Un pò di Cucina- Nihonryouri
Oggi tratteremo di qualche ricetta dei tanti piatti gustosi del Giappone. I piatti in giappone vengono portati tutti contemporaneamente sulla tavola, staccandosi dalla tradizionale suddivisione delle portate. Il cibo di base è il riso, cotto o a vapore o bollito, con l'aggiunta di aceto di riso per facilitare "l'attaccatura" dei chicchi tra loro.
Prima Ricetta: Onigiri (おにぎり)
Sono spesso chiamate “palle di riso”, sono fatte con riso cotto al vapore e pressate in una forma triangolare rotondeggiante di 7,5cm di larghezza e 2,5cm in spessore, all’interno può avere un ripieno di fine salmone grigliato, uova di merluzzo, alga kombu, umeboshi (prugne giapponesi).
Ingredienti 4 onigiri:1 tazza di riso giapponese
sale
salmone grigliato
alghe nori
Procedimento:Cuocere il riso, bagnare le mani in acqua fredda e mettervi del sale (se si vuole), predere il riso e dividerlo in 4 palline, iniziare a manipolare il riso compattandolo e dandogli una forma tondeggiante (ci si può aiutare avvolgendo il riso con della carta trasparente cellofan); fare, in ogni pallina, un buco nel centro, dividere equamente il salmone e porlo nel foro ricoprendolo con il riso. Dare alle palline di riso la foema desiderata, per il triangolo mettere il riso fra le mani e modellarlo ponendo le mani a forma di A (i lati del triangolo dovrebbero essere piatti); tagliare l’alga per avvolgere l’onigiri o completamente o solamente il fondo (consumare subito o porre in sacchetti diplastica e piìoi in frigo e consumare quando si desidera, è preferibile scaldarli un po’ quando si tolgono dal frigo).
Seconda Ricetta: Bento (べんとう)
Il bento è il tipico pranzo trasportabile che i giapponesi consumano al lavoro, a scuola, in treno ecc. E’ pratico, veloce, nutriente e gustoso, i vari alimenti (dalla carne al riso, dagli spaghetti alle verdure, al sushi ecc.) vengono posti nei vari scomparti della piccola scatola “porta bento” che è munita anche di bacchette.
Ingredienti per i rotolini di carne:2 fette di maiale tagliate finemente
6 pezzi di patata congelata
1 asparago verde
1 piccolo cucchiaio di olio da insalata, salsa di soia, zucchero
Procedimento:Pulire l’asparago, metterlo a cuocere in acqua bollente per 2 minuti,scolarlo e tagliarlo in 4 pezzi; srotolare le fette di carne e riempirle equamente con pezzetti di patata e asparago. Porre l’olio in una padella, farlo scaldare e mettervi la carne, cuocere a fuoco medio aggiungendo 1 cucchiaio di acqua, salsa di soia e zucchero, una volta terminata la cottura tagliare i rotoli a metà.
Terza Ricetta: KOBANA MAKI
Ingredienti :2 pezzi di alghe essiccate
1 tazza di riso sushi
1 pezzo d rafano sott'aceto
1 /2 cucch 1 aino di wasabi
Ingredienti per le omelette:3 uova
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
olio per friggere
Procedimento:Preparate le omelette: sbattere bene uova, sale e zucchero in una ciotola, quindi scaldate l’olio per friggere finchè non sarà molto caldo. Versate un po' di pastella nella padella, spargetela bene e rigirate l'omelette per farla cuocere da tutti e due i lati, quindi toglietela dal fuoco e lasciatela raffreddare. Sbucciate e affettate il cetrioloo in lunghe strisce molto sottili. Tagliate in strisce sottili anche il rafano sott’aceto.Stendete il primo pezzo di alghe essiccate su una tovaglietta di bambù e disponetevi sopra l'ornelette.
Dividete il riso sushi in 2 porzioni e distribuitene una sull'omelette. Con le mani, premete delicatamente sul riso per appiattirlo leggermente.
Dividete il cetriolo e il rafano in 2 porzioni.
Mettete metà delle strisce di cetriolo e di rafano sopra al riso. Distribuite una piccola quantita di wasabi sulle verdure. Attenzione a non abbondare se non volete un piatto eccessivamente piccante.
Usando entranbe le mani e premendo con forza, tirate la tovaglietta verso l'alto e arrotolatela fino a formare un lungo cilindro che deve essere piuttosto stretto. Togliete la tovaglietta e tagliate il rotolo che ne avete estratto in pezzi lunghi circa 5 cm usando un coltello molto affilato.
Disponete sui piatti e servite.
Quarta Ricetta: Takoyaki (たこ焼き)
Il takoyaki, assieme all'okonomiyaki, è uno dei piatti simbolo di Osaka, vera e propria capitale gastronomica del Giappone.Anche il takoyaki è un tipico cibo da strada o da spuntino veloce. In ogni matsuri (sagra) che si rispetti, non può mancare la bancarella che prepara il takoyaki da asporto, servito in apposite vaschette. In Giappone è credenza comune, frutto più che altro di un diffuso stereotipo, che i gestori delle bancarelle, quelli che stanno dietro la piastra a far girare le palline di takoyaki con lo spillone, siano spesso ex yakuza o teppisti con un passato burrascoso poi ravvedutisi.
Ingredienti :
Per 24 palline circa di takoyaki150g di farina 00
300ml di dashi (brodo base). In alternativa si può usare anche sola acqua ma il takoyaki verrà meno saporito.
1 uovo
2 cucchiai di beni shoga tritato.
un pizzico di sale
un cucchiaino di zucchero
100g di polpo (tako) bollito. Nella scelta del polpo cercate di privilegiare esemplari molto grossi, magari piovre, dai tentacoli spessi e carnosi. Uno o due tentacoli dovrebbero essere sufficienti.
un mazzetto di erba cipollina
una bustina di kazuo bushi
aonori
maionese
salsa takoyaki
olio di semi
Preparazione :La preparazione del takoyaki è molto semplice. L'unica difficoltà sta nel far ruotare le pallina con lo spillone, operazione che richiede solo un po' di pratica.
•Con un coltello molto affilato affettate l'erba cipollina.
•Triturate il beni shoga in modo da avere quadratini di due o tre millimetri circa di spessore. Il beni shoga non è indispensabile, ma serve comunque a dare un particolare accento al piatto.
•Con una frusta sbattete energicamente la farina con il dashi, il sale, lo zucchero e l'uovo in modo da avere un composto ben amalgamato, liscio e senza grumi. Mettetelo in un recipiente dotato di beccuccio e lasciatelo riposare a parte per qualche minuto.
•Nel frattempo tagliate il polpo che avrete precedentemente sbollentato a pezzi irregolari di non più di un centimetro.
A differenza della cucina italiana dove polpi e seppie devono essere morbidi e vanno quindi cotti molto, nella cucina giapponese questi ingredienti sono apprezzati per la loro consistenza un po' gommosa. Non bollite troppo il polpo, giusto il tempo che basta a non lasciarlo crudo, così da fargli mantenere una buona elasticità. Uno dei punti fondamentali per avere un buon takoyaki, è riuscire a creare un contrasto tra la morbidezza della pastella e la consistenza del polpo.
• A questo punto scaldate la padella da takoyaki e oliatela bene. E' importante che prima di versare l'impasto la padella sia ben unta e molto calda. Come per le crepe, anche per il takoyaki, le prime palline che andrete a preparare probabilmente tenderanno ad attaccarsi e non usciranno molto bene. Non dispertate e prerseverate, man mano che la padella viene usata verranno sempre meglio.
• Versate la pastella dal recipiente col beccuccio direttamente nella teglia. Cercate di distribuirla uniformemente in tutti gli stampi. Non preoccupatevi se la pastella finisce anche sugli spazi tra una forma e l'altra. Abbiate solo avuto l'accortezza di oliare bene anche queste superfici.
• Distribuite i pezzi di polpo nella padella in modo che in ogni stampino ve ne sia almeno uno o due. Di più è anche meglio, ma attenzione a non esagerare se no il takoyaki non sta più insieme. Distribuitevi sopra il beni shoga e l'erba cipollina. Non abbiate timore di abbondare, soprattutto con quest'ultima.
Aspettate un po' che l'uovo incominci a cuocere sul fondo degli stampini e poi, con lo spillone, con un movimento secco e circolare, fatelo staccare dalla parete di ghisa e pian piano fatelo ruotare. Man mano che cuoce, continuate a rigirare il takoyaki così che venga prendendo una forma sferica regolare.
• Mettete il vostro takoyaki su un piatto da portata e spennellatelo di maionese prima, di salsa takoyaki poi e infine spolverate con aonori e kazuo a piacere.
• Un'alternativa alla maionese e alla salsa takoyaki si può avere con la versione akashiyaki del takoyaki, che poi è forse il modo migliore per apprezzare appieno questo piatto.
Le palline al polpo in questo caso sono servite senza alcunché sopra e prima di mangiarle vengono immerse nel dashi caldo servito a parte in una ciotolina.
Video Esplicativo
Quinta Ricetta: Tori Dango (鳥団子)
Le polpette di pollo. Altro non vuol dire la parola Tori Dango. Tori significa uccello in generale ma è spesso utilizzato come diminuzione di niwa tori, ossia pollo. Dango significa polpetta, pallina, ed è un termine che troveremo ancora in futuro, soprattutto per riferirsi a particolari tipi di dolci giapponesi.
Dunque delle semplicissime, banalissime, polpette di pollo fatte però con alcuni accorgimenti che daranno a questo piatto un particolare e nuovo gusto esotico.
In Giappone è una preparazione molto comune che viene quasi sempre preparata in brodo, sia di pollo, sia hon-dashi a base di pesce. Molto spesso è tra gli ingredienti del nabe, il pentolone con brodo o acqua calda in cui tutti i commensali mettono dentro a cuocere verdure, pesce, carne, mochi e anche, appunto, tori dango.
Ingredienti :
Per circa 18 polpette di pollo300g di polpa di pollo (cosce disossate o petto) con la pelle
Una manciata di erba cipollina o porro affettato fine
1 cucchiaino di zenzero grattugiato
Due cucchiai di salsa si soia
Un pizzico di sale
Due cucchiai colmi di fecola di mais (in sostituzione della katakuriko, fecola di castagne che si usa in Giappone)
Preparazione :In Italia purtroppo è molto difficile trovare pollo, cosce, petti, ecc, disossati, pronti all'uso e ancora dotati della pelle. La pelle, sia per il sapore, che per la consistenza che può assumere a seconda delle cotture, che per l'apporto di grasso che può fornire, è un elemento importante di molte preparazioni. Chi sa rinunciare alla pelle croccante di un pollo ben arrostito?
• Per questa ricetta è importante avere della carne magra di pollo ma ancora dotata di pelle. L'ideale è acquistare un bel pollo intero, ben spennato e sviscerato e prepararci da noi la carne che ci serve.
Con un coltello giapponese ben affilato, possibilmente un deba-bocho, tagliamo le due metà del petto stando attenti a conservare la pelle.
Bruciamo eventuali resti di piume sulla fiamma stando attenti che la pelle non si bruci, cosa che lascerebbe un sapore non voluto nella preparazione. Puliamo con della carta da cucina eventuali rimasugli carbonizzati.
• Se il coltello che avete è ben affilato e pesante, un deba bocho appunto, a questo punto la carne può essere battuta a coltello. altrimenti, tagliata a tocchetti, potete passarla al tritacarne o in un mixer affilato che riesca a sminuzzare anche la pelle.
• Mettete il battuto, o il macinato, di pollo in una terrina e aggiungete l'erba cipollina e/o il porro tritato fine.
• Aggiungete i due cucchiai di salsa di soia, i due cucchiai colmi di fecola di mais, il cucchiaino di zenzero grattugiato, un pizzico di sale. Queste sono dosi standard consigliate, che possono essere variate a seconda dei gusti.
• Mescolate il tutto a lungo ed energicamente, meglio se con le mani.
• Scaldate il brodo (magari preparato con le carcasse del pollo), al quale potete aggiungere un paio di cucchiai di salsa di soia. Aiutandovi con due cucchiaini, formate delle polpette non molto grandi che farete scivolare nel brodo. Le polpette dovrebbero avere una dimensione tale da poter essere mangiate in un boccone, circa tre centimetri di diametro.
Attenzione a non cuocerle troppo per non farle indurire eccessivamente. Due o tre minuti di bollore dovrebbero essere sufficienti, dipende anche dalle dimensioni.
• Le polpette possono anche essere bollite in acqua e poi servite scolate con salsa teriyaki.
Sesta Ricetta : Ramen ( ラーメン)
Il ramen più che un piatto della cucina giapponese è un'istituzione. Originariamente un piatto della cucina cinese, dove sono tante a varie le preparazioni a base di tagliolini in brodo, in realtà il ramen giapponese è ormai diventato una cosa a se' stante, un po' come il sushi con le sue origini coreane. Il nome stesso RA-MEN, significa proprio spaghetti cinesi. Il ramen si trova ovunque. da mangiarsi sempre accompagnato dai gyouza, i ravioli cinesi che però in Giappone si fanno alla piastra. Il ramen si presenta in varianti infinite ma i gusti principali sono shio, shoyu, tonkotsu. Il primo è quello base, condito solo con sale, il secondo è a base di salsa di soia, il terzo, quello più succulento, è a base di brodo di maiale ed è la specialità del Kyushu. Il ramen, anche se piuttosto sostanzioso e pesante, è cibo da tutte le ore. Intorno al ramen è anche stato girato un intero film: Tampopo, meravigliosa favola a lieto fine che ruota attorno a una dolce e timida signora che tenta di mandare avanti un ristorante di ramen lasciatole dal defunto marito. Nel film recita anche un giovanissimo e irriconoscibile Ken Watanabe. Il film è un vero e proprio saggio su questo piatto giapponese e sulla filosofia che gli ruota attorno.
Ingredienti :
per 4 personedue confezioni di ramen pronto
due uova sode
una manciata di germogli di soia freschi (ormai si trovano normalmente anche nei nostri supermercati)
granturco lessato in scatola
pepe
Negi (erba cipollina)
2 fette di porchetta
Preparazione :Il ramen è un piatto pressoché impossibile da fare in casa. La preparazione del brodo di base ha una realizzazione lunga e laboriosa, fatta lasciando sobbollire a lungo ossa di maiale, polo, verdure, assieme a ingredienti vari, la cui scelta e proporzioni sono tra i segreti meglio custoditi dell'arcipelago giapponese. I giapponesi ricorrono a preparazioni con vari gradi di istantaneità
• Tenere tutti gli ingredienti pronti sul banco di lavoro.
• Tagliare le uova sode a metà per il lungo.
•Dividere le fette di porchetta in due. Ci vorrebbe il chashu, ma la porchetta è molto simile.
• Tagliare l'erba cipollina a rondelle sottili in quantità tale da poterne mettere una piccola manciata per ciascuna scodella.
• Sciacquare i germogli di soia e aprire la scatola di granoturco.
• Far bollire i tagliolini in abbondante acqua bollente come se fossero normali spaghetti. Di solito cuociono molto velocemente per cui attenzione perché anche il ramen è più buono se un po' al dente. Nel frattempo, disciogliete il concentrato di brodo in acqua bollente. Per le proporzioni fate riferimento a quanto riportato sulla confezione.
Una volta cotti i tagliolini scolateli bene e divideteli nelle quattro scodelle.
• Dividete i vari ingredienti in parti uguali e metteteli sopra i tagliolini in modo che rimangano il più possibili separati l'uno dall'altro. Versate su il brodo bollente fin quasi a coprire il tutto. Aggiungere un bel pizzico di pepe nero, meglio se macinato grossolanamente. Il ramen va servito molto caldo.
• Il ramen va mangiato con le bacchette (ashi), risucchiando i tagliolini senza preoccuparsi troppo di fare rumore. Anzi, in Giappone è segno che si sta apprezzando. Il brodo non andrebbe bevuto anche perché è normalmente molto grasso e salato. Comunque, berlo tutto in un ristorante è segno che il ramen era davvero di una bontà fuori dal comune.
Fonte:
Wikipedia ;
Non solo Sushi - Ricette Giapponesi