammino. L’esito della sfida non poteva essere già decretato da quella tecnica, ma avrebbe aiutato sicuramente agevolato l’ascesa del Nara verso più rosee previsioni future. Il sunese poteva anche difendersi con le unghie e con i denti. Magari alla fine della sfida sarebbe rimasto pure vivo ma sarebbe rimasto lì, inetto nella sua mediocrità di shinobi sunese. Stando all’erta per evitare futuri contrattacchi nemici, il ragazzo Nara osservò per un attimo una stele che possedeva un forma interessante e piuttosto particolare. L’esplosione aveva creato una croce. Era accaduto tutto in pochi secondi, in un momento ben preciso, ad un ora esatta. L’estremità di uno dei bracci orizzontali era rimasta incastrata in un groviglio di basalto scavato dagli elementi. Altre rocce avevano impedito che la croce finisse a giacere sul terreno. L’altro braccio ira puntava verso il più alto dei cieli, simile al dito di un inquisitore dal sottosuolo.
L’inquisitore dei topi?
Blasfemo come pochi, Kisuke, tornò a pensare alla sfida. Il primo vero combattimento che aveva dato il primo vero inizio dell’esame di selezione chunin. Ed era anche il primo che faceva dopo tanto tempo. L’ultimo risaliva ai tempi della missione con Hinato e il ragazzino Uchiha. Eh si.. Ne era passata di acqua sotto i ponti. Gli avrebbe rivisti prima della fine. Ma non era quello il momento. Adesso era il momento di combattere.



S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 230/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica:
† Ferita media sul braccio destro
† Ferita media su entrambe le gambe


Consumi:
† Palla di Fuoco Suprema - Katon:Goukakyuu no Jutsu [20]

Slot Azioni:
1/3: Lancio d'armi - 2 Shuriken
2/3: Lancio d'armi - 1 fumogeno
3/3:
Slot Tecniche:
1/2: Palla di Fuoco Suprema - Katon:Goukakyuu no Jutsu
2/2:

Armi svelate:
Katana {2/2}
Shuriken {3/5} - 2 Lanciati
Kunai {19/20}
Carta Bomba {3/4}
Fumogeno: {3/4} -1 Lanciato


OT: Blah... Blah.. Blah...


 
Top
~Daniele
view post Posted on 4/1/2010, 20:11




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG
Inconscio


» ~ Chuunin Test - Second Trial: L'insurrezione Del Vento Silenzio.
Letale quanto una katana, ma al contempo dolce e rasserenante.
In esso lo shinobi trova riparo, si crogiola in esso, traendone forza e sicurezza.
Esso è il suo micidiale compagno, il suo alleato, e con esso miete molteplici vittime, privando i nemici della propria vita e del proprio spirito.
Questa è la sfumatura, l'accezione che assassini e ninja danno a questo lemma.
D'altra parte, esso è ponderato ed interpretato in innumerevoli modi, proprio come la ricerca della realtà dai vari filosofi.
Specialmente in ambito religioso, questo Archè è consigliere spirituale, degno di attenzione e di lode.
In ore ed ore di meditazione, i fedeli ricercano l'illuminazione, la saggezza, la luce divina, cercando quindi un contatto più o meno diretto con l'Essere.
Dopo una difesa non del tutto brillante, poichè debilitata e indebolita dall'esplosione repentina dei una bomba flash, causa di una improvvisa cecità.
Proprio questa improvvisa condizione ha portato il Sunese ad incassare stoicamente due ferite di moderata entità, una sul braccio destro e l'altra sulla gamba del medesimo lato.
Dopo un iniziale momento di riflessione, anche Hiroshi era passato all'attacco, sfoggiando una nuova e rinnovata strategia: una combinazione di precisi lanci di armi, seguiti da un potente Taijutu avrebbero dovuto portare alla sconfitta del Nara, ma ciò non avvenne.
In qualche modo, il ragazzo aveva anticipato le mosse del Senju, neutralizzando la sua offensiva, rendendola vana ed inefficace.
Con due shuriken aveva bloccato la trappola con il filo metallico, mentre per evitare il potente colpo portato con il palmo della mano destra, era sparito nel sottosuolo, respirando grazie l'utilizzo duna sottile cannuccia, simile alla cerbottana che Hiroshi aveva, e che utilizzava per rendere più precisi e minacciosi i suoi Fukibari.
Alla fine di tutto il turno d'attacco, il ragazzo si trovava sull'altra riva del fiume, ad un paio di metri dalla parete rocciosa ancora integra.
Il Nara riemerse dalle profondità degli abissi, come se non fosse accaduto nulla, come se tutto l'attacco fosse stato un semplice ed illusorio miraggio.
Ancora una volta, nella pausa che intercorse fra l'offensiva di uno contro l'altro, gli sguardi dei combattenti si incrociarono.
Determinazione.
Questa sensazione di risolutezza permeava i loro pensieri, i loro cuori.
A dimostrazione di ciò, lo scontro.
La battaglia imperversava, e nessuno sembrava voler cedere tanto facilmente, divenire la preda, inerme ed sconfitta, ghermita dal predatore, più potente, più astuto.
Si era creato un debole vento, che spirava nella fessura, nella fenditura di quel canyon, sede di un combattimento memorabile.
Era stato proprio il Nara a causarne la formazione, scombussolando il clima, attraverso quel particolare Justu.
La pioggia necessariamente avrebbe abbassato la temperatura in quella particolare zona; la massa d'aria fredda, discendente, scontrandosi con una calda, ascendente, avrebbe creato uno spostamento orizzontale di una precisa massa d'aria, a causa del dipolo di pressione.
Si crogiolò in quel venticello, tiepido, che lo mandò quasi in estasi: l'umidità creatasi lo metteva a disagio, non ne era abituato. Preferiva la sicurezza del suo clima, caldo, e mai questa condizione variava.
Era quasi un punto fisso, di riferimento.
Un Archè.
Ma quell'arido luogo non era la sede più adatta per dilungarsi in complicati ragionamenti.
Questo solo perché il Nara si era evidentemente stufato di starsene in piedi ad oziare.
Istintivamente, Hiroshi mise le mani nella sua sacca, cercando di quantificare le armi ancora rimastegli: a suo malgrado, dovette ammettere che gliene rimanevano poche; avrebbe, quindi, dovuto raccoglierne qualcuna sul campo di battaglia, per rifornirsi di letali strumenti.
Anche l'avversario, con la mano sinistra, era in procinto di ricercare qualcosa nel suo inventario: una voltra trovata, non esitò a scagliarla.
Appena il piccolo oggetto entrò nel suo campo visivo, il Senju lo identificò, associando a quella sfera l'effimero fumogeno. Spesso Hiroshi si era servito di esso in passato, per le sue azioni diversive, oppure per infiltrarsi nelle strutture nemiche.
Esso, al momento dell'esplosione, avrebbe rilasciato una cortina fumogena, di lunghezza di circa 10 metri per ognuna delle 3 dimensioni.
E così avvenne: a circa un metro dal suo viso, il Nara detonò il congegno, rilasciando una nube densa, sostanza debilitante per la vista, in quanto impediva a questi organi sensoriali di funzionare a dovere.
Il ragazzo si ritrovò dunque imprigionato in questa gabbia gassosa, pensando velocemente sul da farsi: indugiare in essa l'avrebbe probabilmente ucciso.

Solitamente, in fase offensiva, al lancio del fumogeno, si accompagna un'offensiva marziale, in quanto l'attaccante conosce la posizione dell'avversario, cosa che non si può affermare per il povero malcapitato.
Ma sembra che il giovane Nara sia affine, o comunque interessato al Taijutu: in tutto il decorso dello scontro, non mi ha mai attaccato fisicamente.
Forse ha in mente di utilizzare il Ninjustu, arte in cui mi sembra decisamente portato..


Indietreggiò di qualche passo, finché non sentì la sua schiena poggiarsi alla ruvida e grezza roccia.
Era in trappola.
Non potendo prevedere in grandi linee come avrebbe attaccato, anche la difesa non poteva essere elaborata, e ciò lo rendeva come una cavia in una gabbia.
Alla mercè del ricercatore.
Se fosse rimasto all'interno, probabilmente avrebbe dovuto difendersi da qualche sorte di Taijustu, se fosse evaso da quella prigione, si sarebbe esposto ad un Ninjustu.
Forse mosso dall'insicurezza, o da una decisione presa in maniera incosciente, decise di rimanere in quella cortina, conscio del fatto che forse avrebbe potuto sostenere un incursione.
Ed essa, alla fine, arrivò: Hiroshi poté come sentire il rumore del fuoco divampare, affamato di legna e di tutto ciò che avrebbe potuto divorare.
Un muro di ardenti fiamme si eresse a circa 5 metri dal Sunese: le masse di aria arrovellate da quell' Inferno causarono un innalzamento di parte della massa gassosa che teneva in scacco il natio del Vento.
Dalla sua posizione, egli poteva solo scorgere un brillio, una luce potente, ma ostacolata e soppressa dal quel denso fumo.
Stranamente, però, la tecnica non arrivò a ghermire la carne del Sunese, come se lui non fosse l'obiettivo di quel colpo.

Cosa avrà in mente? Quale piano criptico starà mettendo in atto?
Nonostante non possa esserne certo, questa sembrerebbe la Palla di Fuoco Suprema.. Molte volte ho visto i Genin di Konoha usarla, riponendo in essa la vittoria di uno scontro: d'altronde, la potenza di fuoco è elevata.
Ma se non ricordo male, essa ha una portata limitata, di circa 6 metri.. che abbia sbagliato nelle misurazioni?


Fisso ancora per qualche secondo ciò che poteva scorgere di quel muro di fiamme, poi avanzò, riguadagnando la vecchia posizione.
Se non ricordava male, la tecnica era eseguibile a patto che l'utilizzatore rimanesse immobile, quindi la distanza che sperava i due doveva essere ancora di 10 metri.
Tutto ciò avrebbe favorito il giovane Sunese, che stava per mostrare all'avversario le sue profonde conoscenze del Doton: avrebbe composto i soliti 5 seals, poi avrebbe poggiato le mani al suolo convogliando gran parte della sua energia negli abissi.
Se prima il Nara si era salvato grazie alla terra, adesso sarebbe stato tradito da essa.
Conosceva appieno le potenzialità della Zanna Rocciosa: non serviva un contatto visivo per utilizzarla, la corrente di chakra immessa nel sottosuolo era come attratta dalle riserve dell'avversario, come due cariche elettriche negative.
Una volta coperto lo spazio che separava le due fonti d'energia, si sarebbe formata una stalagmite rocciosa, che mirava a danneggiare seriamente l'avversario: avrebbe forse ferito gli arti inferiori, e, se l'avversario non fosse stato lesto, avrebbe subito anche un clistere non indifferente.
Una volta completata la tecnica, avrebbe scartato sulla destra, estraendo le sue lame, la Katana nella destra e la Wazikashi nella sinistra. Costeggiando quel piccolo sole, se fosse stato ancora attivo, in pochi secondi sarebbe arrivato dinanzi il Foglioso, tentando due portare due affondi, uno a braccio, impedendogli così di eseguire altre tecniche.
Avrebbe poi lasciato le spade conficcate nella carne, se il tutto fosse riuscito alla perfezione, poi avrebbe ritentato il Palmo Distruttivo, questa volta cercando di bloccare l'avversario afferrandogli la gola con la mano destra, e con la mano sinistra avrebbe arrecato il colpo, cercando di colpire il torace.
Se tutto avesse avuto effetto, la Vittoria si sarebbe avvicinata notevolmente, o forse essa sarebbe arrivata immediatamente, avvicinandolo alla Finale.

Proprio in quest'ultima fase, mentre combatteva con tutte le sue forse, cercando di prevalere sull'avversario, che la sua mente proiettò un evento del passato, privandolo dalla visione della realtà, per godersi questo inedito sulla sua vita.
Nel Sunagakure è una tradizione far fare visita ai giovani neo-diplomati gli anziani shinobi oramai ritiratisi a vita privata. Da una vita dedita al servizio del proprio Paese ad un'esistenza eremitica.
Un grande cambiamento, pensava il giovane ed inesperto Hiroshi, il quale viaggiava per incontrare gli anziani Chiyo ed Ebizo.
Lì, in quella residenza costruita interamente con la sabbia del deserto, passò una stravagante giornata, dedita più che altro allo yoga e alla meditazione.
Attività che Hiroshi considerava una perdita di tempo per la loro inutilità.
Si parlò e ci si concentrò sulle emozioni, del perchè accettarle, comprenderle, per poi distaccarsene.
Spiegarono che così una persona, un ninja, sarebbe divenuto potenzialmente invulnerabile ed indomabile.
Quel giorno, queste considerazioni filosofiche lasciarono Hiroshi perplesso e titubante, ma quel seme di conoscenza, gettato proprio da quei due veterani, crebbe col tempo, germogliando nell'animo del ragazzo, il quale riuscì solo ora a comprendere il vero significato di quelle parole.

Quindi, secondo loro, la chiave della vittoria è il distaccamento totale dalle emozioni e dai sentimenti umani? La privazione, la sottomissione dell'anima, durante i combattimenti?
Forse è così. Forse se non avessi esitato, indeciso e intimorito dall'attacco del mio avversario, avrei potuto già sconfiggerlo, terminando questo scontro tempo fa...
Eppure, divenire una macchina da guerra, fredda e assassina, non mi differenzierebbe da un killer, da un sadico, da una bestia.
E' veramente questo che grava sul ruolo dello shinobi?
Tutti noi dobbiamo assoggettarci questa meschina virtù, al fine di rendere un servizio impeccabile al proprio Paese?..




CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Affondo con Katana vs Braccio Destro; Affondo Wazikashi vs Braccio Sinistro
2°: Afferrare collo avversario con bracci destro
Slot Tecnica: 1°:Zanna rocciosa 2°: Palmo Distruttivo
Consumi: 40 {Zanna rocciosa (-20) - Palmo Distruttivo (-20)}
Recuperi: //
Chakra: 155/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ferita Leggera Quadricipite dx;
Ferita Media Braccio Destro
Ferita Media Gamba Destra
Stato Psicologico: Confuso, Risoluto
Equipaggiamento:

# 2 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 1 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 1
# Katana x1 (Avvelenata)
# Corda di Canapa x1
# Flash x1
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Rosa x1
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Katana, Wazikashi

Tecniche Utilizzate:
SPOILER (click to view)
Zanna Rocciosa
Villaggio: Suna
Posizioni Magiche: Drago, Cavallo, Ratto, Lepre, Cinghiale
Descrizione: Dopo aver composto i sigilli della tecnica, l'utilizzatore deve poggiare entrambe le mani al suolo, su un terreno adatto alla creazione del proprio attacco elementale (roccia, terra o sabbia). Cosi facendo creerà una corrente di chakra solida che indirizzerà verso l'avversario. Una volta che la corrente avrà raggiunto il bersaglio, viaggiando alla massima velocità concessa al ninja, agirà sul terreno per generare un sorprendente attacco. Chi utilizza questa tecnica deve rimanere fermo (con almeno una mano sul terreno) per portarla a compimento, ma la corrente di chakra inseguirà il nemico in qualsiasi direzione, fino ad un massimo di dodici metri dall'utilizzatore. L'attacco di cui sopra si concretizzerà nell'emissione di uno spuntone elementale molto solido (ma composto da roccia, terra o sabbia) di lunghezza variabile, in grado di infliggere una ferita medio-grave a qualsiasi bersaglio raggiunto, il cui livello però sia assimilabile a quello dell'utilizzatore. Ovviamente al momento dell'emissione, l'arma elementale fa rumore. Normalmente la "lancia" è lunga un metro e mezzo. Un ulteriore consumo Basso aumenta di un metro la sua estensione. Il diametro invece è sempre di venti centimetri.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio o Medio-Alto)

Palmo Distruttivo (Houshou - Crushing Fist)
Tipo: TaiJutsu
Villaggio: N/A
Un violento colpo dato con il palmo della mano aperto. Per poterlo eseguire efficacemente bisogna avere una forza non indifferente. Date le linee di forza sfruttate in questo attacco anche se il ninja dovesse subire un contrattacco il corpo ne risentirebbe con tutte le probabilità solo degli effetti (ridotti) senza tuttavia intaccare la forza o la buona riuscita di questo.
(Livello: 4 / Consumo: Medio)


CITAZIONE
Karasu
Stato: Illeso

Tecniche:
-Arti staccabili
-Lame avvelenate che spuntano dagli arti
-Gas velenoso (2 "spari". Cortina fumogena: 125metri cubici)
-Kunai lanciabili dalla bocca (12 unità, Sparabili 4 a turno)
-Lanciatore di senbon nascosto in un braccio (20 Unità per la Media Distanza [12m])
-Karakuri Engeki
Karasu è la prima marionetta vista di Kankuro, e il suo volto assomiglia a quello di una scimmia. Kankuro la usa in una specie di Tecnica della sostituzione del corpo, ricoprendola di sabbia e facendola sembrare se stesso, mentre in realtà lui è nascosto dietro di lei avvolto in bende. Karasu ha tre piaia di arti che possono essere controllati separatamente dal suo manovratore; quando is muove, inoltre, emette un caratteristico rumore scrocchiettante

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

 
Top
† K y u b i »
view post Posted on 7/1/2010, 18:28





¬ Black Beast



~ Introverso, silenzioso, pigro, serio con un animo glaciale. Ormai uscito pazzo. Tutte lemmi che caratterizzavano il profilo psicologico di Nara Kisuke. Genin di Konohagakure no Sato. Natio del paese del Fuoco ed eterna promesse della casata delle ombre. Pochi sanno che sotto a quel cognome e a quel potere c’era qualcosa che gli antenati del clan volevano nascondere al villaggio. Infatti, da fonti certe e anche da voci di corridoio, ai piani alti a quel tempo si sapevano certe verità che non potevano far piacere alle alte cariche del paese del fuoco. Tutto girava attorno a quel nome, a quel ragazzo trasandato. E il tradimento verso di lui non veniva solo dalla foglia ma anche dai più vicini e stretti parenti. A quel tempo infatti, nessuno del casato ombroso avrebbe voluto dare il titolo di shinobi della foglia a quel ragazzo così instabile sotto il profilo psichico. Il poco sale in zucca causato dalle tragedie famigliari stava per compromettergli la carriera. Una professione che a stento non aveva ancora preso una piega ben definita e rischiava di non prendere mai e poi mai il volo. Inutile dire che, grazie a vari scambi d’informazioni e a favori passati sottobanco, il giovane ombroso poté intraprendere quella vita che lo stava portando a diventare una vera e propria arma da guerra al servizio del paese della foglia. Tanto tempo era passato. Giorni, settimane, mesi, anni. Alla fine.. O per meglio dire, in quella sua nuova tappa d’esame, si poteva ammirare quello che Konoha aveva forgiato. Sebbene non fosse ancora completata la bestia nera delle ombre, aveva iniziato a cercare fra i suoi coetanei shinobi un qualcosa di interessante e… dopo mesi, solo adesso aveva trovato qualcuno che poteva dargli noie e che poteva aiutarlo a perfezionarsi prima di essere utile al proprio paese in vista di una guerra che poteva scoccare da un momento all’altro. Egli era un ragazzo della sabbia. Uno strano tipo di nome Hiroshi Senju. Una specie di conoscente si poteva dire. Il sabbioso fin dalle prime battute si era fatto notare. I suoi attacchi marchiati dagli elementi del Doton e Futon (Terra e Vento) anche se non in maniera grave, aveva fatto penare e non poco lo shinobi della foglia. In quel duello, tra lampi di puro talento e con un po’ di fortuna, alla fine si era arrivato ad un punto di stallo dove i due ninja si equivalevano dando un voto Pari alla loro sfida. E se il ragazzo originario del Vento poteva contare su quei due elementi della natura, Kisuke non era da meno. Tra la manica, gli assi che aveva mostrato durante quella sezione d’esame per adesso si contava solo il Katon e il Suiton (Fuoco e Acqua). Sebbene non fosse una combinazione pericolosa sapeva che la sua fiamma sarebbe diventata più forte con l’alzarsi del vento. Quel piccolo gradino fatto di sassolini compressi fra loro l’avrebbe portato in vantaggio. C’era ancora molto da fare, non poteva negare l’evidenza, ma se quello era il massimo che il suo avversario poteva fare poteva stare tranquillo. Per questo l’attacco che aveva architettato il Nara non era niente di che. Nel vederlo prima, durante e dopo, nella sua mente, ad ogni secondo si convinceva nella testa che non era niente di così complicato. A essere sincere quella non sembrava manco una strategia da Kisuke. Se quel smidollato fosse morto per una cosa del genere non meritava nemmeno il titolo di genin di Sunagakure. La combinazione de Katon No Jutsu con un fumogeno poteva sicuramente far male visto l’esatta funzione del fumogeno nel togliere la vista al mal capitato però, anche se colui che doveva subire quella pallina bieca, di certo avrebbe potuto tranquillamente uscirne spostandosi da una parte all’altra, fino a raggiungere l’estremità, per poi uscirne indenne. Oh.. Almeno così avrebbe fatto il natio del fuoco ed abile manipolatore delle ombre se casomai si fosse trovato una situazione spinosa come quella. Invece il ragazzo della sabbia non aveva dato l’idea di volersi muovere dal muro. Solo grazie ad un errore di calcolo da parte del Nara gli salvò la vita. Infatti, per quanto strano fosse questo avvenimento, il ragazzo dalla lunga coda aveva sbagliato nel contare i metri che separavano lui dall’avversario. Il totale era dieci metri o qualcosa in più, comunque sui dieci per quelli che non amano fare la punta sui centimetri. Senza riflettere, dopo aver lanciato il fumogeno, Kisuke, si era apprestato nel scagliare la palla di fuoco suprema (Katon: Gouukakyuu no Jutsu). Un arte magica ( Ninjutsu) che era la pietra miliare o per meglio dire.. la base per quasi tutte le tecniche di fuoco del villaggio della foglia. Su cui il ragazzo delle ombre aveva speso molto tempo per padroneggiarle al massimo della loro potenza. Il procedimento era facile da spiegare a parole, ma era meno facile farlo con fatti visibili e testabili. Infatti, impastando una discreta quantità di chakra nella gola, è possibile emettere un getto di fiamme simile ad una sfera gigante, (da qui prende il nome la tecnica) che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza non inferiore ai tre. Per il malcapitato che subisce in pieno questo jutsu riporterà ustioni medio/gravi su tutte le parti del corpo interessate. L’unico difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e come si finisse dalla padella nella brace, il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue. Nella descrizione che aveva appeso nella sua mente c’era un dettaglio fondamentale che aveva trascurato. Quei sei metri di lunghezza a cui la palla di fuoco doveva ubbidire. Non ci voleva certo un genio per capire che mancavano ancora quattro metri al getto di fiamme prima di raggiungere il ragazzo del Vento. Solo muovendosi in avanti avrebbe intercettato la palla di fuoco finendo poi abbrustolito. Ovviamente questo non avvenne. Egli era rimasto fermo. Rischiò tutto in quell’azione e gli andò bene visto che il massimo che poteva percepire dall’attacco del Nara fu solo un intensa ondata di calore proprio davanti a lui. Da una parte fortuna, dall’altra un errore di calcolo che avrebbe dilungato la sfida di ancora quel minuto. Il fumo e le fiamme si stavano diradando a poco a poco. Kisuke nella sua solita posizione difensiva stava attento. Ogni dettaglio di quell’ammasso di fumo rossastro veniva passato sotto il suo occhi come se fosse uno di quei raggi X. Sapeva bene che adesso stava per arrivare l’azione offensiva del sunese. Era pronto e di certo era più calmo del previsto, sebbene il suo attacco non aveva portato i frutti sperati. Non avendo nessun’arma nella mano che lo aiutasse nella fase difensiva Kisuke, approfittò di quel momento pre attacco avversario per portare alle mani una qualsiasi lama. Una nella sinistra e come se fosse uno specchio, pure nella destra, il giovane shinobi della foglia adesso maneggiava le katane di cui tanto andava fiero. Come se non bastasse aveva una piccola pallina in bocca. Pallina che sarebbe servita dopo per la sua fase d’attacco. Concentrato su ogni fonte di rumore, seppe grazie all’udito potenziato che una corrente ascensionale abbastanza solida si stava avvicinando tagliando l’aria, il fumo e le fiamme che aveva di fronte a se. Davanti a lui adesso il terreno si stava quasi sgretolando per la forza d’urto di quella tecnica. Doveva fare qualcosa prima di essere colpito in pieno da quella tecnica. L’unica cosa che il corpo gli consigliava di fare era quella di arretrare. Non sapeva se era stato l’istinto a dargli quell’idea ma il ragazzo soprannominato “ La Bestia Nera” di Konohagakure fece piccoli passi veloci e misurati all’indietro. Nel mentre compieva quest’azione evasiva un secondo rumore, più forte di quello precedente lo avvisava che c’era qualcosa di vicino a lui che stava per prenderlo alle spalle. Se non fosse stato per quel suono così duro da sentire non avrebbe potuto evitarlo. Non e che grazie a quello lo evitò del tutto, però salvò la sua pellaccia da una fine piuttosto macabra; almeno per i maschi si intende. Ormai con quei passi aveva guadagnato si e no due metri rispetto all’utilizzatore della sabbia. Spostandosi a sinistra aveva subito un taglio medio sul fianco destro causato da quella lancia fatta di terra e sabbia. A zampilli il sangue iniziò a colare dalle sue vesta. Il dolore era acuto. Molto più forte di quello che precedentemente aveva percepito in quella gabbia di vento. Concentrato sebbene ferito il ragazzo aspettava la seconda probabile ondata. Il fato gliela portò in grembo pochi secondi dopo. Il ninja della sabbia era uscito dal suo nascondiglio pronto a colpire con un attacco diretto. Nella mano sinistra teneva una Wazikashi e nell’altra una Katana molto simile a quelle che il Nara teneva in mano. Formando una X di fronte al petto lasciò scattare le braccia come se fossero delle molle tese al massimo. L’importante era deviare le lame avversarie. Kisuke c’è la fece tranquillamente. Anche se ci mise più forza del necessario il sabbioso non sembrò risentirne tanto. Infatti anche se aveva lasciato andare le sue lame si era apprestato a concludere, “forse”, il suo attacco con quel movimento di mani che il Nara aveva visto poco tempo prima. Non poteva muoversi abbastanza velocemente da evitare anche il secondo colpo così decide si difendersi con le lame che ancora teneva strette in mano. Con la parte tagliente della lama andò a formare una doppia linea orizzontale di fronte alla mano nemica che maligna si stava per avvicinare alla sua gola. Il tutto doveva oltre che proteggerlo anche ferire in qualche modo la mano avversaria. Quello che scaturì dopo l’aver fatto cozzare le due armi contro il palmo distruttivo di quel ragazzo, fu devastante. Kisuke si sentì leggermente sbalzato via. Arretrò di qualche passo. I piedi erano ancora impiantati nel terreno fangoso tanto da lascarlo quasi attaccato al suolo per quanto era stato potente quell’attacco. Una linea di fango venne a crearsi sotto i suoi calzari. Il tempo sembrava essersi fermato, proprio come quella volta. Il sangue e il sudore stavano diventando un tutt’uno con il terreno. Le sue fiamme erano come il vento dell’avversario. Erano entrambe molto libere… In realtà le fiamme che soffiano violente e bruciano rosse, con forza, sprigionano poco calore. Sia le fiamme che il vento non hanno una forma definita e se usata nel modo sbagliato, la loro libertà.. può togliere la vita alle persone. Kisuke doveva stare attento a come utilizzare quel Katon No Jutsu di cui tanto andava fiero. Se avrebbe visto il cielo in quel preciso momento, in quell’angolo stellare avrebbe visto la luna tondeggiante riflettersi come uno specchio. Erano lontane trecentomila kilometri. Seicentomilioni di passi. Avevano lo stesso aspetto... ma la luna nel cielo e quella riflessa nella pozzanghera erano diverse. C’era un detto che la famiglia Nara si tramandava di generazione in generazione. Questo diceva: Chi decide il destino degli esseri umani non sono gli dei.. ma colui che sa leggere la luna. Colui che conosce la propria bassezza perché sa qual è l’altezza della luna. Colui che non riesce a smettere di tormentarsi guardando la luna calante. Colui che riappare sempre.. Sia dopo la siccità, sia dopo l’uragano. In poche parole l’uomo. Colui che si trova tra il cielo e la terra è l’Uomo.

⌐ Io non penso che la forza dell’uomo sia inferiore a quella del destino. Non voglio pensarlo. Come un lago, le cui increspature sulla superficie con il tempo vengono silenziosamente assorbite. Se il mostro chiamato destino è fuori dalla portata dagli esseri umani. La sofferenza nell’opporsi a esso.. Gli sforzi per migliorare. La gioia di superare se stessi e perfino la frustrazione di perdere… sarebbe tutto senza senso. Che vorrebbe dire combattere allora?

~ Ora loro due erano a pochi passi di distanza, così vicini da potersi toccare. Sapeva bene che una mossa non sarebbe bastata per battere l’avversario. Ne occorrevano per forza tre. La prima era quella di annullare la difesa dell’avversario. La seconda era quella di colpire e infine c’era la terza che consisteva nel tornare in posizione. Era la loro guerra. Una guerra contro gli Dei in cui si giocava con la vita degli esseri umani. La loro vita era messa sul piatto della bilancia. Adesso che la prima parte della strategia era stata completata bisognava per forza passare alla seconda. Ancora con le spade in mano decise di provare a concludere la sfida con l’arma più potente che avesse nel suo repertorio. L’innata del casato Nara. Il Kagemane No Jutsu stava per prendere forma. Aveva concentrato tutta l’energia nella parte inferiore dei calzari facendo vibrare la sottile linea che lo circondava. Per il suo nemico non c’era più via di scampo. L’essersi avvicinato così vicino aveva segnato la sua sconfitta . Infatti appena aveva attivato l’ombra quando lasciò cadere a terra la pallina famosa che prima aveva tenuto in bocca. Ovviamente era un flash. Si sapeva cosa sarebbe accaduto di li a pochi attimi. La luce intensa tornò a riempire la zona circondante. In un attimo l’ombra era partita verso la gemella avversaria. Avendo tenuto gli occhi chiusi prima dello scoppio il senso di nausea non c’era per niente. Così concentrato sui rumori decise di portare un secondo attacco. Infatti sebbene il Kagemane fosse partito con l’avversario a meno di un metro di distanza, Kisuke aveva deciso di portare una doppia sciabolata da entrambe le parti in modo da bloccarne i movimenti laterali. Le parti interessate che il Nara aveva focalizzato prima di chiudere gli occhi erano le gambe e il bacino. Infatti con la katana nella mano destra, aveva cercato di colpire la parte inferiore dell’avversario mentre con la sinistra aveva fatto semplicemente un taglio netto, ovviamente più in alto rispetto all’arto destro. Ora che la linea nera era partita le chance di vittoria del sunese erano nulle. Da sinistra c’era la katana, dall’altra pure e come se non bastasse in linea retta l’ombra del foglioso si stava per legare alla sua. Non c’era una possibilità che da quell’azione così meticolosa egli uscisse indenne. Se avrebbe scansato l’ombra spostandosi di lato, avrebbe ricevuto sicuramente una stoccata da una delle due katane. L’arretramento e l’avanzamento era impossibile, perché l’innata non gli avrebbe dato scampo in nessuna maniera. In termini sportivi sembrava proprio finita lì. Anche decidendo di sacrificare una parte interessata come il bacino o le gambe, la ferita sarebbe stata troppo Grave da permettergli di continuare la sfida. Tutto era destinato a finire.




S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 215/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica:
Ferita media sul braccio destro.
Ferita media su entrambe le gambe.
Ferita media sul bacino.

Consumi:
† Attivazione innata [5]
† Kagemane no Jutsu [10]

Slot Azioni:
1/3: Difesa mediante le 2 Katane
2/3: Attacco mediante le 2 Katane
3/3:
Slot Tecniche:
1/2:Attivazione Innata
2/2:Kagemane no Jutsu

Armi svelate:
Katana {2/2} In mano
Shuriken {5/5}
Kunai {19/20}
Carta Bomba {3/4}
Flash {3/5} - 1 Lasciata cadere a terra.


OT: ||||


 
Top
~Daniele
view post Posted on 13/2/2010, 19:44




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG
Inconscio


» ~ Chuunin Test - Second Trial: Verso La Fine Monotonia.
Oramai questo spiacevole sentimento era divenuto l'indiscusso padrone e protagonista di quel misero spettacolo che i due shinobi stavamo mettendo in scena.
La frenesia, l'eccitazione e la suspense iniziali erano scemate minuto dopo minuto, sfociando in noia e tristezza.
Lo scontro era partito con un impulso notevole, difatti, sin dalle prime battute, i due contendenti avevano mostrato il meglio del loro repertorio, variando le proprie strategie, puntando ora alla potenza, ora alla furbizia e all'effetto sorpresa.
Il freddo e mortifero Doton, ausiliato dall'infimo e tagliente Fuuton avevano spesso guerreggiato con il maestoso Katon avversario, vanificando, in tutti i casi, i risultati sperati, causando ai due diverse non indifferenti lesioni, che, comunque, non pregiudicavano le performance di entrambi.
Nonostante i pochi e sparuti sprazzi di adrenalina pura, oramai il combattimento si era trasformato in una logorante partita di scacchi, ove, ad ogni turno, uno era messo in scacco dall'altro.
Si era arrivati ad uno stallo, ad ogni azione corrispondeva una reazione uguale e opposta, tanto da vanificarne l'effetto.
Oramai sembrava che i due si conoscessero come fratelli, niente poteva più sorprendere ed introdurre un elemento di novità, o almeno così si credeva.
E come in libro, dove l'attenzione e l'interesse del lettore, oramai perduti, possono essere rievocati attraverso un capitolo sorprendente, anche questo turno che si stava svolgendo avrebbe meravigliato il giovane Sunese, costringendolo a ragionare per sfuggire a qualcosa di nuovo.
L'Incipit, il susseguirsi di eventi, le tematiche trattate.
E' di questo che il lettore si nutre, famelico.
E ogni buon autore sa che questi sono ingredienti, componenti fondamentali di ogni genere letterario degno di portare questo nome.
Purtroppo il Fato si era rivelato un pessimo scrittore, difatti aveva reso questo combattimento inutile, monotono, piatto.
Esso si svolgeva secondo precisi canoni: Attacco-Difesa..
Tutto si equilibrava, niente prevaleva prepotentemente sull'altro, imponendo la propria supremazia.
Così, come da copione, toccava al Sunese rispondere all'offessa, e non si fece affatto pregare da nessuno.
Il Genin, infatti, aveva sfoderato una buona carta, servendo al tavolo un'ottima giocata: approfittando della nube e dell'errore di calcolo commesso dal Nara, aveva utilizzato il Doton, per sorprendere il nemico con un attacco proveniente dal basso; inoltre, dopo aver compiuto questa azione, si era mosso contro la vittima, cercando di concludere il tutto per mezzo di concatenate arti marziali.
Purtroppo, Kisuke si era dimostrato ancora pronto e superiore, e attraverso la sua sviluppata capacità sensoriale era riuscito a spostarsi tanto da subire solo un altro profondo taglio. Armato delle sue due fedeli lame, aveva facilmente deviato quelle del Sunese, che lasciò cadere al suolo per destabilizzare l'avversario con il Palmo Distruttivo.
La velocità di reazione del Nara fu, come al solito, sorprendente, infatti riuscì a posizionare le lame parallele al suolo, rivolgendo l'infima parte affilata contro la tenera carne del Sunese.
Questi, d'istinto, ritrasse la mano destra, che puntava al collo, per non maciullarla al contatto con il filo delle spade, mentre con la sinistra continuò il movimento, non riuscendo però ad arrivare al fisico del Nara proprio a causa di questa forte difesa.
I due, quindi, si trovavano a meno di due metri di distanza. Se avessero voluto, si sarebbero potuti toccare solamente allungando di poco le proprie braccia.
Hiroshi incrociò lo sguardo dell'avversario come conviene con due lame avverse.
L'espressione del viso di Kisuke era neutra, nessuna emozione trapelava dai suoi occhi o dal movimento dei suoi muscoli, in grado di mutarne l'aspetto.
I suoi occhi sembravano fissare il vuoto, il non esistente; sembravano trapassare il Sunese, cercando di intravedere qualcosa all'interno della montagna.
Ma subito un evidente fatto balzò all0occhi attento del giovane: il Nara stava evidentemente celando qualcosa nella sua bocca. La visibilità dell'oggetto non era tale da definirne la forma nè le esatte dimensioni, ma era abbastanza grande da impedire al ragazzo di chiudere la bocca.

Cosa diavolo avrà in bocca? Sembra una sfera, ma non può essere un tonico. D'altronde che senso avrebbe conservare un tonico invece di ingerirlo e godere delle sue benefiche proprietà.
Mi sembra qualcosa di familiare, ma non riesco a definirlo in maniera esatta.
Dovrò stare all'erta..


Attimi sfuggenti separavano Hiroshi dalla sorpresa, dall'ignoto e dall'inaspettato.
Lesto il ragazzo raccolse le sue due spade, rinfoderando la katana, e trattenendo la wazikashi con la mano sinistra. Discretamente, frugò nel suo zaino, afferrando una pillola dalle indescrivibili capacità: il Tonico Rosa che celava nel suo pugno avrebbe consentito ai suoi muscoli inferiori di funzionare al doppio delle loro possibilità.
Portò il farmaco in bocca e morse vigorosamente: proteinte e vitamine, per lo più, invasero il suo corpo, fornendogli una carica energetica non indifferente,
Dopodiché, il Nara utilizzo uno strano Justu: la sua ombra prese vita, nel frattempo egli fece cadere la pallina a terra: era un Flash.
Hiroshi chiuse d'istinto gli occhi, proteggendosi dalla luce; una volta certo che tutto il putiferio fosse finito, li riaprì.
Vide chiaramente che una striscia nera, cupa e macabra stava strisciando al suolo, come una velenesa serpe, pronto a ghermire l'ignara e debole preda.

Non devo farmi prendere da quella cosa, o sarà la fine..

D'istinto, si spostò sul lato, trattenendo la lama con la bocca.
Compose diversi sigilli, appartenenti ad una tecnica debole, ma in questo caso efficace, e probabilmente vincente.
Preparò l'illusione, e la scagliò contro il Nara, al che, riacquisito un buon equilibrio, scattò, prendendo la katana con entrambe le mani, e portando un affondo in pieno petto avversario.
Era arrivato alle battute finali.
Avrebbe dovuto vincere in poco tempo, poiché conosceva bene gli effetti collaterali del tonico: a breve, avrebbe sofferto dolori talmente acuti alle gambe che la sua velocità sarebbe dimezzata, divenendo una preda facile da uccidere.
Forse il Fato stava iniziando a scrivere l'epilogo di quel canto bellico?
Forse la pazienza e la determinazione del Sunese avevano piegato l'impetuosità e l'ardore del nemico?



CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Affondo con Wazikashi vs il Petto;
Slot Tecnica: 1°:Tecnica Minore delle Sabbie
Consumi: 15 {Tecnica Minore delle Sabbie (-15)}
Recuperi: //
Chakra: 140/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ferita Leggera Quadricipite dx;
Ferita Media Braccio Destro
Ferita Media Gamba Destra
Stato Psicologico: Determinato
Equipaggiamento:

# 2 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 1 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 1
# Katana x1 (Avvelenata)
# Corda di Canapa x1
# Flash x1
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Wazikashi

CITAZIONE
Probabilmente questo non sarà il mio post migliore... oltre a tornare da un periodo di inattività, mi sono ridotto a scrivere solo ieri sera e oggi.. questo è il risultato, che non potrà essere modificato, in quanto ho impegni sociali, a cui non voglio assolutamente rinunciare..
Enjoy :D

Tecniche Utilizzate:
SPOILER (click to view)
Tecnica Minore delle Sabbie
Villaggio: Suna
Posizioni Magiche: 5 (medio)
Descrizione: Questa basilare arte illusoria fonda la sua applicazione nella profonda conoscenza che ogni ninja di Suna ha del deserto. Se l'onda di questo Genjutsu raggiunge il bersaglio, egli crederà di essere vittima delle sabbie mobili. Il realismo dell'illusione non è affatto influenzato dal tipo di ambientazione e di terreno, in quanto sembrerà che il ninja le abbia "evocate" modificando il campo di battaglia. Ovviamente, visto il basso livello della tecnica, essa non danneggierà la vittima in alcun modo, ma per tutta la sua durata gli dimezzerà il movimento e gli impedirà di attaccare con gli arti inferiori. Normalmente interrotta da Rilascio, o da un danno Medio, termina invece spontaneamente dopo tre turni completi. Il suo raggio invece è proporzionale al grado del ninja: uno Studente può cercare di ammaliare un bersaglio a dodici metri, un Genin a sedici metri (con un consumo bassissimo aggiuntivo), mentre un Chunin a venti (con un consumo basso aggiuntivo).
Tipo: Genjutsu
(Livello: 5/4 / Consumo: Medio-Basso)


CITAZIONE
Karasu
Stato: Illeso

Tecniche:
-Arti staccabili
-Lame avvelenate che spuntano dagli arti
-Gas velenoso (2 "spari". Cortina fumogena: 125metri cubici)
-Kunai lanciabili dalla bocca (12 unità, Sparabili 4 a turno)
-Lanciatore di senbon nascosto in un braccio (20 Unità per la Media Distanza [12m])
-Karakuri Engeki
Karasu è la prima marionetta vista di Kankuro, e il suo volto assomiglia a quello di una scimmia. Kankuro la usa in una specie di Tecnica della sostituzione del corpo, ricoprendola di sabbia e facendola sembrare se stesso, mentre in realtà lui è nascosto dietro di lei avvolto in bende. Karasu ha tre piaia di arti che possono essere controllati separatamente dal suo manovratore; quando is muove, inoltre, emette un caratteristico rumore scrocchiettante

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

 
Top
† K y u b i »
view post Posted on 15/2/2010, 16:35





¬ Iron Man



~ La stanchezza e la delusione lo azzannavano dalla cintola in su. I cinque sensi erano attivi. Il più usato di questi, era l’udito. In quegli attimi colmi di tensione agonistica il ninja del Konohagakure No Sato si era affidato principalmente alle sue orecchie per contrastare gli attacchi avversari. Essendo ancora vivo per raccontarlo non c’era alcun dubbio sulla bravura del foglioso. Era Forte. Una battuta dopo l’altra si era sempre arrangiato con difese minuziosamente complesse che l’avevano salvato da ferite gravi o persino dalla morte. La fine come la conosceva lui non poteva ancora giungere. Avrebbe combattuto fino allo stremo per raggiungere il suo obbiettivo. Fra lui e il primo passo per raggiungerlo, il fato o come lo si vuole chiamare, gli aveva messo di fronte un avversario abbastanza tosto da battere. Egli era un Sunese dalle doti ancora nascoste che, durante lo scontro a stento aveva rinunciato ad un carattere difensivo, anzi.. tutt’altro, fin dalle prime scaramucce aveva voluto attaccare a pieno delle sue forze con l’intenzione di spazzare via il genin della foglia. Solo grazie ad un cervello fuori dall’ordinario e alla prestanza fisica, Kisuke era riuscito a divincolarsi come una serpe tra quegli attacchi di vento e terra. (Doton – Futon). Sapeva che non poteva essere tutto lì, c’era qualcosa che ancora egli nascondeva. Chissà se prima della fine avrebbe potuto vedere con i propri occhi l’arma della sabbia completa e pronta per l’uso. Per riuscire nel suo intento, prima che lo scontro finisse aveva deciso di metterlo alle strette mostrando il suo asso nella manica. Essendo un Nara con la volontà del fuoco nelle vene non ci voleva certo un genio per capire a cosa il genin voleva alludere. Il Kagemane No Jutsu ovviamente. L’abilità innata che aveva reso celebre il suo clan negli anni passati e che oggi riponeva in lui il peso della sapienza e del proseguo. Toccava a lui adesso portare avanti la tradizione. Avrebbe insegnato ai suoi figli il suo segreto e loro a suo avrebbero insegnato ai suoi nipoti lo stesso. Solo in un futuro non tanto prossimo quel segreto sarebbe andato perduto. Perduto come ogni altra cosa al mondo che avesse un qualunque valore. Peccato solo che l’arma segreta del suo clan non avesse avuto il successo pensato prima dell’offensiva. Infatti come se avesse previsto tutto prima ancora che scattasse l’offensiva del Nara, il sunese si era portato fuori tiro evitando l’ombra e il suo potere di allacciare qualunque cosa toccasse. Così passata la luce, la spada nera era rimasta per un secondo ferma senza aver colpito il bersaglio. Tornata alla base dei calzari del suo padrone, l’ombra vibrò come se fosse arrabbiata dell’insuccesso appena portato. L’attacco era fallito, il momento di difendersi era giunto alle porte. Inspiegabilmente il sunese fresco come una rosa aveva già iniziato l’attacco. I seal che compose erano familiari al genin natio di Konoha. Anche se sapeva cosa stava per fare, Kisuke non cercò nessuna via di fuga. Si limitò a mettere in bocca un tonico rosa. Lo ingerì quasi senza masticarlo. Sentì d’impulso le gambe fremere come se non volessero stare ferme. Ma era solo una sensazione, una inutile sensazione che non avrebbe aiutato in quel momento. Infatti la tecnica l’aveva preso. Proprio come all’inizio dell’incontro si sentì sprofondare in quella che sembrava sabbie mobili. D’istinto si ricordò come era riuscito ad annullare la tecnica nel precedente attacco. Era tutto un gioco d’azzardo. Se quello non era un’arte illusoria si poteva considerare spacciato. Non aveva intenzione di attendere nemmeno un secondo. Aveva rischiato ed ora doveva vedere se anche la fortuna girava dalla sua parte in quella prima sfida dell’esame chunin. Con la katana a portata di mano si ferì sulla schiena con una forte e lineare stoccata. La lama gli provocò una ferita media. La perdita di sangue che fuoriusciva dallo squarcio era calda. Il test era andato bene. Tutto era tornato alla normalità. Sebbene ferito, il giovane aveva spezzato quella che sapeva ora esser un illusione. Con i sensi tornati normali e con le gambe che volevano lavorare manco fossero quelle di uno scattista dei 100 metri piani era pronto all’avanzare del suo avversario. Niente l’avrebbe più preso alla sprovvista. Grazie al tonico che poco tempo prima aveva preso si lanciò di lato ad una velocità che non gli apparteneva. Sbalordito da quella droga vide la katana del nemico tagliare l’aria. Sulla punta ancora visibile si poteva notare il riflesso del ragazzo. Sicuramente adesso era il sunese ad esser stato preso di sorpresa. Infatti di certo non si sarebbe aspettato che il Nara riuscisse a distogliere l’illusione così presto. Meno di due passi lo separava dal nemico. La distanza ormai non contava più per lui. Era giunto il momento i tentare ancora una volta il Kagemane No Jutsu. Compose i sigilli e l’ombra partì. I centimetri che doveva percorrere erano così pochi che di certo l’avversario questa volta non avrebbe potuto evitarla. Questa volta la fine poteva definirsi arrivata? Il ragazzo dalla coda lunga e nera ne era certo. Sapeva bene che l’essersi avvicinato così vicino era stato un errore abbastanza grave da parte del suo avversario. Non aveva più scampo. Di lì a pochi secondi le due ombre si sarebbero allacciata formandone una sola. Come una catena nera che macchiava il terreno marrone misto verde la conclusione della sfida pareva ormai scontata. Il vincitore non poteva esser altro che il natio del Fuoco, anche se a parer suo il genin della sabbia aveva dimostrato grande carattere nell’affrontarlo. A meno di un miracolo improvviso piovuto dal cielo che potesse aiutare il sunese a scamparla ormai tutto poteva considerarsi fatto e finito. Il sangue versato su quella conca di rocce era un tributo o per meglio dire un pedaggio per poter passare alla fase successiva. Peccava forse di spavalderia? Un po’. Non lo negava di certo, ma tenendo conto delle distanze e delle frazioni di tempo concessogli dal suo avversario al quanto sprovveduto contava di finire tutto con quella semplice ed efficace mossa segreta. Avrebbe vinto? Lui ne era certo. L'avversario l'avrebbe scampata? Solo con un aiuto dal divino blasfemo in cui egli riponeva una preghiera o due. Restava il fatto che tutto stava per finire nel baratro della stanchezza e del sangue.

...






S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 200/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica:
Ferita media sul braccio destro.
Ferita media su entrambe le gambe.
Ferita media sul bacino.
Ferita media sulla schiena

Consumi:
† Innata attiva [5]
† Kagemane no Jutsu [10]

Slot Azioni:
1/3:
2/3:
3/3:
Slot Tecniche:
1/2:Kagemane no Jutsu
2/2:

Armi svelate:
Katana {2/2}
Shuriken {5/5}
Kunai {19/20}
Carta Bomba {3/4}
Flash {3/5}
Tonico Rosa {2/3} -1 Ingerito


OT: Lasciamo perdere il post di Dani, non ho voglia di fare precisazioni su errori o altro. Voglio concludere sto incontro che sembra non finire più. ùùù Il post fa schifo, ho scritto poco e male, non ho scusanti sta volta ma non aveva voglia di perdere tempo con ste minchiate. Volevo essere conciso sulle mie azioni difensive/offensive ò_ò


 
Top
~Daniele
view post Posted on 18/2/2010, 20:15




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG
Inconscio


» ~ Chuunin Test - Second Trial: In Trappola Colpo di scena.
La vita ne è completante composta, riservando alle persone continue ed inaspettate sorprese.
Si pensava forse che il libro, il romanzo incentrato su questo epico scontro fosse giunto a ringraziamenti finali?
No, evidentemente il Nara aveva ancora qualcosa da aggiungere alla sua esperienza, tanto non demordeva ad arrendersi alla forza e alle strategie del Sunese.
Anche in questa occasione, il Foglioso aveva tirato fuori un altro asso dalla sua manica, sfoderando una prontezza inaudita, di gran lunga superiore alle capacità del Genin.

Cazzo, come è possibile! Come può rispondere ad ogni offesa con così tanta facilità? E' logorante..

Un forte senso di frustrazione invase l'animo del giovane, che non si capacitava di come potesse l'avversario riuscire a scansare i suoi attacchi oppure a difendersi con così tanta maestria da cavarsela con qualche graffio.
LA stanchezza cominciava a farsi sentire: sempre più insidiosa, agiva nell'ombra, pronta a sferrare l'agguato finale.
I muscoli, la capacità sensoriale e percettiva.
Questi sarebbero stati i primi caduti in questa devastante battaglia. Lo scontro oramai si era dilungato per diverso tempo e, nonostante tutto questo tempo, le azioni dei due mantenevano un grado di atleticità e intensità elevato.
Uno dei due sarebbe presto crollato, e sembrava che il ruolo del debole, del perdente dovesse essere ricoperto dal Sunese, accecato dall'orgoglio, tanto da ritenere possibile vincere senza la marionetta.
Adesso era troppo tardi. Le forze venivano a mancare ed il chakra rimasto non poteva essere dissipato per animare un fantoccio letale e mortifero.
I quadricipiti e i muscoli inferiori pulsavano rabbiosi, pronti a scatenare la loro forza correndo e combattendo.
Dopo aver abilmente schivato quella macabra striscia nera, il Genin, dopo aver intrappolato il nemico in un banale genjustu, era scattato rapidamente, muovendosi con una velocità ignota e sconosciuta, contro l'avversario, portando un letale affondo con la sua lama irrorata di veleno.
Il Nara, sfortunatamente, sembrava essere dotato di una intelligenza fuori dal comune, infatti aveva immediatamente riconosciuto il Genjustu, ed attraverso un fendente, si era ferito la schiena, sciogliendo l'incantesimo.
Ripresi i sensi, si scansò velocemente, quasi scomparendo per una frazione di secondo.
L'accelerazione istantanea fu talmente intensa da provocare un sostanziale spostamento dell'aria.
Da tale velocità, il Sunese potè facilmente dedurre che anche il Foglioso aveva ingerito l'integratore color Rosa.
Il Genin si voltò, per reagire ad eventuali attacchi, ma non fu abbastanza lesto: un'altra serpe cupa e tenebrosa strisciò velocemente verso il Sunese, ghermendolo con la sua presa.
Contatto.
Una lunga linea nera collegava i due ninja, legandoli in maniera indissolubile.
Hiroshi tentò di muoversi, ma sentì il suo corpo come congelato, bloccato da una forza superiore, incontrastabile.
Per di più, sentì il suo corpo muoversi autonomamente per assumere la posizione che vide essere identica a quella del Nara, nonostante il chiaro input del cervello fosse quello di fermarsi.

Che razza di tecnica è mai questa? Non sono più padrone del mio corpo, anzi, esso sembra muoversi autonomamente.
Mi chiedo come mai io abbia assunto la sua stessa posizione..


Il Genin si stava arrovellando per trovare una spiegazione plausibile a quella tecnica che l'aveva sopraffatto.
Tentò piccoli esperimenti, per valutare il grado di immobilità in cui si trovava: provò a muovere gli arti, sia inferiori che superiori, ma non riuscì in quest'impresa.
Il suo intero corpo sembra essersi cementato improvvisamente.
Una cosa era certa, il battito degli occhi dipendeva dal suo organismo, come anche il movimento dei bulbi oculari; lo stesso valeva per la parola, dato che provò ad emettere suoni e vi riuscì, e soprattutto il suo pensiero non era stato sopraffatto dal nemico.

D'altronde, se avesse soggiogato all 100% il mio organismo, si sarebbe rivelata una tecnica di dominio assoluto.. e se esistono tecniche del genere, non sono alla portata di un Genin, nonostante sia un talento..
L'ombra è la causa di tutto, ma come liberarsene?
La sua presa è ferrea, non sembra lasciare soluzioni..


Un grave senso di impotenza demoralizzò il Ventoso, che immaginava chiaramente l'esito dello scontro a favore dell'avversario.
Non poteva essere altrimenti, data la sua prigionia, e soprattutto il suo obbligo ad emulare ogni movimento dell'avversario. L'avrebbe potuto uccidere in ogni maniera, l'avrebbe potuto manovrare secondo ogni suo desiderio, come succede ad una marionetta nelle mani dell'onnisciente padrone.
Rabbia mista a debolezza imperversavano nei pensieri del giovane, pronto a ricevere l'ultimo impeto..


CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Affondo con Wazikashi vs il Petto;
Slot Tecnica: 1°:Tecnica Minore delle Sabbie
Consumi: 15 {Tecnica Minore delle Sabbie (-15)}
Recuperi: //
Chakra: 140/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ferita Leggera Quadricipite dx;
Ferita Media Braccio Destro
Ferita Media Gamba Destra
Stato Psicologico: Rabbioso, Rassegnato
Equipaggiamento:

# 2 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 1 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 1
# Katana x1 (Avvelenata)
# Corda di Canapa x1
# Flash x1
# Wazikashi x1 (Avvelenata)
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x1
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Wazikashi nella mano sx

Tecniche Utilizzate:

CITAZIONE
Stessa cosa di Marco, anche io avrei voluto approfondire meglio il post, ma non ho veramente tempo, devo ancora farmi un casino di roba per domani per due compiti in classe.. il post è corto e brutto, comunque esprime l'idea: sono stato preso dall'ombra..

CITAZIONE
Karasu
Stato: Illeso

Tecniche:
-Arti staccabili
-Lame avvelenate che spuntano dagli arti
-Gas velenoso (2 "spari". Cortina fumogena: 125metri cubici)
-Kunai lanciabili dalla bocca (12 unità, Sparabili 4 a turno)
-Lanciatore di senbon nascosto in un braccio (20 Unità per la Media Distanza [12m])
-Karakuri Engeki
Karasu è la prima marionetta vista di Kankuro, e il suo volto assomiglia a quello di una scimmia. Kankuro la usa in una specie di Tecnica della sostituzione del corpo, ricoprendola di sabbia e facendola sembrare se stesso, mentre in realtà lui è nascosto dietro di lei avvolto in bende. Karasu ha tre piaia di arti che possono essere controllati separatamente dal suo manovratore; quando is muove, inoltre, emette un caratteristico rumore scrocchiettante

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

 
Top
Shadow alkemist
view post Posted on 25/2/2010, 17:18




E' stato uno scontro interessante,che ha visto protagonisti due ottimi player. anche a voi due,così come nel precedente scontro in cui ho postato il nome del vincitori,vanno i miei complimenti,sia al vincitore che allo sconfitto.
Non c'è bisogno di sentirsi inferiori per aver perso,l'importante è aver ruolato ugualmente bene.

Il vincitore è:
† K y u b i »

A breve exp e ryo
 
Top
Shadow alkemist
view post Posted on 11/3/2010, 20:35




Kyubi: alcuni articoli li sbagli,al posto di Gli,usi I o il contrario,questi sono errori gravi di grammatici devi correggerli assolutamente,li fai sempre. POi pure roba tipo ce l'avevano fatta,questa è la fomra corretta non c'è come usi tu. Si usa c'è quando si vuole utilizzare il verbo essere per intendere che una cosa è presente o sta,negli altri casi tipo il precedente esempio va la particella ce. Anche questo è un tuo errore ricorrente da correggere. Su alcuni verbi al passato remoto a volte t dimentichi di mettere l'accento sull'ultima,anche questo è un errore pesante grammaticalmente. Anche tu fai ogni tanto l'errore di Kai del sè senza accento. Va senza accento quando è la particella per l'ipotetica(ovviamente) e quando lo usi come: se stesso. Altrimenti vuole l'accento. Ancora più grave è però il riscontrare delle volte usare il verbo essere senza accento. Ma li odi proprio gli accenti? neanche la negazione nè,viene usata da te con l'accento. QUesti sono tutti gravi errori ortografici,grammaticali. In un compito ti darebbero un voto notevolmente abbassato solo per questi errori,li fai sempre!
Azz ho trovato anche il verbo avere usato senza h: nessuno a scampo[cit.] meno male è un errore sporadico °°
Tu scrivi bene come periodare e come parole usate,ma questi errori ti fanno abbassare di molto la valutazione(quantomeno per l'exp),perchè sono cose gravi.
Exp 80 Ryo 200

Daniele: Anzitutto paghi l'errore di aver speso del chakra al primo post quando era stato espressamente vietato. Come seconda e ultima cosa non voglio evidenziare degli errori particolari,ma il fatto che tu non abbia brillato. Molti post sono nella media di un normale ruolatore,sviluppi poco i pensieri,spesso li stacchi troppo. Eppure sei bravo,descrivi bene gli stati d'animo,anche alcune reazioni fisiche ad essi associati. Potresti fare nettamente meglio e invece non lo fai. Perciò non avrai una grande valutazione
Exp 68 ryo 100

Edited by Shadow alkemist - 11/3/2010, 20:52
 
Top
Shadow alkemist
view post Posted on 24/8/2010, 01:34




Un po' in ritardo comunico il destino di Daniele: assicurando poca costanza,fondamentale per il passaggio di grado,e non essendosi espresso al massimo delle sue potenzialità il candidato non potrà essere promosso a Chunin. Nonostante tutto il livello mostrato potrebbe anche risultare parzialmente soddisfacente,pertanto non sarà obbligatoriamente necessario per lui rifare un nuovo esame,ma potrà,una volta riassicurata presenza attiva,sostenere una prova differente per un'eventuale convalida del grado chunin.
 
Top
13 replies since 13/12/2009, 21:33   217 views
  Share