Narrato
“Parlato”
§ Pensato §
…:::Una Lettera speciale:::…
Post presentazione 1/1
Dolore, fatica, rabbia. Da giorni ormai Reed era sotto pressione. I durissimi allenamenti, cui lo sottoponeva Shiltar, lo sfinivano sempre più. Eppure, non riusciva a vederne ancora un vantaggio. Ma forse era ancora troppo presto. Solo una settimana non era sufficiente per notare progressi. L’unica cosa che poteva fare era attendere ed allenarsi. I sacrifici vengono sempre ripagati. O almeno così dovrebbe essere…
[…]
Quella mattina era in piedi già da due ore. Si stava allenando da solo. Shiltar era partito in missione per conto del villaggio. Era un potente jonin, sempre ricercato dai Capi per un consiglio.
Reed era intento a fare flessioni sulle braccia, per incrementare la sua forza muscolare. Ma per rendere più difficile la cosa, aveva un macigno di 20 kg sulla schiena, che gli rendeva difficile l’esercizio. Anche se Shiltar non c’era, il suo subordinato lo addestrava secondo le istruzioni del jonin. Reed era tutto sudato. Dalle braccia scorreva un fiume d’acqua, che rendeva i bicipiti scolpiti lucidi, come se fossero spalmati di un olio rigenerante. Altro che rigenerante. In quel momento i muscoli erano sottoposti ad un grandissimo sforzo…
“uha…dieci…uha…undici”Reed mormorava il conto dei piegamenti, che portava a termine con sforzo. Era in posizione dritta. Il busto allineato con le braccia vicine ai fianchi che si alzavano e si abbassavano lentamente, per eseguire l’esercizio. Quando saliva verso l’alto, Reed espirava, quando scendeva, inspirava. Sentiva i polmoni lavorare febbrilmente per assorbire dall’aria circostante un po’ di ossigeno.
L’aria quella mattina non era delle migliori. La nebbia, meraviglia e maledizione di Kiri, anche quella mattina aveva accolto gli abitanti del villaggio con la sua muta e triste presenza.
Poteva essere vista come una benedizione, dato che nascondeva il villaggio e per gli amanti del villaggio, soprattutto al chiaro di luna, creava uno spettacolo romantico. Tuttavia, per chi viveva là da sempre, vedere nebbia tutti i giorni diveniva snervante. Un paesaggio monotono, celato da una nebbia monotona. Nulla di più noioso. Shiltar era fortunato a poter viaggiare tanto grazie alle sue missioni. Anche se rischiava la vita sempre e comunque, non aveva paura. Reed lo ammirava molto, e un giorno sperava di poter diventare forte come lui, se non di più.
Shiltar gli aveva promesso che una volta divenuto Genin, gli avrebbe insegnato a dominare l’abilità del loro Clan. L’eslusiva kekkai gekkai dei Kaguya: la Manipolazione delle Ossa.
Reed sapeva che nel suo Dna vi era quell’abilità e non vedeva l’ora di apprenderla.
Intanto continuava con i piegamenti…
“Ventisei…ventisette…ventotto…”Lo sforzo si sentiva. I muscoli erano come attraversati da migliaia di minuscoli aghi incandescenti, che provocavano un dolore acuto. Erano sottosforzo.
Reed era però determinato a portare a termine il suo allenamento. Shiltar sapeva quello che faceva e doveva seguire i suoi consigli se voleva diventare il più forte.
[…]
Il loro allenamento fu però interrotto da uno shinobi nero, che sbucò nel campo di addestramento Kaguya. Recava in mano un rotolo con un sigillo. Si avvicinò a Bassho, il secondo di Shiltar, e glielo porse, per poi sparire di nuovo. Bassho lo aprì e lo lesse.. Il suo volto si illuminò con un sorriso, cosa insolita per uno come lui e porse al giovane Kaguya la pergamena.
Reed lesse:
Siamo lieti di informLa, signor Kaguya, che è stato convocato in Accademia per seguire i corsi per futuri Genin. Il corso sarà tenuto dal sensei Itachi Kaguya, chunin del nostro villaggio, e membro del suo Clan. Si prega di presentarsi domani in Accademia alle ore 08:00 nell’aula 110 al secondo piano. Buon Allenamento e Auguri per il corso^^
Mizukage
Il volto del giovane shinobi si illuminò di gioia. Spiccò un salto stringendo al pergamena in mano.
§ Siiiiiiiii….diventerò genin!!!!A tutti i costi!!!!§ Dopo dieci minuti di gioia sfrenata, riprese gli allenamenti mettendoci il doppio dell’impegno.
A sera era sfinito…
[…]
Il trillo di una sveglia fendette l’aria. Un giovane ragazzo dormiva. Il respiro lento e regolare. Quando il suono giunse alle sue orecchie, una mano partì rapida verso il comodino. Poco dopo soltanto silenzio. Nella natura del suo carattere avrebbe continuato a dormire, ma quella mattina il pensiero del corso lo fece svegliare subito. Si lavò e fece colazione. Uscì fuori dalla finestra per osservare il monotono paesaggio di Kiri, che quella mattina gli pareva diverso. Dopo dieci minuti rientrò, si vestì e visto l’orario si avviò verso l’accademia per essere puntuale.
Varcò il portone e salì al secondo piano. Era emozionato, ma dal suo volto non si capiva. Sapeva mantenere il proprio autocontrollo. Sapeva essere freddo e glaciale.
Attraversò il corridoio. Una miriade di altri studenti andava in cerca della loro aula. Lui cercava la 110. La vide poco dopo. Si avviò e bussò due volte. Poi entrò.
Un ninjia era seduto sulla cattedra, con la satana di fuori, diretta verso la sua sinistra. Lo sguardo tranquillo e calmo. Il volto sereno. Quello era quindi il loro maestro, Itachi Kaguya.
Reed entrò fece un piccolo inchino al sensei, dicendo poche parole. Si sarebbe presentato quando fossero arrivati anche gli altri.
“ Salve Sensei…molto onorato di essere sotto la sua guida. Io sono Reed Hirygame Kaguya”Si sedette nel banco lì vicino ed attese l’arrivo degli altri…intanto rimase a fissare il sensei, a studiarlo…gli pareva un tipo in gamba…
§ Forse non sarà male questo corso dopotutto…§ Sorrise…
OT/ Un saluto a tutti ed in particolare al sensei....Buon post a tutti^^OT